La storia dello sbarco sulla Luna la conoscono tutti. E' una storia che parla americano, inevitabilmente. Neil Armstrong, Buzz Aldrin, Michael Collins, la Nasa, l'Apollo 11: questi nomi li conoscono tutti, perché sono nomi balzati oltre la storia, nella leggenda. Ma questa leggenda annovera anche un nome meno altisonante, un nome italiano, lucano per la precisione: Rocco Petrone. Fu lui a lanciare il countdown e a pronunciare il "go" che cambiò la storia dell'umanità. Un ingegnere di un metro e 90, figlio di emigranti della Basilicata e giocatore di football, che in piena guerra riuscì ad essere ammesso nell'Accademia militare americana di West Point nonostante un cognome "nemico" e gli atavici pregiudizi sui nostri connazionali. L'hanno soprannominato "il computer con l'anima", ma anche "la tigre di Cape Canaveral". Di lui ha scritto il giornalista Renato Cantore nel libro Dalla Terra alla Luna, perché per troppi anni se n'era parlato troppo poco.
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