La foto satellitare del terreno dell’azienda Di Maio nel 2002, e poi nel 2008 |
Ci sono quattro fabbricati nel terreno dell’azienda Di Maio che non risultano dalle mappe catastali, e dunque sarebbero totalmente abusivi, che possono mettere in grave difficoltà direttamente Luigi Di Maio, non più solo suo padre, per (almeno) due storie scoperte ieri sera da Le Iene. La prima storia è questa. Intervistato dall’inviato Filippo Roma, Di Maio aveva riconosciuto due dei quattro fabbricati: uno, aveva detto, è «una masseria dove ha vissuto mio padre per un periodo della sua vita quando era piccolo», l’altro è «un magazzino», del quale Di Maio apriva la porta agli operai per consegnar loro delle attrezzature («L’unica cosa che facevo era aprire questa porta perché mio padre non dava la chiave del catenaccio a tutti e quindi lo aprivo io, i lavoratori si prendevano quel che dovevano prendere e poi andavano via»).
Del terzo fabbricato, il vicepremier dice che si trattava di «una stalla», che starebbe lì «credo dalla Seconda guerra mondiale». Senonché Le Iene mostrano che - da foto satellitari prese da Google Earth nel 2002 - la presunta «stalla» non c’era, compare solo dal 2008 in poi. E, secondo altre foto che la trasmissione ha mostrato ieri sera, non sarebbe una stalla, ma un patio con mattoni in cotto, pensato per delle serate, dotato di una cucina e una piscina fuori terra montabile. Le Iene hanno pubblicato foto di Di Maio in piscina, o di lui che cena con alcuni amici. Cioè fa ampio uso di un luogo nel quale, secondo le mappe catastali, non vi dovrebbe essere alcuna costruzione né «per usi abitativi», né «ricreativi»? I quattro fabbricati, l’ha dichiarato anche il sindaco di Mariglianella, sono tutti abusivi.
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