mercoledì 4 gennaio 2012
Stop alla tassa sul permesso di soggiorno Sì del Pd, ira della Lega: "E' una vergogna"
ROMA - C'è la crisi economica, va dunque ripensato il contributo chiesto agli stranieri per il rilascio del permesso di soggiorno. 1L'annuncio, oggi, è arrivato dai ministri dell'Interno, Anna Maria Cancellieri e della Cooperazione, Andrea Riccardi. Consenso dal Pd, che anzi chiede la totale abolizione della tassa. La Lega, però, minaccia battaglia contro l'iniziativa del governo: "Vigileremo, il contributo deve restare così com'è".
martedì 3 gennaio 2012
Niente tagli agli stipendi della Casta. La commissione: "Per farli serve più tempo"
Il presidente dell'Istat: dati "del tutto provvisori e di qualità insufficiente per una loro utilizzazione ai fini indicati dalla legge"
Tagliare gli stipendi alla casta è troppo difficile, e per farlo in modo serio serve tempo: più tempo di quello concesso alla Commissione Giovannini. E' questa, in sostanza, la conclusione della relazione del gruppo incaricato di redigere il rapporto per consentire di decidere sui possibili risparmi in merito agli stipendi dei politici. Che quindi, per ora, continuano a restare invariati.
I nostri parlamentari prendono oltre 16mila euro al mese, ben più di francesi (13.500), spagnoli (4.630), ma anche tedeschi (12.600), olandesi (10.000), austriaci (8.650). Siamo intorno al 60% in più rispetto alla media: da un minimo del 20 a un massimo del 400% in più.
Ma tutto questo non conta. Perché la Commissione che avrebbe dovuto elaborare la sua proposta di taglio ha avuto troppo poco tempo per il suo lavoro. Perché Palazzo Chigi ha negato la proroga. Ma soprattutto perché la normativa che regola gli stipendi dei parlamentari è talmente complicata, arzigogolata, complessa, che rivederla è una vera impresa. Soprattutto, pare che sia stata la raccolta dei dati a mettere nei guai gli esperti della commissione Giovannini, che avrebbero dovuto mettere a punto il programma dei tagli.
Quei dati, si legge nel documento della commissione, sono "del tutto provvisori e di qualità insufficiente per una loro utilizzazione ai fini indicati dalla legge". E ancora: "Di fatto è stato chiesto alla commissione di condurre in pochi mesi lo studio degli assetti istituzionali e organizzativi di sei Paesi, più l'Italia, con un dettaglio mai realizzato in letteratura e visto l'utilizzo a fini legali dei risultati, con l'esigenza di raccogliere dati di elevata qualità, inconfutabili e pienamente comparabili".
Così, ecco la conclusione: non ci sono le condizioni per calcolare le medie di riferimento richieste. E quindi non si può tagliare. Quei 16mila euro al mese restano intatti. La crisi? Evidentemente non è affare dei politici. I parlamentari hanno altro a cui pensare.
Ma tutto questo non conta. Perché la Commissione che avrebbe dovuto elaborare la sua proposta di taglio ha avuto troppo poco tempo per il suo lavoro. Perché Palazzo Chigi ha negato la proroga. Ma soprattutto perché la normativa che regola gli stipendi dei parlamentari è talmente complicata, arzigogolata, complessa, che rivederla è una vera impresa. Soprattutto, pare che sia stata la raccolta dei dati a mettere nei guai gli esperti della commissione Giovannini, che avrebbero dovuto mettere a punto il programma dei tagli.
Quei dati, si legge nel documento della commissione, sono "del tutto provvisori e di qualità insufficiente per una loro utilizzazione ai fini indicati dalla legge". E ancora: "Di fatto è stato chiesto alla commissione di condurre in pochi mesi lo studio degli assetti istituzionali e organizzativi di sei Paesi, più l'Italia, con un dettaglio mai realizzato in letteratura e visto l'utilizzo a fini legali dei risultati, con l'esigenza di raccogliere dati di elevata qualità, inconfutabili e pienamente comparabili".
Così, ecco la conclusione: non ci sono le condizioni per calcolare le medie di riferimento richieste. E quindi non si può tagliare. Quei 16mila euro al mese restano intatti. La crisi? Evidentemente non è affare dei politici. I parlamentari hanno altro a cui pensare.
Auto, un 2011 da dimenticare Crollo vendite: a dicembre -15%
Nel'anno appena passato il mercato dell'auto in Italia ha subito una flessione del 10,88%, a fronte di 1.748.143 nuove immatricolazioni, contro le 1.961.579 del 2010.
Nel 2011 il mercato dell' auto in Italia ha subito una flessione del 10,88%, a fronte di 1.748.143 nuove immatricolazioni, contro le 1.961.579 del 2010. Nel solo dicembre il calo del mercato è stato del 15,30% con 111.211 nuove immatricolazioni, contro le 131.298 di dicembre 2010. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Nel mese di novembre 2011 la Motorizzazione ha invece immatricolato 132.579 autovetture, con una variazione di -9,25% rispetto a novembre 2010. A dicembre 2011 sono stati registrati - fa ancora sapere il ministero dei Trasporti - 386.710 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -6,38% rispetto a dicembre 2010, durante il quale furono registrati 413.050 trasferimenti di proprietà (nel mese di novembre 2011 sono stati invece registrati 390.822 trasferimenti di usato, con una variazione di -6,56% rispetto a novembre 2010).
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Nel 2011 il mercato dell' auto in Italia ha subito una flessione del 10,88%, a fronte di 1.748.143 nuove immatricolazioni, contro le 1.961.579 del 2010. Nel solo dicembre il calo del mercato è stato del 15,30% con 111.211 nuove immatricolazioni, contro le 131.298 di dicembre 2010. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Nel mese di novembre 2011 la Motorizzazione ha invece immatricolato 132.579 autovetture, con una variazione di -9,25% rispetto a novembre 2010. A dicembre 2011 sono stati registrati - fa ancora sapere il ministero dei Trasporti - 386.710 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -6,38% rispetto a dicembre 2010, durante il quale furono registrati 413.050 trasferimenti di proprietà (nel mese di novembre 2011 sono stati invece registrati 390.822 trasferimenti di usato, con una variazione di -6,56% rispetto a novembre 2010).
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Gli stipendi record del Parlamento. Stangata in arrivo per gli onorevoli
Ecco i risultati della Commissione Giovannini. In Italia indennità superiore, ma Francia e Germania pagano di più per i portaborse. Che però da noi non vanno giustificati. L'organismo guidato dal presidente dell'Istat ha consegnato il rapporto elaborato su incarico del governo di CARMELO LOPAPA
L'INDENNITÀ mensile (lorda) è la più alta d'Europa. Ma il "costo complessivo" del parlamentare in altri paesi, quali Francia e Germania, è ben superiore. Difficile, dunque, anzi "impossibile" decidere chi guadagna di più e chi meno. E soprattutto "fare una media".
La Commissione per il livellamento retributivo, guidata dal presidente Istat Enrico Giovannini, rinuncia però a quell'obiettivo. L'organismo (composto anche da quattro accademici) incaricato dal governo Berlusconi - confermato da Monti - e dalle presidenze di Camera e Senato di confrontare i compensi tra le cariche elettive e gli organi istituzionali di sei paesi Ue, pubblica dunque i risultati della sua attesa comparazione.
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Borse europee in rialzo, lo spread scende sotto 500 punti
Petrolio oltre 100 dlr, benzina vicina a 1,74 euro
ROMA - Avvio in rialzo per Piazza Affari con il Ftse Mib che sale dello 0,49% a 15.529 punti e il Ftse All Share dello 0,54% a 16.308 punti. Londra ha aperto con un buon rialzo, +1,84%, con l'indice Ft-100 salito a 5.674,7 punti. Francoforte ha aperto in rialzo dello 0,80%, con l'indice Dax a 6.124,11 punti. La Borsa di Parigi ha aperto in rialzo dello 0,28%, con l'indice Cac a 3.231,43 punti.Lo spread tra Btp e Bund decennali scende questa mattina sotto 500 punti base (a 499,3) con il rendimento della carta italiana a 10 anni al 6,92%.
Intanto il petrolio vola oltre i 100 dollari alle quotazioni elettroniche di New York. Il barile di greggio con consegna a febbraio è scambiato a 100,70 dollari in crescita di 1,81 dollari.
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lunedì 2 gennaio 2012
I record delle autostrade che rincarano di più
Ecco la lista: periodo nero per i pendolari
Le infrastrutture costano, i pedaggi aumentano e per i pendolari la vita è sempre più dura. I rincari delle bretelle autostradali, oltre ad avere un effetto dirompente sull’inflazione, andranno a intaccare anche la produttività pro capite, e oggi sono il vero grande problema di Capodanno. La Stampa mette a confronto i rincari, e scopre che:
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Le infrastrutture costano, i pedaggi aumentano e per i pendolari la vita è sempre più dura. I rincari delle bretelle autostradali, oltre ad avere un effetto dirompente sull’inflazione, andranno a intaccare anche la produttività pro capite, e oggi sono il vero grande problema di Capodanno. La Stampa mette a confronto i rincari, e scopre che:
Benvenuti sulla A5, l’autostrada che ogni volta batte il record dei rincari. Nel tratto Quincinetto-Aosta, gestito dalla Sav (Società autostrade valdostane) stavolta si sono accontentati di un aumento dei pedaggi pari all’11,75 per cento, dopo l’exploit di dodici mesi fa quando le tariffe furono incrementate di un sobrio 18,95 per cento. I «cugini» della Rav (Raccordo autostradale valdostano), che gestiscono la cosiddetta «autostrada del Monte Bianco», ossia il tratto che prosegue da Aosta per raggiungere Courmayeur, hanno piazzato un +14,17 per cento perché l’anno scorso si dovettero accontentare di un aumento del 14,15. Il raffronto rispetto all’epoca della lira è impietoso: i pedaggi sono triplicati in dieci anni. La tratta autostradale lastricata d’oro comincia nell’ultimo casello piemontese prima del confine con la regione più piccola d’Italia: Quincinetto. E’ qui che inizia la gestione Sav della A5. Oltretutto, per evitare di aggiungere al danno (dei pedaggi) la beffa (del carburante) è meglio fare il pieno prima del confine e non dopo. Nella zona di Ivrea il gasolio oggi è quotato 1,580 mentre una volta entrati nel territorio valdostano schizza a 1,710 (area di servizio di Brissogne).
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Aziende in crisi: a rischio 30 mila posti di lavoro
Al ministero dello Sviluppo economico sono circa 230 i tavoli aperti. I settori più colpiti trasporti, tessile e telecomunicazioni.
Operai al lavoro
ROMA - Il 2012 si apre tutto in salita per le crisi aziendali. Al ministero dello Sviluppo economico sono circa 230 i tavoli aperti per cercare una soluzione: coinvolti 300mila lavoratori, con rischi occupazionali più immediati per 40mila persone. "Le vertenze attive con tavoli che si convocano frequentemente - si legge nel dossier - sono oltre un centinaio, poi ci sono vertenze che invece hanno una dimensione un pò meno pressante e arriviamo a 230 tavoli. Sono coinvolti oltre 300mila lavoratori e i posti a rischio sono tra i 30mila e i 40mila".
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Prezzo benzina, nuova fiammata. La verde tocca 1,74 euro a litro
Scattano con il nuovo anno le addizionali regionali in cinque regioni, con un effetto consistente sul costo del pieno soprattutto in alcune aree del Centro e del Sud d'Italia
ROMA - Prezzi in aumento per la benzina che ha raggiunto il nuovo livello record di 1,738 euro/litro, con punte di quasi 1,8 euro/litro in alcune aree del Paese, in particolare al Sud e al Centro, dove è più forte l'effetto addizionali. Con il nuovo anno, infatti, sono scattate le addizionali regionali in cinque regioni. Da ieri, infatti, la Toscana ha aumentato l'imposizione fiscale sulla benzina di 5 centesimi (6,1 cent iva inclusa), il Lazio di 2,6 cent, la Liguria di 2,5 cent, le Marche di 5 cent, 'Umbria di 4 centesimi.
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COME RISPARMIARE CARBURANTE
domenica 1 gennaio 2012
Non sono bastati divieti e sequestri. Due morti e oltre 100 feriti per i botti
A Roma l'esplosione di un petardo ha devastato un appartamento uccidendo un trentunenne e ferendo quattro bambini. Nel Napoletano un uomo è morto per ferite alla bocca, causate probabilmente da un proiettile vagante. Il bollettino di guerra oscura le tante gioiose feste di piazza
Festa in piazza Maggiore a Bologna (eikon)
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sabato 31 dicembre 2011
Don Verzè, padre del San Raffaele, morto per arresto cardiocircolatorio
Aveva 91 anni ed è deceduto nella sua casa di Milano all'interno del complesso dell'ospedale che aveva fondato, ora al centro di una tempesta giudiziaria. Il portavoce: ha pesato lo stress. Proprio oggi è scaduto il termine per presentare offerte migliorative per l'acquisto del San Raffaele
Don Luigi Verzè è morto nella prima mattinata di oggi nel suo appartamento all'interno del complesso del San Raffaele. Il decesso di don Verzè, che aveva 91 anni, è stato causato da una crisi cardiaca. I funerali si svolgeranno lunedì a Illasi, in provincia di Verona, il paese natale del sacerdote.
Colaprico: "Una morte, tanti segreti"
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Botti vietati in 2.000 Comuni raffica di sequestri prima della festa
Proibito salutare il 2012 con spari e fuochi d'artificio in grandi città come Milano, Torino, Venezia e Bari e in tantissimi centri minori.Quasi quattro tonnellate di materiali esplodenti scoperte dalle forze dell'ordine nel Napoletano, due tonnellate a Padova
ROMA - Quest'anno la guerra ai botti non l'hanno fatta solo le forze dell'ordine ma anche le amministrazioni locali. Sono infatti circa duemila i Comuni in cui sarà proibito salutare l'anno nuovo con spari e fuochi d'artificio. Dalle grandi città come Torino 1, Milano 2, Venezia e Bari 3 ai centri minori come Ercolano 4 e Seriate. E le multe arriveranno in alcuni casi a 500 euro. Chiaro l'intento dei sindaci che hanno optato per il divieto: evitare che il 2012 inizi con il tragico bollettino delle vittime che ha spesso funestato il Capodanno in passato. Ma c'è anche chi, come il primo cittadino di Torino Piero Fassino, ha motivato la sua scelta con la necessità di tutelare gli animali domestici che rischiano la morte per lo spavento. Ma c'è anche chi, come il sindaco di Roma Gianni Alemanno 5 e quello di Firenze Matteo Renzi 6, ha giudicato inutile adottare un provvedimento di questo tipo.
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venerdì 30 dicembre 2011
Consumatori, 5 e 6 gennaio sciopero automobilisti: niente pieno per protesta
ROMA - Due giorni di «sciopero della benzina» per protestare contro i rincari abnormi dei carburanti. Ad indirli sono le associazioni dei consumatori aderenti a CASPER (Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori): «il 5 e il 6 gennaio - annunciano - i cittadini italiani sono invitati ad astenersi dal fare rifornimento di benzina e gasolio, come forma di protesta contro i continui aumenti delle accise decisi dagli ultimi due governi e contro le speculazioni sui prezzi alla pompa che mantengono alti i listini nonostante il calo del petrolio».
«L’abnorme situazione dei carburanti in Italia determina non solo una stangata sul pieno che sfiora i 200 euro annui ad automobilista, ma anche un effetto negativo sui prezzi al dettaglio dei beni trasportati su gomma. Effetto che - spiegano Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori - potrà arrivare al +0,3% sul tasso di inflazione, con danni enormi per le tasche delle famiglie italiane». Le 4 associazioni annunciano inoltre la preparazione di una denuncia penale in relazione alle speculazioni sui prezzi di benzina e gasolio.
Fonte
«L’abnorme situazione dei carburanti in Italia determina non solo una stangata sul pieno che sfiora i 200 euro annui ad automobilista, ma anche un effetto negativo sui prezzi al dettaglio dei beni trasportati su gomma. Effetto che - spiegano Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori - potrà arrivare al +0,3% sul tasso di inflazione, con danni enormi per le tasche delle famiglie italiane». Le 4 associazioni annunciano inoltre la preparazione di una denuncia penale in relazione alle speculazioni sui prezzi di benzina e gasolio.
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Autostrade, dal 2012 pedaggi più cari
Dieci anni di euro, aumenti medi del 53,7%
La moneta unica europea spegne dieci candeline, ma sarà una festa in tono minore, visti i prezzi. La denuncia arriva dal Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori): dal 2001 – poco prima di salutare la Lira – a oggi, i costi dei beni e servizi di largo consumo sono schizzati alle stelle, con aumenti medi del 53,7% che hanno ristretto il potere d’acquisto delle famiglie del 39,7%.
"Un vero e proprio massacro per le tasche delle famiglie italiane", fra rincari delle tariffe, manovre economiche, caro-affitti, caro-carburanti. Una famiglia di 4 persone, secondo i calcoli fatti dalle associazioni dei consumatori su un paniere di circa 100 elementi, avrebbe subito una “eurostangata” di circa 10.850 euro. Qualche esempio: coni gelato a +159%, penne a sfera +207%, tramezzino al bar +192%, biscotti +113%, la lavanderia 109%, caffè+136%, pizza margherita +93%, jeans +95%, biglietto del bus di una metropoli come Milano +95%, messe in piega dal parrucchiere +63%.
“E l'ondata – spiega il comitato - non è finita, perché il recente scatto dell’aliquota Iva dal 20 al 21 per cento deciso dal governo produrrà un ulteriore incremento dei listini al dettaglio”.
Fonte
"Un vero e proprio massacro per le tasche delle famiglie italiane", fra rincari delle tariffe, manovre economiche, caro-affitti, caro-carburanti. Una famiglia di 4 persone, secondo i calcoli fatti dalle associazioni dei consumatori su un paniere di circa 100 elementi, avrebbe subito una “eurostangata” di circa 10.850 euro. Qualche esempio: coni gelato a +159%, penne a sfera +207%, tramezzino al bar +192%, biscotti +113%, la lavanderia 109%, caffè+136%, pizza margherita +93%, jeans +95%, biglietto del bus di una metropoli come Milano +95%, messe in piega dal parrucchiere +63%.
“E l'ondata – spiega il comitato - non è finita, perché il recente scatto dell’aliquota Iva dal 20 al 21 per cento deciso dal governo produrrà un ulteriore incremento dei listini al dettaglio”.
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Una chiamata notturna al Quirinale così la Merkel 'licenziò' Berlusconi
La rivelazione del Wall Street Journal. A ottobre la telefonata del cancelliere a Napolitano: "Non credo che Berlusconi abbia la forza necessaria per rilanciare la crescita"
ROMA - Dovete cambiare premier se vogliamo salvare l'euro: l'appello, che suonava molto simile a un ultimatum, arrivò a ottobre da Berlino, direttamente dal telefono del cancelliere Angela Merkel, e fu diretto a Giorgio Napolitano. Della chiamata era già giunta notizia, ma i dettagli della telefonata, che ha convinto il capo dello Stato del fatto che una scossa fosse necessaria, sono stati rivelati solo oggi dal Wall Street Journal.
La Merkel, sempre secondo il Wsj, avrebbe detto a Napolitano che "gli sforzi contro il deficit sono apprezzabili", ma erano necessarie riforme molto più aggressive per rilanciare la crescita. Aggiungendo poi: "Sono preoccupata, non credo che Berlusconi sia abbastanza forte da metterle in cantiere".
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Wsj, "Così la Merkel 'licenziò' Berlusconi" il Quirinale e Berlino smentiscono
Perché la benzina aumenta ancora. Più 18% in un anno
La Libia e le mosse delle compagnie
ROMA - Natale era filato via liscio ma Capodanno non perdona. Gli italiani si rimettono in macchina per le vacanze e arrivati al distributore (il pieno, grazie) sono costretti a rifare di nuovo i conti. Il prezzo della benzina ha raggiunto un nuovo record, 1,723 al litro, così come il gasolio che ha toccato quota 1,698. Il rialzo - di un centesimo per la verde, di mezzo per il diesel - riguarda per ora solo Eni ed Esso come osserva il giornale specializzato «Staffetta quotidiana». Ma visto che Eni è la compagnia leader del mercato italiano è possibile che a breve anche i concorrenti facciano la stessa mossa.
Perché questo nuovo aumento? Proprio ieri il governo di Tripoli ha annunciato di voler rivedere «alla luce degli interessi della Libia» i contratti firmati in passato dal regime di Gheddafi con l'Eni. La compagnia precisa che i contratti da rivedere «non hanno nulla a che fare con il petrolio o con il gas naturale» e che invece riguardano «iniziative in materia sociale». Cosa c'è da rivedere, allora? Da Tripoli il comunicato del governo di transizione spiega che le «compagnie straniere dovranno provare di essere state dalla parte della Libia e non del regime: l'Eni dovrà darne prova giocando un ruolo significativo nella ricostruzione».
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Balotelli il buono, offerte e da bere per tutti
Il Mario Balotelli che non ti aspetti. Se è vero che l'attaccante del Manchester City ha spesso fatto parlare di sè per le sue bravate, è anche vero che è capace di bei gesti che non passano certo inosservati. La vigilia di Natale, per esempio, lo ha visto protagonista in positivo prima in un pub e poi in chiesa. Balotelli, raccontano i tabloid inglesi, si è presentato al Tudor pub, alla periferia di Peel Hall, e ha messo sul tavolo mille sterline per offrire da bere a tutti i clienti, facendosi scattare anche qualche foto con loro e chiacchierando tra un bicchiere e l'altro anche se lui si è limitato a qualche cocktail leggero. Poi, in compagnia della fidanzata Raffaella Fico, si è diretto alla chiesa St. John di Chorlton, a Manchester, per la tradizionale messa di mezzanotte, la stessa a cui aveva assistito un anno prima Roberto Mancini. E durante l'offertorio, SuperMario ha donato 200 sterline. "Quando è entrato nessuno riusciva a credere che fosse lui - racconta un testimone al 'Sun'- L'ultima cosa che ci si aspettava è che una grande celebrità come lui venisse per la messa ma è stato molto gentile, incantevole e non ha attirato l'attenzione su di sè". Il prete sarebbe rimasto così sbalordito da invitare il giocatore alla cena di Natale per i senzatetto.
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Bossi insulta Napolitano: "Terùn" "Ci siamo rotti, la Padania ci sarà"
Alla "Berghem Frecc" dure contestazioni al Presidente della Repubblica e al premier Monti. La folla grida "secessione". Il Senatur: "Chiamiamola indipendenza, ma con le buone o le cattive la Padania ci sarà"
ALBINO (Bergamo) - Insulti, fischi e grevi ironie. Alla "Berghem Frecc" va in scena il peggio della Lega non più di governo che cerca di rinverdire agli occhi dei militanti l'immagine della "Lega di lotta". Obiettivi dello stato maggiore del Carroccio il premier Mario Monti ma soprattutto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, colpevole di aver fatto nascere il governo dei professori e di aver spinto sulle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
A dare il "la" agli attacchi è stato in prima persona il leader leghista, Umberto Bossi, che ha chiesto ai militanti che gremivano il palazzetto di Albino di "mandare un saluto al presidente della Repubblica": è partita una lunga serie di fischi, proseguita con un gruppo di leghisti che dal fondo ha scandito all'indirizzo del presidente del Consiglio lo slogan 'Monti vaffa...': "Magari gli piace", ha osservato ridendo l'ex ministro delle Riforme dal palco.
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giovedì 29 dicembre 2011
La ragazza dal reggiseno blu: “Sarò un esempio”
“Non rivelate il mio nome, non parlerò con nessuno: le immagini dicono tutto”, dice dall’ospedale
Ha fatto il giro della rete l’immagine delle forze di polizia del nuovo Egitto comandato dalla giunta militare transitoria: buttata a terra, picchiata e trascinata, la polizia ha tolto il velo ad una ragazza, le ha tolto la maglietta e l’ha mostrata in reggiseno al mondo intero. Uno scandalo di prima portata per la restrittiva legge coranica musulmana, che ha delle idee ben precise sul corpo delle donne e sulla sua esposizione in pubblico. E’ anche per questo che la donna non vuole, adesso, che il suo nome venga divulgato dalla stampa, perché altrimenti sarebbe “disonorata per sempre”.
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Un italiano su 4 a rischio povertà Più esposti i giovani tra 18 e 24 anni
La fotografia scattata dall'Istituto nazionale di statistica si riferisce al 2010. Il 16% delle famiglie residenti in Italia ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese. Meglio di noi sia Germania che Francia
ROMA - Un italiano su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale, e il pericolo aumenta soprattutto per i giovani tra i 18 e i 24 anni: lo rileva l'Istat, in una ricerca sul reddito e le condizioni di vita relative al 2010.
Cifre alla mano, il 18,2% delle persone residenti in Italia risulta esposto al rischio di povertà, il 6,9% si trova in condizioni di grave disagio economico e il 10,2% vive in famiglie caratterizzate da una bassa intensità di lavoro.
L'indicatore sintetico del rischio di povertà e di esclusione sociale, che considera vulnerabile chi si trova in almeno una di queste tre condizioni, è così pari al 24,5%. Le altre due maggiori economie dell'area dell'euro, Germania e Francia, mostrano valori inferiori sia del rischio di povertà, sia dell'indicatore di grave povertà.
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Conti correnti cifrati in Svizzera Signori indagato per riciclaggio
Dalle carte della Procura di Cremona emerge un'operazione "sospetta", il trasferimento "di ingenti somme di denaro" legato a una società che, attraverso una fiduciaria, era gestita da Beppegol e Sartor. Marco Di Vaio smentisce di essere stato sentito per due assegni versati all'ex volto di Lazio e Bologna
di ROSARIO DI RAIMONDOConti correnti "cifrati" in Svizzera. Una montagna di soldi in ballo. E un'accusa pesante a carico, tra gli altri, di Giuseppe Signori: "riciclaggio di denaro attraverso un Istituto di credito elvetico". È quanto emerge dall'inchiesta della Procura di Cremona sul Calcioscommesse. Dalle carte è spuntato anche il nome di Marco Di Vaio, tirato in ballo per due assegni versati a Signori. Ma si è capito subito che non c'entra nulla il business illegale. Quei 5 mila euro erano per le bollette, visto che a lungo Di Vaio ha abitato in Cesare Battisti, nella casa di Signori.
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Wim Hof, l'uomo di ghiaccio
Non sa cos'è un raffreddore e l'abbigliamento invernale per lui non è mai stato un problema. E anche per questo i medici lo studiano. Il fenomeno si chiama Wim Of: è tedesco ed ha compiuto 50 anni. Il suo nome in codice è "Iceman" e in questa galleria si capisce anche il perchè. Le sue esibizioni, grazie alla pratica yoga, sono note in tutto il mondo per l'incredibile capacità di resistenza al freddo e al gelo. Che siano i ghiacciai o i bagni nelle acque degli iceberg.
Cita e gli altri, protagonisti di razza I piccoli amici da grande schermo
E' scomparsa a ottant'anni la scimmia protagonista dei film di Tarzan. Rappresentante del "bestiario" di Hollywood che abbiamo amato, e continuiamo ad amare, al cinema e in tv. Da Lassie a Furia, il cavallo del West, tutti i quattrozampe che hanno fatto la storia dello showbiz di GIULIA SANTERINI
PROTAGONISTI di razza al cinema. Li abbiamo amati, temuti, visti e rivisti. Quelli di quando eravamo piccoli ci piacciono di più, forse. Ma quelli nuovi 1 riescono comunque a farci ridere e piangere. Sono i cani e i gatti, i cavalli, le orche, i maiali, l'infinita fattoria del grande e piccolo schermo. Ci accompagnano da quando eravamo bambini, sembrano non morire mai. Per questo ci colpisce la scomparsa di Cita. Per questo in realtà Cita e quelli come lei non moriranno mai. Ritroviamoli allora, e conosciamoli meglio.
FOTO Addio Cita, la scimmia di Tarzan 2
FOTO Impronte nella storia 3
VIDEO Actor's Studio da cani 4
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Una storia di Natale dall'Afghanistan
Da Herat una bella storia di un ufficiale medico italiano che, contravvenendo alle rigidissime regole militari americane, è riuscito a salvare la vita di una bambina afghana orribilmente mutilata da una macchina agricola. di Ettore Guastalla e Carlotta Ricci
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Il mercato festeggia i Bot di Capodanno. Milano negativa, dopo la risalita
Il Tesoro ha piazzato 9 miliardi di obbligazioni a 6 mesi con un rendimento medio al 3,251%, la metà rispetto al 6,504% di fine novembre - Assegnati anche Ctz a due anni per 1,733 miliardi: rendimento in calo al 4,853% dal 7,814% - La Borsa accelera ma poi Piazza Affari scivola in territorio negativo
Piazza Affari prende il volo dopo il successo dell’asta Bot, anche se dopo scivola in territorio negativo. Il Tesoro italiano ha collocato con successo 9 miliardi di euro di Bot semestrali. Le richieste hanno raggiunto i 15,2 miliardi di euro, per un bid-to-cover pari a 1,7 volte l'importo offerto (1,47 nell'asta precedente). Il rendimento è così sceso al 3,251% dal 6,504% dell'asta dello scorso 25 novembre, con una dinamica simile a quello dell’asta spagnola di metà mese: è la dimostrazione che la cura Draghi funziona.
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mercoledì 28 dicembre 2011
Via i vani, adesso si valutano i metri quadrati
Via i vani, arrivano i metri quadrati. Il cantiere “casa” non è ancora chiuso e il governo punta ora alla riforma Catasto. Questa volta, però, non per fare cassa. L’obiettivo sarà quello di aggiornare i dati dell’immenso archivio edilizio italiano, adeguandoli alla realtà e ai valori di mercato, ora 3,73 volte più alti. Ma la riforma, che servirà anche a riequilibrare gli estimi delle grandi città sperequati tra centro e periferia - sarà a costo zero: l’adeguamento della base imponibile - spiegano fonti di governo - non potrà che essere accompagnata da una riduzione delle aliquote.
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