La fotografia dell'Istat. Biggeri: riflettere su errori commessi
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La polizia neozelandese, con l'assistenza dell'Interpol, è alla caccia di una coppia che apparentemente ha lasciato il Paese con milioni di dollari ricevuti per errore dalla loro banca.
La polizia non ha rivelato i nomi dei milionari per caso, ma secondo i media locali si tratta dei gestori di una stazione di servizio a Rotorua nell'isola del nord, che ora è chiusa e in amministrazione controllata.
Secondo il detective di polizia sergente David Harvey, la coppia aveva presentato domanda alla banca Westpac per un mutuo di 10 mila dollari neozelandesi (circa 4.600 euro), ma nel loro conto si sono visti accreditare 10 milioni di dollari (oltre 4,6 milioni di euro).
Da allora i due sono scomparsi, non prima però di aver svuotato il conto. L'Interpol è stata avvertita, ma le indagini potranno richiedere parecchio tempo, ha ammesso il sergente Harvey.
La Westpac ha dichiarato di aver avviato una "vigorosa azione penale e civile per il recupero della somma", e non ha rilasciato dichiarazioni sulle cause del disguido, ma ha ricordato che il denaro trasferito per errore in un conto non entra in alcun modo nella proprietà del titolare del conto stesso.
Ora la polizia è sulle loro tracce, anche se teme che i due abbiano lasciato la Nuova Zelanda, diretti forse in Cina o in Corea del sud e infatti ha avvertito anche l'Interpol.
Ormai ci siamo: sul sito di Wolfram Alpha, il nuovo computational knowledge engine ideato dal noto matematico Stephen Wolfram, compare la scritta “Launching May 2009″, ed è possibile che la data esatta del lancio verrà rivelata nel webinar programmato fra qualche ora.
Dagli screenshot e dai video comparsi in Rete possiamo comunque già farci una idea di quello che sarà il nuovo motore di ricerca… che, a quanto pare, NON sarà alternativo (ma semmai complementare) a Google.Maledetto Facebook. A Sara Amlesù, 36 anni, milanese, il social network più diffuso al mondo ha rovinato la vita. Lo racconta in un' email inviata al Corriere della Sera, dove rimpiange la sua leggerezza: «Per sette anni ho lavorato in una multinazionale. Poi ho fatto una stupidata - scrive -. Ho creato su Facebook il gruppo "Noi poveri sfigati che lavoriamo in Danieli". Quando i vertici dell' azienda l' hanno scoperto, sono stata costretta ad andarmene». Errori che si ripetono, storie di web 2.0 che s' inseguono per mezzo mondo: «Adesso non voglio che altri commettano il mio sbaglio». Scrivania addio. La sua storia ricorda quella Kimberley Swann, la teenager inglese che ha definito noioso il proprio lavoro, scrivendolo sulla propria pagina di Facebook senza immaginare le conseguenze del suo gesto. La bacheca di Sara Amlesù è ancora visibile: «Se anche tu, come me, ti svegli al mattino pensando... No, anche oggi in Danieli/ Se anche tu, come me, quando conosci un friulano o un genovese non puoi fare a meno di pensare mal comune mezzo gaudio/ Se anche tu, come me, dopo una giornata in Danieli sogni il barettino a Santo Domingo/ Se anche tu, come me, ringrazi la Danieli solo per gli amici/ Sei il benvenuto». Cinque frasi su Facebook, una lettera che fa concludere un rapporto di lavoro con l' azienda leader nella produzione di forni industriali per la lavorazione dell' acciaio. Dalla sua borsa esce il romanzo di Matt Haig il «Club dei Padri Estinti», in mano ha il foglio datato 22 aprile 2009 che ha messo la parola fine alla sua esperienza in Danieli (cominciata il 21 maggio 2002). Sul web la Amlesù aveva già creato un gruppo per riunire i volontari come lei dell' associazione la Curiera, onlus per ragazzi disabili. Quello intitolato «Noi poveri sfigati che lavoriamo in Danieli» le è costato caro. «L' ho creato per sentirmi simpatica e fare amicizia con i colleghi che lavorano nelle altre città d' Italia, Udine e Genova - spiega -. Non voleva essere offensivo. Eppure mi è crollato il mondo addosso: in dieci minuti ho visto finire la mia carriera. E per che cosa? Per Facebook». Sara Amlesù non nasconde la sua amarezza: «È stato un fallimento: mi ritrovo ora a 36 anni senza un lavoro, con la consapevolezza che per leggerezza ho buttato la mia vita. Lo dico perché altri non commettano lo stesso errore, perché io ho pagato per tutti». Resta il fatto che, comunque, la donna ha firmato la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro: «Con la sottoscrizione della presente - si legge - la sig.ra Amlesù dichiara di non avere più nulla a pretendere che possa trovare origine e/o fondamento nel rapporto di lavoro e rinuncia espressamente a ogni ulteriore diritto». Eppure, a un mese dal suo ultimo giorno in Danieli, Sara non riesce ancora a parlare senza usare intercalari del tipo: «I miei colleghi, nella mia azienda, il mio capo...». Con il pensiero è ancora lì. Simona Ravizza sravizza@corriere.it Incerti del web Il social network Facebook è il social network più diffuso nel mondo I problemi Quella di Sara Amlesù (nella foto) è solo una delle storie che si rincorrono per mezzo mondo. Sempre più i dipendenti che hanno avuto problemi per il suo utilizzo: da chi è stato licenziato per avere criticato l' azienda, agli infermieri che hanno messo online foto di pazienti.
A Reggio Emilia e a ROZZANO (MI), sono stati inaugurati due nuovi ristoranti ROADHOUSE GRILL, che fanno parte del Gruppo Cremonini.
Vi ricordo che il gruppo Cremonini, come testimoniato da inchieste di REPORT (Rai 3) è un'azienda che nel corso degli anni si è distinta per una serie di azioni illegali e anche criminali.
Per citarne alcune:
- vendere carne di bovini di oltre 17 anni come carne di bovini inferiore ai 24 mesi di età (tale carne è finita negli omogeneizzati per bambini!)
- vendere svariate tonnellate di carne in scatola avariata a Paesi poveri (guadagnando su incentivi europei per tali esportazioni), tra cui la Russia (dove Report ha raccontato della morte di un 12enne dovuta al consumo di tale carne contenente botulino) e Cuba.
Per la morte in Russia un intermediario della Cremonini ha pagato 150.000 euro per evitare una denuncia e il blocco delle importazioni in Russia.
Al momento dell'indagine fatta da Report, la carne che il governo cubano ha respinto dopo alcune analisi (che confermavano le pessime condizioni di diversi lotti di carne) era stata imbarcata su una nave, ma non per riportarla in Italia per la distruzione.
La nave era destinata all'Angola. La carne avariata è stata distrutta o venduta agli angolani?
Per questo motivo vi invito a divulgare questa mail e boicottare, fino ad un significativo cambio di rotta, anche le altre aziende del gruppo Cremonini che sono:
Autogrill MOTO
carne MONTANA
bar e ristoranti CHEF EXPRESS (treni e aeroporti)
salumi IBISE'
carni INALCA
supermercati MARR (diffusi soprattutto in Romagna e Marche)
NB: la carne bovina utilizzata in Italia dai Mc'Donalds, è fornita dal Gruppo Cremonini
* la prima catena sensata per un consumo responsabile; non fermarla *
Arenzano fu arrivo del Giro nel 1952, vittoria del grande Girardengo e nel 1975, primo al traguardo
E' scappato dal suo padrone per tornare al canile: è la storia del meticcio di nome Birillo. Il cane tempo fa era stato abbandonato ed era finito al canile Hermada di Montecatini, nel Pistoiese, e aveva trovato un padrone disposto ad adottarlo. Però l'animale ha lasciato la sua nuova dimora e si è presentato davanti ai cancelli della struttura per cani abbandonati: una volta aperto il cancello ha iniziato ad abbaiare a scodinzolare per la gioia.
E' stato un volontario ad avvisare la vicepresidente del canile, ed è stata lei, un po' incredula, a riconoscerlo. "Una scena che non dimenticheremo tanto facilmente - dicono i responsabili della struttura -. Se un cane addirittura arriva a fuggire per tornare al canile vuol proprio dire che si è sentito amato e accudito e bisogna soltanto ringraziare chi lavora al canile sia come dipendente che come volontario, facendo un servizio a tutta la comunità e facendolo soprattutto con amore e passione".Il DL che emanerà il Governo prevede un limite di potenza per i neopatentati, nei primi 3 anni, di 50 kw, più basso rispetto al limite di 60 kw che era previsto nel DDL approvato alla Camera e ora in discussione al Senato.
Ricordiamo che il DDL prevedeva che la normativa venisse applicata solo a coloro che ottenevano la patente dopo 180 giorni dall’entrata in vigore della norma. Si tratterà di verificare il contenuto esatto del testo del DL in approvazione.
Le auto che possono guidare i neo patentati
Ecco l’elenco completo delle vetture che i neo patentati possono guidare:
CITROEN
C1 (tutte); C2 11.1 e 1.4 hDi; C3 1.1, 1.4 hDi e Pluriel 1.4 hDi
DACIA
Logan 1.5 Dci
FIAT
600 (tutte); Panda 1.1, 1.2, 1.2 4×4; Punto 1.2 3P (tutte); Grande Punto 1.2 (tutte)
FORD
Fiesta TDCi 1.4 (tutte); Fusion 1.4 TDCi
HYUNDAI
Atrod Prime(tutte); Getz 1.1 (tutte) KIA - Picanto 1.0 (tutte), 1.1(modelli benzina)
LANCIA
Ypsilon 1.2 (tutte)
NISSAN
Micra 1.2; Note 1.5 dci (modelli Visia, Jive e Acenta)
OPEL
Agila 1.0 (tutte); Corsa 1.0 (tutte)
PEUGEOT
107 (tutte); 206 berlina 1.4 Hdi
RENAULT
Twingo 1.2 (tutte tranne Wave 16V); Clio 1.2 65Cv (tutte); Clio 1.5 dCi (Pack, Confort, Dynamique, Luxe); Kangoo 1.5 dCi (Pack, Confort, Luxe, Pampa)
SKODA
Fabia berlina e Station wagon 1.2 (tutte)
SMART
Fortwo coupé 1000; Fortwo cabrio (tutte tranne Brabus); nuova Fortwo cabrio 800 purer cDi; Nuova Fortwo roaster pulse
Cassiera lei e guardia giurata lui, entrambi sposati e con prole, da tempo erano amanti. Ma la loro ultima performance erotica, nelle toilette del centro commerciale della Bergamasca dove entrambi lavorano, è diventata un incubo per entrambi. Qualcosa, infatti, è andato storto, e i due sono rimasti attaccati. Alla fine, disperati, hanno dovuto chiedere aiuto al 118 che, ancora avvinghiati, ha trasportato i due amanti all'ospedale.
Tutto è cominciato, riferisce la "Gazzetta dell'Adda", quando la cassiera, appena terminato il turno di lavoro, ha cercato il suo amante: la guardia giurata ha detto ai colleghi che si sarebbe allontanato qualche minuto per un caffè e ha raggiunto la donna in un bagno. Qui la loro passione ha preso il sopravvento, e i due si sono avventurati in un rapporto anale. Ma qualcosa è andato decisamente storto, e i focosi amanti non sono più riusciti a staccarsi.Per combattere il tumore al cervello da oggi c’è un’arma in più: il naso elettronico. Non si tratta di una macchina fantascientifica futura, ma di un apparecchio elettronico che già esiste ed è disponibile alla Nasa. L’agenzia spaziale americana lo utilizza per controllare l’aria che c’è sugli altri pianeti, ma secondo alcuni ricercatori del City of Hope Cancer Center di Los Angeles ed altri del Brain Mapping Foundation di West Hollywood, si può utilizzare anche per diagnosticare un cancro.
Più precisamente la tecnologia servirebbe per “annusare” le cellule tumorali, che pare abbiano un odore diverso da quelle normali. Secondo i primi esperimenti, sembra che questo macchinario funzioni per la rilevazione dei tumori cerebrali, ma nuove analisi biochimiche sono allo studio.
[Fonte: adnkronos]
Il concerto del primo maggio 2009 parlera’ non solo di musica, ma anche di solidarieta’. Il concertone di piazza San Giovanni a Roma, infatti, sara’ dedicato ai terremotati d’Abruzzo. Ma la solidarieta’ di una manifestazione che si tiene nel giorno della Festa dei Lavoratori, non poteva che estendersi anche alle famiglie dei caduti sul lavoro.
Questo è quello che ha detto il direttore che l’ha convocata in ufficio e l’ha licenziata, dandole solo 5 minuti per prendere la sua roba. La donna è stata vista usare il social network da casa da un collega, e la faccenda è stata evidentemente usata come scusa dal datore di lavoro per licenziarla. Siamo chiari: non si riesce a capire perchè una persona malata non dovrebbe poter navigare. Allora non potrebbe neppure fare la spesa, guardare la tv o leggere un libro? La donna, 31enne di Basilea era rimasta a casa con una forte emicrania, ed aveva dato un’occhiata a Facebook sul suo iPhone restando a letto. Secondo l’ex dipendente, che comunque non vorrebbe tornare a lavorare per la compagnia, il datore di lavoro cerca attivamente di spiare i dipendenti su Facebook con account fasulli.
In realtà dietro alle emozioni fortemente mutevoli e influenzate dal clima del meteoropatico si nasconde un processo ben più complesso, spiegato scientificamente dagli esperti che indagano da anni sulle effettive cause degli sbalzi d’umore legati al meteo. L’imputato numero uno dell’ipersensibilità verso le condizioni del tempo pare che sia l’Acth, un ormone prodotto dall’ipofisi, una ghiandola localizzata alla base del cranio, responsabile di aumentare l’ansia.
Quando il tempo è brutto la quantità di “ansiolitico” prodotto si amplifica, e così ci assale un senso di tristezza che imputiamo al cielo grigio ma che nasce in realtà dall’interno del nostro organismo come reazione ad una condizione meteorologica.
Ma il magone e l’apatia causate dal brutto tempo non sono da attribuire esclusivamente al ruolo dell’Acht: quando in cielo non splende il sole e le nubi si addensano cupe il nostro corpo produce infatti anche un minor numero di endorfine, con un notevole abbassamento della soglia del dolore, e tutte le conseguenze che questo comporta: malumore, nervosismo, facile irritabilità, tristezza.
[Fonte: Ansa]
Dario Franceschini imita Silvio Berlusconi. Se in campagna elettorale, il suo predecessore, Walter Veltroni aveva dovuto fare i conti con le polemiche riguardanti i programmi elettorali troppo simili a quelli del Popolo della Libertà, ora il nuovo segretario del Partito Democratico copia il premier italiano, indossando anche lui i cappelli simbolo di alcune categorie lavorative.
Silvio Berlusconi ha dato il meglio di sè: lui è stato un presidente operaio, ma anche panettiere: celebri le sue fotografie nelle quali indossa proprio un berrettino da fornaio. Ma il premier italiano è stato anche capotreno per una volta per l’inaugurazione del nuovo treno Frecciarossa: anche queste immagini hanno fatto il giro dei giornali e della rete.
E adesso fa sorridere vedere Dario Franceschini, il nuovo segretario del Partito Democratico, indossare lo stesso cappello da capostazione che ha indossato Silvio Berlusconi: per caso vuole imitarlo e essere come lui? Ma come dovrebbe essere rivali storici!!!:)
Ecco che Dario Franceschini, allora, è stato immortalato con il cappello da capostazione, a Torino Porta Nuova, mentre si trovava a bordo del Treno per l’Europa, una sorta di scuola di formazione politica del suo partito.
Lanciamo un sondaggio: a chi sta meglio il cappello da ferroviere? Chi vedremo meglio nei panni di capostazione?
Immagini prese da:
www.corriere.it.
Il prezzo del petrolio è sceso, ma il prezzo della benzina alla pompa no. Questa discrepanza tra l’andamento dei due prezzi è una delle cose che più genera sospetto nella gente comune. Perché questa differenza?
Siamo portati a fare dei parallelismi un po’ forzati. Non riflettiamo più sul fatto che il petrolio non è benzina, che se noi mettessimo petrolio nel serbatoio della nostra macchina, non andremmo da nessuna parte. La benzina è un derivato del petrolio. È un prodotto raffinato, che richiede fasi di lavorazione, un prodotto che viene negoziato con dinamiche proprie. I prezzi della benzina si formano su un mercato specifico, chiamato “spot”, chi vende sono i raffinatori e a comprare sono compagnie che rivendono il prodotto e che ne sono in quel momento prive. Il prezzo di vendita tiene evidentemente conto del costo di acquisto della materia prima, tendenzialmente si muovono insieme, ma ci sono altri fattori che intervengono.
Per capire il funzionamento di questo meccanismo, basta guardare il costo della benzina sul mercato internazionale, la quotazione Platts, e confrontarlo con il prezzo alla pompa. Se a questo prezzo togliamo le tasse abbiamo il prezzo industriale. Se confrontiamo questo prezzo industriale con quello internazionale abbiamo un margine che si aggira intorno al 15% ed è il margine lordo a copertura dei costi di distribuzione, stoccaggio, trasporto, pubblicità, promozioni… Negli ultimi anni questo margine è stato sempre abbastanza stabile, oscillando, verso l’alto o verso il basso, di uno o due punti al massimo. Il problema per noi oggi è che i rialzi della primavera non si sono ancora scaricati sul consumo.
Quindi noi non vediamo un abbassamento delle tariffe perché il calo del prezzo del petrolio di quest’ultimo periodo non è sufficiente a riequilibrare l’entità del rialzo avuto nell’arco dei nove mesi che si considerano per fare la media?
Esatto. Tuttavia, dopo gli ultimi aumenti di ottobre, dal 2009 dovremmo finalmente avere dei cali.
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