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venerdì 26 luglio 2019

Bimbo autistico di 11 anni rifiutato dalla famiglia: «Non lo vogliono più»

Una storia tragica, di disperazione e solitudine, che gli operatori di Casa Sebastiano, una struttura all’avanguardia per l’autismo, hanno voluto rendere pubblica

Una telefonata drammatica, «uno schiaffo che toglie il fiato» come la descrivono gli operatori di Casa Sebastiano, in Trentino. Dall’altra parte del telefono un assistente sociale di un’altra regione: «Dobbiamo trovare una sistemazione per un bimbo di 11 anni con diagnosi di autismo. La famiglia non lo vuole più».
La vicenda
La tragica vicenda riguarda infatti un bambino autistico rifiutato dalla sua famiglia e affidato al Tribunale dei Minori. Una storia tragica, di disperazione e solitudine, che gli operatori di Casa Sebastiano, una struttura all’avanguardia per l’autismo a Coredo (in provincia di Trento) hanno voluto rendere pubblica .
Una telefonata diversa dal solito
«È la norma per il nostro centro: centinaia di telefonate, da quando abbiamo inaugurato Casa Sebastiano appena due anni fa, da tutta Italia e da italiani all’estero, operatori e famiglie, alla ricerca di informazioni, risposte, servizi, di un’opportunità, di un futuro migliore», scrivono gli operatori sul portale della Fondazione trentina per l’autismo.
«La famiglia non lo vuole più»
Ma questa volta c’è qualcosa di diverso. Una frase: «La famiglia non lo vuole più». «Credevamo di non aver capito», dicono gli operatori. Da lì la prima reazione: «O sono disgraziati o sono disperati», scrivono dalla Fondazione. «In ogni caso abbiamo fallito. Le istituzioni hanno fallito, la società ha fallito». Come sottolineano da Casa Sebastiano, «è mancato il supporto delle Istituzioni, i servizi, l’aiuto necessari a che un bambino e i suoi genitori possano affrontare insieme la drammaticità di una disabilità dura, a volte durissima. È venuto meno il patto di aiuto ai deboli, il mandato etico, ancor prima che costituzionale, fondamento di ogni società che voglia dirsi civile, di sostegno ai componenti più fragili delle nostre comunità».

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giovedì 25 luglio 2019

Migranti, due barconi affondano al largo della Libia: 150 morti

A bordo c'erano circa 300 persone

Sono due i barconi affondati davanti alle coste libiche: lo riferisce il portavoce della Guardia costiera libica, Ayoub Gassim. Le due imbarcazioni, con circa 300 persone stimate a bordo, si sono capovolte nelle acque davanti a Khoms, circa 120 km a est della capitale Tripoli. Circa 137 migranti sono stati recuperati e riportati in Libia.

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MALTEMPO nel week-end: arrivano i TEMPORALI!

Forti TEMPORALI sono attesi nel fine settimana ad iniziare dalle regioni settentrionali.

Tra 48-72 ore il caldo opprimente dall'Italia verrà scacciato via, ma al prezzo di TEMPORALI anche INTENSI che scorazzeranno da nord a sud. Ciò deve essere inteso come un avviso per non farsi sorprendere più di tanto da fenomeni con intensità sopra le righe. 
Si inizierà nella giornata di sabato 27 luglio ad iniziare dalle regioni settentrionali. Ecco la sommatoria delle precipitazioni che cadranno in Italia nell'intera giornata prefestiva: 
TEMPORALI INTENSI si svilupperanno su Alpi e Prealpi, per poi sconfinare verso il Piemonte, la Lombardia e il Triveneto nel pomeriggio. In serata e nella successiva notte, lampi e tuoni raggiungeranno anche la Liguria e l'Emilia Romagna. 
Al centro e al meridione, a parte qualche temporale nelle aree interne nel pomeriggio e temporali in arrivo sulla Toscana tra la sera e la notte, non avremo fenomeni di rilievo, ma le temperature subiranno una prima flessione specie sul Tirreno e sulla Sardegna. 
La giornata più perturbata da fenomeni temporaleschi intensi sarà domenica 28 luglio.

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Cede il ghiacciaio, Zermatt allagata nella giornata più calda

Nei giorni in cui anche la Svizzera si trova alle prese con una ondata di calore estiva da record (mercoledì pomeriggio 38°C a Sion capoluogo del Vallese, record assoluto mai registrato, zero termico a 4.600 metri), le fronti dei ghiacciai che scendono gagliarde dalle morene del Monte Rosa, del Matterhorn (il nostro Cervino) e degli altri numerosi Quattromila della zona, stanno dando segnali di cedimento.
Così anche l’ameno abitato di Zermatt, nel Canton Vallese appena al di là del confine italiano, mercoledì sera verso le 19.00 si è trovato con le strade allagate e trasformate in veri propri torrenti, senza che fosse caduta una sola goccia di pioggia. Il torrente Triftbach, alimentato da uno di questi ghiacciai, è uscito dagli argini provocando la sorprendente inondazione.
A seguito degli allagamenti alcune zone di Zermatt sono attualmente inagibili, ma fortunatamente non si registrano feriti.
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mercoledì 24 luglio 2019

Conte dice sì alla Tav: “Bloccarla costa troppo”. L’imbarazzo di Di Maio

L’ultima parola al Parlamento. Il leader M5S: per noi resta un errore. La Lega canta vittoria ma deve fare i conti con lo stallo sull’autonomia

ROMA. «Oggi bloccare il Tav costerebbe più che completarlo». Giuseppe Conte chiude una volta per tutte il discorso: il traforo ferroviario tra Torino e Lione si farà. Questa è formalmente la posizione del governo italiano. Con una dichiarazione in diretta televisiva il presidente del Consiglio dà il via libera all’opera, con una decisione che ovviamente rappresenta l’ennesima doccia fredda per il popolo del Movimento Cinque Stelle, che già ha dovuto mandar giù molti bocconi amari in questi mesi di «governo del cambiamento». «L’ultima parola spetterà al Parlamento», ricorda il premier: una soluzione che permetterà ai pentastellati (almeno) di votare contro questa decisione senza produrre alcuna conseguenza politica, visto che c’è una larga maggioranza «Sì Tav». Sul fronte opposto festeggia l’altro vicepremier Matteo Salvini. Festeggia, ma deve subire a sua volta il sostanziale stop – comunicato sempre ieri da Conte, che ha annunciato il rinvio del previsto Consiglio dei ministri - all’approvazione dell’autonomia differenziata per le Regioni del Nord.

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Tav, Di Maio dopo il via libera di Conte: “Per M5s era resta un’opera dannosa. Decida il Parlamento”

Bibbiano, abbiamo toccato il fondo. E dentro ci sono tutti: dal Pd a Di Battista, da Salvini a Di Maio

Essere un populista può voler significare un mucchio di cose. Una delle principali, per esempio, è l’operazione con cui una società in genere complessa, fatta di conflitti e di tante anime, viene ridotta a un’unica, omogenea e compatta identità. Quella del popolo, del “mio” popolo. Un blocco granitico, che in teoria non dovrebbe accettare di essere scalfito e che infatti rigetta tutto ciò che è “altro”, diverso. Tutto ciò che è dissenso. Da qui, per fare una sintesi, l’avversione nei confronti dei partiti che non si riconoscono in questo popolo, delle voci non allineate, compresa la stampa, e di conseguenza una certa predilezione per le teorie del complotto al fine di spiegare quelle realtà che non coincidono con la narrazione veicolata dal – o dai – leader e accolta dalla comunità di riferimento.
Il fatto che la vicenda di Bibbiano sia stata scelta come modello per screditare gli avversari politici va in questa direzione. E nella retorica populista può avere un senso. Il punto, secondo me, è che abbiamo toccato il fondo. E la lista di chi lo ha fatto è lunga e bipartisan. L’ultima di Giorgia Meloni, per esempio, è il doppio avvitamento carpiato con cui, per prendere le distanze dall’esponente di FdI di Vercelli che augura la morte agli omosessuali, chiama in causa il Pd coinvolto “nello scandalo di Bibbiano”. Mentre scrivo Matteo Salvini sta già brandendo, con l’elmetto calato in testa, la spada con cui fendere colpi al vento dalla cittadina emiliana e aizzare i suoi fan: non fa nulla se su Armando Siri stanno emergendo nuovi inquietanti elementi e se un suo sindaco, in provincia di Foggia, è appena finito ai domiciliari per peculato, concussione e abuso d’ufficio.
Il M5s, invece, è riuscito a piazzare un doppio colpo: Luigi Di Maio ha definito il Pd “il partito che toglie i bambini alle famiglie con l’elettroshock” allo scopo di “venderli” (e si è preso una querela) mentre Alessandro Di Battista ha annunciato di avere in preparazione, per Fazi Editore, un libro sui fatti legati a Bibbiano. Il Partito democratico, come spesso gli accade, ci sta capendo poco o niente: i suoi esponenti, Alessia Morani in testa, stanno facendo circolare la foto di Rossella Ognibeneex candidata a sindaco e capogruppo del M5s a Reggio, in compagnia di Di Maio con la scritta “difende in qualità di avvocato la Anghinolfi” (Federica, la responsabile dei servizi sociali dell’Unione Val d’Enza, ndr). Cioè, per respingere l’accusa di chi strumentalizza con “e allora Bibbiano?”, attaccano con “e allora i 5stelle?”. Un bel cortocircuito.

martedì 23 luglio 2019

A Caserta primo campo calcio fatto con pneumatici fuori uso

Ministro Costa, questa è l'economia circolare che ci piace


"Qui a Caserta abbiamo probabilmente il primo campo regolamentare di calcio in erba sintetica realizzato grazie agli pneumatici fuori uso, che se non raccolti, li avremmo trovati in fiamme per strada. Questa è l'economia circolare che ci piace". Lo ha detto il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa che ha presenziato a Caserta, presso il cosiddetto "rione Vanvitelli", alla cerimonia di inaugurazione dei due campi, di calcio e calcetto, realizzati da Ecopneus, consorzio responsabile della gestione dei Pfu (pneumatici fuori uso, ndr) di proprietà delle maggiori aziende produttrici, attraverso l'utilizzo di copertoni fuori uso prelevati presso i rivenditori, le officine, o presso le società che fanno la raccolta per conto dei Comuni. L'opera era prevista da un protocollo firmato nel giugno 2013 da Ecopneus con il Ministero dell'Ambiente, le prefetture di Napoli e Caserta e l'Incaricato del Ministro dell'interno per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania; un protocollo che ha già permesso di realizzare impianti sportivi in zone degradate del napoletano, come a Scampia e al Parco Verde di Caivano. "In totale - spiega Costa - in decine di Comuni tra Napoli e Caserta ricadenti nella Terra dei Fuochi sono stati raccolti 22mila tonnellate di pneumatici fuori uso, che abbiamo poi rimesso in circolo attraverso un uso sociale.

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FRESCO e TEMPORALI nel prossimo week-end? Aumentano i consensi da parte dei modelli...

Conferme da tutti i modelli circa un break temporalesco nel fine settimana ad iniziare dalle regioni settentrionali.


COLPO DI SCENA! Tutti i modelli più performanti della rete, nelle loro corse ufficiali e non, questa mattina optano per un cambiamento abbastanza corpulento del tempo tra sabato e domenica in Italia; arriveranno temporali e aria fresca ad iniziare dalle regioni settentrionali. 
Iniziamo con il MODELLO AMERICANO che è stato il primo a fiutare questa possibilità già a medio e lungo termine. Ecco la previsione imbastita dell'elaborato di oltre oceano per la notte tra sabato 27 e domenica 28 luglio: 

Situazione molto particolare ed interessante: l'alta pressione resterà vittima della sua stessa foga, puntando troppo a nord in direzione della Scandinavia. La radice sub-tropicale prima si strozzerà, poi verrà recisa da una perturbazione in arrivo da ovest che bucherà l'alta pressione con una sorta di "effetto tunnel". 
L'alta pressione delle Azzorre si ritirerà in pieno oceano, mentre l'anticiclone africano verrà rispedito al mittente; sull'Italia andranno quindi in scena temporali anche forti ad iniziare dalle regioni settentrionali, con annesso calo delle temperature. 
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Foggia, arrestato il primo sindaco leghista della Puglia (Apricena): “Favoriva imprenditori amici”

Il sindaco leghista di Apricena, Antonio Potenza, è stato arrestato insieme ad altri imprenditori e amministratori. Il sindaco del partito di Salvini aveva vinto le elezioni con oltre il 70 per cento dei consensi.


Potenza era passato da Forza Italia alla Lega un anno prima delle elezioni amministrative. Il sindaco e gli altri arrestati sono finiti in manette nell’ambito dell’operazione “Madrepietra”, con l’accusa di reati contro la pubblica amministrazione, la ‘par condicio imprenditoriale’, la fede pubblica e il patrimonio, come riferisce il quotidiano Foggia Today.
Potenza ha il “primato” di essere stato il primo sindaco leghista in Puglia.

Unicredit, fino a 10 mila esuberi nel nuovo piano

Sileoni (Fabi): "Faremo a cazzotti"


Unicredit sta considerando di tagliare fino a 10mila posti e di ridurre fino al 10% i costi operativi nell'ambito del nuovo piano strategico che verrà presentato a dicembre. Lo scrive Bloomberg citando persone vicine alla situazione. Sui tagli i numeri sono ancora in fase di revisione e potrebbero essere molto più bassi. Un portavoce del gruppo declina qualsiasi commento.

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lunedì 22 luglio 2019

Devastanti incendi al circolo polare artico: un disastro dall'Alaska alla Siberia

Oltre 100 incendi di vaste dimensioni e di impatto fortemente negativo hanno colpito il circolo polare artico nelle ultime settimane, tra giugno e luglio. La notizia arriva direttamente dal CAMS (Copernicus atmosphere monitoring service) che aggiunge «Solo a giugno, questi incendi hanno emesso nell’atmosfera 50 megatonnellate di biossido di carbonio, che equivalgono alle emissioni annue totali della Svezia».
In pratica in appena 45 giorni è stato rilasciato in atmosfera l'intero quantitativo di biossido di carbonio emesso tra il 2010 e il 2018 da tutti gli incendi sviluppatisi nell'Artico. Fortemente colpite Alaska e Siberia dove diversi incendi hanno incenerito vastissime estensioni di verde, corrispondenti a circa 100.000 campi da calcio (almeno 845 km quadrati). Si stima che nella provincia canadese dell'Albera un incendio abbia divorato una superficie di boschi equivalente a 300.000 campi da calcio. 

Questa situazione disastrosa è dovuta in parte allo scioglimento notevole delle nevi e dalla siccità che stanno avvolgendo l'Alaska (dove ricordiamo pochi giorni fa è stato battuto un record storico di caldo).
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Commercio, mai così male da 4 anni: chiudono 14 negozi al giorno.

Commercio, mai così male da 4 anni: chiudono 14 negozi al giorno
Nel solo 2019 si apprestano a sparire altre 5mila attività: frutto di una crisi del commercio che ha visto dissolversi un miliardo di euro di incassi in un solo anno. Mazzata per gli "indipendenti": un piccolo negozio su 2 chiude i battenti entro i 3 anni di vita


Commercio, mai così male da 4 anni: chiudono 14 negozi al giorno
La crisi del commercio non accenna a finire: dopo la debole 'ripresina' degli anni scorsi, infatti, è tornata a frenare la spesa delle famiglie. Se non ci saranno inversioni di tendenza, il 2019 si chiuderà con una flessione del -0,4% delle vendite, per oltre 1 miliardo di euro in meno sul 2018: il risultato peggiore degli ultimi 4 anni.



Commercio, mai così male da 4 anni: chiudono 14 negozi al giorno
A stimarlo è una nota di Confesercenti che calcola come già siano 32mila i negozi in meno rispetto al 2011. Una "emorragia che ha bruciato almeno 3 miliardi di euro di investimenti delle imprese" mentre nel 2019 si apprestano a sparire altre 5mila attività commerciali, al ritmo di 14 al giorno.
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Caso bambini Bibbiano, fiaccolata per le famiglie coinvolte: indagine estesa a 70 episodi

A Bibbiano (Reggio Emilia) si è svolta una fiaccolata a sostegno dei bimbi strappati alle famiglie coinvolti nell’inchiesta “Angeli e demoni” sul caso degli affidi illeciti, a cui hanno partecipato mille persone. Intanto, cresce il numero dei casi ricontrollati dai giudici del Tribunale dei minori di Bologna: al momento ne sarebbero 70. Indagate 29 persone, tra cui 3 ex sindaci e o sindaci.


Sono state più di mille le persone che sono scese in strada ieri a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, a sostegno delle famiglie coinvolte nell'inchiesta ribattezzata "Angeli e demoni" sugli affidi illeciti. "Giù le mani dai bambini di Bibbiano", si legge sullo striscione che apre il corteo in riferimento ai bimbi strappati ai genitori per darli in affidamento a coppie giudicate "più adatte". E poi ancora: "I bambini non si devono toccare", "I bambini non sono un business", "Chi sbaglia deve pagare. Giù le mani dai bambini", lanciando un messaggio chiaro e diretto che prescinde dalle fazioni politiche. Alcune delle mamme e dei papà, vestiti di bianco, hanno anche sistemato delle scarpette bianche sulle scale all'ingresso del Municipio.

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Inchiesta Angeli e Demoni, tutto sugli affidi illeciti di Bibbiano

Bibbiano, psicoterapeuta scarcerato: “Non sono un mostro, gli abusi nell’infanzia sono sottostimati”

sabato 20 luglio 2019

È morto Francesco Borrelli, il magistrato che cambiò l'Italia

È morto Francesco Borrelli, il magistrato che cambiò l'Italia
Francesco Saverio Borrelli negli anni '90 ha guidato il pool di Mani Pulite, l'inchiesta giudiziaria che ha segnato la fine della Prima Repubblica. Stefania Craxi: "La sua dipartita porta con sé molti segreti e molti 'detto non detto'"
È morto Francesco Borrelli, il magistrato che cambiò l'Italia
Francesco Saverio Borrelli è morto oggi a Milano, dopo una lunga malattia, all'età di 89 anni. Il primo processo importante per Borrelli è stato quello sull'omicidio di Luigi Calabresi, ma il suo nome è inevitabilmente legato alla stagione di Tangentopoli. L'ex magistrato ha infatti guidato il pool di Mani Pulite, l'inchiesta giudiziaria che ha segnato la fine della Prima Repubblica.

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Lo sbarco sulla Luna grazie allʼitaliano Rocco Petrone: la "tigre di Cape Canaveral" che salvò la missione con un bullone

Figlio di emigranti lucani, riuscì a entrare nellʼAccademia militare di West Point in piena guerra, nonostante un cognome "nemico". Suo il "go" che fece la storia. Renato Cantore, autore del libro "Dalla Terra alla Luna", racconta a Tgcom24 la carriera di questo ingegnere di un metro e 90 chiamato "la tigre", "il computer con lʼanima"


La storia dello sbarco sulla Luna la conoscono tutti. E' una storia che parla americano, inevitabilmente. Neil Armstrong, Buzz Aldrin, Michael Collins, la Nasa, l'Apollo 11: questi nomi li conoscono tutti, perché sono nomi balzati oltre la storia, nella leggenda. Ma questa leggenda annovera anche un nome meno altisonante, un nome italiano, lucano per la precisione: Rocco Petrone. Fu lui a lanciare il countdown e a pronunciare il "go" che cambiò la storia dell'umanità. Un ingegnere di un metro e 90, figlio di emigranti della Basilicata e giocatore di football, che in piena guerra riuscì ad essere ammesso nell'Accademia militare americana di West Point nonostante un cognome "nemico" e gli atavici pregiudizi sui nostri connazionali. L'hanno soprannominato "il computer con l'anima", ma anche "la tigre di Cape Canaveral". Di lui ha scritto il giornalista Renato Cantore nel libro Dalla Terra alla Luna, perché per troppi anni se n'era parlato troppo poco.

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Sbarco sulla Luna, 50 anni fa il "passo" più lungo dellʼumanità

venerdì 19 luglio 2019

Il miracolo finanziario della Lega, i 49 milioni da restituire allo Stato sono diventati 18

Il pagamento dilazionato concordato riduce il costo reale per il partito di Salvini. Lo rivela la pubblicazione online del bilancio

I 49 milioni che la Lega deve restituire allo Stato si sono ridotti a 18,4. Il miracolo finanziario è fotografato dal bilancio 2018 del Carroccio ed è figlio dell'accordo con la procura di Genova del settembre 2018 che permette di restituire la somma del vecchio finanziamento pubblico in 75 anni in comode rate da 600mila euro l'anno a interessi zero. Il valore dello sconto è misurato al centesimo nei conti del partito di Matteo Salvini: "L'importo originale di 48.969.617 oggetto del provvedimento penale - recita il fascicolo - è stato iscritto alla voce altri debiti al valore attualizzato di 18.421.587,67 milioni" al netto dei 3,35 milioni "già sequestrati sui conti correnti della Lega Nord". Tradotto in soldoni: il pagamento dilazionato e senza alcun interesse riduce il costo reale per la Lega (ai valori di oggi) di oltre 30 milioni.
 
La pubblicazione online dei bilanci della Lega è caduta nei giorni caldi dell'affare Russia. Proprio Matteo Salvini aveva detto "i bilanci sono pubblici, non c'è un rublo" e in effetti entrate "strane" non ce ne sono - ammesso che esista qualcuno così spericolato da inserire un eventuale finanziamento illecito dentro un bilancio ufficiale. Ma detto questo, si può vedere come ormai la transizione tra Lega Nord e nuova Lega è ormai per buona parte completata, anche se poi la sede è sempre quella di via Bellerio.
 

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19 luglio 1992, strage di via D’Amelio: la mafia uccideva Paolo Borsellino e la scorta

Era una domenica di luglio e correva l’anno 1992.

Paolo Borsellino, illustre magistrato italiano in prima fila contro la battaglia alla mafia, si concedeva un giorno di relax da trascorrere insieme alla famiglia e alle persone a lui più care. Soprattutto dopo che la loro vita era stata stravolta e traumatizzata dalla morte in un attentato del collega e amico Giovanni Falcone. Precisamente 57 giorni prima, Falcone saltava letteralmente in aria sul tratto autostradale all’altezza di Capaci a bordo della sua auto in compagnia della moglie e dell’autista. Tutti morti. E con loro anche tre uomini della scorta. Un dolore atroce per Borsellino, ma che non poteva rallentarlo nella sua lotta e nella sua ricerca della verità e della legalità.
Quella domenica di 26 anni fa, Borsellino come suo solito andava a trovare la madre in via Mariano D’Amelio a Palermo. Tutto tranquillo nel caldo pomeriggio estivo. Improvvisamente quella quiete domenicale venne interrotta bruscamente da un’ esplosione fortissima: 90 kilogrammi di tritolo inseriti in una Fiat 126 vennero fatti esplodere grazie ad un comando azionato a distanza.
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Petrolio ai minimi da sei mesi ma la benzina non scende

La paura di un rallentamento dell’economia globale, sull’onda della guerra dei dazi tra Usa e Cina, sta pesando anche sulle quotazioni del petrolio. Dopo che il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha intensificato le tensioni sul fronte del commercio estero, minacciando dazi anche al Messico, le quotazioni del greggio si stanno muovendo verso i minimi degli ultimi sei mesi. Nel pomeriggio il petrolio del tipo Brent quota a 64,70 dollari al barile (-3,20%) mentre il tipo Wti è a 54,90 dollari (-3,5%).
Il calo è evidente. Niente si muove invece al distributore. «Ancora un giorno di calma sulla rete carburanti italiana – fa notare oggi Quotidiano Energia -. Nessuna compagnia ha mosso, infatti, i prezzi raccomandati di benzina e diesel con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo anche ieri in lieve discesa».
E stabile di conseguenza il quadro dei prezzi praticati sul territorio. In particolare, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,626 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,625 a 1,637 euro/litro (no-logo a 1,609). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,514 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,513 a 1,527 euro/litro (no-logo a 1,497).
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Turiste uccise in Marocco, tre condanne a morte e un ergastolo

Concluso a Imlil il processo per il duplice omicidio delle due ragazze scandinave decapitate nel dicembre 2018


Tre condanne a morte e un ergastolo per i 4 principali imputati. Si è concluso così, a Imlil, in Marocco, il processo per il duplice omicidio della 24enne danese Louisa Vesterager Jespersen e della 28enne norvegese Maren Ueland. Le due turiste scandinave erano state uccise e decapitate sulle montagne dell'Alto Atlante nel dicembre 2018. La sentenza è stata emessa da una Corte di Salé, che ha accolto le richieste dell'accusa per gli esecutori materiali.

Un delitto che sconvolse l'opinione pubblica - Le due ragazze furono uccise e decapitate mentre facevano campeggio alle pendici del monte Toubkal, a 70 chilometri da Marrakech. Il duplice delitto sconvolse l'opinione pubblica. In Marocco l'ultima esecuzione risale al 1993.

I condannati a morte e l'Isis - Il primo dei condannati, Abdessamad Ejjoud, un venditore ambulante di 25 anni, ha confessato di aver organizzato la spedizione mortale con due compagni, Younes Ouaziyad, un falegname di 27 anni e Rachid Afatti di 33 anni, come ha riferito il sito News Hespress. Abdessamed Ejjoud è anche un presunto capo jihadista. I tre sono accusati di aver agito per conto del gruppo jihadista dello Stato Islamico (Isis).

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giovedì 18 luglio 2019

Salvini: oltre questo governo ci sono solo le elezioni

Di Maio: colpiti alle spalle. Alta tensione sul caso Lega-Russia. Giorgetti rinuncia alla candidatura a commissario Ue


"5Stelle e PD? Da due giorni sono già al governo insieme, per ora a Bruxelles. Tradendo il voto degli Italiani che volevano il cambiamento, i grillini hanno votato il Presidente della nuova Commissione Europea, proposto da Merkel e Macron, insieme a Renzi e Berlusconi. Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza". Così Matteo Salvini che ha annunciato che domani non sarà in Consiglio dei Ministri.  Il titolare del Viminale ha anche detto che non parteciperà al vertice sulle autonomie. "Abbiamo tanti validi leghisti" ha sottolineato in conferenza stampa a Helsinki. 

"Se la Lega vuole far cadere il governo - replica Di Maio - lo dica chiaramente e se ne prenda la responsabilità. Io non dico che abbiamo fatto male per l'Italia in questi mesi, ogni giorno cerco di portare a casa i risultati ma con questo clima si fa male al Paese e quando si minaccia di far cadere il governo il risultato è che gli investitori non investono, perché si ritrovano un clima di incertezza e attendono il governo successivo. Il M5S al governo con il Pd - prosegue il leader M5S - è un attacco al M5S per fare notizia e coprire il caso dei fondi russi ma questa è una falsità, una falsità volgare che ci ritroviamo ogni giorno. Si deve portare rispetto al M5S e oggi se vogliamo seguire questo schemino di Salvini chi è al governo con Berlusconi, in tutte le Regioni, è la Lega. Chi sta al governo con Renzi sull'affossamento del salario minimo, sul Tav, su Radio Radicale, ovvero "Radio Soros", è sempre la Lega". 

Violenza sulle donne, il Codice rosso adesso è legge

Via libera del Senato, previsto il carcere per il reato di 'revenge porn'

Via libera definitivo del Senato al ddl sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, il cosiddetto Codice rosso. Il provvedimento, che ha incassato l'ok definitivo del Parlamento e che con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale sarà quindi legge, ha ottenuto 197 sì e 47 astenuti. Tra gli astenuti Leu e Pd.
Bongiorno, è svolta ma ora l'impegno continua  - "La legge Codice Rosso rappresenta il massimo che si può attualmente fare sul piano legislativo per combattere la violenza sulle donne". Lo afferma in una nota il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno. Si tratta, dice, "di un'importantissima novità con la quale vogliamo scongiurare che le donne stiano mesi o anni senza ricevere aiuto". Ma, aggiunge, "dopo questa svolta, sono consapevole che l'impegno per combattere la violenza sulle donne non può finire qui: per esempio, sarà essenziale operare sul piano della riduzione dei tempi dei processi penali". Ecco che, sottolinea, "fare il massimo sul piano legislativo è fondamentale, ma non basta. Come ho sempre sostenuto, la violenza sulle donne è molto spesso una conseguenza delle discriminazioni; dunque, gli interventi legislativi devono essere accompagnati da azioni concrete sul piano culturale". Comunque "oggi abbiamo aggiunto un mattone determinante nella costruzione di un'efficace lotta alla violenza".
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E' morto Luciano De Crescenzo

Lo scrittore e regista napoletano aveva 90 anni


E' morto oggi a Roma, all'età di 90 anni, Luciano De Crescenzo. Lo scrittore, regista, attore e conduttore televisivo era nato a Napoli il 18 agosto 1928. Da alcuni giorni era ricoverato in ospedale. La conferma arriva dalla casa editrice Mondadori che ha pubblicato tutti i suoi libri.

"Lo scrittore e regista Luciano De Crescenzo è morto oggi, giovedì 18 luglio, intorno alle ore 16, presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS per le conseguenze di una grave malattia". Lo comunica lo stesso ospedale romano in una nota. "De Crescenzo, nato a Santa Lucia (Napoli) il 20 agosto 1928, era ricoverato da circa due settimane presso l'UOC di Pneumologia del Gemelli, diretta dal professor Luca Richeldi. Accanto a lui i familiari e gli amici più cari che lo hanno accompagnato anche nell'ultima fase della sua malattia".

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Avvocato ruba su conti minori disabili

Era loro curatore, portati via oltre 500 mila euro

(ANSA) - GENOVA, 18 LUG - Il tribunale di Genova ha condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione un avvocato genovese di 64 anni accusato di avere rubato per 10 anni dai conti correnti di minori disabili di cui era curatore speciale.
    Il pm Paola Calleri aveva chiesto la condanna a dieci anni. Mina era finito ai domiciliari nel 2017. Secondo l'accusa, dal 2006 al 2016 avrebbe effettuato continui prelievi dai conti degli assistiti per oltre 500 mila euro. L'inchiesta era partita da una segnalazione del giudice tutelare a cui la parente di un disabile, amministrato dall'avvocato, aveva fatto notare anomalie sui conti.

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