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venerdì 21 dicembre 2018

F35, il balletto del M5s: nel 2013 non servivano, oggi sono "irrinunciabili"

"E' normale che dobbiamo fare un po' di calcoli, sia economici sia tecnologici. Ma resta ovvio che non possiamo rinunciare a una grande capacità aerea per la nostra Aeronautica". Con queste parole il sottosegretario alla Difesa, l'esponente M5s Angelo Tofalo, ha recentemente riabilitato gli F35. Le spese per il caccia militare, infatti, erano state aspramente criticate dal Movimento quando si trovava all'opposizione. Nonostante le dichiarazioni di Tofalo, Di Maio continua ad avere perplessità: "F35 è un programma su cui continuiamo a essere perplessi - ha detto il vicepremier a Circo Massimo, su Radio Capital - elogiarne la tecnologia non vuol dire che si voglia rifinanziarlo.

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F35, il dietrofront del M5S: nel 2013 erano «strumenti di morte». Oggi ne autorizzano l'acquisto

Soldi a evasori e pensionati, niente assunzioni all’università: nella manovra c’è l’Italia che non vuole cambiare

I comuni possono assumere, le università no: in questo articolo del maxi emendamento alla Legge di Bilancio c’è tutta l’ostilità del governo (e del Paese) contro il mondo del sapere e della ricerca. Così si va sbattere contro il futuro: basta che si sappia


“Per l'anno 2019 la Presidenza del Consiglio dei ministri, tutti i ministeri, gli Enti pubblici non economici, le agenzie fiscali e le Università non possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato”La polpetta avvelenata sta all’articolo 208 bis del maxi emendamento alla legge di bilancio, quello che sui cui le camere voteranno la fiducia al governo, senza alcuna discussione, per evitare l’esercizio provvisorio. E dentro questo emendamento, a ben vedere, c’è tutta la visione del mondo di Lega e Cinque Stelle.
Nei confronti del sapere e della cultura, in primo luogo. Che in manovra non ci fosse una lira per la scuola e per la ricerca lo sapevamo da tempo. Che si decidessero di bloccare le assunzioni dei ricercatori universitari - ri-bloccando il turnover che il governo precedente aveva sbloccato - è una sorpresa dell’ultima ora. E serve a poco puntare il dito contro Bruxelles, accusando gli eurocrati di aver costretto il governo a questo voltafaccia. Per dire: gli enti locali, a partire dai Comuni, sono esclusi dal blocco del turnover. Ci saranno mille nobili ragioni dietro a questa decisione, ma fatichiamo a capire perché un usciere comunale sia più strategico di un ricercatore universitario.

Ci saranno mille nobili ragioni dietro a questa decisione, ma fatichiamo a capire perché un usciere comunale sia più strategico di un ricercatore universitario


Fosse solo questo, peraltro. Perché non sono solo gli uscieri del Comune, a venir prima dei docenti e dei ricercatori universitari. Ci sono pure gli evasori fiscali, i pensionati, le partite Iva che guadagnano 75mila euro all’anno e pagheranno il 15% di tasse, i disoccupati che percepiranno il reddito di cittadinanza a vita pure se lavoreranno in nero. Persino gli odiati F-35 vengono prima del sapere e della ricerca.

Quanto tutto questo sia stupido non dovrebbe essere nemmeno materia di discussione, né di un editoriale. Evidentemente lo è, in un Paese che ostenta orgoglioso la propria ignoranza, la propria produttività zero, il record europeo (negativo) di laureati sul totale della popolazione (il 22,4%) e di manager senza laurea (il 54% sul totale), le 65mila immatricolazioni in meno all’università dal 2000 a oggi, l’1,3% della spesa dedicata a ricerca e sviluppo contro l’1,9% europeo e il 2,3% dei paesi Ocse, con l’età media dei ricercatori - oltre 46 anni! - tra le più alte al mondo.

Pensioni: 400mila italiani all’estero. Assegni record a Cipro, Emirati Arabi e Portogallo

UN MILIARDO IL COSTO PER L’INPS

Costano oltre un miliardo di euro alle casse dell’Inps, sono pagate in ben 160 Paesi e vanno a beneficio di un piccolo plotone di 400mila persone. Stiamo parlando dei pensionati italiani all’estero, tornati sotto i riflettori dopo che tra gli emendamenti “segnalati” alla Manovra è rispuntata la misura “cattura-pensionati”, con una riduzione delle tasse a forfait del 7% per 5 anni in favore...

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Pensioni, ecco come cambieranno gli importi nel 2019
Pensioni, ecco come cambieranno gli importi nel 2019

Pensioni, l'ipotesi che non piace a molti anziani prende corpo: "Così è ingiusto" | Stop rivalutazione pensioni 2019
Pensioni, l'ipotesi che non piace a molti anziani prende corpo: "Così è ingiusto"



Manovra, il giorno della protesta. Arriva il maxi-emendamento, scontro sulle aliquote Iva

Qui sopra la manifestazione a Roma degli autonoleggiatori. Il decreto
del ministro Toninelli li scontenta, ma al contempo scontenta anche i tassisti
ROMA
Il maxiemendamento del governo con le ultime modifiche alla legge di Bilancio arriva direttamente in aula al Senato saltando la commissione Bilancio perché, come spiega va ieri pomeriggio il presidente Daniele Pesco (M5s), «700 emendamenti da vagliare sono troppi e non c’è abbastanza tempo per farlo». L’annuncio, con l’aggiunta del voto di fiducia previsto per stasera, fa insorgere le opposizioni. «Arriva in Aula maxi emendamento mai votato da nessuno. È la prima volta nella storia della Repubblica. È un’emergenza democratica» denunciano i senatori Pd. Che assieme ai colleghi di Forza Italia avevano proposto di votare il 26 «per poter discutere con calma» tutte le modifiche, richiesta che però la maggioranza non ha voluto accogliere.
Salda e stralcia, è giallo
Ma è di nuovo tensione anche nel governo: sul filo di lana il Mef ieri avrebbe sollevato forti dubbi per i soliti problemi di copertura il «salda e stralcia» chiesto gran voce dalla Lega e che in base agli accordi doveva essere inserito nel maxiemendamento. L’ultima versione di questa misura, messa a punto dal sottosegretario ai Trasporti Siri, prevedeva di estinguere le cartelle fiscali arretrate per chi ha difficoltà economiche applicando tre distinte aliquote (16, 20 e 35%) in base alle dichiarazioni Isee. Per tutto il giorno ieri è circolata la voce che questa norma fosse saltata suscitandole ire di Salvini.
Ma è soprattutto fuori dal Parlamento che si protesta. Taxisti ed Ncc restano sul piede di guerra, e poi c’è l’aumento delle tasse a danno di molti settori e il ritorno dello spettro delle clausole di salvaguardia che allarma commercianti, mondo delle imprese e consumatori. Protesta la Cei con tutto il mondo del volontariato per il raddoppio dell’Ires a carico degli enti non commerciali che «danneggia tutto il no profit». Confedilizia contesta lo sblocco dei tributi locali, Imu, Tasi e addizionali, che metterebbe a rischio tutti i contratti di affitto calmierati visto che verrebbero meno molte agevolazioni fiscali. Cgil, Cisl e Uil chiedono invece che venga ritirato l’emendamento che taglia del 30% le tariffe Inail per non mettere a rischio gli interventi nel campo della sicurezza, mentre Assotabaccai contesta il taglio dell’aggio sui Gratta e Vinci («inaccettabile») che fa perdere ai rivenditori 22 milioni di euro.
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Roma: protesta dei bus turistici, paralisi in centro



Roma: protesta dei bus turistici, paralisi in centro

Tari (tassa sui rifiuti) nella bolletta della luce: come il canone Rai, una rata ogni bimestre

Tari (tassa sui rifiuti) nella bolletta della luce: come il canone Rai, una rata ogni bimestre
Il versamento degli importi dovuti dovrebbe avvenire in sei rate annuali, una ogni bimestre, mentre oggi il pagamento avviene due volte l'anno. Quanto costerebbe la Tari in bolletta elettrica e quali sono i rischi per le famiglie? Massimiliano Dona dell'Unione nazionale consumatori: "Un sopruso bello e buono". Facciamo il punto sulla proposta della Lega


Tari (tassa sui rifiuti) nella bolletta della luce: come il canone Rai, una rata ogni bimestre
Tari in bolletta: la tassa dei rifiuti inserita nella bolletta elettrica, proprio come avviene già per il canone tv. Si tratta di un emendamento della Lega collegato alla legge di Bilancio. Una premessa è d'obbligo: al momento parliamo di una proposta che dovrà essere discussa in Commissione Bilancio al Senato, contestualmente all'approvazione con maxi-emendamento della legge finanziaria dopo il via libera della Commissione europea arrivato nella giornata di ieri. In poche parole, l'ipotesi della Tari in bolletta introduce la possibilità di inserire il prelievo per il servizio rifiuti direttamente nella bolletta della luce, ma - almeno nella formulazione attuale - non riguarderebbe tutte le amministrazioni locali ma soltanto i Comuni in situazioni di dissesto e che hanno deliberato un piano di riequilibrio finanziario. Queste amministrazioni, qualora l'emendamento venisse approvato, potranno chiedere alle imprese elettriche di inserire il pagamento della tassa sui rifiuti nella bolletta, così come avviene per il canone Rai. Il versamento degli importi dovuti dovrebbe avvenire quindi in sei rate annuali, una ogni bimestre, mentre oggi il pagamento avviene due volte l'anno.

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Tari (tassa sui rifiuti) nella bolletta della luce: come il canone Rai, una rata ogni bimestre
Tari in bolletta: la tassa dei rifiuti inserita nella bolletta elettrica, proprio come avviene già per il canone tv. Si tratta di un emendamento della Lega collegato alla legge di Bilancio. Una premessa è d'obbligo: al momento parliamo di una proposta che dovrà essere discussa in Commissione Bilancio al Senato, contestualmente all'approvazione con maxi-emendamento della legge finanziaria dopo il via libera della Commissione europea arrivato nella giornata di ieri. In poche parole, l'ipotesi della Tari in bolletta introduce la possibilità di inserire il prelievo per il servizio rifiuti direttamente nella bolletta della luce, ma - almeno nella formulazione attuale - non riguarderebbe tutte le amministrazioni locali ma soltanto i Comuni in situazioni di dissesto e che hanno deliberato un piano di riequilibrio finanziario. Queste amministrazioni, qualora l'emendamento venisse approvato, potranno chiedere alle imprese elettriche di inserire il pagamento della tassa sui rifiuti nella bolletta, così come avviene per il canone Rai. Il versamento degli importi dovuti dovrebbe avvenire quindi in sei rate annuali, una ogni bimestre, mentre oggi il pagamento avviene due volte l'anno.


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Licenziati il giorno di Natale, mobilitazione per salvare 70 lavoratori.

Licenziati il giorno di Natale, mobilitazione per salvare 70 lavoratori. Meloni: "Multinazionali boicottino la Ball"
La Ball, azienda abruzzese che produce lattine per le più grandi multinazionali del settore, ha deciso di delocalizzare in Serbia e potenziare solo lo stabilimento di Verona aprendo la procedura di licenziamento collettivo a San Martino sulla Marrucina
Licenziati il giorno di Natale, mobilitazione per salvare 70 lavoratori. Meloni: "Multinazionali boicottino la Ball"
Un vero e proprio "pacco" di Natale per i lavoratori della Ball di San Martino sulla Marrucina - provincia di Chieti - che si sono riuniti per cercare di salvare il futuro di 70 famiglie, oltre a una quindicina che ruotano attorno all’indotto. Un fronte comune quello che vede scendere in campo il presidente della provincia, sindacati, sindaci e parlamentari per chiedere all’azienda di non spostare la produzione in Serbia e potenziare solo stabilimento di Nogara (Verona), chiudendo, in pratica, la struttura abruzzese. 
L'azienda che produce lattine in alluminio per le più importanti multinazionali del beverage ha deciso lo stop della produzione e l’apertura della procedura di licenziamento che terminerà proprio il giorno di Natale.
"Quando saremo tempestati dalle pubblicità scintillanti dei clienti della Ball, sarò seduto attorno a un tavolo con la famiglia per una triste giornata di festa - scrive uno dei lavoratori - Quello sarà il mio primo giorno da ex lavoratore, sarò un nuovo disoccupato".

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I tavoli di crisi su cui si gioca il destino di migliaia di lavoratori



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giovedì 20 dicembre 2018

Manovra, tutte le novità ma cʼè il giallo Tari in bolletta | Iva "sterilizzata" nel 2019 ma aumenti nel 2020 e 2021

Lʼemendamento della Lega sulla Tari nelle bollette, come per il canone tv, è finito nellʼocchio del ciclone per le proteste delle associazioni dei consumatori

Il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni e il taglio di quelle d'oro, la web tax, il rinvio di assunzioni nelle P.A.. Sono i capitoli che hanno consentito di sciogliere il nodo della trattativa tra Italia e Ue sulla Manovra. Resta il "giallo" della Tari in bolletta, come il canone tv. Ma l'emendamento leghista non piace a tutti. Iva "sterilizzata" nel 2019 ma aumenti nel 2020 e 2021.

QUESTIONE TARI. L'emendamento della Lega è finito nell'occhio del ciclone per le proteste delle associazioni dei consumatori. La proposta, con prima firma del capogruppo dei senatori del Carroccio, Massimiliano Romeo, non è ancora stata votata. Alla legge di Bilancio verrebbe aggiunto l'articolo 521bis che prevede la possibilità - non l'obbligo - di far pagare la Tari "mediante addebito sulle fatture emesse dall'impresa elettrica". Ciò avverrà solo "a seguito di apposita deliberazione del Comune che si trovi in stato di dissesto finanziario".
SALDI. L'ammontare dei saldi ridefiniti è pari 10 miliardi e 254 milioni nel 2019, 12 miliardi e 242 milioni nel 2020, 15 miliardi e 997 milioni nel 2021.

DEFICIT. Dal 2,4% previsto dalla nota di aggiornamento al Def di settembre si scende al 2,04% nel 2019, con una previsione dell'1,8% per il 2020 e dell'1,5% nel 2021.

PIL. Tenuto conto dell'evoluzione del quadro macroeconomico, che evidenzia un rallentamento dovuto al cattivo andamento del commercio internazionale, viene rivista la stima sul Pil che dal 1,5% per il 2019 si attesta al 1%, nel 2020 dell'1,1% e nel 2021 dell'1%.

REDDITO CITTADINANZA-QUOTA 100. Non sono stati modificati, ha assicurato il premier, né i contenuti, né la platea, né i tempi di realizzazione delle due misure. Vengono però tagliati, rispetto a quanto annunciato nei giorni scorsi, 1,9 miliardi dal Fondo dedicato al reddito di cittadinanza nel 2019, e 2,7 miliardi saranno recuperati da Quota 100. Il ministro dell'Economia Tria, inoltre, ha detto che quota 100 partirà ad aprile per il settore privato e ad ottobre per il pubblico, mentre il vicepremier Luigi Di Maio ha detto che si inizierà a marzo.

NUOVE CLAUSOLE SALVAGUARDA, RISCHIO IVA AL 26,5%. La novità più dibattuta in commissione Bilancio al Senato è' stata la dimensione delle nuove clausole di salvaguardia. Si tratta di un meccanismo che rassicura sui conti pubblici, ma che fa scattare in automatico considerevoli aumenti Iva.

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Reddito di cittadinanza, falso sito "Imps": boom di accessi e qualcuno ci casca davvero

Doveva trattarsi di unʼiniziativa satirica per mettere in guardia gli utenti dalle piattaforme fake, e invece ha registrato diverse prenotazioni



Dopo le bufale online e l'assalto ai Caf nel Sud Italia, la ferma volontà di ottenere il reddito di cittadinanza da parte degli italiani ha aggiunto un altro capitolo alla saga. Un falso sito dell'Inps, denominato "Imps" (acronimo dell'inesistente Istituto mondiale per la provvidenza solare), ha registrato circa mezzo milione di accessi e qualcuno, scambiandolo per vero, ha perfino compilato il modulo per prenotare il sussidio.

La società di comunicazione Ars Digitalia ha creato un sito, sviluppandolo con una grafica molto simile a quella dell'Inps, con l'intento di ironizzare sulle fake newscircolate finora sull'aiuto economico previsto dal governo per 5,5 milioni di italiani. L'iniziativa era nata nel marzo 2018 come provocazione satirica ed è tornata alla ribalta grazie a una serie di ricondivisioni sui social.

Gli sviluppatori hanno voluto porre l'attenzione sulla sicurezza informatica e sull'acquisizione dei dati personali, con un avvertimento comparso a caratteri cubitali sulla homepage: "Prima di inviare un modulo con i vostri dati personali, dovete controllare attentamente la fonte del sito che state compilando".

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Pronto soccorso chiuso a Napoli per invasione di formiche

Nello stesso ospedale, il 10 novembre scorso, esplose il caso di una donna intubata coperta da formiche


L'accettazione chirurgica del pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli è rimasta chiusa per oltre un'ora, dalle 12 alle 13, "a causa delle formiche". Lo rende noto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, membro della commissione Sanità per il quale si tratta di "un fatto di una gravità inaudita". Nello stesso ospedale, il 10 novembre scorso, esplose il caso di una donna intubata coperta da formiche.
"Non è la prima volta - aggiunge Borrelli - che la presenza di insetti pregiudica l'attività di alcune strutture sanitarie in Campania che devono essere urgentemente riqualificate. L'attività di bonifica necessaria per ripristinare le condizioni di igiene dovrà essere il primo passo di un lavoro capillare che deve portare ad evitare nuovi casi del genere. Vedere le formiche o altri insetti che si aggirano per le sale, attraversando persino gli scaffali dei medicinali, è un affronto ai diritti dei malati".
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mercoledì 19 dicembre 2018

Ad accogliere la salma di Antonio Megalizzi...

Ad accogliere la salma di Antonio Megalizzi, il giornalista morto nell'attentato di Strasburgo, quel grand'uomo del presidente Mattarella accanto alla famiglia del ragazzo.

Assenti Conte, Salvini, Di Maio o altri membri del governo.
Dove non ci sono selfie e scenette da fare, loro non ci vanno.

Vergognatevi.
Anna Rita Leonardi



Fonte: Il razzismo non ci piace

Milano, notte al gelo davanti al negozio Nike: folla disposta a tutto per le nuove scarpe

Si sono portati dietro coperte e plaid pesanti, bardati con guanti, sciarpe e cappelli per patire il meno possibile il grande freddo della notte. Così la folla di ragazzi ha dormito davanti al negozio Nike di via Statuto 18 a Milano, disposti a tutto per un paio di scarpe. Oggi, infatti, parte la vendita delle Off-White x Nike Air Force 1 "Black" & "Volt",  le tanto attese colorways al prezzo di 170 euro. Le code sono iniziate a formarsi nella tarda serata di martedì 18, ma alle 8 di mattina continuava ad arrivare gente: il negozio apre alle 10. 

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La storia dell’aggressione alla deputata Mara Lapia

Una parlamentare del M5S ha sostenuto di essere stata aggredita con calci e pugni, ma ha più volte cambiato versione e ora cinque testimoni dicono che le cose sono andate diversamente


Negli ultimi giorni si è parlato molto di un’aggressione denunciata da una deputata del Movimento 5 Stelle, Mara Lapia, che la settimana scorsa sarebbe stata picchiata da un uomo all’uscita da un supermercato di Nuoro, riportando diverse ferite. In seguito, però, la deputata ha più volte cambiato versione sull’aggressione e numerosi testimoni hanno detto che le cose si sono svolte in maniera diversa, alcuni smentendo del tutto che sia avvenuta un’aggressione.
Dell’episodio si è cominciato a parlare domenica scorsa, il 16 dicembre, quando il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Francesco D’Uva, ha dato per primo la notizia dell’aggressione avvenuta il giorno stesso. D’Uva aveva parlato di un pestaggio che aveva causato alla deputata una frattura della costola e numerose contusioni. «È gravissimo e intollerabile che un uomo, in modo becero e disumano, si accanisca violentemente nei confronti di una donna fino a ridurla in quelle condizioni», aveva detto. L’uomo accusato dell’aggressione è stato rapidamente identificato: un 35enne con precedenti penali al momento denunciato per aggressione.
Lo stesso giorno, quindi poche ore dopo l’aggressione, Lapia ha dato un’intervista a Radio Capital in cui ha ricostruito l’incidente. Mentre si trovava in un supermercato di Nuoro, ha detto, la cassiera ha fatto accidentalmente cadere una lattina di Coca-Cola, che si è aperta bagnandole i vestiti. Lapia ha criticato la cassiera per l’errore, ha raccontato, ma dopo pochi istanti ha considerato chiuso l’incidente. Un uomo in coda dopo di lei però ha iniziato a insultarla, l’ha seguita nel parcheggio del supermercato e quando lei ha provato a riprenderlo e fotografare la targa della sua automobile le avrebbe strappato il telefono di mano, buttandolo in terra e prendendolo a calci. Poi avrebbe colpito Lapia con un pugno, l’avrebbe spinta contro un muro, strattonata e gettata a terra, dove l’avrebbe colpita con un calcio.
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Intanto il Regno Unito si prepara al peggio

Il governo ha accelerato i preparativi per una Brexit senza accordo, che prevedono anche il dispiegamento di 3.500 soldati


A poco più di tre mesi dalla data prevista per l’uscita formale del Regno Unito dall’Unione Europea, il governo britannico ha iniziato a mettere in moto una serie di preparativi per prepararsi all’eventualità del “no-deal”, cioè dell’uscita dall’UE senza un accordo. La prima ministra Theresa May sta aumentando gli appelli ai parlamentari e ai leader stranieri perché sostengano l’accordo che ha negoziato con l’Unione, che però a oggi non otterrebbe la maggioranza in Parlamento, che dovrebbe esprimersi intorno alla metà di gennaio. Per questo, anche se May continua a dirsi sicura che alla fine l’accordo verrà approvato, i vari ministeri hanno dato le prime disposizioni sul piano in caso di “no deal”, come l’organizzazione dello spazio sui traghetti per i rifornimenti e il dispiegamento di 3.500 soldati dell’esercito perché rispondano a eventuali disordini.
Martedì il governo si è riunito specificamente per elaborare queste disposizioni, confermate martedì da un portavoce della prima ministra. Il piano principale del governo, e la migliore opportunità per il Regno Unito, rimane l’approvazione dell’accordo negoziato con l’UE, ha detto il portavoce, ma è arrivato il momento di accelerare i preparativi per un’eventuale uscita senza accordo. Il governo ha annunciato che invierà delle raccomandazioni e istruzioni specifiche a tutte le imprese britanniche, e che saranno informati su come comportarsi anche i cittadini britannici, attraverso la televisione, i social media e altri mezzi.

Tassa sulle emissioni: tutti i dettagli della nuova ecotassa

Presentato l'emendamento al Senato. Limite di prezzo per il bonus sulle auto a basse emissioni. Contributo più alto per le auto elettriche e per chi rottama. Tassa per le auto nuove con emissioni di CO2 oltre 160 g/Km. Una Mustang paga quanto una Rolls-Royce. Detrazione fiscale per chi installa le colonnine di ricarica

Finalmente sono noti i particolari sulla nuova versione della tassa sulle emissioni, nota come ecotassa, accompagnata dall'ecobonus. In fondo a questa pagina potete leggere il testo integrale dell'emendamento all'articolo 1 della legge di bilancio che sostituisce integralmente quello approvato dalla Camera il 10 dicembre. In sintesi: l'ecobonus è il contributo per l'acquisto di auto a basse emissioni di CO2 finanziato da una tassa sull'acquisto di auto nuove ad emissioni più alte. Chi rottama un veicolo vecchio ha diritto ad un contributo più alto; esistono due fasce di incentivo, sempre basate sul livello di emissioni. Il più alto è raggiungibile solo dalle auto elettriche, il più basso essenzialmente dalle auto ibride.

C'è un limite di prezzo del veicolo per ricevere il contributo, 45.000 euro Iva esclusa. Quindi le due novità rispetto alla precedente versione sono la necessità della rottamazione per ricevere il contributo maggiore e l'istituzione di un prezzo massimo. Per quanto riguarda la tassa sulle emissioni delle auto nuove, è stata raggruppata in quattro fasce oltre i 160 g/Km, ed è stata anche diminuita negli importi. Di conseguenza vengono salvati i veicoli meno potenti e grossi, quindi meno costosi. E' già qualcosa. Sebbene si tratti sempre di una tassa in più di cui nessuno sentiva il bisogno. Viene anche istituito un contributo per chi installa le colonnine di ricarica.

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Ambiente, Rapporto Ispra: Brescia è la città più inquinata d'Italia, poi Torino. A Viterbo l'aria più pulita

Il dossier Ispra sulla qualità ambientale nelle aree urbane. Roma ha il primato delle voragini: 136. La capitale ha perso così tra i 25 milioni e i 30 milioni di euro. Scarso il verde urbano: 31 metri quadrati a persona. I centri a rischio frane e alluvioni


Sono 19 le città italiane dove sono stati registrati valori oltre la norma giornalieri di pm10 (polveri sottili con diametro uguale o inferiore a 10 micrometri, ndr) al 10 dicembre 2018, una in più dell'anno scorso. Ad aggiudicarsi la maglia nera è Brescia, con ben 87 sforamenti, seguita da Torino mentre Viterbo, che non ha mai oltrepassato il limite, si attesta come campione di qualità dell'aria tra le aree urbane. A rivelarlo è l'edizione 2018 del rapporto Ispra-snpa sulla qualità dell'ambiente urbano, prende in esame 120 città e 14 aree metropolitane, ed  presentato a Roma a palazzo Giustiniani dal presidente dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Stefano Laporta, e dal direttore generale Ispra, Alessandro Bratti.

Dati preoccupanti se si considera che L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha stimato che in Italia, nel 2014, 50.550 morti premature potevano essere attribuibili all’esposizione a lungo termine al PM2,5, 17.290 all’NO2 e 2.900 all’ozono.


Altra notizia preoccupante che arriva dal rapporto è che i comuni consumano terreno. Si verificano fenomeni di sprofondamento in particolare a Roma dove negli ultimi 10 mesi del 2018 si registrano ben 136 voragini.

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Manovra, ok Ue all'Italia: stop alla procedura di infrazione. Dombrovskis: "Restiamo vigili"

Semaforo verde dalla Commissione dopo la trattativa con il nostro Paese sui conti pubblici. Misure per 10,25 miliardi, clausole di salvaguardia sulle spese. La crescita scende all'1%. Il vice presidente Ue: "Misure non ottimali, ma per ora evita la procedura per debito"

MILANO - L'Italia scongiura in extremis la procedura di infrazione sul debito mettendo sul piatto una correzione della manovra gialloverde da oltre 10 miliardi. Il collegio dei commissari riunito a Bruxelles ha dato il suo via libera all'accordo raggiunto dalla Commissione con il governo italiano sulla legge di Bilancio per il prossimo anno. L'esecutivo Ue ha quindi ammesso la correzione dei conti pubblici che assicurerebbe per il 2019 un deficit nominale al 2,04%, a fronte del 2,4% messo per iscritto dal governo italiano nella nota di aggiornamento al Def dal 2,9 stimato dalla Commissione attraverso i propri calcoli. Nel 2020 il deficit/Pil è previsto all'1,8% e nel 2021 all'1,5%.

Nella conferenza stampa a valle del colleggio che ha annunciato l'accordo, il vicepresidente della Commissione Ue responsabile per l'euro, Valdis Dombrovskis, ha usato parole caute: "La soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani", ha rimarcato. Ma il 'falco' Ue ha proseguito: "Ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente". Il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha usato come al solito toni più soft: "L'Italia sta a cuore all'Europa e all'area euro, che esce rafforzata da questo risultato positivo. Dimostra che le regole Ue ci sono e funzionano".

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Manovra, per il governo pericolo infrazione solo rinviato. A gennaio nuova verifica sui conti


Manovra, la battaglia con la Ue lascia sul terreno molte vittime: l'esperienza insegni