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giovedì 12 febbraio 2015

Naufragio Concordia, Francesco Schettino condannato a 16 anni. Ma non va in carcere

Respinta la richiesta di arresto: "Non c'è pericolo di fuga". L'ex comandante non è in aula, ha ascoltato la sentenza dal suo albergo a causa della febbre.  La procura aveva chiesto 26 anni, i pm: "Soddisfatti, confermate tutte le accuse".  Interdetto per 5 anni dal comando. Con Costa dovrà risarcire anche alcuni superstiti come Domnica Cemortan.  Durante l'ultima udienza ha interrotto il suo discorso e pianto: "Quel 13 gennaio sono morto in parte anche io"

GROSSETO -  L'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione e 1 mese di arresto nel processo di primo grado per il naufragio della nave all'Isola del Giglio del 13 gennaio 2012 in cui persero la vita 32 persone. Schettino, non in aula, ha ascoltato la sentenza dalla sua stanza d'albergo a Grosseto perché secondo i suoi legali avrebbe la febbre. I giudici hanno respinto la richiesta di arresto avanzata dalla procura, Schettino quindi per ora non andrà in carcere. Nei confronti dell'ex comandante non ci sarà nessuna misura cautelare perché secondo il collegio giudicante esiste solo "un astratto" possibile pericolo di fuga e non un "concreto" rischio in tal senso. A favore ha giocato anche "il comportamento" tenuto durante la fase processuale in cui è stato sempre presente, tranne che in un'udienza a causa della febbre e il periodo dell'obbligo di dimora successivo al naufragio. Il tribunale ha anche rigettato ogni richiesta di misura cautelare, anche il semplice ritiro del passaporto per il divieto di espatrio.

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