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venerdì 20 dicembre 2019
Alessandria, la piena del torrente riporta alla luce i rifiuti sepolti da vent'anni
La piena dell'Orba, in provincia di Alessandria, ha ripotato alla luce rifiuti sepolti oltre vent'anni fa a seguito di uno scandalo scoppiato nell'area di Castellazzo Bormida. Plastiche, bidoni e forse anche scorie pericolose. Per questo motivo l'Arpa ha fatto un sopralluogo nell'area. "L'Orba durante l'ultima maxi piena ha superato l'argine invadendo un'area dove si nota, a parte un paio di bidoni e brandelli di plastica, un rilevato sotto cui probabilmente c'è qualcosa, si tratta di capire che cosa. Interverremo anche con escavatori, in modo da escludere la presenza di materiale potenzialmente rischioso", assicura Alberto Maffiotti, direttore dell'Arpa.
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giovedì 19 dicembre 2019
Frana Oltrepò: si cercano persone sotto le macerie
Presenti sul posto le unità cinofile e della squadra USAR per la ricerca sotto maceria.
Frana blocca provinciale tra Varzi e Cella: possibili persone sotto le macerie. In azione le unità cinofile e la squadra USAR per la ricerca sotto maceria.
Frana tra Varzi e Cella, strada interrotta
Questa mattina una squadra dei Vigili del Fuoco del comando di Pavia, distaccamento di Varzi, è intervenuta sulla provinciale che collega Varzi con l’abitato di Cella, per una frana che ha completamente ostruito la sede stradale.
In campo le unità cinofile
Dato che non si esclude la possibilità che vi sia qualcuno al di sotto è stata richiesto l’intervento di cinofili e della squadra USAR per la ricerca sotto maceria. Sul posto unitamente ai vigili del fuoco sono intervenuti anche una pattuglia dei Carabinieri ed i tecnici della provincia di Pavia.
Il presidio
Con il calare del buio si sono concluse le operazioni di ricerca. I vigili del fuoco hanno messo in campo le squadre USAR, acronimo di Urban Search And Rescue e i cinofili. Le squadre USAR, riconosciute a livello mondiale seguendo i parametri INSARAG, sono intervenute anche nel recente terremoto in Albania. L’amministratore comunale e la proteziobe civile di Pavia stanno organizzando un presidio.
Altre piogge in arrivo, domani è allerta arancione
L'Arpa ha diramato il bollettino meteo che prevede allerta arancione sulla parte sud della provincia; allerta gialla a nord
Domani torna l’allerta meteo su vaste zone del Piemonte. Nel bollettino diramato pochi minuti fa dall’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, per venerdì 20 dicembre è prevista l’allerta arancione su tutta la parte sud della provincia (Alessandria, Tortona, Novi Ligure, Ovada, Acqui Terme) e l’allerta gialla sulla parte nord (Casale e Valenza).
Per oggi, l’Arpa parla di precipitazioni deboli o moderate diffuse, in attenuazione dal tardo pomeriggio. Domani si prevedono piogge inizialmente deboli o localmente moderate, in intensificazione da metà mattinata con valori anche molto forti a ridosso dei rilievi meridionali; attenuazione graduale dei fenomeni dal tardo pomeriggio.
Il papà musulmano alle maestre dei figli: «Sì al Natale, il vero Islam rispetta tutte le religioni»
A San Giuliano l’esempio illuminato di Banour Tarik: «Sono molto contento che imparino a conoscere la tradizione del Paese che li ospita»
«L’Islam chiede che vengano rispettate tutte le religioni. Pertanto, dal momento che i miei due figli sono nati in Italia, io sono molto contento che imparino a conoscere la tradizione del Paese che li ospita». Ha le idee chiare e una mente aperta al dialogo e all’incontro Banour Tarik, 38enne marocchino che da 18 anni vive e lavora in Italia. Per questo nei giorni scorsi ha chiesto ai suoi bambini, Marwan e Youssef , di dargli il diario, poter scrivere alle maestre di coinvolgerli nelle feste, nei cori e in tutte le altre tradizionali attività che si terranno nelle prossime settimane nelle loro classi, alla scuola Cavalcanti di San Giuliano Milanese. Anche se sia lui che i suoi figli siano musulmani.
«L’Islam - osserva il papà di San Giuliano -, chiede che vengano rispettate tutte le religioni, pertanto, dal momento che i miei due figli sono nati in Italia, io sono molto contento che imparino a conoscere la tradizione del Paese che li ospita».
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In Piemonte a rischio 5 mila posti di lavoro
Cirio: “Una calamità naturale”. Pronta una richiesta di stato di emergenza per chiedere al governo i fondi necessari a superare la crisi
TORINO. Sono almeno 5mila i posti di lavoro a rischio in Piemonte. La stima è del presidente della Regione, Alberto Cirio, che paragona la crisi occupazionale a una «calamità naturale». E si prepara a portare in Consiglio regionale la richiesta di «stato di emergenza», per «chiedere a Roma i fondi necessari a superare le difficoltà». L'occasione «domani pomeriggio (giovedì 19 dicembre ndr), quando abbiamo convocato una seduta - osserva il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia - durante la quale il presidente Cirio e i consiglieri dibatteranno delle ripercussioni sul territorio della fusione Fca-Psa». Cirio e Allasia, insieme con l'assessora regionale al Lavoro Elena Chiorino, hanno incontrato oggi i rappresentanti delle aziende piemontesi alle prese con i problemi maggiori. Ovvero Ventures, la ex Embraco, Mahle, Alpitel, Oil System e Alca.
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TORINO. Sono almeno 5mila i posti di lavoro a rischio in Piemonte. La stima è del presidente della Regione, Alberto Cirio, che paragona la crisi occupazionale a una «calamità naturale». E si prepara a portare in Consiglio regionale la richiesta di «stato di emergenza», per «chiedere a Roma i fondi necessari a superare le difficoltà». L'occasione «domani pomeriggio (giovedì 19 dicembre ndr), quando abbiamo convocato una seduta - osserva il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia - durante la quale il presidente Cirio e i consiglieri dibatteranno delle ripercussioni sul territorio della fusione Fca-Psa». Cirio e Allasia, insieme con l'assessora regionale al Lavoro Elena Chiorino, hanno incontrato oggi i rappresentanti delle aziende piemontesi alle prese con i problemi maggiori. Ovvero Ventures, la ex Embraco, Mahle, Alpitel, Oil System e Alca.
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Trump sotto impeachment alla Camera. 230 sì 197. Il Tycoon: "Nulla di sbagliato, i repubblicani con noi"
"Democratici consumati da odio, vogliono annullare le elezioni". Così Donald Trump si rivolge ai suoi sostenitori nel corso di un comizio a Battle Creek, in Michigan
NEW YORK - Donald Trump fa il suo ingresso nei libri di Storia come il terzo presidente impicciato d'America - dopo Andrew Johnson nel 1868 e Bill Clinton nel 1998 (Nixon si dimise prima del voto) - quando in America sono ormai passate otto e mezza di sera: al termine di una lunghissima giornata politica durata più di 12 ore.
I due articoli di impeachment approvati il primo con 230 voti favorevoli e 197 contrari - in pratica tutti i repubblicani più i dem Collin Petterson e Jeff Van Drew, il deputato del New Jersey che ha già annunciato di voler cambiare casacca.
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NEW YORK - Donald Trump fa il suo ingresso nei libri di Storia come il terzo presidente impicciato d'America - dopo Andrew Johnson nel 1868 e Bill Clinton nel 1998 (Nixon si dimise prima del voto) - quando in America sono ormai passate otto e mezza di sera: al termine di una lunghissima giornata politica durata più di 12 ore.
I due articoli di impeachment approvati il primo con 230 voti favorevoli e 197 contrari - in pratica tutti i repubblicani più i dem Collin Petterson e Jeff Van Drew, il deputato del New Jersey che ha già annunciato di voler cambiare casacca.
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mercoledì 18 dicembre 2019
Rubati i panettoni per finanziare la pizzeria dei ragazzi autistici: “Non ci hanno tolto il sorriso”
Furto nella notte dal box di Nico Acampora, fondatore del progetto PizzAut, la pizzeria che sarà gestita interamente da ragazzi autistici. Scomparsi i panettoni destinati alla vendita per la raccolta fondi. Acampora e la moglie si sono resi conto stamattina del furto, non capacitandosi del gesto, considerato come un “furto ai nostri ragazzi speciali”. Ma intanto, sui social, è già partita la gara di solidarietà: “Hanno lanciato l’iniziativa ‘Acquista un panettone che non c’è’ – svela Acampora a Fanpage.it -. Vogliono comprarlo pur sapendo che non gli arriverà mai”.
"Buon Natale a chi ci ha derubato". Inizia così il post di denuncia di Nico Acampora, fondatore di PizzAut, una pizzeria che sarà interamente gestita da ragazzi afflitti da autismo, che ieri notte è stato vittima del furto dei panettoni destinati alla vendita per la raccolta fondi. Acampora, che ieri sera era impegnato in una serata dove i suoi ragazzi hanno fatto la pizza a circa 150 invitati, tra cui anche la federazione degli arbitri di rugby italiana, è rientrato circa verso mezzanotte senza accorgersi di nulla. A rendersi conto del furto è stata la moglie che, una volta smontato il turno notturno in ospedale (è infermiera), non ha potuto fare altro che constatare la mancanza dei panettoni, molti dei quali già "promessi" a qualche acquirente. Fanpage.it ha contattato il fondatore di PizzAut per parlare della situazione.
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"Buon Natale a chi ci ha derubato". Inizia così il post di denuncia di Nico Acampora, fondatore di PizzAut, una pizzeria che sarà interamente gestita da ragazzi afflitti da autismo, che ieri notte è stato vittima del furto dei panettoni destinati alla vendita per la raccolta fondi. Acampora, che ieri sera era impegnato in una serata dove i suoi ragazzi hanno fatto la pizza a circa 150 invitati, tra cui anche la federazione degli arbitri di rugby italiana, è rientrato circa verso mezzanotte senza accorgersi di nulla. A rendersi conto del furto è stata la moglie che, una volta smontato il turno notturno in ospedale (è infermiera), non ha potuto fare altro che constatare la mancanza dei panettoni, molti dei quali già "promessi" a qualche acquirente. Fanpage.it ha contattato il fondatore di PizzAut per parlare della situazione.
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Tumori a Spinetta, fino al 50% superiori rispetto al resto della città
Il dato è relativo agli uomini. L’incremento è del 30 per cento senza
distinzione di sesso. È quanto rivela uno studio epidemiologico
presentato oggi 18 dicembre
ALESSANDRIA. Le patologie tumorali dei residenti nell’area del polo chimico sono fino al 50% superiori a quelli della media della popolazione alessandrina, per gli uomini. L’incremento è del 30 per cento senza distinzione di sesso, rispetto al resto della città. È quanto rivela uno studio epidemiologico che prende in considerazione i dati riferiti al periodo 1996-2017 e illustrati oggi da Arpa, Asp e Comune ad Alessandria.
È solo uno dei passaggi dello studio epidemiologico presentato da Arpa Piemonte su una coorte di residenti nella frazione di Spinetta Marengo a ridosso del polo chimico. I dati presi in considerazione solo quelli relativi ai residenti e non ai dipendenti delle aziende, considerando i ricoveri dal 1996 al 2017.
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ALESSANDRIA. Le patologie tumorali dei residenti nell’area del polo chimico sono fino al 50% superiori a quelli della media della popolazione alessandrina, per gli uomini. L’incremento è del 30 per cento senza distinzione di sesso, rispetto al resto della città. È quanto rivela uno studio epidemiologico che prende in considerazione i dati riferiti al periodo 1996-2017 e illustrati oggi da Arpa, Asp e Comune ad Alessandria.
È solo uno dei passaggi dello studio epidemiologico presentato da Arpa Piemonte su una coorte di residenti nella frazione di Spinetta Marengo a ridosso del polo chimico. I dati presi in considerazione solo quelli relativi ai residenti e non ai dipendenti delle aziende, considerando i ricoveri dal 1996 al 2017.
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martedì 17 dicembre 2019
Lamorgese batte Salvini cinque a uno sui ricollocamenti
I migranti ricollocati dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese sono cinque volte di più rispetto a quelli ricollocati da Matteo Salvini nel 2019. Il Capitano era quello che prometteva che avrebbe rimpatriato 600mila “clandestini” l’anno, ma Lamorgese prima in un mese ha ottenuto più di Salvini in un anno e poi ha stipulato l’accordo di Malta con altre nazioni europee che oggi sta funzionando.
Lamorgese batte Salvini cinque a uno sui ricollocamenti
Alessandro Mantovani oggi sul Fatto Quotidiano spiega che mentre sull’arrivo dei migranti con i barchini l’esecutivo non può fare nulla, quel che il governo può e deve fare è ricollocare i richiedenti asilo nei Paesi europei, almeno quelli soccorsi in alto mare da ong e altri, secondo la strategia degli accordi avviata dal Conte 1 con Salvini e proseguita dal Conte 2 con Lamorgese. E qui i numeri, ammesso che si possano ridurre persone e destini a numeri, danno ragione alla ministra Lamorgese.
Continua quiNEI PRIMI otto mesi del 2019, quando al Viminale c’era Salvini, secondo il ministero dell’Interno sono stati ricollocati in Europa 85 richiedenti asilo. Meno di undici al mese. Tutte le volte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte doveva concordare le “quote ”, magari mentre il vicepremier leghista strepitava e lasciava le navi in mare anche in pieno inverno. Negli ultimi quattro mesi, cioè dell’insediamento a settembre del Conte 2 e di Lamorgese al Viminale, i ricollocamenti effettivi sono stati 196, cioè 49 al mese.
80 anni di matrimonio, Charlotte e John nel Guinness dei primati
Sposati nel 1939, il 22 dicembre festeggiano le "nozze di quercia". È la coppia rimasta sposata più a lungo nel mondo
John ha 106 anni, Charlotte 105: il 22 dicembre celebreranno a Austin 80 anni di matrimonio diventando, secondo il Guinness World Records, i marito e moglie ancora in vita rimasti sposati più a lungo.
Gli Henderson si sono conosciuti al college nel 1934 ma Charlotte ha impiegato cinque anni per decidere di sposare John che aveva conosciuto durante una lezione di zoologia all'università del Texas. Gli studenti erano seduti in ordine alfabetico e a John Henderson, un aitante giocatore di football, era toccato il posto immediatamente dietro alla timida Charlotte Curtis.
Poche coppie arrivano al traguardo delle "nozze di quercia", il record dei record, e chi festeggia questo anniversario ha davvero abbattuto tutti i muri del tempo con la longevità del loro amore. Gli Henderson, che vivono adesso in una casa di riposo di Austin tuttora in buona salute se non qualche problema di udito, non sono d'altro canto la coppia sposata più a lungo della storia: quel primato appartiene ancora a Zelmyra e Herbert Fisher, che si sposarono rispettivamente a 19 e 17 anni e rimasero assieme per 86 anni e 290 giorni prima della morte di Herbert nel 2011.
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17 dicembre. Buon compleanno a papa Francesco
Un debito di affetto che vi chiediamo di condividere con noi. Pensiamo infatti che il più bel dono di compleanno, il più gradito dal Papa, sia pregare per lui
Il Papa compie 83 anni: è nato infatti a Buenos Aires il 17 dicembre 1936.
E come sempre vivrà il suo compleanno come se fosse un giorno come gli altri. Pregando e lavorando. Di sicuro gli arriveranno auguri da ogni parte del mondo. Aggiungiamo i nostri, insieme a un piccolo regalo che regalo non è.
Ma un dovere, meglio, un debito di affetto che vi chiediamo di condividere con noi. Pensiamo infatti che il più bel dono di compleanno, il più gradito dal Papa, sia pregare per lui. Esaudendo così l’invito che rilancia al termine di ogni incontro: «Per favore non dimenticatevi di pregare per me».
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Il Papa compie 83 anni: è nato infatti a Buenos Aires il 17 dicembre 1936.
E come sempre vivrà il suo compleanno come se fosse un giorno come gli altri. Pregando e lavorando. Di sicuro gli arriveranno auguri da ogni parte del mondo. Aggiungiamo i nostri, insieme a un piccolo regalo che regalo non è.
Ma un dovere, meglio, un debito di affetto che vi chiediamo di condividere con noi. Pensiamo infatti che il più bel dono di compleanno, il più gradito dal Papa, sia pregare per lui. Esaudendo così l’invito che rilancia al termine di ogni incontro: «Per favore non dimenticatevi di pregare per me».
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Pedofilia, il Papa abolisce il 'segreto pontificio' sugli abusi
Papa Francesco: “Meglio vivere come ateo che andare in chiesa e odiare”
lunedì 16 dicembre 2019
Terra dei fuochi, il grande allarme dei biologi: «A rischio la conservazione della specie umana»
Nella «Terra dei fuochi» è a «rischio il principio base della biologia: quello della conservazione della specie. E parliamo della specie umana». Lo ha detto Vincenzo D'Anna, presidente dell'Ordine nazionale dei Biologi, al convegno dal titolo «Ecotossicologia ed effetti sulla salute umana», organizzato dall'ONB nel Real Borgo di San Leucio a Caserta. Coordinatore scientifico dell'evento, che ha visto la partecipazione di oltre 200 biologi, il professor Raffaele De Vita (Enea) che ha moderato gli interventi insieme a Stefano Dumontet, docente dell'università «Partenope» di Napoli. Presente, in rappresentanza della città di Caserta, anche il sindaco Carlo Marino.
I relatori intervenuti, provenienti dai principali atenei italiani, hanno presentato relazioni incentrate sull'inquinamento ambientale dovuto ai metalli pesanti, ma anche ai pesticidi ed al doloso smaltimento illegale dei rifiuti. Un problema particolarmente sentito nella cosiddetta «Terra dei fuochi». Inoltre è stata approfondita la ricaduta che tale forma di inquinamento può avere sulla salute riproduttiva dell'uomo. «Scienziati e ricercatori hanno dimostrato, dati alla mano, che l'inquinamento è di tipo microscopico e non macroscopico» ha spiegato il senatore D'Anna. Purtroppo, ha aggiunto ancora il presidente dell'ONB, paghiamo lo scotto di «leggi scellerate come la 99 del 1992 che ha consentito di spargere sui terreni agricoli i fanghi prodotti dai depuratori: un concentrato di diossine, metalli pesanti, polveri, nanoparticelle e prodotti chimici che poi rappresentano il vulnus per lo sviluppo di patologie cancerogene, modificazioni genetiche ed epigenetiche».
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Istat: 816mila italiani all'estero. Calano del 17% gli ingressi degli immigrati
Dei 186mila italiani che si sono trasferiti all'estero, 3 su 4 sono istruiti. Il calo degli immigrati in Italia provenienti dal continente africano nel 2018 è pari al -17%.
Sono 816 mila gli italiani che si sono trasferiti all'estero negli ultimi 10 anni.Oltre il 73% ha 25 anni e più; di questi, quasi tre su quattro hanno un livello di istruzione medio-alto. Lo riferisce il report sull'immigrazione dell'Istat. Il calo degli immigrati in Italia provenienti dal continente africano nel 2018 è pari al -17%.
Ci si continua a spostare alla ricerca di un lavoro dal Sud verso il Settentrione e il Centro Italia e il fenomeno è in lieve aumento. Secondo il rapporto Istat sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente, nel 2018, sono oltre 117 mila i movimenti da Sud e Isole che hanno come destinazione le regioni del Centro e del Nord (+7% rispetto al 2017).
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Forte MALTEMPO in LIGURIA dal 17 al 21 Dicembre: possibili NUBIFRAGI e TEMPORALI anche di forte intensità
La settimana prossima sarà quasi completamente caratterizzata da maltempo diffuso sul Nord Italia e specialmente su Piemonte e Liguria, ove di prevedono PIOGGE FORTI e TEMPORALI che potranno creare nuovi problemi dopo le abbondandi piogge delle ultime settimane.
La prima fase di MALTEMPO è attesa già da MARTEDI 17 con fenomeni piovosi anche di forte intensità che potranno perdurare almeno per 48-72 ore. In caso di fenomeni violenti non escludiamo possibilità criticità per frane e allagamenti.
Dopo una rapida pausa GIOVEDI MATTINA, una seconda pausa di maltempo investirà nuovamente il NORD ITALIA e la LIGURIA con nuove PIOGGE COPIOSE e possibilità di TEMPORALI INTENSI. Altra pioggia quindi, che andrà a cadere su terreni nuovamente saturi e fragili. Vi invitiamo a prestare la massima attenzione specialmente al RISCHIO FRANE.
domenica 15 dicembre 2019
‘Ndrangheta, il presidente della Valle d’Aosta si è dimesso. “Fotografato mentre entrava nel ristorante di un boss per parlare di elezioni”
Il governatore è stato fotografato mentre entrava nel ristorante di un boss "per parlare di elezioni regionali". Sessantotto anni, ex senatore, medico chirurgo in pensione dal 2011, punto di riferimento in Valle d’Aosta per Comunione e liberazione e noto anche come Sentinella in piedi. "Sono totalmente estraneo" dice il presidente
Le sue dimissioni erano state chieste da più parti. Oggi il presidente della Regione Valle d’Aosta, Antonio Fosson, si dimette. Un annuncio – come riposta l’Ansa – durante una riunione straordinaria di maggioranza a Palazzo regionale. Le motivazioni sono legate all’avviso di garanzia ricevuto dalla Dda per scambio elettorale politico mafioso nell’inchiesta sul condizionamento delle Regionali del 2018 in Valle d’Aosta da parte della ‘ndrangheta. Anche gli assessori Laurent Viérin, responsabile di Turismo e Beni culturali ed ex governatore, e Stefano Borrello, opere pubbliche hanno annunciato che si dimetteranno. Il consigliere Luca Bianchi, invece, lascerà l’incarico di presidente di commissione e di capogruppo dell’Union valdotaine. Tutti e tre sono indagati – assieme a Fosson – per scambio elettorale politico mafioso nell’ambito di un’inchiesta della Dda sul condizionamento delle elezioni regionali del 2018 in Valle d’Aosta da parte della ‘ndrangheta. Secondo l’accusa il governatore sarebbe stato “influenzato da un uomo vicino ai clan”.
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Le sue dimissioni erano state chieste da più parti. Oggi il presidente della Regione Valle d’Aosta, Antonio Fosson, si dimette. Un annuncio – come riposta l’Ansa – durante una riunione straordinaria di maggioranza a Palazzo regionale. Le motivazioni sono legate all’avviso di garanzia ricevuto dalla Dda per scambio elettorale politico mafioso nell’inchiesta sul condizionamento delle Regionali del 2018 in Valle d’Aosta da parte della ‘ndrangheta. Anche gli assessori Laurent Viérin, responsabile di Turismo e Beni culturali ed ex governatore, e Stefano Borrello, opere pubbliche hanno annunciato che si dimetteranno. Il consigliere Luca Bianchi, invece, lascerà l’incarico di presidente di commissione e di capogruppo dell’Union valdotaine. Tutti e tre sono indagati – assieme a Fosson – per scambio elettorale politico mafioso nell’ambito di un’inchiesta della Dda sul condizionamento delle elezioni regionali del 2018 in Valle d’Aosta da parte della ‘ndrangheta. Secondo l’accusa il governatore sarebbe stato “influenzato da un uomo vicino ai clan”.
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sabato 14 dicembre 2019
La manifestazione delle Sardine a Roma, in piazza San Giovanni, in diretta
Il leader Mattia Santori: «Bene anche se saremo 10mila, l’importante è il messaggio». Ecco chi interverrà
È iniziata alle 15 in piazza San Giovanni, a Roma, la manifestazione delle Sardine (qui il pezzo che spiega chi siano, cosa vogliano e perché abbiano scelto questo nome; qui l’intervista al loro leader Mattia Santori; qui quella all’organizzatore della manifestazione di Roma, Stephen Ogongo; qui la diretta video). Si tratta del primo meeting nazionale del movimento nato a Bologna lo scorso 14 novembre. L’unico simbolo ammesso è quello della sardina.
“Sono un cacciatore di ebrei”, fornaio in manette dopo il post razzista su Facebook: in casa aveva una piantagione di droga
L'immagine ritraeva il commerciante con una pistola in mano. E' stato denunciato per istigazione all'odio razziale
Una foto che lo ritrae, postata sul suo profilo Facebook e resa pubblica, forse per amplificarne l’effetto. In quella immagine Paolo Da Prato, panettiere 53enne di Lucca, con un’attività in un comune della Valle del Serchio, tiene in mano una pistola. Solo in seguito la Digos confermerà che era un giocattolo, una maldestra riproduzione di una Luger. Ma sono soprattutto le parole apparse a chiosa di quell’inquietante post ad aver convinto ad agire: “Cacciatore di ebrei”.
Erano appena cominciati allora i guai del commerciante, ritenuto dagli inquirenti un estremista di destra e simpatizzante di Forza Nuova: gli investigatori diretti dal vice questore Leonardo Leone scavano subito nella sua vita e inviano la segnalazione alla procura. Da Prato viene iscritto nel registro degli indagati. Istigazione all’odio e alla violenza per motivi razziali e religiosi. Un’accusa grave, della quale Da Prato dovrà rispondere di fronte alla magistratura.
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Caos Popolare di Bari, Bankitalia la commissaria e il governo litiga sul salvataggio
Il governo si riunisce d'urgenza ma senza gli esponenti di Italia Viva che poco prima della riunione si chiamano fuori: "Rottura nel metodo e nel merito". E Franceschini attacca: "Basta con le minacce agli alleati". Rinviata l'adozione di un decreto
Accelerazione nella crisi della Banca popolare di Bari e conseguente caos nella maggioranza, prima, dopo e durante un consiglio dei ministri convocato d'emergenza per discutere di un decreto per salvare la banca, mettendo sul piatto una cifra stimata tra 800 milioni e un miliardo di euro.
Il cdm che si è tenuto in serata è durato circa un'ora e si è concluso intorno alle 22.40. Non è stato approvato nessun decreto per il momento, ma il governo "è pronto ad assumere le iniziative necessarie alla piena tutela degli interessi dei risparmiatori e a rafforzare il sistema creditizio". La maggioranza però trema, in un tutti contro tutti che scuote Palazzo Chigi. Circola anche la voce che i renziani vogliano aprire una crisi, ipotesi che le stesse fonti del partito dell'ex premier poi smentiscono.
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Accelerazione nella crisi della Banca popolare di Bari e conseguente caos nella maggioranza, prima, dopo e durante un consiglio dei ministri convocato d'emergenza per discutere di un decreto per salvare la banca, mettendo sul piatto una cifra stimata tra 800 milioni e un miliardo di euro.
Il cdm che si è tenuto in serata è durato circa un'ora e si è concluso intorno alle 22.40. Non è stato approvato nessun decreto per il momento, ma il governo "è pronto ad assumere le iniziative necessarie alla piena tutela degli interessi dei risparmiatori e a rafforzare il sistema creditizio". La maggioranza però trema, in un tutti contro tutti che scuote Palazzo Chigi. Circola anche la voce che i renziani vogliano aprire una crisi, ipotesi che le stesse fonti del partito dell'ex premier poi smentiscono.
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venerdì 13 dicembre 2019
Le piogge di inizio settimana: attenzione al settore di nord-ovest
Tra lunedi e mercoledi il settore di nord-ovest avrà piogge anche di una certa intensità, specie sulla Liguria e la fascia prealpina piemontese e lombarda con neve solo oltre i 1500-1700 metri.
Correnti di SCIROCCO nuovamente sugli scudi all'inizio della settimana prossima in Italia. Le regioni di nord-ovest saranno interessate da piogge talora intense che tenderanno ad estendersi alle due Isole Maggiori nella giornata di mercoledi 18 dicembre.
La prima mappa mostra la sommatoria delle precipitazioni attese in Italia per l'intera giornata di lunedi 16 dicembre:
Rovesci sono attesi sulla Liguria, pioggia sul resto del nord-ovest, specie sulla Lombardia con quota neve sui 1500-1700 metri; piovaschi saranno possibili anche sulla Toscana, per il resto tempo asciutto e largamente soleggiato, specie al sud, sotto l'egida di temperature miti.
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Pd e M5S: “In via S. Giacomo della Vittoria le carrozzine non passano”
"In alcuni punti sembra un percorso a ostacoli" ha tuonato il capogruppo dem Berta. E i pentastellati firmano una interpellanza al sindaco.
ALESSANDRIA – Pochi giorni dopo l’inaugurazione del restyling di via San Giacomo della Vittoria sono subito emerse alcune problematiche. Il capogruppo del Partito Democratico Paolo Berta ha infatti rilevato la presenza di diversi vasi installati dai commercianti vicino al muro che rendono difficoltoso il passaggio alle persone con disabilità in carrozzina o ai non vedenti, vista la contemporanea presenza dei paletti.
“In alcuni punti sembra un percorso a ostacoli. Si tratta dell’ennesimo schiaffo in faccia alle persone con disabilità“ ha rimarcato Paolo Berta “in particolare a coloro che non vedono. Chiediamo un immediato intervento. Si tratta dei vasi allestiti nell’ambito della convenzione tra Comune e Ascom per il progetto “Green Design”.
“L’atto” ha rimarcato il consigliere di opposizione “è anche scaduto la scorsa estate. A questo punto l’amministrazione decida cosa fare: se c’è l’intenzione di rinnovarlo almeno si adottino delle accortezze per non creare disagi a chi passa, magari decidendo di installare vasi sui muri, a un metro e mezzo di altezza, così da non occupare il marciapiede”.
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giovedì 12 dicembre 2019
Facevano entrare illegalmente stranieri: sgominato gruppo criminale con sede anche a Serravalle Scrivia
SERRAVALLE SCRIVIA – Un’associazione criminale, ritenuta responsabile dell’ingresso illegale di migliaia di pakistani, indiani e bengalesi in diversi stati europei, è stata sgominata da una task force internazionale. L’operazione, denominata ‘Pakistan 2019‘, è stata messa a segno al termine di complessi accertamenti svolti dalla squadra mobile di Torino e dalla polizia di frontiera francese, con l’ausilio di Europol, nell’ambito dell’accordo a suo tempo concluso per la costituzione di una squadra investigativa comune tra l’Ufficio del Giudice Istruttore della Giurisdizione Interregionale Specializzata (Jirs) presso il Tribunale di Grande Istanza di Lione e la Procura della Repubblica di Torino, che hanno diretto le indagini.
Sono stati eseguiti sei fermi di indiziato di delitto ed è stata data esecuzione a due mandati di arresto europeo, nelle province di Torino, Alessandria, Bergamo, Treviso e Trento. “Il sodalizio criminale, radicato in Piemonte e Lombardia con ramificazioni in Francia e altri paesi europei, era divenuto ormai famoso tra i connazionali presenti in Italia e all’estero, al punto da ricevere richieste direttamente dai paesi di origine degli aspiranti viaggiatori“, fa sapere la polizia.
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NEVE tra est Lombardia, Veneto ed Emilia, piogge sul Tirreno, venerdì MALTEMPO più intenso!
Una perturbazione è in transito sull'Italia, un'altra ne seguirà a breve nella giornata di venerdì, portando venti tempestosi e ancora precipitazioni, anche nevose a quote prossime alla pianura al nord.
SITUAZIONE: una veloce perturbazione ha portato precipitazioni sparse su molte zone del territorio, specie sul Tirreno, la Lombardia, il Veneto e l'Emilia-Romagna, anche a carattere nevoso sino a quote di pianura al nord. Ecco le precipitazioni previste per le prossime ore sull'Italia secondo il modello americano, da notare che alcune zone del nord-est non riceveranno precipitazioni, cosi come sono già con cielo sereno quelle all'estremo nord-ovest:
EVOLUZIONE: una seconda e più intensa perturbazione colpirà un po' tutto il Paese nella giornata di venerdì, introducendo anche aria più fredda al settentrione, dove potrà tornare a cadere la neve sino a quote prossime alla pianura, perlomeno a tratti.
mercoledì 11 dicembre 2019
Centinaia di sindaci in marcia per Liliana Segre a Milano: "Cancelliamo le parole odio e indifferenza"
Corteo da piazza Mercanti a piazza Scala passando per la Galleria. Unico intervento quello della senatrice sotto scorta. In Galleria la gente canta "Bella Ciao" e grida "Liliana, Liliana". I sindaci le consegnano la fascia tricolore, la piazza canta l'Inno d'Italia
"C'è una grande musica in questa piazza, il tempio della musica oggi è all'aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l'odio agli anonimi della tastiera. Basta odio, stasera non c'è indifferenza, ma c'è un'atmosfera di festa": Liliana Segre parla dal palco di piazza della Scala tra gli applausi, poi tutta la piazza si ferma per un minuto di silenzio, prima che il presidente di Anci consegni alla senatrice a vita una fascia tricolore e tutti cantino l'Inno d'italia. Seicento sindaci e loro rappresentanti, tutti con la fascia tricolore, ma senza simboli di partito, in prima fila i sindaci Beppe Sala, Leoluca Orlando, Giorgio Gori, Antonio Decaro. E tanta gente comune, a formare quella "scorta civile" per la senatrice a vita Liliana Segre e per dire che "l'odio non ha futuro". E' stata la marcia dei sindaci, organizzata dal Comune di Milano,assieme all'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Autonomie Locali Italiane (ALI) e Unione Province Italiane (UPI), per testimoniare la vicinanza di piccoli, medi e grandi comuni alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz, oggi sotto scorta a causa di ripetute minacce antisemite.
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"C'è una grande musica in questa piazza, il tempio della musica oggi è all'aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l'odio agli anonimi della tastiera. Basta odio, stasera non c'è indifferenza, ma c'è un'atmosfera di festa": Liliana Segre parla dal palco di piazza della Scala tra gli applausi, poi tutta la piazza si ferma per un minuto di silenzio, prima che il presidente di Anci consegni alla senatrice a vita una fascia tricolore e tutti cantino l'Inno d'italia. Seicento sindaci e loro rappresentanti, tutti con la fascia tricolore, ma senza simboli di partito, in prima fila i sindaci Beppe Sala, Leoluca Orlando, Giorgio Gori, Antonio Decaro. E tanta gente comune, a formare quella "scorta civile" per la senatrice a vita Liliana Segre e per dire che "l'odio non ha futuro". E' stata la marcia dei sindaci, organizzata dal Comune di Milano,assieme all'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Autonomie Locali Italiane (ALI) e Unione Province Italiane (UPI), per testimoniare la vicinanza di piccoli, medi e grandi comuni alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz, oggi sotto scorta a causa di ripetute minacce antisemite.
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Liliana Segre: "Temo che senza me e Terracina la memoria dell'Olocausto finirà"
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