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mercoledì 21 ottobre 2020

A Rivoli la prima scuola d'Italia che "brucia" il coronavirus con la luce a led

 Alla presentazione all'istituto Natta il virologo Pregliasco: "Un'ulteriore barriera contro il Covid"

E' a Rivoli, nel Torinese, la prima scuola italiana a dotarsi di una tecnologia per la purificazione dell'aria attraverso una sorta di "bruciatore" di virus, batteri e agenti inquinanti, che usa la luce. La scuola "a prova di Covid", dove è comunque necessario continuare a seguire le direttive ministeriali per il contenimento dei contagi, è l'istituto Giulio Natta.

Nelle 27 aule sono stati installati 112 "Air Panel", dispositivi che utilizzano la tecnologia "WiwActive" che, attraverso la fotocatalisi con luce visibile a led, impiega il biossido di titanio dopato. Un sistema in grado di generare un processo ossidativo tramite particelle generate dalla luce che inattivano la molecola inquinante.

Per il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, "questo sistema è interessante in generale per il problema della qualità dell'aria indoor. Per quel che riguarda il Covid rappresenta un'ulteriore barriera alla diffusione. 

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