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sabato 18 novembre 2017

Carabiniere uccide tre parenti e si spara: lite per questioni patrimoniali

Tragedia familiare nel Tarantino

Un carabiniere di 53 anni ha ucciso con colpi di pistola la sorella, il cognato e il padre. Poi ha rivolto l'arma contro se stesso e si è sparato. Il militare è ora in fin di vita. E' successo a Sava (Taranto), in via Giulio Cesare. Il carabiniere è in servizio al reparto radiomobile di Manduria. 

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venerdì 17 novembre 2017

Siracusa: si è spento il re degli abissi Enzo Maiorca

News Siracusa: E’ morto Enzo Maiorca, l’apneista siracusano che ha scritto la storia esplorando gli abissi. Aveva compiuto 85 anni, infrangendo l’ennesimo record, lo scorso 21 giugno.
La sua passione per il mare comincia presto, a soli 4 anni. Quell’enorme distesa blu che lambiva l’orizzonte ha incuriosito presto Enzo bambino a scoprire cosa celava al suo interno, diventandone una seconda casa.

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Salta il consorzio di garanzia, Carige a un passo dal baratro

Malacalza non firma l’impegno a ricapitalizzare e si scontra con le banche. Padoan: lunedì rischio di risoluzione, l'Italia non può permettersi un’altra crisi


Gilda Ferrari
Genova
In Carige salta l’accordo con il consorzio di garanzia per l’aumento di capitale da 560 milioni, Malacalza Investimenti va allo strappo con Barclays, Deutsche Bank e Credit Suisse, il titolo viene sospeso in via cautelativa in Borsa e sulla vicenda interviene il governo, con il ministro dell’Economia in azione su Genova. Da quanto risulta, Pier Carlo Padoan ha avvertito i protagonisti spiegando loro che hanno tempo sino a domenica per ricomporre lo strappo perché il Paese non può permettersi che una banca come Carige vada in risoluzione. La conferma del drammatico scontro in atto in Carige tra Malacalza, che controlla il 17,6% del capitale e si dice interessato a salire sino al 28%, e le tre banche del consorzio è arrivata ieri sera, quando il cda ha «preso atto di quanto comunicato dall’ad Paolo Fiorentino in merito ai progressi nel dialogo con gli azionisti di riferimento, con gli investitori istituzionali e con le banche del consorzio di garanzia».

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Il gigantesco iceberg nelle foto Nasa. Cambia per sempre la mappa Antartica


La Nasa ha pubblicato le foto del gigantesco iceberg A68, staccatosi dalla piattaforma Larsen C nel luglio 2017. Lo ha ripreso il team dell'operazione Ice bridge dell'Agenzia spaziale americana, che ogni anno sorvola e studia la dinamica dei ghiacci nelle regioni polari. L'iceberg è considerato uno dei più grandi mai osservati, con una superficie di circa 5.800 chilometri quadrati, è più vasto dell'intera Liguria. Anche dallo spazio, ora che non incombe più la notte artica, A68 è ben visibile. Le immagini scattate dal satellite Terra della Nasa che si è separato dalla piattaforma e ora lontano alcuni chilometri. E come questo singolo evento abbia modificato per sempre la 'forma' di quella regione dell'Antartide che, con questo distacco, ha perso oltre il 12% della sua estensione

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Di Maio, nuova gaffe al Tg1: la Russia diventa «un Paese del Mediterraneo»


La sai l'ultima su Giggino? Ha detto che la  Russia è nel Mediterraneo. Cioè, usando la penultima gaffe  di Di Maio, è come dire che la Russia è geograficamente una alter ego (che in dimaiese significa omologa) della Grecia o della Spagna. Insomma il candidato premier dei 5 stelle inciampa ancora in geografia. No, non c'entra il Venezuela di Pinochet. Stavolta così ha esternato Di Maio, appena reduce dal viaggio negli Stati Uniti (non  sono ubicati in Oceania): "Noi non  siamo una forza isolazionista. Siamo un Paese alleato  degli Stati Uniti, ma interlocutore dell'Occidente con tanti Paesi del Mediterraneo come la Russia". A parte l'uso un po' approssimativo dell'italiano (la trascrizione di cui sopra è fedele alle parole pronunciate da Di Maio), ciò che impressiona è scoprire che forse la Russia è una isola delle Cicladi e Mosca si trova a Malta.

Mafia, è morto Totò Riina

Era in coma dopo due interventi chirurgici, aveva 87 anni

 

E' morto alle 3.37 nel reparto detenuti dell'ospedale di Parma il boss Totò Riina. Ieri aveva compiuto 87 anni. Operato due volte nelle scorse settimane, dopo l'ultimo intervento era entrato in coma. Riina, per gli inquirenti, nonostante la detenzione al 41 bis da 24 anni, era ancora il capo di Cosa nostra.

Riina era malato da anni, ma negli ultimi tempi le sue condizioni erano peggiorate tanto da indurre i legali a chiedere un differimento di pena per motivi di salute. Istanza che il tribunale di Sorveglianza di Bologna ha respinto a luglio. Ieri, quando ormai era chiaro che le sue condizioni erano disperate, il ministro della Giustizia ha concesso ai familiari un incontro straordinario col boss. Riina stava scontando 26 condanne all'ergastolo per decine di omicidi e stragi tra le quali quella di viale Lazio, gli attentati del '92 in cui persero la vita Falcone e Borsellino e quelli del '93, nel Continente. Sua la scelta di lanciare un'offensiva armata contro lo Stato nei primi anni '90. Mai avuto un cenno di pentimento, irredimibile fino alla fine, solo tre anni fa, dal carcere parlando con un co-detenuto, si vantava dell'omicidio di Falcone e continuava a minacciare di morte i magistrati.

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L'ultima beffa dei Riina: "Nei conti sequestrati solo pochi euro"

 

 

 

giovedì 16 novembre 2017

L’Inps chiede un centesimo ad un’azienda di Imperia: “Noi prigionieri del Durc”

Imperia. Un computer preciso fino al centesimo. E’ proprio il caso di dirlo. Tanto preciso che ha bloccato le commesse di un’azienda di Imperia, la “Neon Riviera” di via Magenta. Impresa artigianale storica rimasta “prigioniera” della burocrazia tanto da vedersi negare il Durc, ovvero l’attestazione della regolarità contributiva Inps per l’aggiudicazione dell’appalto o per la stesura del contratto. Trattandosi spesso di lavori che si protraggono nel tempo, il documento di regolarità contributiva viene richiesto anche per il pagamento delle fatture e dello stato avanzamento lavori e per il saldo finale.

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Veronica perde l’assegno mensile. E deve restituire 60 milioni a Silvio

Milano - Veronica Lario non ha più diritto all’assegno di divorzio da 1,4 milioni di euro al mese e dovrà restituire oltre 60 milioni di euro: lo ha stabilito la corte d’Appello di Milano, che ha accolto l’istanza dei legali di Silvio Berlusconi, che chiedevano di applicare la recente sentenza “Grilli-Lowenstein” della Cassazione.

Sulla base di questa pronuncia, l’ex Cavaliere sosteneva che l’ex moglie non avesse più diritto agli alimenti in quanto, avendo liquidità per 16 milioni (come è spiegato nella sentenza di separazione del tribunale del dicembre 2012), gioielli e società immobiliari, godrebbe di certo di una determinata “tranquillità economica” e sarebbe autosufficiente.

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Cinghiali sull’A7 Genova-Milano: due auto si schiantano contro branco ungulati

Ieri due auto si sono schiantate contro un branco di cinghiali che stavano attraversando un tratto dell’autostrada A7 Milano-Genova nella carreggiata diretta al capoluogo lombardo L’incidente è stato registrato nelle vicinanze del casello di Bereguardo (Pavia). Una delle due auto, dopo lo schianto, si è ribaltata.

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Oggi due auto si sono schiantate contro un branco di cinghiali che stavano attraversando un tratto dell’autostrada A7 Milano-Genova nella carreggiata diretta al capoluogo lombardo L’incidente è stato registrato nelle vicinanze del casello di Bereguardo (Pavia). Una delle due auto, dopo lo schianto, si è ribaltata.

Articolo completo: http://www.ligurianotizie.it/cinghiali-sulla7-genova-milano-due-auto-si-schiantano-contro-branco-ungulati/2017/11/15/267470/
Oggi due auto si sono schiantate contro un branco di cinghiali che stavano attraversando un tratto dell’autostrada A7 Milano-Genova nella carreggiata diretta al capoluogo lombardo L’incidente è stato registrato nelle vicinanze del casello di Bereguardo (Pavia). Una delle due auto, dopo lo schianto, si è ribaltata.

Articolo completo: http://www.ligurianotizie.it/cinghiali-sulla7-genova-milano-due-auto-si-schiantano-contro-branco-ungulati/2017/11/15/267470/

Genova, chiodo nel panino della mensa della scuola elementare Daneo

Genova - Un chiodo nel panino a tavola. Alla mensa della scuola. È successo all’ora di pranzo alla scuola elementare Daneo, nel centro di Genova, durante il secondo turno di ristorazione.


Sul posto sono intervenuti la polizia e la Asl3, chiamati dalla Commissione mensa.
I pubblici ufficiali hanno controllato tutto il lotto di pane. E redatto un verbale della verifica.

Fonte

L’Inps lancia l’allarme, la classe 1980 rischia il pensionamento a 75 anni

A causa del vuoto contributivo dovuto alla disoccupazione, pari in media a due anni per i lavoratori che hanno oggi 36 anni. Boeri, la flessibilità in uscita va introdotta ora.

La disoccupazione giovanile potrebbe avere effetti devastanti sull’età di raggiungimento della pensione per le generazioni più giovani. Secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri, chi è nato dopo il 1980 rischia di andare in pensione con i requisiti minimi non a 70 anni, ma «due, tre, forse anche cinque anni dopo». L’Inps ha condotto uno studio apposito sulla classe 1980, «una generazione indicativa» ha detto Boeri prendendo a riferimento «un universo di lavoratori dipendenti, ma anche artigiani», ed è emerso come per un lavoratore tipo «ci sia una discontinuità contributiva, legata probabilmente a episodi di disoccupazione, di circa due anni. Il vuoto contributivo pesa sul raggiungimento della pensione, che a seconda della sua lunghezza, «può slittare anche fino a 75 anni». 

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Una malattia stronca l'artista del rame a soli 44 anni

Se n'è andato ad appena 44 anni Domenico Chioetto, l'idraulico con la passione per le creazioni artistiche in rame. Originario di Novi Ligure, residente da tempo a Cantalupo in val Borbera, Domenico era famoso per gli oggetti che realizzava nel tempo libero

CANTALUPO LIGURE (AL) – Se n'è andato a soli 44 anni Domenico Chioetto, l'idraulico con la passione per le creazioni artistiche in rame. Una grave malattia non gli ha lasciato scampo e se l'è portato via in poco tempo: è morto all'ospedale di San Martino, a Genova, dove era ricoverato. Originario di Novi Ligure, residente da tempo a Cantalupo in val Borbera, Domenico era famoso per gli oggetti che realizzava nel tempo libero. Le sue lampade, in particolare, si possono ammirare in dimore prestigiose e locali pubblici, sono creazioni uniche e poetiche, spesso ispirate alla natura: fiori che sembrano bagnati dalla rugiada, foglie delicate, farfalle che si posano con grazia su radici di alberi.

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mercoledì 15 novembre 2017

Auto in panne travolta da un camion: un ferito grave

Roberto Paravagna, musicista e autore, è rimasto coinvolto in un incidente che si è verificato tra Serravalle Scrivia e Vignole Borbera. La sua auto, ferma in panne, è stata investita da un autocarro

SERRAVALLE SCRIVIA (AL) – L'auto in panne, forse senza benzina, si è fermata proprio dopo una curva, lungo la provinciale che collega Vignole Borbera e Serravalle Scrivia, all'altezza dello stabilimento Nuova Solmine. E' stata travolta questa mattina, mercoledì 15 novembre, verso le 7.30, da un autocarro che seguiva a breve distanza. E' stato trasportato in ospedale Roberto Paravagna, il "Topo Roberto" di Telecity negli anni Ottanta, rimasto ferito nello scontro.

Paravagna, 64 anni, era a bordo della sua auto, una Fiat Seicento quando il mezzo si è improvvisamente fermato. Si trovava proprio all'uscita di una curva, lungo la provinciale 143. L'auto è stata investita da un autocarro condotto da P. D., 47enne di Serravalle Scrivia. Forse il conducente non ha visto la Fiat o non ha fatto in tempo a frenare: l'auto è stata sbalzata fuori strada e Paravagna è stato a sua volta urtato e ha riportato lesioni giudicate gravi. Sul posto sono arrivati i soccorsi, insieme ai vigili del fuoco e alla polizia municipale di Serravalle, che sta indagando sulla dinamica.

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Roberto Paravagna, dal piccolo schermo ai libri di storia

 

 

Meno soldi per infissi e caldaie, vince chi ha il terrazzo: fisco e casa come cambiano le detrazioni dal 2018

Arriva il bonus verde. La guida: i lavori da fare subito e quelli da rinviare da gennaio in poi


Corsa contro il tempo per approfittare del bonus mobili se la casa è stata ristrutturata nel 2016. E chi ha in mente di cambiare gli infissi o la caldaia dovrà pagare i lavori entro il 31 dicembre se vuol ancora approfittare dell'ecobonus al 65%. Con la legge di Bilancio per il 2018, infatti, si annunciano novità per alcune detrazioni destinate ad essere in parte rimodulate. In compenso arriva il bonus verde per risistemare terrazzi e giardini, anche in condominio. Le norme sono all'esame del Parlamento, e non sono escluse novità. E' bene, però, preparasi per evitare di perdere le migliori occasioni.

Come cambia il bonus mobili. Il bonus mobili è stato confermato anche per il 2018, ma nella versione più restrittiva già introdotta dallo scorso anno, per cui si applicherà solo in caso di lavori recenti. L'agevolazione consiste nella detrazione, in 10 anni, del 50% della spesa per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici da destinare ad immobili ristrutturati. Previsto un tetto massimo di spesa di 10.000 euro per ciascun appartamento. Per chi acquista mobili nel 2018 la detrazione è ammessa solo in caso di lavori  iniziati dal 1° gennaio 2017, o effettuati nel 2018. Chi ha ristrutturato casa nel 2016, invece, non potrà più godere della detrazione per gli acquisti che dovesse effettuare il prossimo anno. Sarà quindi il caso di procedere subito con i nuovi arredi.


Infissi e riscaldamento autonomo. Corsa alla spesa anche per chi ha in mente di cambiare le finestre o la caldaia. Il governo ha infatti deciso di ridurre dal 65% al 50% l'ecobonus per questi interventi. La decisione è stata presa con l'obbiettivo di incentivare i lavori sugli immobili in grado di assicurare un maggior risparmio energetico come quelli di isolamento termico dell'intero immobile. Quindi per approfittare del bonus del 65% su infissi, caldaie a condensazione o a pellet occorre fare in fretta. C'è però da dire che se il Parlamento non introdurrà modifiche alla norma, si potrà almeno risparmiare sulla burocrazia, evitando di effettuare la pratica all'Enea. A parità di aliquota di detrazione, infatti, sarà molto più semplice chiedere l'agevolazione nell'ambito delle detrazioni per ristrutturazione senza ulteriori complicazioni.

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martedì 14 novembre 2017

Fausto Brizzi e le dieci donne che lo accusano di molestie alle Iene

"E numerose altre mail arrivate in redazione riguardano lui"

I volti sono oscurati, le voci camuffate, ma l'accusa è chiara: ''Il regista è Fausto Brizzi''. Dieci delle testimonianze raccolte dalle Iene nell'inchiesta su violenze e abusi nel mondo del cinema italiano chiamano in causa il cineasta romano, che ieri era uscito allo scoperto per difendersi dai sospetti, sostenendo di non aver ''mai avuto rapporti non consenzienti''. Una presa di posizione che Brizzi ribadisce anche oggi in tarda serata, in una dichiarazione diffusa dal suo legale Antonio Marino, dopo la puntata del programma di Italia 1 che ha rimesso in fila in una sequenza scioccante le denunce, facendo per la prima volta il nome del regista. E l'autore dell'inchiesta, Dino Giarrusso, spiega che ''delle decine di mail'' arrivate poi in redazione da altre attrici pronte a vuotare il sacco, ''una gran parte riguarda ancora una volta Brizzi''. ''Non vogliamo accanirci su uno solo, non avrebbe senso, i personaggi coinvolti sono molti più di uno - premette Giarrusso - . Lui ha subito replicato, noi vogliamo credergli, ma il racconto di dieci attrici, che pure non si conoscono fra di loro, si somiglia in maniera impressionante''. 

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Sisma, arriva la norma 'salva-Nonna Peppina'

Salta obbligo rimozione immobili temporanei entro 90 giorni

 

Arriva la norma per risolvere il caso di Nonna Peppina, la terremotata 95enne di San Martino di Fiastra (Macerata), diventata simbolo degli sfollati. L'emendamento del governo al dl fiscale sul sisma, che in ben 21 pagine riordina la legislazione in materia, consente ora l'attività edilizia libera agli immobili costruiti nelle zone colpite dal terremoto privi di titolo abilitativo, senza però imporre l'obbligo di rimozione entro 90 giorni.

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Dl fisco: relatore, stop bollette 28 giorni tlc e pay-tv

Emendamento esclude promo. 4 mesi per adeguarsi. Più trasparenza

Lo stop alle bollette a 28 giorni riguarderà "imprese telefoniche, tv e servizi di comunicazione elettronica" con l'esclusione di promozioni non rinnovabili o inferiori al mese. Lo prevede l'emendamento presentato dal relatore al decreto fiscale, come spiega lo stesso Silvio Lai, confermando che sono escluse ad esempio gas e luce perché "i costi sono vincolati ai consumi". Gli operatori avranno "120 giorni per adeguarsi" e dovranno garantire "informazioni chiare e trasparenti sulle offerte". Dovranno anche precisare "se la fibra arriva al domicilio o solo alla centrale".

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Quanto costerà all’Italia la mancata qualificazione ai mondiali di calcio di Russia 2018

Dall'editoria alla ristorazione, passando per merchandising, televisione, pubblicità e premi sportivi: la non partecipazione dell'Italia ai mondiali del 2018 lascerà un segno anche dal punto di vista economico

L’Italia è fuori dai mondiali di calcio per la prima volta dal 1958. La nazionale guidata da Gian Piero Ventura non è riuscita a ribaltare l’1-0 subito venerdì 10 novembre nella partita d’andata dei playoff contro la Svezia a Stoccolma, e nella partita di ritorno del 13 novembre l’effetto San Siro non è stato sufficiente per dare la scossa necessaria ai giocatori, fermati sullo 0-0 dalla squadra del coach Jan Andersson.

La serata del 13 novembre sarà ricordata come una totale disfatta per il calcio italiano, resa ancora più triste dall’addio di alcuni protagonisti del trionfo a Germania 2006 come il capitano Gianluigi Buffon, Daniele De Rossi e Andrea Barzagli.

Un disastro non solo sportivo, ma anche economico. La mancata qualificazione dell’Italia ai mondiali di Russia 2018 intacca i settori più disparati: dall’editoria alla ristorazione, passando per il merchandising, la televisione e la pubblicità.
 
I tradizionali milioni di tifosi davanti alla televisione – per Brasile 2014 si sono toccati i livelli record di 17,7 milioni di telespettatori – saranno ridotti in maniera drastica; pub, bar e ristoranti che puntano molto sulle partite dell’Italia per attirare clienti subiranno senza dubbio un ingente calo dei profitti nel corso della prossima estate.

Stesso discorso per i giornali: testate sportive come “La Gazzetta dello Sport” “Corriere dello Sport-Stadio”, tra le più lette e diffuse a livello nazionale, vendono soprattutto quando la nazionale italiana vince e convince ai mondiali o agli europei. Basti pensare che il primato assoluto di tiratura per “La Gazzetta dello Sport” (1.469.043 copie) fu stabilito il 12 luglio 1982, il giorno successivo la finale dei mondiali di Spagna, vinti dagli Azzurri con un indimenticabile 3-1 sulla Germania Ovest.

L’assenza dell’Italia dalla competizione corrisponde a un interesse decisamente inferiore nei confronti della manifestazione calcistica più importante al mondo. Un evento con meno appeal porterà ad un’asta per i diritti tv decisamente ridotta rispetto al solito: per trasmettere le partite di Sudafrica 2010 e Brasile 2014, come affermato da M. Bellinazzo e A. Biondi su “Il Sole 24 Ore”, la Rai ha sborsato 360 milioni di euro in tutto (180 e 180).

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Un colpo al Pil del paese, la Figc perde 150 milioni. I diritti tv sono dimezzati

 

Posta a singhiozzo: consegna a giorni alterni in 142 paesi. Diventeranno 171

Alessandria - A fine ottobre era stato il parlamentare del M5S Paolo Romano a mettere in guardia: «Il recapito della posta a giorni alterni si estenderà ancora, in provincia di Alessandria, all’inizio del 2018: ai 29 Comuni che già lo sperimentano se ne aggiungeranno altri 141», disse allora. Pare ci avesse visto giusto e sui numeri non si era sbagliato, almeno a scorrere l’elenco trapelato nelle scorse ore: sono in tutto 142 i Comuni cui a breve le Poste potrebbero allargare il recapito della corrispondenza a giorni alterni, tra zone in cui la posta arriverà davvero un giorno sì e uno no e altre in cui, da protocollo, verrà garantita comunque la consegna quotidiana di prodotti urgenti come giornali e raccomandate.

Uno scenario già in vigore dal 2015 nei 29 paesi che fanno capo ai centri di distribuzione di Casale Monferrato e Mombello. La questione, come Poste aveva specificato in risposta a Romano alla fine del mese scorso, sembra sia ancora aperta, tanto che non sono state fissate delle date precise per la partenza del nuovo sistema, che sarà comunicate a un mese dall’eventuale avvio. Certo è che non se ne parlerà prima del 2018: al momento, ad andare in porto sarà la «fase 2» del piano, che non riguarda l’Alessandrino, inserito nella terza con Novara e Verbano Cusio Ossola. In ogni caso, se non ci saranno imprevisti o retromarce, nel giro di pochi mesi diventeranno 171 su 190 i Comuni alessandrini dove lettere e pacchi arriveranno a intermittenza.

L’elenco dei nuovi centri copre l’intero territorio, con quasi tutti i piccoli comuni di Novese, Alessandrino, Acquese, Ovadese, Tortonese, Casalese e Valenzano. Restano fuori solo alcuni paesi di dimensioni ragguardevoli come Arquata e Serravalle mentre non la scampano, ad esempio, Gavi, Pozzolo e Castelnuovo Scrivia). Salve le città, fatta eccezione per Tortona, unico centro zona inserito nella lista destinato quindi ad affiancarsi a Casale nella sperimentazione.

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Serena Mollicone, il delitto di Arce a una svolta: «La frattura sulla testa è compatibile con i segni in caserma»

Nella relazione medico legale di 250 pagine le ferite sul capo della 18enne uccisa potrebbero essere correlati con quanto ritrovato dagli inquirenti sulla porta nell’alloggio dei carabinieri. Il padre: «Mi aspetto finalmente la svolta per sapere chi ha l’ha uccisa»

 
L’ipotesi è questa: picchiata brutalmente per ucciderla e, ancora in vita dopo lunghe ore dalle percosse, soffocata mettendole la testa dentro un sacchetto di plastica. Sono pagine sconvolgenti quelle firmate da Cristina Cattaneo, la consulente della procura di Cassino che ha redatto una perizia medico-legale sulla morte di Serena Mollicone, la 18enne di Arce (Frosinone) scomparsa il primo giugno 2001 e ritrovata senza vita, legata e imbavagliata dopo due giorni in un boschetto di Fonte Cupa (oggi Fonte Serena) ad Anitrella, località a pochi chilometri da Arce. Una vicenda con depistaggi, reticenze, omertà. Un’inchiesta che ha visto l’arresto di un carrozziere poi prosciolto da ogni accusa. Poi il suicidio di un carabiniere della stessa stazione di Arce che ha indagato sul delitto. La perita ha consegnato il dossier chiesto dai magistrati dell’accusa. Insomma: le indagini stanno accelerando, tanto che il padre, Guglielmo, che non ha mai smesso di sollecitare gli investigatori, ora dice: «Stanno facendo quello che avevo chiesto 16 anni fa».

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lunedì 13 novembre 2017

VORTICE FREDDO sull'Italia: maltempo su molte regioni e anche NEVE a bassa quota

La neve ha già fatto la sua comparsa nella notte sulle Alpi, ora si concentra sull'Appennino tosco-emiliano, ma presto diverrà realtà anche sull'Appennino centrale. Su molte zone del centro, al sud e sulla Romagna il maltempo rimarrà protagonista sino a giovedì o venerdì. Molta confusione modellistica sull'evoluzione successiva!

 

SITUAZIONE: un vortice freddo in quota ha scavalcato le Alpi, scavando una depressione sull'Emilia-Romagna, la situazione peggiore per la regione, specie per il settore orientale e la Romagna, che in questi casi subisce il maltempo più severo. Il corpo nuvoloso connesso al vortice si estende tra il Triveneto e le regioni centrali ed entro sera raggiungerà anche il meridione apportando precipitazioni. Il nord-ovest è già finito sottovento e sperimenta parziali schiarite in un contesto molto ventoso.

NEVE: nevicherà sino a 200-300m nelle prossime ore tra Emilia orientale e Romagna ma con limite in rialzo oltre i 500m dalla serata. Neve a quote collinari presto anche sull'Appennino centrale sul settore machigiano, toscano, umbro, poi abruzzese e dell'alto Lazio interno, esaurimento delle nevicate sulle Alpi centro-orientali, salvo settori di confine. 


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Ultimissime meteo ore 12: cosa succederà nella terza decade di novembre?

Pranzo troppo caro? «Pezzenti, se venite imparate l’italiano»

Venezia, il sindaco Brugnaro a Sky TG24 replica così alla lettera di un turista che lamentava il conto eccessivo: «Giusto pagare»

VENEZIA. Una famiglia di turisti protesta per il conto salato di un ristorante inviando una lettera al sindaco Luigi Brugnaro e lui, al microfono di Sky TG24 Economia, risponde così: «Pezzenti. Uno mangia e beve, poi dice che non sapeva la lingua. Ma se vieni in Italia devi imparare l’italiano e anche un po’ di veneziano non farebbe male. Hanno mangiato aragosta, non hanno lasciato niente sul piatto. Ho chiesto al cameriere se gli avessero lasciato la mancia, neanche quello»


Chissà la faccia dell’autore della lettera di protesta di fronte alla risposta del sindaco Brugnaro, se qualcuno avrà il buon cuore di tradurgli la sua colorita espressione. Nella lettera di protesta al sindaco il turista lamentava il fatto di aver pagato 526,50 euro in tre – lui e i genitori – per un pranzo di pesce. «Non mi aspetto alcun rimborso», scriveva l’uomo, Luke Tang, che risiede in Gran Bretagna, «ma vorrei attirare la vostra attenzione su un tale comportamento che rischia di rovinare la reputazione di Venezia».


Motivo delle rimostranze del turista non solo l’entità del conto, ma il fatto che – sostiene – la trattoria in cui sono stati, un locale a due passi da piazza San Marco, avrebbe “giocato” sul fatto che né lui né i genitori conoscono una parola di italiano, portando alcuni piatti che non avevano richiesto: tra questi 20 ostriche crude, e tre porzioni di pesci e molluschi alla griglia, tra cui alcuni astici. E quando ha contestato il totale, gli stato risposto che erano le pietanze ordinate. Una lettera che però Brugnaro «rimanda al mittente».



Sempre nei giorni scorsi sempre una coppia di turisti aveva protestato sostenendo di aver pagato 151 euro per due primi (lo scontrino è finito su Facebook). Anche in questo caso si trattava di turisti stranieri.

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Pranzo di pesce a 560 euro e turisti "pezzenti": «Brugnaro si dimetta, frasi indegne»

 

 

Terremoto magnitudo 7.2 nel nord Iraq: centinaia di vittime. Scossa avvertita da Israele alla Turchia

Il sisma alle 21.30 ora locale, l'epicentro nel Kurdistan iracheno. Fonti ufficiali: in Iran almeno 207 morti e 1.700 feriti. Poche ore dopo un altro sisma di magnitudo 6.7 in Costa Rica

ROMA - Sono diverse centinaia le vittime e migliaia i feriti per il sisma di magnitudo 7.2 della scala Richter che ha colpito domenica notte l'Iraq, nella zona di confine con l'Iran. Fonti ufficilai riferiscono che solo in Iran si contano 207 morti e 1.700 feriti. Secondo l'Istituto statunitense Usgs, l'epicentro è stato localizzato a 32 chilometri da Halabjah, nel Kurdistan iracheno, e la scossa oltre a colpire la capitale Bagdad, a circa 300 km dall'epicentro, sarebbe stata sentita anche in Israele, Dubai, Kuwait, Libano e Turchia.

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Ultimi aggiornamenti
 
IRAN TERREMOTO: aggiornamento sisma di magnitudo 7.2 al confine con l’Iran. Si parla di 2530 i feriti e di 300 morti. La violenta scossa registrata a 200 chilometri circa a nord est di Bagdad, percepita anche in Israele, Turchia e Dubai!

domenica 12 novembre 2017

Tassa sui rifiuti gonfiata per errore: per anni l'abbiamo pagata il doppio

Un’interrogazione parlamentare svela un errore nel calcolo della Tari da parte di diversi Comuni italiani: a causa dei conti inesatti molte famiglie per anni hanno pagato fino al doppio del dovuto. Ora i consumatori sono sul piede di guerra e minacciano azioni collettive. Ecco come difendere i propri diritti


Negli ultimi cinque anni almeno, diversi Comuni avrebbero sbagliato il calcolo della Tari: un errore nel computo della quota variabile del tributo che ha fatto lievitare a dismisura il prelievo, a spese di milioni di famiglie. Anche fino al doppio del dovuto. A svelare la grave irregolarità è il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, nel corso di un question time a Montecitorio. Il Movimento Difesa del Cittadino grida alla truffa ai danni dei contribuenti: l'associazione dei consumatori ha lanciato la campagna 'SOS Tari' per chiedere i rimborsi ai Comuni che avrebbero applicato la tassa rifiuti ingiustamente maggiorata.  

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Errori nel calcolo della Tari, ecco come verificare e fare ricorso

 

 

venerdì 10 novembre 2017

Sasso colpisce auto con 5 persone, donna muore per choc

Lanciato da sconosciuti da un terrapieno su strada provinciale nel Milanese

Una donna di 62 anni è morta a causa di un malore dopo che la macchina su cui viaggiava con altre 4 persone è stata centrata da un sasso di calcestruzzo lanciato da sconosciuti da un terrapieno sulla strada provinciale 121 nel territorio di Cassano d'Adda nel Milanese.


    E' accaduto alle 23.30 di ieri. La grossa pietra ha sfondato il parabrezza. Miracolosamente nessuno è rimasto ferito nell'impatto ma la donna, a causa del forte choc, ha avuto subito dopo un malore ed è andata in arresto cardiaco. Sul caso indagano i carabinieri. 

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