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venerdì 30 luglio 2010

Berlusconi: «Non abbiamo più fiducia nel presidente della Camera»

Tre finiani (Bocchino, Briguglio e Granta) deferiti ai probiviri

Censura politica nei confronti del cofondatore del partito e dei suoi seguaci. Il premier: «Governo non a rischio»

ROMA - Rottura totale, o quasi. Manca l'espulsione o il deferimento ai probiviri di Gianfranco Fini, ma la rottura tra i due fondatori del Pdl è stata definitivamente sancita dal documento dell'ufficio di presidenza del Pdl, nel quale vengono deferiti ai probiviri tre deputati: Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Fabio Granata. Favorevoli 33, contrari tre: i finiani Andrea Ronchi, Adolfo Urso e Pasquale Viespoli. Secondo quanto riferiscono alcune fonti, i finiani avrebbero sollecitato 24 ore di tempo prima di arrivare alla rottura.

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Fonte: Corriere della Sera.it

Berlusconi rompe: "Finiani fuori dal partito" Gli uomini del cofondatore verso nuovi gruppi

La crisi

Documento dell'ufficio di Presidenza:deferimento contro tre fedelissimi dell'ex leader di An: Granata, Bocchino e Briguglio. Il Cavaliere durissimo con l'ex leader di An: "Non abbiamo più fiducia in lui, iniziative perché lasci la presidenza della Camera". La replica: "Non decidi tu". In 34 pronti a nuova formazione parlamentare. Firmano lettera di dimissioni dal gruppo e la affidano al loro leader di MARCO BRACCONI

ROMA - Il Pdl non c'è più. O almeno, non c'è più per come lo abbiamo conosciuto finora. E' durato meno di un'ora l'ufficio di presidenza per decidere l'isolamento e, di fatto, l'espulsione dei dissidenti. Le parole pronunciate da Silvio Berlusconi non lasciano spazio a equivoci: "Facciano pure i gruppi autonomi tanto sono fuori". Non solo. Dal Cavaliere arriva un attacco durissimo alla terza carica dello Stato: "Allo stato viene meno la fiducia nei confronti del ruolo di garanzia del presidente della Camera indicato dalla maggioranza uscita vittoriosa dalle elezioni". E alla domanda se il cofondatore debba lasciare il suo incarico il capo del governo  risponde: "Riteniamo che siano i membri del Parlamento a dover assumere un'iniziativa al riguardo". La replica dell'ex leader di An sul punto è secca: "La presidenza della Camera non è nelle disponibilità del presidente del Consiglio..."

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Fonte: Repubblica.it

giovedì 29 luglio 2010

Morti due militari italiani a Herat Colpiti da un ordigno rudimentale

AFGHANISTAN

Il sottufficiale e il caporalmaggiore del 32esimo Reggimento Genio sono rimasti uccisi mentre erano impegnati, a piedi, in un'operazione di disinnesco. Lievemente ferita anche una soldatessa. Sono in corso indagini per capire se lo scoppio è stato provocato a distanza con un telecomando o se, al contrario, è stato accidentale. Morti anche due soldati afgani, altri due feriti in modo grave.

 ROMA - Due militari italiani sono morti in Afghanistan, a otto chilometri a sud di Herat, in seguito all'esplosione di un ordigno rudimentale. Lievemente ferita anche una soldatessa, il capitano Federica Luciani. Le vittime sono il primo maresciallo Mauro Gigli e il caporalmaggiore capo Pierdavide De Cillis. Appartenevano al XXXII Reggimento Genio. Nell'esplosione sono morti anche due militari dell'Ana, l'Afghan National Army - l'esercito afgano - e altri due sono rimasti gravemente feriti.

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mercoledì 28 luglio 2010

Il Cavaliere furioso con il cofondatore "Ora basta, con Fini domani chiudo"

Con Giacomo Caliendo siamo al quarto sottosegretario del Pdl finito in un'inchiesta in pochi mesi - Bertolaso, Brancher, Cosentino - , senza contare le dimissioni del ministro Scajola e il coinvolgimento di Marcello Dell'Utri e Denis Verdini nelle indagini.

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Dell'Utri non risponde, indagato Caliendo Bankitalia commissaria il Ccf di Verdini

INCHIESTA P3

L'interrogatorio del senatore è durato meno di un'ora. Avviso di garanzia anche per il sottosegretario alla Giustizia. Berlusconi gli conferma la fiducia. Via Nazionale ravvisa "gravi irregolarita" nella banca del coordinatore Pdl. Il Riesame: interferenza metodica sulle istituzioni. Il Csm approvato trasferimento di Marconi

ROMA - Dopo l'interrogatorio fiume 1 di Denis Verdini, oggi in procura a Roma è stato il turno di Marcello Dell'Utri. L'interrogatorio del senatore del Pdl è stato però molto più breve. Meno di un'ora. Dell'Utri, indagato assieme allo stesso Verdini e a Flavio Carboni nell'inchiesta sulla cosiddetta P3, si è avvalso, infatti, della facoltà di non rispondere.

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martedì 27 luglio 2010

"Belen ha usato coca? Non la voglio a Sanremo" Dai verbali spunta anche il nome della Canalis

Zoccarato, il sindaco della città del Festival, pronto a fare "le barricate": "Non c'è diffirenza con la vicenda Morgan, non sarà un bel sedere a convincermi". La showgirl era in cima alla lista delle papabili per la prossima edizione. Ma nell'ordinanza sui locali chiusi per droga a Milano si legge che anche lei ha ammesso di aver assunto cocaina

ROMA - La droga nelle discoteche della movida milanese rischia di far perdere Sanremo a Belen e di creare problemi a Elisabetta Canalis, il cui nome è finito nei verbali. Difficile che Belen Rodriguez possa salire sul palcoscenico del teatro Ariston in occasione del prossimo Festival di Sanremo. Perché a lei dovrebbe, almeno in teoria, essere riservato lo stesso trattamento che fu riservato a Morgan, protagonista di un caso 1 che molti ricorderanno, alla vigilia del Festival 2010. Quando, cioè, ammise in un'intervista a un settimanale di aver fatto uso di stupefacenti, benché a scopi terapeutici e/o antidepressivi, e per questo la sua partecipazione a Sanremo fu cancellata senz'appello, con gran dibattito mediatico e soprattutto con una fortissima indignazione da parte dei vertici di viale Mazzini.

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Comitiva travolta da un suv Sale a 3 il numero dei morti

È morta una delle due pensionate rimaste ferite. Secondo quanto riferito dai carabinieri l'uomo che guidava l'auto è risultato negativo all'alcol test. Forse la causa è stata un colpo di sonno

ROMA - È salito a tre, nella notte, il numero delle vittime dell'incidente avvenuto domenica pomeriggio in riva al lago di Misurina 1 in provincia di Belluno: è morta anche una delle due anziane rimaste ferite gravemente, Teresa Godalli Pasqualotto, 76 anni, di Montecchio Precalcino. La donna faceva parte della comitiva dei 4 pensionati in vacanza nella località, travolti da un suv mentre erano su una panchina. Ieri erano morti sul colpo due cugini della provincia di Vicenza, Marilena e Antonio Martini, 64 e 60 anni.

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Wikileaks svela la 'vera' guerra in Afganistan Casa Bianca: "Minacciata sicurezza nazionale"

Il portale Internet ha rivelato alcune informazioni riservate relative al conflitto. Il consigliere Usa per la sicurezza: "Possono mettere a rischio la vita degli americani e dei nostri alleati". Il Pakistan respinge le accuse. Karzai: "Nulla di nuovo"

WASHINGTON - È la più grande fuga di notizie della storia militare americana: notizie che parlano di civili morti e di cui non si è saputo nulla, di un'unità segreta incaricata di 'uccidere o fermare' qualsiasi talebano anche senza processo, delle basi di partenza in Nevada dei droni Reaper (aerei senza piloti), della collaborazione tra i servizi segreti pakistani (Isi) e i talebani. Questo e molto di più, sugli archivi segreti della guerra in Afghanistan, è svelato da Wikileaks - il portale Internet creato per pubblicare documenti riservati - al New York Times, al Guardian e al Der Spiegel. E subito la Casa Bianca ha espresso una 'dura condanna' per la diffusione di informazioni che possono minacciare la sicurezza del Paese e degli alleati. I tre organi di stampa che hanno accettato di pubblicare le informazioni lo hanno fatto, hanno spiegato, perché i dati sarebbero stati diffusi su Internet: "La maggior parte delle relazioni è rappresentata da documenti di routine banali, ma molti hanno un impatto rilevante su una guerra che dura quasi da nove anni", ha detto il New York Times, mentre il britannico Guardian afferma che i documenti, che rivelano il numero crescente di civili uccisi dalle forze della coalizione e dai talebani, "danno un'immagine devastante della guerra e del suo stato di fallimento in Afghanistan".

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lunedì 26 luglio 2010

Fini: "Inopportuno che indagati mantengano gli incarichi politici"

Intervenendo telefonicamente alla convention dei circoli di Generazine Italia, il presidente della Camera non usa giri di parole. "Quando si pone la questione morale non si può essere considerati provocatori ed essere minacciati di espulsione". "Il Pdl è la nostra casa: per rafforzarlo servono meccanismi concordati e discussi"

NAPOLI - "La difesa della legalità deve essere una bandiera dell'azione politica del Pdl. In questo senso occorre distinguere la giusta tutela del garantismo, perché si è innocenti fino al terzo grado, dall'opportunità, in certi casi, di continuare a mantenere incarichi politici quando si è indagati". Così Gianfranco Fini, in collegamento telefonico con la convention campana dei circoli di Generazione Italia. Le parole di Fini giungono un po' disturbate. E' Italo Bocchino, allora, a spiegare che, parlando dell'inopportunità di mantenere incarichi quando si è indagati, il presidente della Camera ha detto di "non aver compreso" la scelta di Nicola Cosentino, dimessosi da sottosegretario ma non da coordinatore campano del Pdl. Dopo questo passaggio disturbato, Fini si concede anche una battuta: "Evidentemente sulla legalità ci sono delle interferenze...".

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Love Parade, sono 19 le vittime della ressa Morta una ragazza italiana, un'altra è ferita

Giulia Minola, 21enne bresciana, è morta nella calca del raduno techno di Duisburg. Era assieme a un'atra ragazza, Irina, già rientrata in Italia, a Torino, che dice: "Ho molto da denunciare". Bertolaso: "In Italia non sarebbe mai successo". L'organizzazione annuncia: "La Love Parade chiude per sempre"

ROMA - C'è una ragazza italiana tra le 19 vittime della strage di ieri a Duisburg 1, provocata dalla ressa scatenatasi nel tunnel che immetteva all'area della "Love Parade 2". Si chiamava Giulia Minola, era di Brescia e aveva 21 anni. Intorno all'una di notte, i carabinieri si sono recati presso la sua famiglia. Quando hanno detto alla madre che il console italiano in Germania doveva parlarle, la donna ha capito subito: era dal pomeriggio che cercava di mettersi in contatto con la figlia, invano. Giulia era alla Love Parade assieme a un'altra ragazza, Irina Di Vincenzo, 21 anni, rientrata nel pomeriggio di domenica a Torino, la sua città. La ragazza è stata curata in ospedale a Duisburg e poi dimessa. Quando è arrivata in ospedale non sapeva della morte dell'amica.

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domenica 25 luglio 2010

Padre e figlio subacquei morti a Portofino

Due sub, padre e figlio della provincia di Piacenza, hanno perso la vita nei fondali di Portofino, intrappolati nella grotta subacquea di San Giorgio, sotto la chiesa che si trova sul crinale tra il borgo e il mare aperto, sul quale è affacciata la cavità sotterranea, a cinque metri di profondità.
A dare l’allarme intorno alle 15 è stato l’istruttore dell’European Diving di Santa Margherita che li accompagnava. Uno dei due cadaveri è stato recuperato dai mezzi della guardia costiera di Santa Margherita Ligure.
Sul posto sono intervenuti sommozzatori dei vigili del fuoco, che hanno cercato di recuperare il secondo cadavere, e i militari della Capitaneria di porto e i volontari del 118 con l’automedica. La zona è sorvolata dall’elicottero dei vigili del fuoco.

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sabato 24 luglio 2010

Germania, 15 morti alla Love Parade

Schiacciati nella calca in un tunnel

Quindici persone sono rimaste uccise, in un tunnel, schiacciate nella ressa scatenata da un momento di panico al grande evento della Love Parade di Duisburg, nell'ovest della Germania. Secondo la polizia una dozzina di persone sono state rianimate e un centinaio sono i feriti. Love Parade è un popolare festival di musica techno nato nel 1989 a Berlino.

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L’Italia delle case fantasma. Due milioni non denunciate

ROMA—Nell’ordine: Salerno, Roma, Cosenza, Napoli, Avellino, Lecce, Palermo, Catania, Bari, Vicenza, Reggio Calabria, Agrigento, Caserta, Potenza, Cuneo. Bisogna arrivare al decimo posto e poi al 15esimo per trovare due nomi del Nord nella classifica delle province con più «immobili fantasma», le case cioè che per il catasto non esistono, ma sono state scoperte grazie alle foto aeree. Un lavoro che ha fatto l’Agenzia del Territorio (ministero dell’Economia) su quasi tutti i comuni italiani. Nella classifica elaborata dalla stessa Agenzia, su 101 province le prime 13 del Mezzogiorno (quindi senza Vicenza) collezionano da sole ben 703.150 fabbricati fantasma su un totale di 2.077.048 finora scoperti, cioè uno su tre (il 33,8%). Che la casa sia al primo posto nei pensieri degli italiani è risaputo. Non per niente il 75% delle famiglie possiede l’abitazione in cui vive. Poi ci sono le seconde case, per vacanza e investimento. Insomma, un popolo di proprietari. Ma anche di evasori, come noto. Soprattutto nel Sud, in questo caso.

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Uccide due ex datori di lavoro e si suicida Era stato licenziato sei mesi fa

MASSAROSA (Lucca) - Sei mesi fa era stato licenziato dall'azienda per cui lavorava come rappresentante. Oggi pomeriggio è tornato e ha ucciso l'amministratore delegato e il responsabile delle vendite all'estero della ditta, poi si è tolto la vita. L'assassino si chiamava Paolo Iacconi e aveva 51 anni. Le vittime sono Luca Ceragioli, 48 anni, e Jan Frederik Hillerm, 33 anni. Quest'ultimo, tedesco residente ad Altopascio, era da venti giorni padre di una bambina.

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venerdì 23 luglio 2010

Intercettazioni, norma salva P3 più difficile ascoltare i corrotti

E per i blog scatta l'obbligo di rettifica


Il testo approvato in commissione Giustizia con un ultimo blitz del governo. Salta la legge Falcone che consentiva una corsia più rapida per le investigazioni sulle associazioni criminali. Per un gruppo come quello sotto inchiesta in questi giorni i magistrati avranno bisogno di "gravi indizi" di reato per far scattare gli ascolti. Cade il bavaglio alla stampa. Frattini: l'ok prima delle ferie. Pd all'attacco: proporrà il voto segreto di LIANA MILELLA
La centrale del fango di EZIO MAURO

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Fonte: repubblica.it

giovedì 22 luglio 2010

«Per me è un figlio». Il boa in fuga terrorizza il paese

Battute nei campi alla ricerca del serpente, battezzato Niño. Il padrone, un camionista, è stato denunciato 

GENOVA — Nessuna notizia di Niño. Si chiama «bambino» ed è un boa constrictor lungo un metro e settanta centimetri. «L'ho chiamato così perché è nato in Colombia» dice il padrone, Luigi Bianchi, camionista. Poi spiega come Niño è sfuggito alla sua sorveglianza, proprio come un bambino: «Lo perdi di vista cinque minuti, poi gli lasci un po' più di indipendenza, passano dieci minuti, e l'altra domenica dopo un quarto d'ora non è tornato a casa... e non l'abbiamo trovato più». Niño, come ha raccontato ieri Il Secolo XIX, ha scelto la libertà nei campi di Albarasca, minuscola frazione del Comune di Stazzano, Alessandria. Le pigre giornate di Albarasca sono state scosse da un brivido: dov'è il boa fuggitivo? Cosa fa? Il sindaco di Stazzano, Graziano Montessoro, ha fatto affiggere manifesti con la foto di Niño e i numeri della Forestale e del Comune «da contattare se qualcuno lo vede».

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Mucca pazza, donna livornese in coma Gli esperti: "Oggi la carne è sicura"

Ha 42 anni ed è ricoverata nell'ospedale di Livorno. La prima diagnosi nel 2009 all'Istituto neurologico milanese Carlo Besta. Non è ancora chiaro  in che modo si sia ammalata. E' il secondo caso registrato in Italia

di VALERIA PINI

Una donna di 42 anni è ricoverata nell'Hospice di cure palliative dell'Ospedale di Livorno in coma, per un caso sospetto della sindrome di Creutzfeldt-Jakob, il cosiddetto morbo della 'mucca pazza'.

La donna, originaria di Livorno,  è in condizioni disperate e si trova nel reparto dell'ospedale proprio per effettuare cure che l'aiutino ad affrontare la fase terminale della malattia. Si tratta della seconda persona colpita dal morbo della 'mucca pazza' in Italia. La prima fu una donna siciliana nel 2002.

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mercoledì 21 luglio 2010

"A un passo dalla verità sulle stragi" I pm sull'attentato di via D'Amelio

PALERMO - "Siamo a un passo dalla verità sulla strage di via D'Amelio. E la politica potrebbe non reggerne il peso". A 18 anni dall'assassinio del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, i magistrati di Caltanissetta Sergio Lari e Nico Gozzo non hanno dubbi. Nonostante i depistaggi, le "amnesie" istituzionali, le false prove e i falsi pentiti, le indagini sono prossime a una svolta. "Il problema - si chiede l'aggiunto Gozzo, ascoltato a lungo, oggi, dalla commissione nazionale Antimafia a Palermo assieme al procuratore Lari - è capire se c'è una politica in grado di raccogliere tutto questo".

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Marea nera in Cina, salvataggio shock


Queste immagini shock sono state scattate da Jiang He (Reuters-Greenpeace) e documentano la fasi del drammatico salvataggio di due operai impegnati nelle operazioni di pulizia nel porto di Dalian, in Cina, area colpita da un'altra marea nera mentre cercano di fissare una pompa subacquea. Dopo minuti drammatici vengono portati in salvo, e uno è praticamente coperto di petrolio.

Le altre foto



Berlusconi ammette la sconfitta "Non mi hanno lasciato altra scelta"

I finiani cantano vittoria: "Dopo la vicenda Cosentino il premier si è piegato ancora". Alta tensione nel Pdl. C'è chi sconsiglia il voto sul ddl ad agosto per evitare sorprese

di FRANCESCO BEI

ROMA - "Non è la legge che avrei voluto io, ma Napolitano non ci ha lasciato altra scelta. Ora l'importante è andare avanti". Mastica amaro il Cavaliere. Mastica amaro per la bevanda che ha dovuto trangugiare sulle intercettazioni. È stato costretto a firmare una soluzione che è molto distante anche dall'ultima mediazione - che già considerava "un tradimento del programma" - sulla quale peraltro si era astenuto (unico tra tutti i membri) nell'ufficio di presidenza del Pdl del mese scorso. Per comprendere il suo stato d'animo basta riferire la battuta pronunciata una decina di giorni fa durante l'ennesimo "brain storming" con i suoi sherpa: "In Italia si è già intercettato troppo. L'unico emendamento che sono disposto ad accettare è una moratoria delle intercettazioni per i prossimi 5 anni!".

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martedì 20 luglio 2010

Borsellino, applausi a Fini "Mangano non è un eroe"

A Palermo la commemorazione della strage. Il presidente della Camera, prima fischiato dalle agende rosse, si è fermato a parlare con loro: lo stalliere di Arcore "è stato un cittadino condannato per mafia. Eroi sono quelli che si sacrificano per lo Stato". Napolitano: "Fare piena luce". La rabbia di Rita Borsellino

 

PALERMO - Il popolo delle agende rosse, tra memoria, rabbia e speranza, ha ricordato il 18esimo anniversario della morte del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della sua scorta. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è stato prima contestato e poi applaudito dalla folla di partecipanti alla fiaccolata che ha concluso la lunga giornata. I giovani che inizialmente lo avevano fischiato urlando "vergogna", dopo aver parlato con Fini lo hanno ringraziato per le sue parole. Dichiarazioni fatte faccia a faccia ai contestatori, con cui il presidente della Camera si è intrattenuto a lungo ascoltando le argomentazioni e rispondendo alle domande. Dialogo sfociato in un applauso quando Fini ha detto che "Mangano non è un eroe".

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lunedì 19 luglio 2010

Diciotto anni fa la strage di via D'Amelio, Napolitano: "Necessario fare piena luce"

Palermo commemora il giudice Paolo Borsellino e i cinque uomini della sua scorta uccisi il 19 luglio 1992. Messaggio del capo dello Stato alla vedova del magistrato e a Maria Falcone. Rita Borsellino: "C'è chi ha perso il diritto di piangere Paolo". Il procuratore Grasso: "Che non fu solo mafia lo sappiamo da anni". Poca gente alle manifestazioni. Stasera una fiaccolata

"Con animo ancora profondamente scosso, vorrei ribadire che il modo migliore per onorare la memoria di Paolo Borsellino e di quanti hanno sacrificato la loro vita per la difesa dello Stato, della democrazia e della giustizia è per tutti noi - ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani - seguire ogni giorno il loro esempio e onorare il loro insegnamento nello svolgimento dei compiti cui siamo chiamati".

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Lecco, due pluripregiudicati evadono scavalcando un muro di cinta

Si tratta di un egiziano detenuto per rapina e lesioni e di un italiano condannato per omicidio e spaccio di droga. La fuga durante l'ora d'aria. Le ricerche estese a tutte le regioni del Nord

LECCO - Sono evasi scavalcando un muro di cinta del carcere di Pescarenico di Lecco. I fuggitivi, entrambi pluripregiudicati, sono El Fadly Aly Amr, egiziano di 29 anni con precedenti per rapina e lesioni personali aggravate, e Romeo Nicodemo, ventiseienne originario di Polistena (Reggio Calabria), condannato per spaccio di sostanze stupefacenti e accusato di omicidio in un procedimento ancora in corso.

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P3, l'inchiesta va avanti probabili nuovi indagati

Dopo le dimissioni di Cosentino e l'interrogatorio dell'ex sottosegretario, settimana cruciale per i magistrati che valutano le posizioni delle persone che compaiono nelle intercettazioni. Previsti nei prossimi giorni gli interrogatori di Caliendo, Formigoni, Miller, Carbone , Marra e Martone. Di Pietro: "Di fronte a questo nuovo scandalo l'Italia non si indigna più"

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venerdì 16 luglio 2010

Grande caldo, arriva il picco oggi bollino rosso per 18 città

E domani saranno tre in più

Grande caldo, arriva il picco oggi bollino rosso per 18 città

In arrivo il weekend della grande afa. Domani il livello massimo di allerta riguarderà 21 città della penisola. Si suda anche in montagna .
 
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