Gli allevatori alessandrini in piazza a Torino con gli altri colleghi da tutto il Piemonte
Alessandria
In migliaia in piazza a Torino per difendere il Made in Italy, sventolando le bandiere gialle Coldiretti e parlando di produzioni «vere», genuine. Fra
loro - agricoltori, allevatori, produttori, consumatori, dirigenti -
anche tanti alessandrini che hanno voluto partecipare alla
manifestazione per difendere il latte italiano e l’Italia, in generale.
VENTI AZIENDE IN PROVINCIA
In provincia, ci sono venti aziende che producono quasi cinque milioni di latte vaccino all’anno
(di cui 7 vendita diretta e le altre conferiscono a un caseificio),
mentre sono 18 quelle che si occupano della produzione di latte caprino
(32 mila litri all’anno, 15 effettuano vendita diretta). In piazza a
Torino per difendere non solo tutto il comparto zootecnico ma
l’agricoltura italiana, in generale, c’erano anche Daniele Dinosio di
Carentino, Vanda Borreani di Acqui, Marco Bocchio di San Giuliano,
Sergio Panizza di San Michele, Pierguido Degiorgis di San Salvatore e
Valentina Binno di Masio.
Sono tutti allevatori piemontesi colpiti dalla più grave crisi del comparto lattiero-caseario degli ultimi anni
che, come spiegano da Coldiretti, «sta mettendo a rischio solo in
Piemonte ottomila posti di lavoro». «Una mobilitazione - ha spiegato il
direttore della Coldiretti di Alessandria Leandro Grazioli, che era in
piazza - che ha voluto essere un momento evocativo di straordinaria
importanza.
Bisogna trovare tempestivamente soluzioni alle problematiche più urgenti».
Quali? Il problema dei mercati e quindi dei prezzi, dei mancati
pagamenti Pac. Ma è importante anche parlare «in positivo», di cosa fare
per uscirne.
LA MINACCIA DALL’ESTERO
Con il Psr (Programma di Sviluppo Rurale) sono stati erogati
all’agroindustria lattiero-casearia quasi 30 milioni di euro e con
quello 2014-2020 sono previsti oltre 90 milioni di risorse comunitarie
per l’intero comparto agroindustriale. «Non è ammissibile – dice il
presidente Roberto Paravidino - che queste importanti risorse servano
alla trasformazione del latte estero, all’importazione diretta di latte
filtrato, concentrati e di cagliate.
Continua qui