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sabato 13 marzo 2021

Dalla Bulgaria a Roma, a Fiumicino senza controlli il virus ha le porte aperte

Al ritorno in Italia da un Paese dove le misure per contrastare l'epidemia sono minime, nonostante l'incidenza dei contagi, le verifiche in aeroporto sono poche: basta un'autocertificazione che nessuno verificherà

“Si metta in coda. Per Sofia, va bene qui. Ah no scusi torni indietro: vada di là con quelli diretti a Doha. Siete tutti insieme”. Alle 8 del mattino l’aeroporto di Roma Fiumicino è quasi vuoto. Da mesi ormai solo uno dei tre terminal è aperto, i voli sono sempre più rari, eppure regna il caos. Passeggeri stretti in un paio di metri quadrati, appiccicati l’uno all’altro, mantenere il distanziamento è impossibile. C’è chi urla, chi spinge, chi non capisce che succede. Le hostess non sanno che fare e si scusano: “le procedure sono lunghe, non è colpa nostra. Occorre controllare se avete fatto il test”.

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