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sabato 12 settembre 2015

A Chianciano (Siena) sciopero fiscale degli albergatori in crisi

Prezzi bassi e poche infrastrutture: "Siamo al collasso economico" Il calo del pubblico alle terme legato anche alla riduzione dei rimborsi da parte del sistema sanitario



Il sistema sanitario non rimborsa più le terme come una volta, e le strutture sono in crisi per un calo di pubblico senza precedenti. Tanto che a Chianciano Terme gli albergatori hanno messo in campo contro la crisi economica una protesta senza precedenti: lo sciopero fiscale. Lo scorso 16 giugno, giorno di scadenza per il pagamento della prima rata dell’ICI, la stragrande maggioranza degli oltre 100 soci dell’Associazione Albergatori di Chianciano (si parla del 90%) ha pagato solo la metà di quanto previsto dalla rata: di fatto nelle casse comunali è arrivato solo il 25% di quanto dovuto per l’ICI 2011 invece della cifra intera che è pari al 50%. La seconda rata ICI è fissata per dicembre.

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Soggiornano nell’albergo per la Fiera, ma fuggono di notte senza pagare: 11 denunciati

È accaduto a Magliano Alpi (CN). Il gruppo di “campanellari” proveniva dal Napoletano


Magliano Alpi 
 
Un albergatore di Magliano Alpi, nei giorni della fiera di Vicoforte ha dato ospitalità a una comitiva proveniente dal Napoletano, presentatasi come turisti in gita per visitare la sagra monregalese. Hanno soggiornato per 4 giorni, mangiando e bevendo e non badando a spese. Tuttavia, invece di presentarsi la mattina della prevista partenza per saldare il conto dell’albergo, nel corso della notte, uno per volta, sono sfilati fuori della porta dell’albergo andandosene via senza pagare nulla.

Il gestore dell’albergo, la mattina, con le colazioni già pronte, ha avuto la sorpresa di trovarsi le camere tutte vuote e a nulla sono valsi i tentativi di mettersi in contatto con gli ospiti. I carabinieri di Carrù hanno individuato e identificato tutti gli undici ospiti, che facevano parte di un gruppo di “campanellari” della provincia di Napoli. E hanno verificato che molti avevano precedenti per gioco d’azzardo e mancati pagamenti delle strutture alberghiere. Gli stessi erano stati anche destinatari di vari fogli di via da vari Comuni in concomitanza con lo svolgimento di fiere e feste.

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venerdì 11 settembre 2015

La protesta choc del sindaco di Volpedo (AL): “Chiudo la scuola a tempo indeterminato”

La decisione contro il trasferimento del preside e perché l’immobile, che ospita elementari e medie, non è in grado di accogliere una serie di ragazzi gravemente disabili inseriti d’ufficio


VOLPEDO (Alessandria) 
 
È chiusa da stamattina, per un’ordinanza del sindaco Giancarlo Caldone (nella foto in basso), la scuola elementare e media di Volpedo, 1.250 abitanti in provincia di Alessandria. I primi a trovare le porte sprangate sono stati i 26 insegnanti e i 2 bidelli, già al lavoro, ma da lunedì, se la situazione non dovesse cambiare, potrebbero restare fuori anche i 135 alunni che la frequentano e che arrivano, oltre che dal paese che diede i natali al celebre pittore Pelizza, anche da Monleale, Montemarzino, Casalnoceto e Pozzol Groppo. 

A suscitare la reazione del primo cittadino, che ha scelto di protestare in maniera eclatante vietando l’ingresso all’edificio, che è di proprietà comunale, due diversi problemi. Il primo è il mancato rinnovo della reggenza dell’istituto comprensivo di Viguzzolo, di cui Volpedo fa parte, al preside Giampaolo Bovone, che sul territorio lavorava da 4 anni a vari progetti di cui ora ci si chiede il destino. Il secondo, ma all’altro in qualche modo correlato e comunque di maggiore importanza per il sindaco, la decisione dell’ufficio scolastico regionale di cancellare la sezione di scuola primaria dal vicino centro di riabilitazione Paolo VI di Casalnoceto, che accoglie 14 bambini disabili, alcuni molto gravi. Sette di loro sono stati dichiarati ammissibili in altre scuole del territorio e di fatto assegnati d’ufficio: 2 a Casalnoceto, 2 a Viguzzolo e 3 proprio a Volpedo. 

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Un rosso da un milione ipoteca il Salone del libro

Futuro incerto per la manifestazione torinese, la direttrice designata Giulia Cogoli non ha ancora firmato


Torino 
 
Doveva essere un rilancio in rosa, con due donne-manager, Milella&Cogoli, per voltare pagina al Salone del Libro. Oggi, a otto mesi esatti dalla prossima edizione della fiera (12-16 maggio 2016), la situazione è tesissima e i conti sono da profondo rosso.

Quasi un milione di passivo. Il bilancio di previsione del 2015 chiuderà con un «buco» ben più grande di quello che i soci fondatori si aspettavano e rispetto al «rosso» dell’anno scorso, 489 mila euro e il fondo di dotazione eroso, che già Comune e Regione avevano promesso di ripianare (ma i soldi ancora non sono arrivati). 

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Svolta meteo durante il fine settimana: maltempo al nord-ovest, torna il caldo al sud

Oggi aria umida da ovest determina annuvolamenti irregolari al nord e lungo i versanti tirrenici ma con rovesci solo sporadici e tendenza a miglioramento. Sabato con prevalenza di sole, salvo addensamenti su Alpi e Liguria, dalla notte peggiora su Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta e poi ovest Lombardia con rovesci anche temporaleschi. Domenica maltempo al nord-ovest, poi temporali anche sulla Toscana e sul resto del nord. Lunedì ancora precipitazioni al nord e su parte del centro.

 

 
SITUAZIONE: il vortice ciclonico posizionato sul centro Europa influenza temporaneamente anche l'Italia favorendo l'afflusso di aria umida e leggermente instabile da ovest e al suolo un rientro di correnti fresche da est. Ne deriva anche qualche fenomeno sparso tra nord e centro, ma in esaurimento.

EVOLUZIONE: un debole cuneo anticiclonico si farà strada nella notte su sabato influenzando positivamente il tempo per alcune ore. Da sabato sera il nord-ovest verrà gradualmente abbracciato da una saccatura atlantica in inserimento da ovest e conoscerà un peggioramento temporalesco sulla Liguria e piovoso su Piemonte, Valle d'Aosta e domenica mattina anche su ovest Lombardia e poi Toscana.

PASSAGGIO PERTURBATO: si concretizzerà tra domenica e lunedì tra nord e centro con fenomeni più intensi a ridosso dei rilievi e temporaleschi sulle coste liguri, toscane e forse del Lazio; meno importante il passaggio lungo il medio Adriatico. Entro lunedi sera il tempo migliorerà, ma il flusso di correnti rimarrà orientato da sud ovest al settentrione, sia pure un po' più secco nella giornata di martedì.

CALDO: nel frattempo verrà richiamata aria calda sul meridione che da martedì coinvolgerà anche le regioni centrali, portando le temperature su valori estivi, anche oltre i 35°C all'estremo sud.

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Intensa perturbazione tra domenica 13 e martedì 15; gli step del passaggio PERTURBATO

 

Uno sguardo alla seconda metà di settembre, ritornano temperature sopra la media? 

 

Fiumi di fango in Giappone: le case vengono “inghiottite” (video)



 

 

Prelievi non giustificati: ecco chi rischia




Se all'inizio dell'estate sembrava inevitabile l'approdo ad una pur contestatissima 'tassa sui prelievi Bancomat', il Consiglio dei ministri dello scorso 4 aprile dedicato al Fisco ha sostanzialmente cambiato le carte in tavola: lavoratori autonomi e titolari di reddito di impresa potrannono sempre essere sottoposti ad indagini finanziarie, e saranno valutati come maggiori compensi o ricavi i prelevamenti di cui non viene indicato il beneficiario, così come i prelevamenti non contabilizzati (In assenza di giustificazione, si ritiene che la somma prelevata sia stata utilizzata per acquisti in nero, che hanno consentito di produrre beni o servizi venduti a loro volta in nero). La versione dello schema di decreto di riforma delle sanzioni amministrative tributarie - ora in attesa di un secondo parere delle commissioni parlamentari - conferma la presunzione legale che attribuisce ai prelevamenti non giustificati dei titolari di reddito di impresa il valore di ricavi non dichiarati. Viene invece cancellata la sanzione dal 10% al 50% dell'importo del prelevamento prevista in caso di omessa o inesatta indicazione del beneficiario dei prelevamenti non transitati nelle scritture contabili, che era invece prevista nella prima versione del decreto attuativo della delega fiscale.

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Via alle banche salvate dai correntisti

 

 

Varese, anche un bambino di otto anni a lavoro nelle fabbriche della moda

Il rappresentante legale dell'impresa che prende subappalti per il confezionamento di capi destinati alle grandi griffe stato denunciato con l'accusa di sfruttamento del lavoro minorile


A otto anni costretto in fabbrica a lavorare per confezionare capi firmati. Lui, come due ragazze di 14 e 17 anni. Sono stati scoperti tra i lavoratori in nero trovati dalla guardia di finanza di Varese durante una serie di controlli in aziende e negozi nei mesi estivi. In particolare il bambino, figlio di due dipendenti cinesi nell'azienda, veniva impiegato in un laboratorio nel Varesotto per assemblare parti di pelletteria di "di note griffe del lusso", spiegano i finanzieri. Cinesi anche le due minorenni. La società di capitali terzista dove lavorava prende subappalti per il confezionamento di capi destinati alle grandi griffe.

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giovedì 10 settembre 2015

Migranti: la Danimarca blocca i treni con la Germania e rimanda indietro chi non si registra

Orban insiste su costruzione muro. Scontri a confine tra Serbia e Ungheria

A causa dell'afflusso di "centinaia di migranti, la Danimarca ha sospeso a tempo indeterminato il traffico ferroviario con la Germania, riferisce il sito della Frankfurter Allgemeine Zeitung. La polizia danese ha chiuso per ragioni di sicurezza anche una superstrada nel nord del Paese che era attraversata da migranti che cercavano di raggiungere la Svezia a piedi. Gli immigrati erano fuggiti da una scuola dove erano stati collocati in attesa di registrazione nella città di Padborg.

Secondo quanto riferisce il settimanale tedesco Die Zeit, se non si lasciano registrare, la polizia rimanda in Germania i profughi entrati in Danimarca. Il sito precisa che "circa cento persone" sono arrivate nella notte a Padborg e "diverse centinaia" hanno raggiunto Rodby sull'isola di Lolland: "tutti" sono stati alloggiati in alcune strutture. I migranti in arrivo in una scuola di Rodby adibita ad ostello sono stati presi a sassate da non meglio precisati "xenofobi".

 

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Migranti, Austria blocca collegamenti. In Ungheria record arrivi: 5mila in 24 ore

 

 

 

mercoledì 9 settembre 2015

In Sicilia è alluvione a Giardini Naxos (ME): la diretta...

Forti precipitazioni sui settori orientali dell'isola.

 

 
Da ieri si susseguono violenti temporali sulla Sicilia orientale: colpite Gela, Augusta, Siracusa, poi il Catanese ed ora anche il Messinese.

I temporali che hanno colpito Giardini Naxos questa mattina hanno lasciato il segno: una parte della famosa località balneare è stata travolta da una colata di acqua e fango che ha sollevato auto e cassonetti, invadendo alcune vie cittadine.

Fortunatamente non si segnalano vittime.

La situazione sarà in continuo aggiornamento...
Di seguito la diretta dai Giardini Naxos.

Tra Taormina e Giardini Naxos dunque il territorio è stato devastato dai temporali con auto trascinate in spiaggia, strade e ferrovie interrotte; critica la situazione nel Messinese.

A Giardini Naxos un fiume di fango ha invaso le strade, Allagato negozi e abitazioni.


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Reporter ungherese prende a calci i migranti in fuga

Petra Lazlo, reporter dell'emittente ungherese N1TV, sgambetta violentemente i migranti in fuga dal campo di Roezske

Le immagini parlano chiaro: Petra Lazlo, reporter dell'emittente ungherese N1TV, sgambetta violentemente i migranti in fuga dal campo di Roezske, al confine tra Serbia e Ungheria. I migranti avevano rotto il cordone della polizia per poi riuscire a fuggire davanti alla videocamere dei giornalisti presenti. La reporter li ostacola e arriva a dare un calcio a una bambina. L'emittente N1Tv avrebbe immediatamente licenziato la donna.

Video 

Juncker: "E' un dovere accogliere i profughi". No al muro

 

Juncker: “In quest’Europa manca l’unione”

 

 

 

Nullità nozze dalla Sacra Rota più facile, la rivoluzione del Papa: "Procedura gratuita"

"Processo breve, se la nullità delle nozze è evidente" 

Arriva la rivoluzione di papa Francesco nei processi di nullità delle nozze: "La gratuità delle procedure"  sia assicurata "per quanto possibile", "salva la giusta e dignitosa retribuzione degli operai dei tribunali". La gratuità sia curata dalle Conferenze episcopali. Lo stabilisce il Papa nella riforma del processo canonico di nullità, pubblicata oggi.

Il vescovo, dice ancora il Papa, "non lasci completamente delegata agli uffici di curia la funzione giudiziaria in materia matrimoniale", sia nelle grandi che nelle piccole diocesi, chiede ancora il Papa nella riforma del processo canonico sulla nullità matrimoniale, pubblicata oggi, affinché "sia formalmente tradotto in pratica l'insegnamento del Concilio"

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martedì 8 settembre 2015

Alluvione del 2011, mancava il numero per contattare la Protezione civile


Genova - Al Coa, il centro operativo del Comune, il quattro novembre 2011 nessuno aveva il numero della responsabile della protezione civile regionale. E, per riuscire a chiedere rinforzi dal momento dell’esondazione del rio Fereggiano, passarono quindici minuti. È quanto emerso nel corso della deposizione di Pierpaolo Cha, ex direttore della funzione Genova città sicura, sentito oggi durante il processo per la tragica alluvione costata la vita a sei donne, di cui due bambine. Cha è imputato insieme all’ex sindaco Marta Vincenzi, l’ex assessore alla Protezione civile, Francesco Scidone, e i dirigenti comunali Gianfranco Delponte e Sandro Gambelli. Le accuse nei loro confronti sono di omicidio colposo plurimo, disastro e falso (per i verbali «taroccati») e calunnia. Roberto Gabutti, ex coordinatore dei volontari di Protezione

 
«Intorno alle 12.15 l’assessore Scidone mi gridò che era esondato il Fereggiano e di telefonare alla Gallinotti (dirigente protezione civile regionale) per chiedere rinforzi. Io non avevo il numero così chiesi a Maria Gabriella Fontanesi (geologo della protezione civile comunale) che mi disse che non lo aveva e che dovevamo aspettare Andrea Rimassa (funzionario comunale) perché lui ce l’aveva». La telefonata dal Matitone verso la protezione civile regionale, come emerge dai tabulati, partì solo dopo un quarto d’ora, ovvero alle 12.30. Nel corso dell’interrogatorio Cha ha parlato anche della decisione di tenere aperte le scuole. «Ne parlammo in una riunione il due novembre, ma si decise di affrontare l’argomento il giorno successivo, anche per vedere l’andamento della situazione meteo. Io mandai dei tecnici per fare i sopralluoghi nei vari istituti e verificarne la sicurezza. Il tre, Scidone alla luce del sopralluogo ma anche del fatto che la polizia municipale era stata avvisata e presidiava il territorio e che le previsioni davano un peggioramento delle condizioni nella tarda mattinata, decise di tenerle aperte perché erano un luogo sicuro.



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La storia di Adriano Giacobone, l’avvelenatore di Serravalle

Un piemontese tra i nove criminali ambientali ricercati dall’Interpol

L’area ancora da bonificare nelle adiacenze dell’ex Ecolibarna, nei pressi di Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria.

C’è anche un italiano tra i nove criminali più ricercati al mondo per reati ambientali: per la prima volta l’Interpol ha pubblicato una lista con gli identikit dei latitanti - tre africani, due asiatici, tre europei e un latino americano - colpevoli di reati che vanno dal bracconaggio al commercio di specie protette allo smaltimento di rifiuti tossici. È Adriano Giacobone, classe 1957, di Tortona, è ricercato tra Argentina, Marocco, Paraguay e Spagna per rapimento, detenzione illegale di armi da fuoco, ricettazione, bancarotta fraudolenta, furto e violenza contro un agente di polizia, trasporto illegale e scarico di rifiuti tossici nell’84-85 e di nuovo nel 1991.

La storia di Giacobone, che usa anche l’alias «Giorgio Gandini», è legata a doppio filo alla vicenda dell’ex Ecolibarna: un’area di circa 70mila quadrati in provincia di Alessandria dove dagli anni ’50 fino alla metà degli anni ’80 vennero seppelliti e interrati migliaia di fusti pieni di scorie tossiche, scarti ospedalieri, acidi, combustibili e lubrificanti. La famiglia Giacobone è arcinota alle cronache piemontesi come specialista dei trasporti: coinvolti con Adriano, anche Franco, Giuseppe e Floriano, tutti autotrasportatori per conto dell’Ecolibarna, società che dà il nome all’area e che vi operò fino al 1985. Quando si scoprì che invece di smaltire i rifiuti speciali, semplicemente li interrava. Non solo: Giacobone fu a capo di altre società di scavo in zona, sia prima che addirittura dopo l’inchiesta su Ecolibarna. Ma dall’ultimo rinvio a giudizio (inizio anni ’90) è sempre riuscito ad evitare l’arresto.

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14enne si butta dal 7° piano. L'ultimo sms al papà: "Addio"

Un 14enne si è tolto la vita lanciandosi dal settimo piano dell'appartamento dove viveva con la famiglia a Milano nei dintorni di piazzale Sien

Poco prima di buttarsi, l'adolescente avrebbe inviato un ultimo messaggio al padre con scritto soltanto "addio". Secondo quanto appreso dalla polizia, il ragazzo da tempo era affetto da una forma di depressione (di cui non si conoscono le cause) ed era in cura da un neuropsichiatra. Al momento del suicidio pare fosse solo in casa. A trovare il corpo nel cortile interno sono stati alcuni vicini. La madre è arrivata poco dopo ma non c'è stato nulla da fare. Anche il personale del 118 ha potuto solo constatare il decesso

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lunedì 7 settembre 2015

Migranti: testimoni, 20 dispersi a largo Lampedusa

Circa 20 migranti sarebbero caduti in acqua nel Canale di Sicilia prima che la barca sulla quale viaggiavano fosse raggiunta da due unità della Guardia Costiera, appena giunte a Lampedusa. E' quanto hanno riferito alcuni extracomunitari sbarcati nel molo dell'isola agli operatori del progetto "Mediterranean Hope", finanziato dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. Una donna ha detto di aver perso due figli e un fratello e un ragazzo del Gambia ha riferito che due suoi amici sono scomparsi tra le onde.

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domenica 6 settembre 2015

Unimpresa: più tasse per 104 miliardi nei prossimi 5 anni

Più spesa pubblica per 38 miliardi e più tasse per 104 miliardi nei prossimi cinque anni. Dal 2015 al 2019 le entrate tributarie dello Stato cresceranno costantemente e arriveranno fino agli 881 miliardi del 2019. Complessivamente nel prossimo quinquennio i contribuenti italiani dovranno versare nelle casse pubbliche 104,1 miliardi in più rispetto allo scorso anno (+13%). Sulle imposte dirette e indirette - principalmente Irpef, Ires e Iva - ci sarà una stretta da quasi 80 miliardi. E la pressione fiscale salirà oltre il 44%. Parallelamente continuerà a crescere pure il bilancio statale: le uscite cresceranno di quasi 38 miliardi (+4%) e sono stati sterilizzati gli investimenti pubblici, che resteranno stabili attorno ai 60 miliardi l'anno. Questi i dati di una analisi del Centro studi di Unimpresa.

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sabato 5 settembre 2015

Austria e Germania aprono le frontiere ai profughi 3mila partiti dall’Ungheria già al confine austriaco

Treni ancora bloccati, migranti in fuga. Tensione e scontri nei centri di accoglienza. Cameron apre ai rifugiati. Ma la Slovacchia e la Repubblica Ceca dicono no alle quote

Migranti all’uscita dal territorio cittadino di Budapest, invadono l’autostrada

Un fiume umano. Un esodo di massa. A piedi, in autostrada e lungo i binari, per scappare dall’Ungheria verso l’ovest, verso l’Austria e l’agognata Germania. In mano le bandiere europee e i ritratti di Angela Merkel. È la fotografia di un’altra drammatica giornata di scontri e tensione nel paese di Viktor Orban, nel cuore d’Europa, alle prese con la crisi dei migranti. A notte inoltrata, mentre la marcia continua, Austria e Germania fanno sapere che li lasceranno passare. L’annuncio è postato su Facebook dal cancelliere austriaco Werner Faymann. «Alla luce della situazione di emergenza al confine ungherese, Austria e Germania in questo caso hanno concordato sulla necessità di consentire ai profughi di proseguire il viaggio».

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 - REPORTAGE: A PIEDI DA BUDAPEST SOGNANDO LA GERMANIA (N.Zancan) 


venerdì 4 settembre 2015

Novara, la classe del miracolo. Tutti assunti in fabbrica due mesi dopo il diploma

In 23 trovano subito lavoro. “Il segreto? Libri e pratica”

Novara
Ventitré diplomati assunti nel giro di due mesi e mezzo. Nell’Italia della disoccupazione giovanile al 50 per cento il miracolo è accaduto a Novara: i diplomati sono i periti meccanici dell’Omar, un istituto che ha sfornato centinaia di meccanici, periti elettronici, elettrotecnici e chimici, e oggi ha trovato la formula per le assunzioni a tempo record di chi ha appena tagliato il nastro della maturità.

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L’Occidente e le tre vie per fermare la guerra in Siria

Soluzione militare, compromesso diplomatico o aiuti umanitari: finora scarsi i risultati raggiunti

Aleppo è diventata ormai il simbolo di questi quattro anni di guerra in Siria

corrispondente da Gerusalemme 
«Fermate la guerra e non verremo in Europa». Le parole del bambino tredicenne siriano ai poliziotti ungheresi nella stazione di Budapest pongono il legittimo interrogativo su cosa l’Unione europea e l’Occidente potrebbero fare per porre termine al conflitto nella Repubblica di Siria, iniziato nel marzo 2011, che ha già causato 240 mila vittime, 4 milioni di profughi all’estero, 7 milioni di profughi interni ed immani distruzioni materiali, proiettando verso il Vecchio Continente almeno 250 mila disperati che minacciano di moltiplicarsi.

Le opzioni a disposizione per risolvere o quantomeno arginare la guerra civile sono tre: soluzione militare, compromesso diplomatico e aiuti umanitari. Su ognuno di questi fronti la comunità internazionale agisce al momento con risultati assai scarsi facendo emergere una miscela di titubanze politiche, rivalità strategiche e carenze di impegno finanziario che rendono impossibile perseguire le soluzioni possibili ovvero l’invio di contingenti di terra, un accordo sulla transizione dopo-Assad oppure un vasto e ben coordinato piano di aiuti di emergenza. Questa pagina spiega perché le soluzioni possibili per la Siria restano ancora troppo lontane.

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L’urlo di quel corpicino commuove l’Europa

 

 

giovedì 3 settembre 2015

Ungheria, bimbo siriano a microfoni Al Jazeera: ''Fermate la guerra e noi non veniamo''

In un dialogo tra un bimbo siriano e un poliziotto ungherese intercettato dallla tv Al Jazeera, spiccano con forza queste parole: "Stop the war", 'fermate la guerra'. Questo commento accompagnato da uno sguardo sicuro ma rassegnato, sta facendo il giro dei social. Il bimbo, Kinan Masalmeh, è bloccato come molti altri alla stazione di Budapest, Ungheria. Dal caos delle proteste si alza la sua voce: "La polizia non ama i siriani in Serbia, in Macedonia, in Ungheria o in Grecia. Fermate la guerra e non verremo in Europa". La Siria ha bisogno di aiuto". Così si rivolge ad un poliziotto ungherese davanti ai microfoni di AL Jazeera. 

Il video

Sos Baviera: «Più controlli al Brennero» Migranti "marchiati" al confine ceco

Non si attenua l'emergenza migranti in Europa. L'Italia ha fatto sapere che intensificherà i controlli di confine al valico del Brennero mentre fa discutere la decisione della polizia ceca di segnare i migranti in arrivo al confine con l'Austria con un numero scritto a pennarello sul
braccio, per identificare il treno e il vagone.

Resta tesa la situazione a Budapest, dove 2.000 migranti sono accampati
davanti alla stazione centrale, dopo che è stato loro vietato di salire sui treni in partenza per Austria e Germania.

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mercoledì 2 settembre 2015

Francia, incendio in un condominio a Parigi: 8 morti, fermato un sospetto con problemi psichiatrici

Violento incendio all'alba questa mattina a Parigi, con alcuni morti fra i quali 2 bambini e quattro feriti. Le fiamme sono divampate probabilmente per cause dolose. Fermato un uomo, con problemi psichiatrici

PARIGI - Violento incendio all'alba questa mattina a Parigi, con otto morti e quattro feriti. Tra le vittime un'intera famiglia di origine senegalese, i due genitori, un figlio di 13-14 anni e una figlia di 8. L'unico superstite,  un secondo figlio, di 12 anni, che era rimasto a dormire da una zia, in un altro edificio. Le fiamme sono divampate rue Myrha, il cuore del quartiere della Goutte d'or, ai piedi di Montmartre. Due degli abitanti del palazzo si sono lanciati dalle finestre.

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Fisco: Renzi, il 16/12 sarà funerale tasse casa

Il premier: ''Taglio tasse lo decidiamo noi non Bruxelles". E sull'immigrazione: "Ue si svegli, si gioca la faccia"

"Il 16 dicembre" gli italiani pagheranno la "seconda rata della Tasi, quello è il funerale tasse sulla casa". Lo afferma il premier Matteo Renzi a Rtl 102.5 ribadendo la volontà del governo al taglio delle tasse sulla casa dall'anno prossimo.

Renzi, taglio tasse lo decidiamo noi non Bruxelles - "L'Ue che si gira dall'altra parte sui migranti pensa di venirci a spiegare le tasse, c'è qualcuno a Bruxelles che pensa di mettersi a fare l'elenco delle tasse da tagliare, spero sia stato il caldo, le tasse da tagliare le decidiamo noi, non Bruxelles", ha detto Renzi.

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martedì 1 settembre 2015

Coniugi uccisi: autopsia,non esclusa violenza sessuale

Ci sono diversi indizi ma non prove certe, deposito in 2 mesi

Dall'autopsia su Mercedes Ibanez sono emersi elementi che porterebbero a ipotizzare che la donna sia stata violentata. Sono "soltanto indizi -riferisce una fonte giudiziaria - anche se diversi, che non danno certezze", le quali arriveranno da analisi successive. Il deposito della consulenza è previsto entro 60 giorni.

E' intanto stata fissata per domani mattina l'udienza di convalida, davanti al Gip, del fermo eseguito due giorni fa dalla polizia di Stato di Mamadou Kamara, l'ivoriano di 18 anni accusato del duplice omicidio con rapina nella villa di Palagonia. Al Giudice per l'udienza preliminare il procuratore capo Vincenzo Verzera chiede la contemporanea emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Oggi la camera ardente nella sala Azzurra del Comune di Palagonia e - anche se manca ancora il nulla osta della procura di Palermo - domani pomeriggio dovrebbero esserci funerali nella chiesa Maria Ausiliatrice, secondo quanto riferisce Rosita Solano sulle esequie dei suoi genitori, il padre Vincenzo, e la madre Mercedes Ibanez, uccisi il 30 agosto scorso nella loro villa di via Palermo nel paese della Piana di Catania

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Siriano salvato dopo 13 ore in mare, abbraccio con la turista greca.

"Era quasi incosciente quando l'abbiamo avvistato", racconta Sandra Tsiligeridu sul suo profilo Facebook

Ha fatto il giro del mondo la foto dell'abbraccio fra una turista greca a bordo di una barca nell'Egeo con alcuni amici e un profugo siriano stremato, salvato dal gruppo di vacanzieri dopo 13 ore in balia delle onde. "Era quasi incosciente quando l'abbiamo avvistato", racconta Sandra Tsiligeridu sul suo profilo Facebook, dove ha pubblicato l'immagine che la ritrae in un gesto che ha commosso tante persone.

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