venerdì 13 febbraio 2015
Mercatone Uno Imola, 400 milioni di debiti: l’azienda chiede il concordato
Proclamato, dalle segreterie nazionali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, lo stato di agitazione dei lavoratori della Mercatone Business, impresa emiliana che nei giorni scorsi ha presentato al Tribunale di Bologna istanza di concordato preventivo
Pronti alla mobilitazione qualora l’azienda non dovesse fornire sufficienti garanzie circa il futuro dei lavoratori. Rispondono alla richiesta di concordato preventivo in bianco avanzata da Mercatone Business dichiarando lo stato di agitazione, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, “allarmati per l’istanza presentata da un’azienda che in Italia conta 3.700 dipendenti, senza che però la proprietà fornisse ai rappresentanti dei lavoratori adeguate informazioni circa le ricadute che tale richiesta avrà sulla loro occupazione”. Negli ultimi anni Mercatone Uno, realtà storica italiana specializzata nella distribuzione organizzata del mobile, di complementi di arredo e casalinghi, con casa madre a Imola e 79 sedi sparse per la penisola, spiega Rosa Dammicco, delegata Filcams Cigl di Castelfranco, “ha vissuto una situazione di progressivo deterioramento, tanto che abbiamo dovuto sottoscrivere accordi sindacali per l’utilizzo dei contratti di solidarietà, che avrebbero dovuto avere lo scopo di consentire il processo di riorganizzazione dei punti vendita, così da rilanciare l’azienda e renderla competitiva, contenendo, al contempo, il costo del lavoro e salvaguardando l’occupazione”.
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L'Italia precipita al 73esimo posto nell'Index sulla libertà di stampa
Non era mai precipitata così in basso, l'Italia, nella classifica mondiale della libertà di stampa: il 73.mo posto la sbatte in coda ai paesi occidentali, facendola scivolare di ben 24 posti in un solo anno. Scivolano in giù anche gli Stati Uniti, che eppure hanno una solida storia di sensibilità nella difesa del giornalismo, e scendono al 49.mo posto, perdendone comunque tre, soprattutto a causa delle insistite pressioni della magistratura americana sul reporter del “New York Times” James Risen, perchè rivelasse la fonte delle sue informazioni (la disputa, poi, un paio di settimane fa, ma già in questo 2015, si è risolta con il riconoscimento del diritto alla segretezza). L'Italia però, e anche gli Usa, sono soltanto gli indicatori significativi d'un anno davvero disgraziato per la libertà di stampa in ogni paese del mondo, perchè – a scorrere velocemente la classifica di Reporters sans Frontières del 2014, confrontandola con il 2013 – i numeri denunciano un autentico disastro: non ce n'è quasi nessuno che si salvi, dei 180 paesi, soltanto la Francia tra le democrazie, che guadagna un posto, e sale il 38.mo, e poi altri pochi paesi di aree dove però l'ecosistema del pluralismo è assai rarefatto, la Costa d'Avorio, la Georgia, il Nepal, il Brasile.
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“Ai nostri ex offerti 50 mila euro”. È polemica
Il gruppo parlamentare e il blog di Grillo rendono pubblico l’audio tra
la fuoriuscita Mucci (Alternativa Libera) e Rabino (Scelta Civica). I
due: «Metodi fascisti, pronti alle vie legali»
«50mila euro al mese di soldi dei cittadini per appoggiare il governo Renzi». Così il gruppo parlamentare dei 5 Stelle titola un audio «pirata» tra l’ex Movimento Cinque Stelle Mara Mucci, ora Alternativa Libera, e Mariano Rabino, deputato di Scelta Civica. La telefonata, sotto forma di file video, è stata pubblicata sulla pagina Facebook del gruppo e sul blog di Beppe Grillo. Nella registrazione si sente Rabino offrire la possibilità agli ex M5S di entrare nel gruppo di Scelta Civica e così avere a disposizione (come previsto dalle norme) 50mila euro al mese per le necessità organizzative del gruppo stesso.
Rabino: «Metodi da Gestapo»
«Siamo a metodi da Gestapo: l’audio pubblicato dai 5 stelle è estrapolato dal contesto. Mi riservo iniziative di carattere legale», annuncia Mariano Rubino commentando l’accusa dei parlamentari del Movimento. «Io - aggiunge - non ho detto nulla di scandaloso, non vi è nessun mercanteggio: ho solo ipotizzato un processo di avvicinamento politico tra gruppi. E le risorse sono quelle a disposizione dei deputati, usate anche dal gruppo dei 5 Stelle».
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«50mila euro al mese di soldi dei cittadini per appoggiare il governo Renzi». Così il gruppo parlamentare dei 5 Stelle titola un audio «pirata» tra l’ex Movimento Cinque Stelle Mara Mucci, ora Alternativa Libera, e Mariano Rabino, deputato di Scelta Civica. La telefonata, sotto forma di file video, è stata pubblicata sulla pagina Facebook del gruppo e sul blog di Beppe Grillo. Nella registrazione si sente Rabino offrire la possibilità agli ex M5S di entrare nel gruppo di Scelta Civica e così avere a disposizione (come previsto dalle norme) 50mila euro al mese per le necessità organizzative del gruppo stesso.
Rabino: «Metodi da Gestapo»
«Siamo a metodi da Gestapo: l’audio pubblicato dai 5 stelle è estrapolato dal contesto. Mi riservo iniziative di carattere legale», annuncia Mariano Rubino commentando l’accusa dei parlamentari del Movimento. «Io - aggiunge - non ho detto nulla di scandaloso, non vi è nessun mercanteggio: ho solo ipotizzato un processo di avvicinamento politico tra gruppi. E le risorse sono quelle a disposizione dei deputati, usate anche dal gruppo dei 5 Stelle».
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Lotta ai tumori, scoperto il gene che "spegne" il cancro
Uno studio dell'Istituto Humanitas di Rozzano svela un meccanismo "nuovo e unico" che potrebbe portare a una cura concreta
La lotta ai tumori segna un decisivo passo in avanti grazie a una ricerca tutta italiana. I ricercatori dell'Istituto Humanitas di Rozzano (Milano) hanno scoperto che un particolare gene, Ptx3, è capace di "spegnere" il cancro con un meccanismo "nuovo e unico". Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Cell: è stato coordinato da Alberto Mantovani, e finanziato dall'Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro.
Gli scienziati, in particolare, hanno dimostrato che in alcuni tumori questo gene "viene 'spento' precocemente. Questo porta il tumore a reclutare i macrofagi, cellule del sistema immunitario che finiscono per promuoverne la crescita e l'instabilità genetica. "Si tratta di una scoperta inattesa, da cui ci aspettiamo importanti implicazioni sul fronte clinico". I ricercatori ora stanno lavorando per cercare di trasformare le potenzialità di Ptx3 in una cura concreta, attraverso una sperimentazione clinica.
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Rissa Pd-Sel nella notte alla Camera sulla riforma del Senato. La minoranza Dem chiede riunione
Seduta fiume, fino alle 4.30, a Montecitorio per il ddl Boschi. Tensione con il movimento 5 stelle. Dopo l'una arriva in aula anche Renzi. Prevista in mattina la riunione del gruppo Dem
ROMA - Prima l'accordo sfiorato tra M5s e Pd, poi la bagarre in aula e infine la "rissa a sinistra", con scazzottata tra deputati di Sel e di Pd. E' quello che ha riservato la seduta notturna della Camera dedicata alla riforma costituzionale, la seconda della seduta fiume decisa mercoledì sera dalla maggioranza.
La seduta è andata avanti fino alle 4.30 e riprenderà alle 10.30 (la diretta tv).
LEGGI Giovedì tra risse, ostruzionismo e tentativi di mediazione
A notte inoltrata, all'1.30, a Montecitorio è arrivato anche Matteo Renzi, per cercare di calmare i mal di pancia all'interno del Pd (video). La minoranza ha infatti chiesto un'assemblea del gruppo per esprimere il "malumore" per il "pantano" in cui è finita la riforma. Il gruppo Pd dovrebbe riunirsi in mattinata.
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giovedì 12 febbraio 2015
Non c'è posto in tre ospedali, neonata muore in ambulanza
Una neonata è morta in ambulanza mentre veniva trasferita a Ragusa. La piccola aveva avuto gravi crisi respiratorie dopo la nascita in una clinica privata di Catania e doveva essere trasferita d'urgenza in ambulanza nel reparto di rianimazione pediatrica dell'ospedale di Ragusa perchè a Catania non c'erano posti disponibili. E' morta prima del ricovero.
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Neonata morta, il procuratore: “Ci sono indagati”
Il servizio del Gabibbo a Striscia la Notizia girato a Novi sulla vicenda Ilva andrà in onda fra stasera e sabato
C’è attesa fra gli autotrasportatori per la messa in onda delle immagini
girate al presidio ieri mattina. Si sta valutando una clamorosa
protesta al Festival di Sanremo
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Massimo Putzu
Novi Ligure (AL)
Continua a tenere banco la vicenda degli autotrasportatori novesi
e non solo, che da 7 mesi l’Ilva non paga. Dopo l’arrivo ieri del
Gabibbo di Striscia a Novi Continua qui
Ucraina, summit di Minsk: 'Accordo sul cessate il fuoco dal 15 febbraio'
L'intesa arriva dopo il lungo vertice tra Putin, Poroshenko, Merkel e Hollande
Raggiunto l'accordo per il cessate il fuoco in Ucraina a partire dal 15 febbraio: è il risultato dei colloqui a Minsk tra i leader di Russia, Ucraina, Francia e Germania. Il primo ad annunciarlo è stato il presidente russo Vladimir Putin: "Siamo riusciti a raggiungere un accordo sui punti essenziali". Il cessate il fuoco partirà alla mezzanotte di sabato. Il presidente francese Francois Hollande ha confermato che è stato raggiunto un accordo globale sul cessate il fuoco e un accordo politico globale sulla crisi.
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In vendita la villa che Napoleone usò come quartier generale per la battaglia di Marengo
Valenza, il complesso sorge sulla Colla e fu realizzato su progetto di Juvarra
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Rodolfo Castellaro
VALENZA(AL)
È In vendita, per meno di 5 milioni, la villa che Napoleone
utilizzò nel 1800 come quartiere generale per la battaglia di Marengo. È
La Voglina, storica magione posta sulla sommità della Colla, con a Sud
la distesa della pianura alessandrina e a Nord Valenza. Continua qui
Naufragio Concordia, Francesco Schettino condannato a 16 anni. Ma non va in carcere
Respinta la richiesta di arresto: "Non c'è pericolo di fuga". L'ex
comandante non è in aula, ha ascoltato la sentenza dal suo albergo a
causa della febbre. La procura aveva chiesto 26 anni, i pm:
"Soddisfatti, confermate tutte le accuse". Interdetto per 5 anni dal
comando. Con Costa dovrà risarcire anche alcuni superstiti come Domnica
Cemortan. Durante l'ultima udienza ha interrotto il suo discorso e
pianto: "Quel 13 gennaio sono morto in parte anche io"
GROSSETO - L'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione e 1 mese di arresto nel processo di primo grado per il naufragio della nave all'Isola del Giglio del 13 gennaio 2012 in cui persero la vita 32 persone. Schettino, non in aula, ha ascoltato la sentenza dalla sua stanza d'albergo a Grosseto perché secondo i suoi legali avrebbe la febbre. I giudici hanno respinto la richiesta di arresto avanzata dalla procura, Schettino quindi per ora non andrà in carcere. Nei confronti dell'ex comandante non ci sarà nessuna misura cautelare perché secondo il collegio giudicante esiste solo "un astratto" possibile pericolo di fuga e non un "concreto" rischio in tal senso. A favore ha giocato anche "il comportamento" tenuto durante la fase processuale in cui è stato sempre presente, tranne che in un'udienza a causa della febbre e il periodo dell'obbligo di dimora successivo al naufragio. Il tribunale ha anche rigettato ogni richiesta di misura cautelare, anche il semplice ritiro del passaporto per il divieto di espatrio.
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GROSSETO - L'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione e 1 mese di arresto nel processo di primo grado per il naufragio della nave all'Isola del Giglio del 13 gennaio 2012 in cui persero la vita 32 persone. Schettino, non in aula, ha ascoltato la sentenza dalla sua stanza d'albergo a Grosseto perché secondo i suoi legali avrebbe la febbre. I giudici hanno respinto la richiesta di arresto avanzata dalla procura, Schettino quindi per ora non andrà in carcere. Nei confronti dell'ex comandante non ci sarà nessuna misura cautelare perché secondo il collegio giudicante esiste solo "un astratto" possibile pericolo di fuga e non un "concreto" rischio in tal senso. A favore ha giocato anche "il comportamento" tenuto durante la fase processuale in cui è stato sempre presente, tranne che in un'udienza a causa della febbre e il periodo dell'obbligo di dimora successivo al naufragio. Il tribunale ha anche rigettato ogni richiesta di misura cautelare, anche il semplice ritiro del passaporto per il divieto di espatrio.
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mercoledì 11 febbraio 2015
Meteo a 7 giorni: il nord-ovest rischia una forte *NEVICATA*, maltempo su tutto il Paese
In arrivo fase perturbata per il week-end, che potrebbe portare anche la neve, anche abbondante a quote basse sul nord-ovest e in generale sull'arco alpino. Altrove piogge in arrivo ma senza freddo. Il maltempo potrebbe proseguire sino a circa la metà della prossima settimana, specie al centro-sud e sulle isole.
2 modelli ad area limitata su 4 puntano sulla neve per la giornata di sabato al nord-ovest, il tutto grazie ad un rientro di aria fredda tra i bassi strati e i 1000m, la situazione è dunque incertissima, ma al momento il nostro modello opta per una linea nevosa sino in pianura tra Piemonte, ovest Lombardia, che alla fine andrà localizzandosi solo sul Piemonte e sui rilievi di Varesotto e Comasco, oltre che su tutto l'arco alpino.
Gli accumuli potrebbero risultare anche abbondanti lungo la fascia collinare lombarda, nevicherà comunque su tutto l'arco alpino, penalizzato da termiche troppo alte invece l'Appennino.
(...)
sabato 14 febbraio: nella notte possibili deboli nevicate su Alpi occidentali e Valpadana occidentale sino all'Adda, anche miste a pioggia, neve anche sul fondovalle aostano e ossolano, debole neve su Alpi centrali, sul Triveneto e l'Emilia-Romagna generalmente asciutto. Al centro locali rovesci su Elba e coste toscane, nuvolaglia su Umbria, Lazio e Sardegna ma senza piogge, velato sulle centrali adriatiche, nuvolaglia sulla Campania, poco nuvoloso sul resto del sud. Dal pomeriggio peggiora su tutte le regioni tirreniche con piogge e rovesci, isole comprese. Continuerà a nevicare sino alle 15 sul nord-ovest con fiocchi misti a pioggia sino al Milanese e su tutto il Piemonte, neve forte dalla sera su alta Lombardia e Canton Ticino oltre i 400m, sul resto del nord debole neve sulle Alpi oltre i 500m, tendente a localmente moderata dalla serata sulle Prealpi. Temperature stazionarie al nord, in lieve aumento al centro-sud. Venti meridionali.
domenica 15 febbraio: ancora neve sul Piemonte sud occidentale sino in pianura o oltre i 300m, neve oltre i 500-600m sul settore alpino e prealpino, più abbondante sui rilievi lombardi e dal pomeriggio su quelli trentino e veneti. Al centro-sud molto nuvoloso con piogge e rovesci un po' su tutti i settori e limite della neve in Appennino oltre i 1300-1500m.
lunedì 16 febbraio: al nord ancora debolmente perturbato su ovest Alpi e Valpadana con piovaschi o rovescio, neve oltre i 600m, tendenza a miglioramento, asciutto su Liguria, Triveneto ed Emilia-Romagna, instabile su tutto il centro-sud con piogge sparse e rovesci. Temperature in calo al nord dalla sera, in lieve calo altrove.
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Nel week-end maltempo sul Tirreno e al nord-ovest con NEVE sulle Alpi
La mappa del Fisco: ecco chi sono i più tartassati d'Italia
Il sistema tributario pesa di più nelle regioni dove la concentrazione della ricchezza è maggiore
L’Ufficio studi della CGIA di Mestre ha messo a confronto il gettito fiscale versato dai lavoratori dipendenti, dagli autonomi, dai pensionati e dalle imprese di tutte le regioni d’Italia. Ne esce un quadro che indica una corrispondenza tendenzialmente lineare tra il gettito fiscale, il livello di reddito e, in linea di massima, anche la qualità/quantità dei servizi offerti in un determinato territorio. Vediamo nel dettaglio in quali regioni si paga di più e la distribuzione del gettito tra i vari livelli di governo.
TASSE: SVETTA LA LOMBARDIA
A svettare in questa particolare classifica è la Lombardia: ogni residente di questa regione corrisponde all'Erario e ai vari livelli di governo locali mediamente 11.386 euro. Seguono i residenti del Lazio, con 10.763 euro e quelli emiliano-romagnoli, con 10.490 euro. Appena fuori dal podio troviamo i residenti nel Trentino Alto Adige, con 10.333 euro pro capite e quelli della Liguria, con 10.324 euro pro capite. Chiudono la classifica i campani, con 6.041 euro pro capite, i calabresi, con 5.918 euro pro capite e, infine, i siciliani, con 5.598 euro pro capite
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Allarme pensioni: potranno calare fino al 47%
Immigrazione: choc superstiti naufragio, oltre 330 morti. Il Consiglio d'Europa boccia la missione Triton
A raccontarlo sono stati i nove superstiti raccolti da un mercantile italiano e giunti stamane a Lampedusa con una motovedetta della Guardia Costiera
Sono quattro in tutto i gommoni partiti dalla Libia e naufragati, ognuno con un centinaio di persone a bordo, secondo quanto riportato dai superstiti della tragedia, e su un totale di 420 persone partite - compresi i 29 morti assiderati - le vittime sarebbero circa 330: lo ha detto all'ANSA Flavio Di Giacomo, portavoce in Italia dell'Oim.
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Sotto accusa i gadget sulle auto: fanno aumentare gli incidenti stradali
Aumentano le vittime della strada e i gadget installati sulle auto
finiscono sotto accusa: nel Regno Unito, nei dodici mesi fino allo
scorso settembre, dopo un calo pressoché ininterrotto negli scorsi tre
decenni, il numero degli incidenti stradali è tornato a salire: il
numero dei morti dell’1%; morti e feriti gravi del 4%, arrivando a
toccare quasi quota 25mila.
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Ucraina, bombe su Donetsk in attesa del vertice di Minsk
Colpita la stazione degli autobus: almeno quattro i morti. Oggi l'incontro fra Merkel, Hollande, Putin e Poroshenko
E' DI ALMENO 4 morti il bilancio provvisorio di un colpo di artiglieria che ha centrato la stazione degli autobus nella città di Donetsk controllata dai separatisti ucraini filo-russi. Lo riferiscono fonti dei ribelli che accusano le forze di Kiev. Il tutto a poche ore dall'inizio a Minsk dell'atteso summit a quattro tra il presidente russo Vladimir Putin, l'ucraino Petro Poroshenko, il francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca, Angela Merkel.
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E' DI ALMENO 4 morti il bilancio provvisorio di un colpo di artiglieria che ha centrato la stazione degli autobus nella città di Donetsk controllata dai separatisti ucraini filo-russi. Lo riferiscono fonti dei ribelli che accusano le forze di Kiev. Il tutto a poche ore dall'inizio a Minsk dell'atteso summit a quattro tra il presidente russo Vladimir Putin, l'ucraino Petro Poroshenko, il francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca, Angela Merkel.
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Cdm approva il pacchetto antiterrorismo: "Reato arruolarsi con i jihadisti"
Tra le misure previste una black list dei siti e l'arresto per chi
detiene materiale esplosivo. Condanne severe per foreign fighters e lupi
solitari: "Condanne severe per chi va a combattere all'estero è
diventato reato"
ROMA - Il consiglio dei Ministri ha approvato stasera il pacchetto antiterrorismo, la cui discussione era stata rinviata più volte. Nel decreto, annuncia il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che ha parlato di provvedimenti studiati per "rendere l'italia un posto sicuro nel quale vivere sereni", c'è anche una stretta sul web: sarà stilata una black list dei siti che inneggiano al terrorismo e ci sarà il potere di oscuramento dei siti. "Abbiamo anche previsto l'arresto per coloro i quali detengono materiale esplosivo che serve a preparare le armi o per quelli che omettono di denunciare il furto di questi stessi materiali", ha aggiunto il ministro.
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ROMA - Il consiglio dei Ministri ha approvato stasera il pacchetto antiterrorismo, la cui discussione era stata rinviata più volte. Nel decreto, annuncia il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che ha parlato di provvedimenti studiati per "rendere l'italia un posto sicuro nel quale vivere sereni", c'è anche una stretta sul web: sarà stilata una black list dei siti che inneggiano al terrorismo e ci sarà il potere di oscuramento dei siti. "Abbiamo anche previsto l'arresto per coloro i quali detengono materiale esplosivo che serve a preparare le armi o per quelli che omettono di denunciare il furto di questi stessi materiali", ha aggiunto il ministro.
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martedì 10 febbraio 2015
Stato islamico, Obama conferma: "Kayla Mueller è morta"
Il capo della Casa Bianca promette: "Gli Stati Uniti troveranno e
assicureranno alla giustizia i terroristi responsabili della sua cattura
e della sua uccisione". In una lettera scritta alla famiglia durante la
prigionia tutta la sua forza: "Mi è stata mostrata l'oscurità e la luce
e ho imparato che anche in prigione, si può essere liberi". Ancora un
ostaggio Usa nelle mani dell'Is
WASHINGTON - L'ostaggio Kayla Mueller è morta. A confermarlo "con profonda tristezza" è stato il presidente Usa, Barack Obama: "Non importa quanto tempo occorrerà: gli Stati Uniti troveranno e assicureranno alla giustizia i terroristi responsabili della sua cattura e della sua uccisione", ha detto il capo della Casa BIanca. Lo Stato islamico, ha aggiunto, è "un gruppo terroristico odioso e ripugnante". L'Is aveva fatto sapere il 6 febbraio che la cooperante 27enne era morta sotto un bombardamento dell'aviazione giordana, ma non erano arrivate conferme dall'America. "In nome del popolo americano, Michelle ed io rivolgiamo le nostre più profonde condoglianze alla famiglia di Kayla, i suoi genitori Marsha e Carl, suo fratello Eric e la sua famiglia e tutti coloro che amavano Kayla. In questo momento di inimmaginabile sofferenza, il Paese si unisce al loro dolore", si legge in un comunicato della Casa Bianca.
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WASHINGTON - L'ostaggio Kayla Mueller è morta. A confermarlo "con profonda tristezza" è stato il presidente Usa, Barack Obama: "Non importa quanto tempo occorrerà: gli Stati Uniti troveranno e assicureranno alla giustizia i terroristi responsabili della sua cattura e della sua uccisione", ha detto il capo della Casa BIanca. Lo Stato islamico, ha aggiunto, è "un gruppo terroristico odioso e ripugnante". L'Is aveva fatto sapere il 6 febbraio che la cooperante 27enne era morta sotto un bombardamento dell'aviazione giordana, ma non erano arrivate conferme dall'America. "In nome del popolo americano, Michelle ed io rivolgiamo le nostre più profonde condoglianze alla famiglia di Kayla, i suoi genitori Marsha e Carl, suo fratello Eric e la sua famiglia e tutti coloro che amavano Kayla. In questo momento di inimmaginabile sofferenza, il Paese si unisce al loro dolore", si legge in un comunicato della Casa Bianca.
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Uccide moglie a bastonate davanti al figlio e fugge in bus: preso
Arrestato dopo caccia all'uomo a Borgaro, nel Torinese. Era ricercato da ieri pomeriggio
E' stato arrestato dai carabinieri a Borgaro, nel Torinese, Lucian Valcelian, il romeno di 28 anni ricercato da ieri pomeriggio per avere ucciso a bastonate la moglie. L'uomo era poi fuggito su un autobus, in direzione Torino, e aveva fatto perdere le proprie tracce.
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Storia delle foibe - La strage dimenticata
Le foibe sono cavità
carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. È in quelle
voragini dell'istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e
morti, quasi diecimila italiani.
La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano 'nemici del popolo?. Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l'istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Lo racconta Graziano Udovisi, l'unica vittima del terrore titino che riuscì ad uscire da una foiba. È una carneficina che testimonia l'odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l'italia e la Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce.
Continua qui (video)
La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano 'nemici del popolo?. Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l'istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Lo racconta Graziano Udovisi, l'unica vittima del terrore titino che riuscì ad uscire da una foiba. È una carneficina che testimonia l'odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l'italia e la Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce.
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Da non perdere! La NEVE abbraccia il quartiere di Scampia a Napoli
Si parla troppo spesso in termini negativi di Scampia, associandolo a degrado e criminalità organizzata. Il quartiere ieri si è fermato, baciato da rovesci di neve intensi, che hanno colpito giovani e meno giovani.
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MALTEMPO: da venerdì sera torna la pioggia su molte regioni: NEVE in COLLINA al nord-ovest
CRISI DEL FAST FOOD: MCDONALD'S, VENDITE IN CALO ANCHE A GENNAIO
Pesa l'ulteriore "schiaffo" sul mercato asiatico
Ancora brutte notizie per McDonald's: le vendite in gennaio sono calate a livello mondiale oltre le attese, nonostante una leggerissima ripresa negli Usa e in Europa. A pesare, dunque, un ulteriore peggioramento sul mercato asiatico, che ha determinato un calo complessivo delle vendite dell'1,8% contro una previsione dell'1,2%. Confermata, dunque, la crisi del gigante mondiale della ristorazione fast food. Una crisi che dopo tre anni ha portato alle dimissioni dell'amministratore delegato Don Thompson.
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A 94 anni si sveglia dal coma: cinese ora parla solo inglese
Si risveglia dal coma dopo due settimane e non parla più cinese. È
successo a Changsha, in Cina, ad un’ex insegnante di inglese 94enne che
non aveva praticato la lingua straniera per oltre 30 anni. Secondo
quanto hanno riferito i medici la donna avrebbe perso la capacità di
parlare o capire il cinese al risveglio nel letto d’ospedale. Liu
Jieyu, questo il suo nome, parlando lentamente ma in perfetto inglese,
ha chiesto: “Dove sono? Cosa mi è successo?”. Uno dei medici curanti, il
Dr Tao Hou, ha detto: “Non riesco a ricordare un caso come questo, ma
con un’adeguata riabilitazione e un periodo di riposo dovrebbe
recuperare la capacità di parlare cinese”. “Partiamo dal presupposto che
la zona che ha a che fare con la sua capacità di parlare la sua lingua
madre è stata danneggiata - continua il dottore - ma potrebbero esserci
dei miglioramenti.”Liu aveva subito un ictus, due settimane fa.
Fonte
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lunedì 9 febbraio 2015
La vita nei piccoli comuni sempre più difficile tra tagli e problemi
PROVINCIA DI ALESSANDRIA - Vita dura per i cittadini dei piccoli comuni della provincia di Alessandria alle prese con tagli delle corse dei mezzi pubblici, chiusura imminente degl uffici postali e una nuova stangata, quella dell'imu agricola. Chi ha cercato una vita tranquilla ai margini dei grandi centri ora deve lottare per mantenere i servizi essenziali. Arfea, per esempio, ha soppresso numerose corse tra lo sbigottimento dei cittadini, come ha spiegato a Radio Gold News, il sindaco di Borgoratto, Simone Bigotti: "ho appreso la notizia da una mail di una concittadina che utilizza i mezzi pubblici per lavoro - ha spiegato il sindaco. Mi ha scritto una mail martedì dicendomi che erano state soppresse alcune corse, in particolare quella della sera, delle 19.25, in partenza da Alessandria per Acqui Terme e molto utilizzata dai pendolari. Non siamo stati avvisati di nulla e neanche gli utenti hanno avuto comunicazioni e questo è inaccettabile. Il trasporto pubblico è indispensabile per i paesi ed è anche sovvenzionato dai fondi pubblici e quindi non è il modo corretto di comportarsi questo".
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Strage al largo di Lampedusa, 29 migranti morti di freddo
Erano stati soccorsi stanotte dalla Guardia costiera a 110 miglia
dall'isola delle Pelagie. Polemica sull'inadeguatezza dei soccorsi dopo
la cancellazione di "Mare Nostrum": molti sono deceduti durante il
trasporto sulle motovedette. "Strage che si poteva evitare"
Ventinove profughi sono morti per ipotermia durante un viaggio della speranza attraverso il Canale di Sicilia. Quando sono stati soccorsi sette di loro erano già morti, gli altri sono deceduti per il freddo durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. E' accaduto a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa. I migranti fanno parte del gruppo di 105 profughi salvati nel corso della notte. L'intervento era stato chiesto nel primo pomeriggio di ieri al centro nazionale di soccorso della Guardia costiera di Roma, tramite telefono satellitare. Nell'area sono state anche inviate le motovedette CP 302 e la CP 305 da Lampedusa. Ricerche di un secondo barcone, segnalato dalle autorità spagnole, sarebbero in corso, ma dell'imbarcazione non c'è traccia. Il direttore sanitario di Lampedusa Pietro Bartolo aveva allertato l'elisoccorso per potere trasferire, subito dopo il loro arrivo sull'isola, i profughi più gravi con sintomi di ipotermia. I primi sette cadaveri erano stati caricati sulle motovedette, ma altri 22 profughi, che in un primo tempo erano stati soccorsi in condizioni gravissime, non ce l'hanno fatta a reggere il freddo sulle motovedette della Guardia costiera: "E' terribile - dice Bartolo - tra loro ci sono tanti giovani. Sono tutti bagnati, sono morti di freddo"
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Ventinove profughi sono morti per ipotermia durante un viaggio della speranza attraverso il Canale di Sicilia. Quando sono stati soccorsi sette di loro erano già morti, gli altri sono deceduti per il freddo durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. E' accaduto a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa. I migranti fanno parte del gruppo di 105 profughi salvati nel corso della notte. L'intervento era stato chiesto nel primo pomeriggio di ieri al centro nazionale di soccorso della Guardia costiera di Roma, tramite telefono satellitare. Nell'area sono state anche inviate le motovedette CP 302 e la CP 305 da Lampedusa. Ricerche di un secondo barcone, segnalato dalle autorità spagnole, sarebbero in corso, ma dell'imbarcazione non c'è traccia. Il direttore sanitario di Lampedusa Pietro Bartolo aveva allertato l'elisoccorso per potere trasferire, subito dopo il loro arrivo sull'isola, i profughi più gravi con sintomi di ipotermia. I primi sette cadaveri erano stati caricati sulle motovedette, ma altri 22 profughi, che in un primo tempo erano stati soccorsi in condizioni gravissime, non ce l'hanno fatta a reggere il freddo sulle motovedette della Guardia costiera: "E' terribile - dice Bartolo - tra loro ci sono tanti giovani. Sono tutti bagnati, sono morti di freddo"
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Amministratore smemorato pronte le denunce. Il “buco” potrebbe ammontare a un milione di euro
Alessandria, gestisce una cinquantina di condominii: è sparito dopo aver perso la memoria lasciando ammanchi
Memoria o no, in settimana dovrebbero partire le prime denunce nei confronti di Daniele Moro, l’amministratore di una cinquantina di condominii, sparito dopo aver perso la memoria lasciando un «buco» di centinaia di migliaia di euro (si parla addirittura di un milione).
L’Amag, il maggior creditore - il debito sarebbe sul mezzo milione - per il recupero dei suoi soldi aveva dato incarico a un legale cittadino, il quale però l’altro giorno ha dismesso l’incarico (passato ad un avvocato di Novi) dopo aver per mesi tentato di convincere l’amministratore a rispettare un piano di rientro. Moro mesi fa si era anche presentato all’Amag con assegni postdatati (uno dei quali fra l’altro scoperto) che però non erano stati accettati vista la loro illegittimità.
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Memoria o no, in settimana dovrebbero partire le prime denunce nei confronti di Daniele Moro, l’amministratore di una cinquantina di condominii, sparito dopo aver perso la memoria lasciando un «buco» di centinaia di migliaia di euro (si parla addirittura di un milione).
L’Amag, il maggior creditore - il debito sarebbe sul mezzo milione - per il recupero dei suoi soldi aveva dato incarico a un legale cittadino, il quale però l’altro giorno ha dismesso l’incarico (passato ad un avvocato di Novi) dopo aver per mesi tentato di convincere l’amministratore a rispettare un piano di rientro. Moro mesi fa si era anche presentato all’Amag con assegni postdatati (uno dei quali fra l’altro scoperto) che però non erano stati accettati vista la loro illegittimità.
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