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lunedì 7 gennaio 2019

Come stanno i naufraghi e i bambini a bordo della Sea Watch dopo 16 giorni

La portavoce della Ong, Giorgia Linardi, e il medico di bordo Frank Doerner, lanciano un appello all'Unione Europea. "È una situazione che potrebbe degenerare all'improvviso". 49 i migranti sulle due imbarcazioni

Dopo 16 giorni in mare la dignità, dalla Sea Watch 3, la nave della ong olandese che ha tratto in salvo 32 migranti, e che insieme all'imbarcazione di Sea Eye con a bordo 17 persone, è ferma nelle acque territoriali maltesi in attesa di ricevere il permesso di attraccare un un porto, lanciano un appello. Questo il racconto di Annalisa Cretella inviata dell'Agi.it a Malta.

La portavoce Giorgia Linardi e il medico di bordo Frank Doerner fanno il quadro di quello che accade a bordo e di quello che potrebbe accadere. Da un momento all'altro. "E' una situazione che potrebbe degenerare all'improvviso - spiega Linardi - Siamo molto preoccupati, perché temiamo che da un momento all'altro possa succedere qualcosa. E non possiamo continuare così se non per pochi altri giorni".

I migranti, tra cui 3 bambini, "stanno mostrando resistenza e pazienza - continua Linardi - . Ma ci sono segnali che potrebbero far temere atti di autolesionismo. Vediamo il loro umore cambiare durante la giornata. Ho parlato stamattina con il dottore a bordo ed è molto preoccupato".

E infatti il dottor Doerner lo dice chiaramente: "La situazione a bordo sta diventando ogni giorno più instabile. E il livello di stress sta aumentando". "Potete immaginare che le persone sono già traumatizzate quando raggiungono le nostre navi - afferma il medico - e il fatto che le risposte non arrivano, diventa motivo di altro stress". A peggiorare la situazione ci si mettono le condizioni meteo e del mare. "Le onde e il cattivo tempo stanno aumentando - spiega il medico - e ingigantiscono ancora di più i problemi di queste persone. È una situazione sfinente".

L'appello di Sea Watch si rivolge all'Unione europea: "Abbiamo bisogno di una riposta chiara, adesso. Anche in supporto alla dichiarazione della sicurezza nei porti è del sistema di distribuzione equa dei migranti". "Chiediamo una risposta molto chiara - insiste Doerner - e che arrivi al più presto possibile affinché questa situazione trovi una soluzione". 

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