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martedì 8 gennaio 2019

Carige, Lega e M5S «costretti» a salvare le banche come i governi Renzi-Gentiloni

I clienti-depositanti di Banca Carige sono garantiti. E questa è l'unica certezza di rilievo che emerge dopo il decreto di emergenza varato ieri sera dal Governo con un piano di aiuti di Stato articolato su più livelli. Il destino futuro della banca è invece ancora avvolto nell'incertezza: se ne saprà di più oggi quando i tre commissari nominati da Bce annunceranno il loro piano di azione.

Il piano A resta quello di una ricapitalizzazione in opzione ai soci, bocciata nell'assemblea dello scorso 22 dicembre da Malacalza Investimenti, da riproporre nelle prossime settimane eventualmente con il supporto dello schema volontario del Fondo interbancario di garanzia.

Il piano B prevede che, in assenza di un ritorno sul mercato dei capitali, la banca possa comunque contare sulla fornitura di liquidità a lungo termine attraverso la garanzia di Stato sulle obbligazioni, decisa lunedì per decreto, che Carige emetterà in futuro. E che consentirà alla banca, in assenza di ulteriori richieste di capitale da parte di Bce, di avere certezze sul finanziamento per tutto il 2019 in attesa dell'aggregazione con un altro istituto.
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Mesej, ecco il clochard a cui il vicesindaco di Trieste Polidori ha gettato via le coperte

Mesej Mihaj, 57 anni, arrivato dalla Romania a Trieste il 12 ottobre dello scorso anno, è il clochard che, a sua insaputa, è diventato il senzatetto più conosciuto d'talia, dopo che il vicesindaco di Trieste Paolo Polidori ha lanciato nelle immondizie le sue coperte, vantandosi poi su Facebook.  In una video-intervista di Andrea Pierini e Andrea Lasorte dall'hotel Transilvania, a Fernetti, nel comune di Monrupino (Trieste), dove è ora ospite, Mesej racconta la sua storia. Spiega come è finito a Trieste in autunno, mentre stava viaggiando per raggiungere la famiglia in Francia. Ha perso i documenti o forse glieli hanno rubati: è stato quindi accolto in un centro di accoglienza del capoluogo giuliano.

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Essere un senzatetto, la testimonianza di Srdjan a Trieste



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lunedì 7 gennaio 2019

Stipendio dei ministri, Bongiorno la più ricca, poi il premier Conte: i dettagli

Ecco le dichiarazioni dei redditi dei ministri:

Palazzo Chigi ha pubblicato sul suo sito, nel capitolo amministrazione trasparente, le dichiarazione dei redditi del 2017 di molti dei suoi suoi membri (solo la metà per ora ha aderito all’iniziativa, c’è tempo fino alla fine del mese). Per gli avvocati al governo la prossima dichiarazione dei redditi rischia di essere più povera. Si scopre che in testa alla classifica dei più ricchi c’è la ministra della Funzione pubblica, Giulia Bongiorno, con quasi 4 milioni di euro (per la precisione 3.834.594), cui si aggiungono numerose proprietà e pacchetti azionari. Al secondo posto del podio, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, secondo la dichiarazione relativa al periodo di imposta 2017 – quando dunque non era ancora premier ma avvocato civilista – ha avuto un imponile pari a 370.314 mila euro. Sempre sul sito del governo si legge  per l’incarico di presidente del Consiglio invece guadagnerà 114.796 euro circa, così come previsto dalla legge.
Il sottosegretario per gli Affari Ue Luciano Barra Caracciolo è il terzo di questa particolare classifica con 179.434 euro mentre è pari a 123.635 euro l’imponibile del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, seguito dal sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Vincenzo Santangelo che vanta un imponibile di poco più di 105mila euro (periodo di imposta 2016), dal vicepremier e leader leghista  Matteo Salvini (circa 100mila euro da europarlamentare secondo l’attestazione dei redditi 2016, più circa 11 mila euro per la vendita del libro Secondo Matteo) e infine dalla ministra per gli Affari regionali Erika Stefani (circa 100mila euro ma relative anche queste al periodo di imposta 2016).
Particolare il caso del vicepremier 5Stelle, Luigi Di Maio. L’imponibile supera di poco i 102 mila euro. Il leader pentastellato ha però messo online anche i redditi della sua famiglia: il papà del leader del M5S risulta avere un imponibile di soli 88 euro anche se appare come comproprietario di vari fabbricati e terreni, staccato così non solo dalla moglie che si attesta intorno ai 52mila euro ma anche dalla figlia Rosalba che ne dichiara 7mila. Il fratello di Di Maio, Giuseppe, risulta a zero. L’ultimo nella speciale classifica è Riccardo Fraccaro, ministro dei Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, con 93.437 euro di imponibile.

Fonte

Quanto guadagna Luigi Di Maio: stipendio e dichiarazione dei redditi

Trieste, pronta la multa per il vicesindaco: 450 euro per il cassonetto sbagliato

La sanzione della polizia municipale dopo il blitz di Polidori che ha gettato tra i rifiuti gli indumenti di un clochard

E poi arrivò la multa per il vicesindaco leghista, Paolo Polidori. Dopo aver buttato via le coperte usate da un clochard per riparsi dal freddo, vantandosene poi sui social e scatenando le proteste (e una gara di solidarietà) tra i cittadini, la polizia municipale è pronta a sanzionarlo per aver gettato nel cassonetto dell'indifferenziata gli indumenti, un piumino e una bottiglietta di plastica appartenenti al clochard, violando così le norme del Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani.

Il numero due del comune di Trieste dovrà pagare fino a 450 euro di multa. E la sanzione sarà comminata proprio dalla Polizia municipale, di cui il vicesindaco è responsabile, avendo nelle proprie mani la delega alla Sicurezza. Il vicesindaco non sembra dunque conoscere così bene il funzionamento della raccolta differenziata: i materiali tessili integri, infatti, vanno gettati negli appositi cassonetti gialli o conferiti ai centri di raccolta mentre la plastica ha il suo contenitore dedicato.

La mancata osservanza del regolamento prevede una multa che va da 50 a 300 euro, ma se i rifiuti non sono chiusi nel sacco la sanzione va da 25 a 150 euro. Multe che è sempre molto difficile elevare, non fosse che Polidori ha fotografato e pubblicato sui social l'immagine dell'interno del cassonetto. Con la prova fotografica a disposizione, sarà difficile chiudere un occhio davanti al trasgressore.


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Quattro i neonati morti agli Spedali Civili di Brescia: la procura indaga per omicidio colposo

Ai tre casi già noti si è aggiunto quello di un bimbo morto sabato mattina. Sequestrata la cartella clinica del piccolo Marco, i Nas nel reparto

BRESCIA - Sono diventati quattro i casi di neonati deceduti agli Spedali Civili di Brescia nel reparto di terapia intensiva neonatale. Ai tre casi già noti, si è aggiunto anche quello di un neonato morto sabato mattina. Sarebbe stato portato in reparto poco dopo la nascita e non è sopravvissuto. Anche su questo caso l'ospedale bresciano ha disposto accertamenti.

Questa mattina nel reparto sono arrivati i Nas inviati dalla ministra della Salute Grillo che ha disposto un'ispezione. I carabinieri hanno preso visione delle cartelle cliniche di Marco, Cristian e Nicole i tre bimbi morti il 5 e 4 gennaio e il 30 dicembre. Il fascicolo aperto dalla procura è omicidio colposo e per ora non ci sono formalmente indagati.

La lettera della mamma di Marco: "Mio figlio e gli altri, così ho visto sparire quelle culle"

L'autopsia sul corpo del piccolo Marco è stata rinviata di un giorno per consentire a tutte le parti di essere presenti all'esame. Il pubblico ministero Corinna Carrara, titolare del fascicolo, in mattinata ha ricevuto l'intera cartella clinica. Sono tre le inchieste aperte per fare piena luce sulla sua morte. Oltre a quella della procura, infatti, indaga anche l'ospedale e la Regione che ha disposto una commissione interna.


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Istat: aumenta la pressione fiscale e cala il potere d'acquisto delle famiglie

I dati relativi al terzo trimestre del 2018: spesa per interessi cresciuta di 1,7 miliardi sull'anno prima. Il peso del Fisco oltre il 40%, deficit/Pil in leggero calo

MILANO - Le famiglie hanno perso la partita tra crescita dei salari e andamento dei prezzi, nei tre mesi tra luglio e settembre scorsi. E' uno dei dati che emerge dai conti trimestrali pubblicati dall'Istat, rapporto nel quale si riflette sulla situazione dei redditi dei nuclei e sull'andamento delle finanze pubbliche.

Un documento che, su questo secondo fronte, permette di dare una parziale quantificazione degli impatti di quel periodo teso dal punto di vista dello spread. Dall'Istituto si prende atto del fatto che "l'incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil ha segnato nel terzo trimestre un miglioramento", ma che questo è stato soltanto "marginale" (0,1 punti percentuali meno del 2017 all'1,7%), "poiché l'aumento dell'avanzo primario è stato quasi completamente bilanciato dalla crescita della spesa per interessi (salita di circa 1,7 miliardi rispetto al terzo trimestre 2017)". La spesa per interessi, secondo le tabelle Istat, è aumentata nel periodo di riferimento dai 14,376 miliardi del 2017 a 16,103 miliardi.

I conti delle famiglie

Nel terzo periodo dell'anno scorso, in termini nominali, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,3%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all'8,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, dice l'Istituto. Che aggiunge l'annotazione su come, a fronte di una variazione dello 0,3% del deflatore implicito dei consumi (misura dell'andamento dei prezzi), il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.

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Allerta Meteo, nuova ondata di freddo tra Balcani e Italia fino al 9 Gennaio: ancora neve sugli Appennini e temperature fino a -10°C sotto le medie

Allerta Meteo, nuova, importante irruzione di una massa d’aria molto fredda tra Balcani e Italia: ancora neve, forti venti e giornate molto fredde fino a mercoledì 9 Gennaio

Allerta Meteo – L’inverno è a pieno regime su alcune parti dei Balcani a causa di una massa d’aria molto fredda e grandi quantità di neve dopo la recente ondata di aria artica che ha colpito anche l’Italia nei giorni scorsi. Ora una nuova, importante irruzione di una massa d’aria molto fredda si diffonderà sull’area e porterà ancora neveforti venti e giornate molto fredde fino a mercoledì 9 gennaio.
Il modello generale indica una persistente dorsale sul Nord Atlantico e sull’Europa occidentale mentre l’ampia depressione sull’Europa sudorientale si rafforza, determinando un’altra ondata di gran freddo sulle parti sudorientali del Vecchio Continente. Nella giornata odierna, lunedì 7 gennaio, l’aria fredda si ripresenterà sui Balcani, spostandosi anche verso l’Italia e il sud del Mediterraneo. Nella giornata di domani, 8 gennaio, il freddo più intenso si sposterà sulla Penisola Balcanica meridionale e poi si diffonderà verso la Turchia e l’estremo est del Mediterraneo, iniziando ad indebolirsi gradualmente il giorno dopo, mercoledì 9.
Scendendo un po’ di più nel dettaglio, su un’ampia area della Penisola Balcanica da nord a sud si diffonderà una massa d’aria di oltre 10°C inferiore alla media, che spingerà l’aria artica verso il sud/sudest del Mediterraneo. Qui sono attese le maggiori quantità di neve, incluse le nevicate su parti del Centro/Sud dell’Italia provocate dall’Adriatico e dal Tirreno, per effetto del transito di una massa d’aria molto fredda sulle superfici più calde del mare. Le mappe sulle precipitazioni accumulate nel corso di 72 ore indicano le aree che dovrebbero ricevere le precipitazioni più intense, gran parte delle quali saranno sotto forma di neve. Le quantità maggiori di neve sono previste sulle catene montuose dove solitamente si sviluppa l’effetto stau. I modelli ICON-EU, ARPEGE e GFS (che trovate nella gallery a corredo dell’articolo) concordano ampiamente su importanti quantità di neve fresca ancora sugli Appennini meridionali, su Bosnia Erzegovina, Grecia, Bulgaria e Macedonia.

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Capracotta, l’incredibile spettacolo della neve nel cuore dell’Appennino


Previsioni Meteo, il freddo arriva anche sull’Europa occidentale a partire dal 9 Gennaio: shock termico di 10°C e tanta neve

Come stanno i naufraghi e i bambini a bordo della Sea Watch dopo 16 giorni

La portavoce della Ong, Giorgia Linardi, e il medico di bordo Frank Doerner, lanciano un appello all'Unione Europea. "È una situazione che potrebbe degenerare all'improvviso". 49 i migranti sulle due imbarcazioni

Dopo 16 giorni in mare la dignità, dalla Sea Watch 3, la nave della ong olandese che ha tratto in salvo 32 migranti, e che insieme all'imbarcazione di Sea Eye con a bordo 17 persone, è ferma nelle acque territoriali maltesi in attesa di ricevere il permesso di attraccare un un porto, lanciano un appello. Questo il racconto di Annalisa Cretella inviata dell'Agi.it a Malta.

La portavoce Giorgia Linardi e il medico di bordo Frank Doerner fanno il quadro di quello che accade a bordo e di quello che potrebbe accadere. Da un momento all'altro. "E' una situazione che potrebbe degenerare all'improvviso - spiega Linardi - Siamo molto preoccupati, perché temiamo che da un momento all'altro possa succedere qualcosa. E non possiamo continuare così se non per pochi altri giorni".

I migranti, tra cui 3 bambini, "stanno mostrando resistenza e pazienza - continua Linardi - . Ma ci sono segnali che potrebbero far temere atti di autolesionismo. Vediamo il loro umore cambiare durante la giornata. Ho parlato stamattina con il dottore a bordo ed è molto preoccupato".

E infatti il dottor Doerner lo dice chiaramente: "La situazione a bordo sta diventando ogni giorno più instabile. E il livello di stress sta aumentando". "Potete immaginare che le persone sono già traumatizzate quando raggiungono le nostre navi - afferma il medico - e il fatto che le risposte non arrivano, diventa motivo di altro stress". A peggiorare la situazione ci si mettono le condizioni meteo e del mare. "Le onde e il cattivo tempo stanno aumentando - spiega il medico - e ingigantiscono ancora di più i problemi di queste persone. È una situazione sfinente".

L'appello di Sea Watch si rivolge all'Unione europea: "Abbiamo bisogno di una riposta chiara, adesso. Anche in supporto alla dichiarazione della sicurezza nei porti è del sistema di distribuzione equa dei migranti". "Chiediamo una risposta molto chiara - insiste Doerner - e che arrivi al più presto possibile affinché questa situazione trovi una soluzione". 

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Arrivano i ″gilet arancioni″: 150 trattori nel centro di Bari. In tanti anche da Corato

Il numero dei mezzi è stato concordato con la Questura di Bari e con la Prefettura, per motivi di ordine pubblico, ma erano già 500 i trattori pronti a sfilare


Tutto pronto per il grande presidio dei gilet arancioni che partirà da domattina alle 10 in piazza Prefettura a Bari. aranno migliaia gli agricoltori e Olivicoltori che con orgoglio rivendicheranno verso il Governo e la Regione Puglia interventi seri e concreti per il rilancio del settore.
Domani mattina, dalle 8.15, 150 trattori - partendo dallo stadio San Nicola. “invaderanno” pacificamente Bari. In tanti partiranno anche da Corato.
Il numero dei mezzi è stato concordato con la Questura di Bari e con la Prefettura, per motivi di ordine pubblico, ma erano già 500 i trattori pronti a sfilare. Arriveranno da tutta la Puglia verso il capoluogo pugliese.
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Uso illegittimo della divisa: il sindacato dei pompieri denuncia Salvini

I vigili del fuoco irritati dalle continue irregolarità del Ministro: indossare gradi e mostrine è vietato per legge

La piccola ma agguerritissima sigla Usb dei Vigili del Fuoco ha denunciato per via amministrativa il ministro dell’Interno per “porto abusivo di divisa”. Una delle manie di Matteo Salvini, oltre a quella di informare i suoi follower della marca del cibo di cui si nutre (ancora ieri, durante la diretta Facebook dalla sua stanza al Viminale, ha mostrato e bevuto una lattina di Fanta), è infatti indossare pubblicamente le divise e i giacconi di ordinanza dei reparti di Polizia e Vigili del Fuoco. Cosa che però ha fatto infuriare il coordinatore nazionale Usb dei pompieri, Costantino Saporito. Codice penale alla mano, il sindacalista ha scritto una lettera di denuncia indirizzata al ministro, al prefetto Bruno Frattasi capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, e al responsabile dell’ufficio Garanzia dei diritti sindacali.
Noi di Globalisti lo dicevamo da tempo...

Recita l’art. 498 del codice penale: “Chiunque, fuori dei casi previsti dall'articolo 497 ter, abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, ovvero indossa abusivamente in pubblico l'abito ecclesiastico, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da centocinquantaquattro euro a novecentoventinove euro”.

Articolo, come detto, che non è più un reato, perché depenalizzato, ma che è diventato un illecito amministrativo.

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Fattura elettronica, l’Agenzia delle Entrate monitora con software «sonda» per evitare il caos

Esposto del Codacons contro i disservizi, ma per l’Agenzia delle Entrate sono casi fisiologici: la percentuale di errori si è attestata intorno al 6%

Il Codacons è pronto a presentare un esposto per interruzione di servizio. Secondo l’associazione dei consumatori l’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica, a partire dall’inizio dell’anno, si è tradotta in un flop con tanto di disagi e disservizi. L’estensione ai privati dell’obbligo della cosidetta e-fattura era previsto da tempo dall’Agenzia delle Entrate, dopo che già dal 2015 è stato reso obbligatorio per tutti i fornitori della pubblica amministrazione. Alle lamentele del Codacons l’Agenzia fiscale, affidata dallo scorso mese di agosto alla guida di Antonino Maggiore, replica fornendo i dati e i risultati del monitoraggio effettuato in questi primi giorni di gennaio. «Le nostre sonde informatiche che monitorano i flussi dei dati all’interno dei server — osservano dall’Agenzia delle Entrate — non hanno rilevato alcuna particolare criticità, tanto meno ci risultano interruzioni del servizio».

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Sondaggi politici, amara sorpresa per Salvini e Di Maio

Sondaggi politici, amara sorpresa per Salvini e Di Maio
Tra poco più di 4 mesi gli Italiani torneranno alle urne per un importante turno elettorale. Lo sanno bene Lega e 5 stelle che annunciando la Manovra 2019 avevano predetto un cambio al vertice dell'Europa: eppure secondo gli ultimi sondaggi non sarà così




Sondaggi politici, amara sorpresa per Salvini e Di Maio
Europa cambierà a Maggio". Dicevano così Salvini Di Maio dopo lo scontro con la commissione europea sulle regole contabili della Manovra 2019. Il sottinteso era l'importante appuntamento che attende gli italiani e i 503 milioni di abitanti dell'Ue: le elezioni europee. Un appuntamento da cui Lega e 5 stelle si attendono tanto per via della posta in gioco e, complici le elezioni regionali in Abruzzo, la campagna elettorale è quantomai a tamburo battente nonostante manchino quasi 5 mesi.
Tuttavia gli ultimi sondaggi rivelano alcune novità di cui la maggioranza di governo dovrò tenere conto. 
Ad urne anoora lontane il clima si sta decisamente scaldando come dimostrano le manifestazioni in Francia, con i Gilet Gialli in piazza per la ottava settimana consecutiva. In Italia si voterà il 26 maggio, ma controllando i sondaggi - con le dovute cautele - si stanno delineando alcune traettorie ben definite. 

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Trivelle nei mari italiani, perché se ne torna a parlare: facciamo chiarezza „


Trivelle nei mari italiani, perché se ne torna a parlare: facciamo chiarezza
Un "compimento amministrativo obbligato" spiega il ministro dell'Ambiente Costa. Ma i permessi rilasciati dal ministero di Di Maio scatenano una bufera politica e legale. Il governatore Emiliano vuole impugnare tutto e i Verdi denunciano irregolarità


Trivelle nei mari italiani, perché se ne torna a parlare: facciamo chiarezza
Dopo il gasdotto Tap, il Terzo Valico ora le Trivelle. La notizia politica del giorno è la nuova polemica sorta dai permessi rilasciati in questi giorni dal Ministero dello Sviluppo economico a nuove trivellazioni nei mari italiani, a dispetto delle promesse elettorali ai "no triv". Il governatore della Puglia Michele Emiliano spiega di voler impugnare le autorizzazioni rilasciate dal Mise per la ricerca di idrocarburi nel Mar Ionio: "Almeno Renzi e Calenda erano dichiaratamente a favore delle trivellazioni, mentre Di Maio e Costa hanno tradito ancora una volta"


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M5S, il dietrofront sulle trivelle e il modello tradito


domenica 6 gennaio 2019

“La Chiesa accoglierà i migranti della Sea Watch”

L’annuncio di Nosiglia durante la festa dei Popoli: un gesto simbolico ma concreto


«Voglio dichiarare la disponibilità della Chiesa torinese ad accogliere alcune delle famiglie che si trovano a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye». Lo ha annunciato l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, oggi alla chiesa del Santo Volto, durante l’omelia nella Festa dei Popoli. «La nostra Chiesa, come si ricorderà - ha aggiunto Nosiglia - aveva già offerto questa disponibilità per i profughi della nave Diciotti, nel settembre scorso».

Per l’arcivescovo di Torino «Si tratta di un gesto che ha un significato simbolico e spirituale ed è, allo stesso tempo, molto concreto. Simbolico perché ci pare estremamente necessario, in questo momento, lanciare un segnale preciso alle autorità istituzionali italiane e degli altri Paesi europei, sul significato dell’accoglienza. Spirituale, perché mi domando, altrimenti, come facciamo a parlare e predicare di accoglienza dei bisognosi, se poi non ci mettiamo nelle condizioni di praticarla». «E molto concreto - conclude Nosiglia - perché stiamo parlando di persone: e ogni piccolo sforzo nella direzione di alleviare certe sofferenze, certi disagi, ha un grande valore, soprattutto se non saremo soli ad affrontare in questi termini il problema».

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sabato 5 gennaio 2019

Roma, l'ultima idea dei 5S: chiedere ai cittadini di spazzare i marciapiedi di casa

E' una delle proposte della delibera in tema di rifiuti. Multe per chi getta mozziconi fino a 300 euro



"Romani, pulitevi la strada sotto casa". E' la direzione che sembra prefigurare uno degli indirizzi della proposta di delibera presentata dal Movimento 5 Stelle della Capitale in tema di rifiuti. Il testo, per ora calendarizzato in assemblea capitolina l'8 gennaio, prevede anche il recepimento delle sanzioni introdotte per legge nel 2015 che prevedono multe anche per chi getta i mozziconi di sigaretta per terra: da 30 a 300 euro, sui mozziconi di sigaretta gettati in terra, sui prodotti da fumo e quelli di piccolissime dimensioni. Intanto nei giorni delle feste Roma vive il caos rifiuti anche a causa dell'incendio dello scorso 11 dicembre al Tmb Salario. E le due attrici Maria Amelia Monti e Anna Finocchiaro hanno realizzato un video-sketch sui social intitolato 'La Grande Mondezza'. "Come la fate voi la differenziata a Roma?", inizia così il dialogo ironico tra le due protagoniste.

Ora l'assemblea capitolina si appresta ad affrontare il tema della pulizia urbana anche con questo provvedimento proposto dai 5 stelle. Mentre per il 15 gennaio è stato fissato, su richiesta di Fdi, un consiglio straordinario sull'emergenza rifiuti e sulla situazione dell'Ama, l'azienda capitolina preposta alla raccolta. Secondo la proposta 5S  "il regolamento disciplinerà il sistema di gestione dei rifiuti urbani e potrà definire anche alcune forme di prevenzione e riduzione dei rifiuti, quali il compostaggio domestico e di comunità, i centri del riuso, la disciplina per la gestione sostenibile dei rifiuti prodotti dagli eventi net territorio del comune di Roma Capitale (Ecofeste) e la riduzione degli imballaggi in plastica", si legge nel documento.

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Roma emergenza rifiuti, i presidi fanno sapere alla sindaca Raggi che se non pulisce, le scuole non riaprono


Trieste, vicesindaco leghista getta coperte di un clochard e se ne vanta su facebook

Paolo Polidori ha raccontato in un post, poi rimosso, di aver buttato in un cassonetto "con soddisfazione" un "ammasso di stracci" che in realtà, riporta l'Ansa, appartenevano a un senzatetto. Il Pd chiede le sue dimissioni. La Caritas: "Un gesto che si commenta da solo"


Il vicesindaco leghista di Trieste, Paolo Polidori, in un post su Facebook ha annunciato “con soddisfazione” di aver gettato in un cassonetto delle coperte e delle giacche secondo lui abbandonate nella centrale via Carducci, ma che come riportano i giornali locali e l’Ansa appartenevano in realtà a un senzatettodella zona. Dopo le dure critiche ricevute nei commenti, il vicesindaco ha rimosso il post, mentre il Partito democraticochiede le dimissioni e don Alessandro Amodeo, direttore delle Caritas, come riporta Il Piccolo parla di un gesto che “si commenta da solo” e aggiunge che “noi continueremo ad operare con il nostro ‘stile’, indipendente dalle sue boutade, e in piena sinergia con gli enti già presenti sul territorio, tra i quali c’è il Comune di Trieste”.

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"Adesso ti facciamo diventare bianco": bambino di colore aggredito con la schiuma spray

venerdì 4 gennaio 2019

CRONACA METEO ITALIA | Irrompe il GELO. NEVE su Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, FIOCCHI anche in Campania e Sicilia

Correnti artiche stanno affluendo sull'Italia facendo sprofondare le temperature e portando nevicate anche abbondanti sull'Appennino, ma con fiocchi fin sulle spiagge della Puglia.




AGGIORNAMENTO METEO ORE 17.00. Continua ad imperversare l'ondata di maltempo invernale sull'Adriatico e al Sud, con la neve che cade spesso fin sulle coste. Rovescio di grandine nel pomeriggio a Pescara con temperatura nuovamente scesa a +2°, mentre sull'Appennino la situazione si fa difficile per la neve che supera il mezzo metro e che cade accompagnata da raffiche di vento responsabili di bufere. Abbondanti e incessanti nevicate nel Molise con accumuli di oltre un metro a Capracotta. Neve in Puglia, a tratti fin sulla costa sia sul versante adriatico che su quello ionico. In Sicilia neve a quote molto basse, dai 100/200m, così come in Calabria nel Reggino.

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Meteo BEFANA - GELO in attenuazione ma la pausa sarà breve. Vi spieghiamo perchè


2019, è già record di femminicidi

Sette solo in Messico, gli altri in Bolivia, Argentina e Cile


(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Il 2019 è iniziato all'insegna della violenza sulle donne in America Latina, una delle regioni al mondo in cui si sono verificati più casi di femminicidio negli ultimi anni: solo nel 2017 la Commissione economica per l'America latina e i Caraibi (Eclac) ha segnalato 2.795 episodi.
    Dall'avvio del nuovo anno, si contano già tre omicidi in Bolivia Altri casi in Argentina. A cominciare dall'omicidio di Celeste Castillo, 27 anni, uccisa a Santiago del Estero (nord) dopo una lite con il fidanzato, che era un agente di polizia e che in seguito si è suicidato. c'è stato poi lo stupro di gruppo ai danni di una minore di 14 anni a Miramar (sud-est). Gli aggressori sono cinque uomini tra i 21 e i 25 anni. In Cile, a Puerto Montt (sud), María Barría, di 56 anni, è stata assassinata dal suo compagno, che poi si è suicidato. 

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Cade da letto ospedale e muore, autopsia

Policlinico, ha cercato di alzarsi ma era debole ed è caduto


(ANSA) - ROMA, 04 GEN - La Procura di Roma ha disposto l'autopsia sul corpo di un paziente di 67 anni, ricoverato al policlinico Tor Vergata, morto nella notte tra il 2 e il 3 gennaio, dopo essere caduto dal lettino del Pronto Soccorso il 25 dicembre scorso. Sulla vicenda i pm hanno avviato un'indagine al momento contro ignoti in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo. In una nota il Policlinico precisa che l'uomo è giunto al "Pronto Soccorso in codice rosso per complesse patologie cardiopolmonari che ne hanno reso necessario il ricovero immediato in sala Emergenze, l'area del Pronto Soccorso paragonabile a una Terapia Intensiva". Subito approntati gli accertamenti e le terapie del caso.

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Con slitta contro albero, bimba muore

L'incidente al Renon, gravissima anche la madre

Bolzano - Una bambina di otto anni è morta verso le ore 13 a seguito di un incidente sulla pista da slittino del Renon. La bambina stava slittando insieme alla madre che ha perso il controllo della slitta ed è finita contro un albero. La bambina è morta sul colpo, mentre la madre che ha subito un politrauma è stata intubata e portata in ospedale a Bolzano dall'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites.

Delitto di Ovada, fermata dai carabinieri una ragazza di 24 anni

Alessandria - Una ragazza di 24 anni residente a Ovada è stata sottoposta a fermo dai carabinieri del comando provinciale di Alessandria come presunta autrice dell’omicidio di Massimo Garitta, 53 anni, di Ovada, trovato cadavere in un campo alla periferia della città a Capodanno: sul corpo i segni di pneumatici che hanno fatto subito propendere per un investimento.

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