L’assessore Mai: <Liguri, andate a comprarlo negli erogatori di latte crudo>
Parmalat non rinnova il contratto ai produttori del genovesato.
L’azienda, ora in mano ai francesi, vuole pagare il latte 25 centesimi,
meno di quanto costi produrlo. Quello che arriva dall’estero costa meno
di quello, di ottima qualità, prodotto in Italia. Così il prezioso
alimento da oggi finisce nelle letamaie.<Ne abbiamo dovuto buttare
più di mille litri proprio oggi – dice Elisabetta Ottonello,
dell’azienda Lavagè di Rossiglione -. Noi in parte lo caseifichiamo, la
il resto non resta che buttarlo. È un disastro>. Moltissime sono le
aziende del genovesato messe in ginocchio dall’azienda alimentare ormai
straniera. L’azienda Lavagè era uno dei 60 fornitori sul territorio.
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(<Munte 44 vacche, 1400 litri di latte nella letamaia!!!> così
Elisabetta Ottonello commenta la situazione orierna nella sua azienda) |
<Se il latte genovese finisce nel letame, nel vero senso del termine,
è grazie alle assurde politiche europee che hanno permesso l’ingresso
in Italia di imponenti quantitativi di latte dall’estero a costi molto
bassi, innescando una concorrenza sleale che sottopone oggi i nostri
produttori a ricatti economici e porta alla distruzione del settore>
Lo dice l’assessore regionale all’agricoltura
Stefano Mai,
intervenendo in merito al mancato rinnovo del contratto da parte di
Parmalat per l’acquisto del latte dei produttori della Cooperativa Val
Polcevera. <Con prezzi al litro che raggiungono addirittura i 10
centesimi, cioè neppure la metà del costo di produzione, i nostri
produttori non possono andare avanti. È necessario rendere al più presto
obbligatoria la tracciabilità delle materie prime utilizzate per i
prodotti lattiero-caseari: sarebbe un primo passo, ma la soluzione
potrebbe venire da una completa riprogettazione del sistema.
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