L'avvocato Verzini ha difeso Karina El Marhoug nel 2011: sostiene che l'operazione fu portata avanti da Niccolò Ghedini e Luca Risso, ex fidanzato di Ruby, che ha avuto 2 milioni. L'operazione tramite una banca di Antigua. L'avvocato di Berlusconi annuncia querela
Karima El Marhroug, conosciuta come 'Ruby', avrebbe ricevuto da Silvio Berlusconi "un pagamento di 5 milioni di euro eseguito tramite la banca Antigua Commercial Bank di Antigua su un conto presso una banca in Messico". In particolare 2 milioni sarebbero stati dati all'ex compagno della ragazza, Luca Risso, mentre gli altri 3 "sono stati fatti transitare dal Messico a Dubai e sono esclusivamente di Ruby". A dichiararlo è l'avvocato Egidio Verzini, che 7 anni fa fu legale della giovane diventata protagonista dello scandalo e dei successivi processi sulle cosiddette 'cene eleganti' e che ha deciso "di rinunciare all'obbligo del segreto professionale" sul caso per un "dovere etico e morale". Un racconto al quale risponde subito l'avvocato Niccolò Ghedini, citato da Verzini, annunciando una querela: "Sono tutte falsità".
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martedì 4 dicembre 2018
Finto cieco sale su bus senza cane o bastone, denunciato
Percepiva indebitamente pensione, truffa da oltre 60mila euro
(ANSA) - TORINO, 4 DIC - Si è finto cieco per percepire la pensione d'invalidità. Un pensionato di 77 anni è stato denunciato dai carabinieri per truffa aggravata ai danni dello Stato. Rischia di dover restituire all'Inps oltre 60mila euro.
I militari, che lo hanno pedinato e osservato, hanno scoperto che conduceva una vita normale: andava al mercato a fare la spesa, coltivava l'orto, saliva sul bus senza bisogno del cane guida o del bastone.
I militari, che lo hanno pedinato e osservato, hanno scoperto che conduceva una vita normale: andava al mercato a fare la spesa, coltivava l'orto, saliva sul bus senza bisogno del cane guida o del bastone.
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Iperdì, c'è l'accordo: "Tempi rapidi per la riapertura del supermercato"
Il supermercato Iperdì di Novi Ligure passa di mano: l'annuncio oggi al ministero dello Sviluppo economico. Gli acquirenti sono intenzionati a riaprire in tempi brevi, forse già per Natale
ROMA – Il supermercato Iperdì di Novi Ligure passa alla società Maxi Di della famiglia Brendolan, titolare di insegne come Famila, Galassia e Dpiù. L’annuncio ufficiale arriva da Roma, dove oggi, al ministero dello Sviluppo economico, si è tenuto un vertice alla presenza del sottosegretario con delega alle crisi aziendali Davide Crippa e dei rappresentanti della Gca Generalmarket, la società proprietaria dei punti vendita Iperdì e Superdì.
«La Gca ha comunicato di aver firmato con la Maxi Di un contratto per l’affitto del ramo d’azienda», spiega Antonio Torchia, sindacalista della Filcams Cgil che ha seguito la vertenza. Contestualmente, dicono dal Mise, c’è stata la stipula di un contratto preliminare di compravendita. I contratti, fa sapere il sottosegretario Crippa, «dovranno adesso essere sottoposti all’approvazione del Tribunale».
Tutti i dipendenti attualmente in servizio all’Iperdì di Novi transiteranno nella nuova società. La Maxi Di inoltre si farà carico di pagare gli stipendi arretrati di agosto e settembre, mentre per i mesi di ottobre e novembre (e presumibilmente per quello di dicembre, almeno in parte) i lavoratori dovranno attendere l’erogazione della cassa integrazione, che è stata concessa retroattivamente dal 29 settembre ma che non è stata ancora versata.
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ROMA – Il supermercato Iperdì di Novi Ligure passa alla società Maxi Di della famiglia Brendolan, titolare di insegne come Famila, Galassia e Dpiù. L’annuncio ufficiale arriva da Roma, dove oggi, al ministero dello Sviluppo economico, si è tenuto un vertice alla presenza del sottosegretario con delega alle crisi aziendali Davide Crippa e dei rappresentanti della Gca Generalmarket, la società proprietaria dei punti vendita Iperdì e Superdì.
«La Gca ha comunicato di aver firmato con la Maxi Di un contratto per l’affitto del ramo d’azienda», spiega Antonio Torchia, sindacalista della Filcams Cgil che ha seguito la vertenza. Contestualmente, dicono dal Mise, c’è stata la stipula di un contratto preliminare di compravendita. I contratti, fa sapere il sottosegretario Crippa, «dovranno adesso essere sottoposti all’approvazione del Tribunale».
Tutti i dipendenti attualmente in servizio all’Iperdì di Novi transiteranno nella nuova società. La Maxi Di inoltre si farà carico di pagare gli stipendi arretrati di agosto e settembre, mentre per i mesi di ottobre e novembre (e presumibilmente per quello di dicembre, almeno in parte) i lavoratori dovranno attendere l’erogazione della cassa integrazione, che è stata concessa retroattivamente dal 29 settembre ma che non è stata ancora versata.
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Incendiava i boschi, individuato grazie alle indagini dei carabinieri
Un uomo accusato di diversi incendi boschivi è finito in manette: è stato individuato grazie alle indagini compiute dai carabinieri di Novi Ligure con i colleghi della Forestale di Stazzano
NOVI LIGURE (AL) – Un uomo accusato di diversi incendi boschivi è finito in manette: l'uomo, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, è stato individuato grazie alle indagini compiute dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Novi Ligure insieme ai colleghi della Forestale di Stazzano. I dettagli dell’operazione saranno resi noti oggi in una conferenza stampa.
Fonte
NOVI LIGURE (AL) – Un uomo accusato di diversi incendi boschivi è finito in manette: l'uomo, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, è stato individuato grazie alle indagini compiute dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Novi Ligure insieme ai colleghi della Forestale di Stazzano. I dettagli dell’operazione saranno resi noti oggi in una conferenza stampa.
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Mafia: torna la Cupola, 46 fermi, c'è anche il nuovo capo
Fermato il nuovo capo: Settimino Mineo, 80 anni, ufficialmente gioielliere, un "curriculum" mafioso di decenni
Cosa nostra, dopo anni, aveva ricostruito la storica Cupola. Emerge da una indagine della dda di Palermo che ha disposto il fermo di 46 persone tra cui il nuovo capo dell'organizzazione. Il fermo è stato eseguito dai carabinieri del comando provinciale. Le accuse per gli indagati sono di associazione mafiosa, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni, porto abusivo di armi, danneggiamento a mezzo incendio, concorso esterno in associazione mafiosa.
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lunedì 3 dicembre 2018
Madre uccide il figlio di 3 mesi in preda a un raptus: «Lo amavo, avevo la mente oscurata»
Avrebbe ucciso il figlio di tre mesi «scaraventandolo violentemente a terra», in preda a un raptus che neppure lei riesce ancora spiegarsi. Poi è rimasta per qualche minuto in silenzio, attonita, prima di urlare per chiedere aiuto. A due settimane dalla tragedia, avvenuta a Catania il 14 novembre scorso, con il piccolo morto l'indomani in ospedale, la donna, una 26enne, è stata arrestata dalla polizia.
Il gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto per lei la custodia cautelare in carcere per omicidio aggravato dall'avere agito contro il discendente. In un primo momento la madre aveva riferito che il figlio «si era fatto male cadendole accidentalmente dalle braccia a causa di una spinta che si era data da solo». Successivamente, però, sentita davanti al magistrato alla presenza del difensore di fiducia, l'avvocato Luigi Zinno, la 26enne ha ammesso che la caduta non era stata accidentale, ma era stata lei a scaraventarlo a terra con forza.
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Il gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto per lei la custodia cautelare in carcere per omicidio aggravato dall'avere agito contro il discendente. In un primo momento la madre aveva riferito che il figlio «si era fatto male cadendole accidentalmente dalle braccia a causa di una spinta che si era data da solo». Successivamente, però, sentita davanti al magistrato alla presenza del difensore di fiducia, l'avvocato Luigi Zinno, la 26enne ha ammesso che la caduta non era stata accidentale, ma era stata lei a scaraventarlo a terra con forza.
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Manovra, salta il vincolo sui fondi per curare i migranti
Un emendamento dei relatori fa sparire la norma che riservava oltre 30
milioni all'assistenza sanitaria degli immigrati. Dal 2019 le Regioni
potranno spendere questa somma anche per altri scopi. Il Lazio in
controtendenza. Zingaretti: "Servizi sanitari anche per gli invisibili"
La manovra rispecchierà, sui migranti, l'approccio del decreto sicurezza. Continua il lavorio dei relatori a caccia di risorse per le legge di stabilità. E una delle novità delle ultime ore riguarda i fondi per la sanità. Dal 2019 le Regioni potranno spendere anche per altri scopi i fondi finora vincolati a garantire l'assistenza sanitaria agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale. Questo almeno è quanto previsto da un emendamento dei relatori alla legge di bilancio.
Con questo articolo, i 30,99 milioni ad oggi "vincolati" all'assistenza agli immigrati dal 2019 "confluiranno nella quota indistinta del fabbisogno sanitario standard nazionale". Saranno quindi ripartiti tra le Regioni secondo criteri e modalità "in materia di costi standard". In pratica, ogni Regione procederà in autonomia...
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La manovra rispecchierà, sui migranti, l'approccio del decreto sicurezza. Continua il lavorio dei relatori a caccia di risorse per le legge di stabilità. E una delle novità delle ultime ore riguarda i fondi per la sanità. Dal 2019 le Regioni potranno spendere anche per altri scopi i fondi finora vincolati a garantire l'assistenza sanitaria agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale. Questo almeno è quanto previsto da un emendamento dei relatori alla legge di bilancio.
Con questo articolo, i 30,99 milioni ad oggi "vincolati" all'assistenza agli immigrati dal 2019 "confluiranno nella quota indistinta del fabbisogno sanitario standard nazionale". Saranno quindi ripartiti tra le Regioni secondo criteri e modalità "in materia di costi standard". In pratica, ogni Regione procederà in autonomia...
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Il decreto sicurezza e il destino dei migranti
Migranti, le storie di chi finirà in strada
Genova, Toninelli: "Tornerà più forte di prima in pochi mesi. Al massimo anni"
"Come Governo abbiamo dato quello che
potevamo a Genova, in pochi mesi, al massimo anni, Genova tornerà a
essere più forte di prima". Così il ministro delle Infrastrutture,
Danilo Toninelli, a margine di una riunione dei ministri dei Trasporti a
Bruxelles. Le parole del ministro hanno subito provocato polemica sui
social network
Video
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“Solo una stalla, però Di Maio ci faceva cene e bagni estivi”
Le Iene svelano anche un’ipoteca Equitalia: «Luigi prestanome di un’elusione fiscale?»
La foto satellitare del terreno dell’azienda Di Maio nel 2002, e poi nel 2008 |
JACOPO IACOBONI
ROMA
Ci sono quattro fabbricati nel terreno dell’azienda Di Maio che non risultano dalle mappe catastali, e dunque sarebbero totalmente abusivi, che possono mettere in grave difficoltà direttamente Luigi Di Maio, non più solo suo padre, per (almeno) due storie scoperte ieri sera da Le Iene. La prima storia è questa. Intervistato dall’inviato Filippo Roma, Di Maio aveva riconosciuto due dei quattro fabbricati: uno, aveva detto, è «una masseria dove ha vissuto mio padre per un periodo della sua vita quando era piccolo», l’altro è «un magazzino», del quale Di Maio apriva la porta agli operai per consegnar loro delle attrezzature («L’unica cosa che facevo era aprire questa porta perché mio padre non dava la chiave del catenaccio a tutti e quindi lo aprivo io, i lavoratori si prendevano quel che dovevano prendere e poi andavano via»).
Del terzo fabbricato, il vicepremier dice che si trattava di «una stalla», che starebbe lì «credo dalla Seconda guerra mondiale». Senonché Le Iene mostrano che - da foto satellitari prese da Google Earth nel 2002 - la presunta «stalla» non c’era, compare solo dal 2008 in poi. E, secondo altre foto che la trasmissione ha mostrato ieri sera, non sarebbe una stalla, ma un patio con mattoni in cotto, pensato per delle serate, dotato di una cucina e una piscina fuori terra montabile. Le Iene hanno pubblicato foto di Di Maio in piscina, o di lui che cena con alcuni amici. Cioè fa ampio uso di un luogo nel quale, secondo le mappe catastali, non vi dovrebbe essere alcuna costruzione né «per usi abitativi», né «ricreativi»? I quattro fabbricati, l’ha dichiarato anche il sindaco di Mariglianella, sono tutti abusivi.
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Genova, la maratona per le vittime del ponte Morandi
Genova -Dopo 14 anni la maratona è tornata a Genova e gli organizzatori hanno fissato un traguardo simbolico al quarantatreesimo chilometro, allungando il percorso di 42,195 km, per onorare il ricordo delle vittime del crollo di ponte Morandi.
Alla corsa hanno partecipato 1.500 persone. E oltre 400 quelli che hanno partecipato alla corsa mini (11 km), soprannominata Fantozzi Run. A dare il via alla gara la triestina Rita Giancristofaro, rimasta ferita nel crollo del ponte (ha subito 4 operazioni), appassionata podista. «Purtroppo non posso correre. Ma era importante esserci, per me e per la città. Il via alla corsa è il via alla rinascita per la città. Auguro un ritorno alla normalità a tutti, partenti delle vittime, sopravvissuti, sfollati, residenti in Valpolcevera», ha detto.
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Effetto Brexit sulla Liguria: crolla l'export: - 26%
GENOVA - Nel giro di un anno le esportazioni liguri verso il Regno Unito sono crollate del 26,2%, raggiungendo, alla fine del primo semestre 2018, i 77,6 milioni di euro. La stima è dell'Istat ed è stata resa nota da Confartigianato. A livello nazionale, l'export verso la Gran Bretagna ha subito un leggero calo (-0,4%) e ha superato gli 11 miliardi di euro. Guardando le singole province liguri, le esportazioni genovesi verso la Gran Bretagna valgono 45,2 milioni, in calo dell'8,1% rispetto ai primi sei mesi del 2017.
Trend molto negativo anche per Savona e La Spezia, che in un anno perdono rispettivamente il 57,5% e il 48,4%. Nel savonese queste pesano per 18,9 milioni, mentre nello spezzino valgono poco più di 3 milioni.
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Manovra, in Liguria aumenta il costo della benzina
Ok all'accisa che porta al rialzo del prezzo del carburante
GENOVA - Nel 2019 il costo della benzina in Liguria aumenterà.Nella manovra del governo è stato deciso un aumento dell'accisa sulla benzina valido nel territorio regionale. Si tratta di un aumento dello 0,05 euro/litro
Il suprlus che si dovrà pagare al momento del rifornimento è confermato solo per il 2019.
Ragazzi Down cacciati dal ristorante a Torino. Una mamma si sfoga. Il titolare: “Io frainteso”
La denuncia su Facebook: «Ci siamo stati malissimo». E un cliente conferma. Il gestore: «La storia si è ingigantita sui social»
MASSIMILIANO PEGGIO
«Il locale è piccolo dovevate dirci che avevate quattro ragazzi disabili con voi, non sappiamo come gestirli». Così una comitiva di 11 persone è stata accolta sabato sera, primo dicembre, dal titolare della trattoria Casa Amaro, ristorante del centro di Torino. Il gruppo, sbigottito dall’accoglienza, ha lasciato il locale, rimarcando che l’unica cosa che dovevano segnalare, l’avevano segnata all’atto della prenotazione. E cioè che uno dei commensali era affetto da celiachia, e che il fatto di avere nel gruppo quattro ragazzi down non doveva essere un problema per il ristoratore. «I ragazzi, che ovviamente hanno capito tutto, sono rimasti malissimo e noi tutti peggio di loro. Li abbiamo fatti alzare e ce ne siamo andati con una rabbia e un grosso dolore condiviso» ha scritto una delle mamme sul suo profilo Facebook, denunciando il caso.
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domenica 2 dicembre 2018
Al centro commerciale: per il rinnovo del contratto serve il test di gravidanza
Buongiorno Francesco, ti racconto la mia storia…
Lavoravo in un negozio del centro, a tempo indeterminato finché non sono rimasta incinta. Una volta tornata dalla maternità facoltativa la mia vita è diventata un inferno: non avevo più riposi né giorni liberi, le turnazioni erano infernali perché “io avevo già fatto molti giorni a casa”, quindi neanche le ferie.
L’allattamento era a discrezione della mia azienda e non la necessità del mio bambino, le mie 2 ore giornaliere erano organizzate da messaggi alle 7 del mattino con scritto: “oggi arriva un’ora dopo” oppure un messaggio alle 14 uno con scritto “vieni alle 15.30 anziché alle 15.
Ho resistito quasi 3 mesi, poi ho dato le dimissioni!
Sono stata a casa e ho ricominciato a lavorare un anno fa in centro commerciale , contratti di 3 mesi in 3 mesi, tutti i weekend, tutte le feste dentro quel mostro di cemento. Finché a maggio ho visto la luce, o almeno credevo..
La store manager di un negozio mi conosce bene, mi cerca , mi vuole , un sacco di promesse. Quindi accetto.
Dopo pochi mesi mi accorgo che l’ambiente non è sano, pretendono ore di straordinario gratis ,orari assurdi, ad agosto mi sposo e non mi danno neanche le ferie matrimoniali, mi danno qualche giorno e basta. Ma solo dalla busta paga, il mese seguente, ho scoperto che le ferie erano le mie, non quelle che spettano per il matrimonio.
Ma adesso viene il bello, il secondo rinnovo va dal 31 agosto al 30 novembre: ad ottobre mio padre viene ricoverato e deve subire un’operazione complessa, quando non lavoro sono in ospedale da lui, di notte non dormo per la preoccupazione, mangio male, al lavoro sono stanca e prendo un po’ di peso..
Il 29 novembre mi dicono che non hanno il mio rinnovo pronto, che sospettano che io sia incita e quindi mi rimpiazzano. Mi chiedono un test di gravidanza per darmi eventualmente un ulteriore mese di contratto.
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Roma, chiusa perché a rischio crollo scuola materna inaugurata appena 4 anni fa. Costruita a ridosso del canale tombato
L'istituto "Case e Campi" di via Gherardini dal 2014 ha ospitato ogni giorno una media di 100 bambini. Ora i vigili del fuoco ne hanno ordinato la chiusura per “evidenti lesioni sui muri”. La struttura è costata il triplo del previsto, "manca il collaudo definitivo" e durante i lavori sono stati effettuati “sversamenti di terreno nell’alveo originario del Fosso dell’Acqua Traversa", mai bonificato
La scuola materna è stata inaugurata solo 4 anni fa. E oggi è già a rischio crollo, tanto che i vigili del fuoco ne hanno ordinato la chiusura “in via cautelativa” a causa di “evidenti lesioni sui muri”. Sfiora l’assurdo quello che sta accadendo a La Giustiziana, quartiere del quadrante nord di Roma, sulla direttrice Cassia. Sarà una relazione tecnica, attesa per la prima metà di dicembre, a decretare se l’edificio dovrà essere demolito o basterà ristrutturarlo. Fra l’altro, come apprende IlFattoQuotidiano.it, durante la realizzazione della struttura – che dal 2014 a oggi ha ospitato ogni giorno una media di 100 bambini – risulta siano stati effettuati “sversamenti di terreno nell’alveo originario del Fosso dell’Acqua Traversa”, oggi tombato. Motivo per il quale già nel 2009 il tribunale di Roma, su ricorso di un residente, aveva chiesto la “bonifica dei luoghi”, al fine di evitare il “rischio di calamità naturali”. Operazione ovviamente mai compiuta.
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La scuola materna è stata inaugurata solo 4 anni fa. E oggi è già a rischio crollo, tanto che i vigili del fuoco ne hanno ordinato la chiusura “in via cautelativa” a causa di “evidenti lesioni sui muri”. Sfiora l’assurdo quello che sta accadendo a La Giustiziana, quartiere del quadrante nord di Roma, sulla direttrice Cassia. Sarà una relazione tecnica, attesa per la prima metà di dicembre, a decretare se l’edificio dovrà essere demolito o basterà ristrutturarlo. Fra l’altro, come apprende IlFattoQuotidiano.it, durante la realizzazione della struttura – che dal 2014 a oggi ha ospitato ogni giorno una media di 100 bambini – risulta siano stati effettuati “sversamenti di terreno nell’alveo originario del Fosso dell’Acqua Traversa”, oggi tombato. Motivo per il quale già nel 2009 il tribunale di Roma, su ricorso di un residente, aveva chiesto la “bonifica dei luoghi”, al fine di evitare il “rischio di calamità naturali”. Operazione ovviamente mai compiuta.
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Crotone, richiedente asilo cacciato dal Cara: "Nessuna pietà neanche per mia moglie incinta e la nostra bimba"
Per effetto del decreto sicurezza di Salvini, 26 migranti con permesso umanitario sono stati espulsi dalla struttura. Tra loro, Yousuf, Faith e la loro piccola di sei mesi: "Non sappiamo dove andare". Per l'accoglienza ora si mobilitano Croce rossa, Caritas e volontariato
di ALESSIA CANDITOREGGIO CALABRIA. Almeno per una notte Yousuf, Faith e la loro bimba di soli sei mesi un tetto lo hanno trovato. Un sospiro di sollievo dopo una giornata da incubo, iniziata con la comunicazione di uno sfratto. Per ordine del prefetto Cosima Di Stani, in ottemperanza al decreto Salvini appena varato, ieri mattina hanno dovuto raccogliere le loro poche cose e lasciare il Cara di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. "Ci hanno detto di prendere tutto, che dovevamo andare via. Io, mia moglie incinta e la nostra bimba. Abbiamo provato a chiedere perché, ma ci hanno detto che è la legge", dice Yousuf. "Pensavamo ci trasferissero in un'altra struttura, poi abbiamo capito che ci stavano semplicemente mandando via. Non hanno avuto pietà neanche per mia moglie che è incinta di tre mesi. Abbiamo protestato, ma non è servito a nulla".Insieme ad altre 23 persone sono stati costretti a salire su un pullman che li ha scaricati di fronte alla stazione ferroviaria di Crotone, sotto la pioggia battente. "Non sono più sotto la nostra responsabilità", fanno sapere dal Cara. Tutti quanti hanno un permesso di soggiorno umanitario, sono in attesa di risposta dalla commissione territoriale per i richiedenti asilo, ma secondo quanto disposto dal decreto Salvini non hanno alcun diritto a ricevere assistenza e accoglienza. Per questo, Yusuf, la sua bimba piccolissima e la moglie di soli 19 anni ieri si sono trovati per strada. Arrivati in Italia dopo un viaggio durato oltre un anno, lui dal Ghana, lei dalla Nigeria, sono sopravvissuti all'inferno libico e alla traversata. "Siamo qui da un anno e mezzo e pensavamo che il peggio fosse passato. Adesso non so cosa faremo", mormora Yousuf.Continua qui
Dl Sicurezza, 24 migranti cacciati dal Cara di Isola Capo Rizzuto e portati in stazione: “Non hanno un posto dove andare”
Felizzano: dal Tanaro emerge il corpo di una donna
Il corpo è stato recuperato questo sabato primo dicembre, in serata.
FELIZZANO (AL) – I Vigili del Fuoco e i Carabinieri hanno recuperato, alle 19.15 di questo sabato pomeriggio, il corpo di una donna, emerso dalle acque del fiume Tanaro. L’avanzato stato di decomposizione del cadavere non ha ancora permesso l’identificazione.
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FELIZZANO (AL) – I Vigili del Fuoco e i Carabinieri hanno recuperato, alle 19.15 di questo sabato pomeriggio, il corpo di una donna, emerso dalle acque del fiume Tanaro. L’avanzato stato di decomposizione del cadavere non ha ancora permesso l’identificazione.
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"Costretta a rifiutare i clienti perché non trovo personale"
Chiudere per "ferie forzate" perché non si trovano abbastanza dipendenti: capita a Carrosio, alla pizzeria Il Portico. La titolare Patrizia Odino ha lanciato un appello su Facebook, "ma i giovani storcono il naso perché bisogna lavorare nel weekend"
CARROSIO (AL) – Rifiutare i clienti e chiudere per “ferie forzate” perché non si trovano abbastanza dipendenti: capita a Carrosio, alla pizzeria Il Portico. La titolare Patrizia Odino non riesce a trovare camerieri, personale di sala e lavapiatti da impiegare nelle sere del weekend. Ha anche lanciato un appello su Facebook, «ma mi hanno risposto solo persone al di sopra dei cinquant’anni di età – spiega – I giovani storcono il naso non appena sentono che bisogna lavorare nel fine settimana».
Per lei, che di anni ne ha sessanta e da 36 si muove nella ristorazione («per quindici ho gestito il vecchio bar di Carrosio e da 21 sono qui in pizzeria»), la cosa ha dell’incredibile. «Di weekend liberi nella mia vita ne ho avuti davvero pochi, è il prezzo da pagare per chi lavora in questo settore», dice. Nonostante una disoccupazione giovanile al 32,5 per cento (dato Istat ottobre 2018), pare che di ragazzi desiderosi di guadagnare qualche soldo non ce ne siano. «Fare il cameriere è impegnativo – afferma Patrizia Odino – Devi rimanere concentrato, essere bendisposto verso i clienti, si lavora a contatto con il pubblico, di sera, con ritmi abbastanza veloci. Per questo forse è meno indicato per le persone di mezza età».
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CARROSIO (AL) – Rifiutare i clienti e chiudere per “ferie forzate” perché non si trovano abbastanza dipendenti: capita a Carrosio, alla pizzeria Il Portico. La titolare Patrizia Odino non riesce a trovare camerieri, personale di sala e lavapiatti da impiegare nelle sere del weekend. Ha anche lanciato un appello su Facebook, «ma mi hanno risposto solo persone al di sopra dei cinquant’anni di età – spiega – I giovani storcono il naso non appena sentono che bisogna lavorare nel fine settimana».
Per lei, che di anni ne ha sessanta e da 36 si muove nella ristorazione («per quindici ho gestito il vecchio bar di Carrosio e da 21 sono qui in pizzeria»), la cosa ha dell’incredibile. «Di weekend liberi nella mia vita ne ho avuti davvero pochi, è il prezzo da pagare per chi lavora in questo settore», dice. Nonostante una disoccupazione giovanile al 32,5 per cento (dato Istat ottobre 2018), pare che di ragazzi desiderosi di guadagnare qualche soldo non ce ne siano. «Fare il cameriere è impegnativo – afferma Patrizia Odino – Devi rimanere concentrato, essere bendisposto verso i clienti, si lavora a contatto con il pubblico, di sera, con ritmi abbastanza veloci. Per questo forse è meno indicato per le persone di mezza età».
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sabato 1 dicembre 2018
La pistola che distrugge due vite
Possedere un'arma non è di per sé un diritto, essere protetti dalle forze dell'ordine, invece, lo è
di ROBERTO SAVIANOCiò che è accaduto a Monte San Savino, in provincia di Arezzo, è drammatico: nel corso di una rapina muore un uomo, un ragazzo di ventinove anni, Vitalie Tonjoc, ucciso da un piccolo imprenditore che, per difendere la propria attività, che poi coincide con la propria vita, da quattro anni dormiva nell'officina dove si trovano biciclette in fibra di carbonio e treni di gomme, che a rubarli ci si ricavano migliaia di euro e che a perderli si rischia di fallire.
La notte della rapina finita in tragedia, il giovane moldavo ha perso la vita e chi lo ha ucciso, nonostante abbia salvaguardato i propri beni, ha perso moltissimo. A Monte San Savino si è consumata una tragedia: la morte violenta non può essere archiviata come prassi di autodifesa e chiunque uccida un uomo muore insieme alla propria vittima.
La vicenda di Pacini, dell'ultimo furto, dell'uccisione del ladro, dei post di Salvini è nota, e naturalmente ciascuno ha la sua opinione al riguardo. Salvini dopo conia l'hashtag #iostoconfredy: verrebbe da dirgli, facile ora stare con Fredy, ma prima che la sua vita drammaticamente cambiasse (in peggio) dove erano le istituzioni?La sensazione del pericolo, l'essere effettivamente in pericolo - perché di fronte a un uomo che sostiene di aver subito 38 tentativi di furti, le statistiche sul calo dei reati predatori non si possono tirare fuori - e il reagire al pericolo sono tre fasi distinte di cui dovremmo occuparci con molta cautela e sulle quali non si dovrebbero giocare vili partite politiche.
La vita di Fredy Pacini ora è peggiorata e non, come qualcuno banalmente ritiene e riferisce, perché un tribunale dovrà accertare come i fatti si siano svolti durante la rapina e nel momento in cui la sua Glock ha esploso i cinque colpi, di cui due hanno colpito Vitalie Tonjoc. E nessuna modifica all'attuale legge sulla legittima difesa potrà eliminare questo passaggio: chiunque spari, sappia che ci sarà sempre un processo - non fidatevi degli imbonitori al governo - nell'ambito del quale sarà, come tutti, considerato innocente fino a prova contraria. La vita di Fredy Pacini è peggiorata perché ha ucciso, perché si è trovato nella condizione psicologica - il processo stabilirà i dettagli - che lo hanno portato a togliere la vita a un altro uomo. Quello che nessuno vi dice ora è che, anche se hai paura e ti vuoi difendere, anche se sei stato vittima di ripetute ingiustizie, uccidere ti cambia la vita, pensare che sei dovuto arrivare alle estreme conseguenze per difendere ciò che è tuo è un pensiero insopportabile per chiunque.Continua qui
di ROBERTO SAVIANOCiò che è accaduto a Monte San Savino, in provincia di Arezzo, è drammatico: nel corso di una rapina muore un uomo, un ragazzo di ventinove anni, Vitalie Tonjoc, ucciso da un piccolo imprenditore che, per difendere la propria attività, che poi coincide con la propria vita, da quattro anni dormiva nell'officina dove si trovano biciclette in fibra di carbonio e treni di gomme, che a rubarli ci si ricavano migliaia di euro e che a perderli si rischia di fallire.
La notte della rapina finita in tragedia, il giovane moldavo ha perso la vita e chi lo ha ucciso, nonostante abbia salvaguardato i propri beni, ha perso moltissimo. A Monte San Savino si è consumata una tragedia: la morte violenta non può essere archiviata come prassi di autodifesa e chiunque uccida un uomo muore insieme alla propria vittima.
La vicenda di Pacini, dell'ultimo furto, dell'uccisione del ladro, dei post di Salvini è nota, e naturalmente ciascuno ha la sua opinione al riguardo. Salvini dopo conia l'hashtag #iostoconfredy: verrebbe da dirgli, facile ora stare con Fredy, ma prima che la sua vita drammaticamente cambiasse (in peggio) dove erano le istituzioni?La sensazione del pericolo, l'essere effettivamente in pericolo - perché di fronte a un uomo che sostiene di aver subito 38 tentativi di furti, le statistiche sul calo dei reati predatori non si possono tirare fuori - e il reagire al pericolo sono tre fasi distinte di cui dovremmo occuparci con molta cautela e sulle quali non si dovrebbero giocare vili partite politiche.
La vita di Fredy Pacini ora è peggiorata e non, come qualcuno banalmente ritiene e riferisce, perché un tribunale dovrà accertare come i fatti si siano svolti durante la rapina e nel momento in cui la sua Glock ha esploso i cinque colpi, di cui due hanno colpito Vitalie Tonjoc. E nessuna modifica all'attuale legge sulla legittima difesa potrà eliminare questo passaggio: chiunque spari, sappia che ci sarà sempre un processo - non fidatevi degli imbonitori al governo - nell'ambito del quale sarà, come tutti, considerato innocente fino a prova contraria. La vita di Fredy Pacini è peggiorata perché ha ucciso, perché si è trovato nella condizione psicologica - il processo stabilirà i dettagli - che lo hanno portato a togliere la vita a un altro uomo. Quello che nessuno vi dice ora è che, anche se hai paura e ti vuoi difendere, anche se sei stato vittima di ripetute ingiustizie, uccidere ti cambia la vita, pensare che sei dovuto arrivare alle estreme conseguenze per difendere ciò che è tuo è un pensiero insopportabile per chiunque.Continua qui
Manifestazione a Milano contro il decreto Salvini, centinaia in piazza
Slogan e striscioni contro il ministro degli Interno
Centinaia di persone sono scese in piazza a Milano contro il decreto Sicurezza e la chiusura del centro di accoglienza di via Corelli. Slogan contro il ministro dell'interno Matteo Salvini.
Alla manifestazione, che ha preso il via alle 16 da piazza Piola, stanno prendendo parte non solo i giovani dei centri sociali e la rete di 'Mai piu' lager-No ai Cpr' ma anche, con le loro bandiere, la Camera del Lavoro, Arci, Rifondazione Comunista, Cgil, Fiom, Pci, e Cobas.
Tra gli striscioni quelli contro la trasformazione in Cpr del centro di via Corelli e quelli con scritto "Lega Salvini e lascialo legato" e "Lega ladrona. Salvini casta".
Pernigotti, corteo a Novi Ligure "no alla chiusura stabilimento" (video)
Le immagini della manifestazione che si è svolta nel pomeriggio a Novi Ligure per dire no alla chiusura dello stabilimento della Pernigotti.
Video |
Oltre mille persone per impedire la chiusura della Pernigotti a Novi
Gilet gialli in piazza, guerriglia a Parigi Auto in fiamme, 20 feriti
Alcune automobili parcheggiate nella avenue de Friedland, che parte dall'Arco di Trionfo in direzione perpendicolare agli Champs-Elysees, sono state date alle fiamme dai casseur mescolati ai manifestanti con i gilet gialli a Parigi. Gli scontri continuano con le forze dell'ordine. La prefettura ha fornito un nuovo bilancio di 20 feriti (6 tra gli agenti) e 122 fermi.
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Gilet gialli, incidenti a Parigi: 92 feriti e 205 fermi
Meteo: la svolta invernale arriverà all'Immacolata, intanto instabilità al centro e al sud
Depressione in azione sul medio Tirreno con riflessi su isole e regioni centrali e meridionali. Da domenica anticiclone più potente ma ancora un po' di variabilità. Peggioramento in vista per il Ponte dell'Immacolata con aria fredda in arrivo.
SEGNALI DI INVERNO: i modelli cominciano ad inquadrare per il Ponte dell'Immacolata la svolta invernale sul territorio. Si tratterà di un affondo da nord abbastanza incisivo, sui cui risvolti è ancora troppo presto per pronunciarsi.
SITUAZIONE: una conca depressionaria è presente sull'Italia ma tende ad isolarsi sulle nostre regioni centrali e meridionali dispensando condizioni di instabilità. Al nord il tempo è in miglioramento ma localmente in pianura si registrano situazioni nebbiose e si segnalano gelate e brinate.
EVOLUZIONE: da domenica l'alta pressione tenderà a rafforzarsi ma non impedirà il passaggio sfrangiato di alcuni corpi nuvolosi che richiameranno aria umida sul Tirreno, specie su Liguria e Toscana, dove potrebbero anche verificarsi deboli piogge. Possibile formazione di nebbie sparse sul catino padano ma anche nelle valli del centro e del sud.
SITUAZIONE: una conca depressionaria è presente sull'Italia ma tende ad isolarsi sulle nostre regioni centrali e meridionali dispensando condizioni di instabilità. Al nord il tempo è in miglioramento ma localmente in pianura si registrano situazioni nebbiose e si segnalano gelate e brinate.
EVOLUZIONE: da domenica l'alta pressione tenderà a rafforzarsi ma non impedirà il passaggio sfrangiato di alcuni corpi nuvolosi che richiameranno aria umida sul Tirreno, specie su Liguria e Toscana, dove potrebbero anche verificarsi deboli piogge. Possibile formazione di nebbie sparse sul catino padano ma anche nelle valli del centro e del sud.
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Donna di 24 anni trovata morta in casa: si indaga sull’ipotesi omicidio-suicidio
Alessandria - Una giovane brasiliana di 24 anni trovata morta in casa dal marito (di nazionalità italiana, ma nato in Brasile) in un appartamento di via Milano 127, nel centro storico di Alessandria. Un uomo, forse il fratello del marito, che si sarebbe gettato pochi istanti dopo dal ponte Meier trovando la morte nel Tanaro (il cadavere, però, non sarebbe ancora stato ritrovato dai vigili del Fuoco).
Sono questi gli elementi raccolti sinora dai carabinieri del nucleo Investigativo del reparto Operativo, che indagano su un presunto caso di “omicidio-suicidio”, coordinati dal sostituto procuratore Letizia Alloisio, della Procura di Alessandria.
Sul ponte Meier, i carabinieri hanno ritrovato il giubbotto del cognato (anche lui di origine brasiliana, ma di nazionalità italiana), che pare fosse ospite della coppia da alcuni giorni: i militari hanno interrogato i vicini di casa per definire meglio i contorni della tragica vicenda.
Potente terremoto scuote l’Alaska: danni ingenti e momenti di panico tra i residenti, “colpiti duramente da un big one”
Una violenta scossa di terremoto magnitudo 7 ha colpito ieri Anchorage, in Alaska, danneggiando edifici e devastando strade e reti elettriche.
La polizia di Anchorage (circa 300.000 abitanti) ha segnalato “danni ingenti alle infrastrutture” testimoniati da immagini e video pubblicati sui media e sui social, che ritraggono anche i momenti di panico vissuti dai residenti mentre la terra tremava.
“Molte case ed edifici sono stati danneggiati, molte strade e ponti sono stati chiusi,” ha precisato la polizia.
Non si hanno al momento notizie di feriti gravi o di vittime. Anche l’iniziale allerta tsunami è rientrata.
Almeno 10.000 utenti sono ancora senza elettricità, in una zona molto buia e fredda.
Le scuole, l’università e l’aeroporto di Anchorage sono stati chiusi ed i collegamenti aerei sono stati
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Terremoto Anchorage, la scossa in diretta in un’aula di Tribunale dell’Alaska (VIDEO)
Terremoto Anchorage, strade sprofondate intorno alla città (video)
La polizia di Anchorage (circa 300.000 abitanti) ha segnalato “danni ingenti alle infrastrutture” testimoniati da immagini e video pubblicati sui media e sui social, che ritraggono anche i momenti di panico vissuti dai residenti mentre la terra tremava.
“Molte case ed edifici sono stati danneggiati, molte strade e ponti sono stati chiusi,” ha precisato la polizia.
Non si hanno al momento notizie di feriti gravi o di vittime. Anche l’iniziale allerta tsunami è rientrata.
Almeno 10.000 utenti sono ancora senza elettricità, in una zona molto buia e fredda.
Le scuole, l’università e l’aeroporto di Anchorage sono stati chiusi ed i collegamenti aerei sono stati
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Terremoto Anchorage, la scossa in diretta in un’aula di Tribunale dell’Alaska (VIDEO)
Terremoto Anchorage, strade sprofondate intorno alla città (video)
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