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domenica 7 marzo 2021

Veterinaria in Francia. “In Italia proposte indegne, dovevo dire grazie per lavorare gratis. Chi va via come me è costretto a farlo”

Laurea in Veterinaria a Messina, poi una serie di lavori sottopagati in Sicilia, infine la scelta di trasferirsi in Francia. Chiara Calandra, 34 anni, palermitana, ha lasciato l’Italia nel 2013 per trasferirsi prima a Nantes, poi nel nord della Francia. Oggi lavora nella regione di Parigi, dove vive insieme al suo compagno (francese), con cui ha da poco avuto un bambino: “In Italia la realizzazione economica e lavorativa era troppo precaria per costruire una famiglia”

“Dopo la laurea trovavo soltanto lavori brevi e gratuiti in ambulatori privati, a cui dovevo perfino il tacito ringraziamento per la possibilità di fare esperienza. Per questo, sette anni fa, ho deciso di partire”. Chiara Calandra, nata nel 1986, ha sempre avuto nel cuore Palermo e la fisiologia del mondo animale, così ha studiato Veterinaria in Sicilia e lì ha cercato di rimanere. Ma stanca di opportunità precarie e quasi gratuite, nel 2013 si è trasferita in Francia, dove ha da poco avuto un figlio e lavora in diverse cliniche veterinarie nel dipartimento della Val-d’Oise, nell’Île-de-France.

“Nei primi mesi di Covid-19 ho vissuto con ansia la lontananza da casa e il rischio di non potere vedere i miei familiari in caso di ricovero o di non potere presentare loro mio figlio, nato nel pieno della pandemia. Poi mia madre è riuscita a raggiungerci e questo ci ha rasserenati”. Il suo parto è avvenuto nel mezzo dell’emergenza: “La mia esperienza con la sanità francese, anche durante il Covid, è stata molto positiva. Alcune misure forse sono state leggere ma nel complesso secondo me il sistema funziona”.

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“In Danimarca sanno che c’è più efficienza se si passano meno ore in ufficio. Il mio stipendio è il 60% in più rispetto ai colleghi italiani”


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