Il governo ha accelerato i preparativi per una Brexit senza accordo, che prevedono anche il dispiegamento di 3.500 soldati
A poco più di tre mesi dalla data prevista per l’uscita formale del Regno Unito dall’Unione Europea, il governo britannico ha iniziato a mettere in moto una serie di preparativi per prepararsi all’eventualità del “no-deal”, cioè dell’uscita dall’UE senza un accordo. La prima ministra Theresa May sta aumentando gli appelli ai parlamentari e ai leader stranieri perché sostengano l’accordo che ha negoziato con l’Unione, che però a oggi non otterrebbe la maggioranza in Parlamento, che dovrebbe esprimersi intorno alla metà di gennaio. Per questo, anche se May continua a dirsi sicura che alla fine l’accordo verrà approvato, i vari ministeri hanno dato le prime disposizioni sul piano in caso di “no deal”, come l’organizzazione dello spazio sui traghetti per i rifornimenti e il dispiegamento di 3.500 soldati dell’esercito perché rispondano a eventuali disordini.
Martedì il governo si è riunito specificamente per elaborare queste disposizioni, confermate martedì da un portavoce della prima ministra. Il piano principale del governo, e la migliore opportunità per il Regno Unito, rimane l’approvazione dell’accordo negoziato con l’UE, ha detto il portavoce, ma è arrivato il momento di accelerare i preparativi per un’eventuale uscita senza accordo. Il governo ha annunciato che invierà delle raccomandazioni e istruzioni specifiche a tutte le imprese britanniche, e che saranno informati su come comportarsi anche i cittadini britannici, attraverso la televisione, i social media e altri mezzi.
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