Le parole di Ilaria Capua sovrastano di negatività i segni e le attese di speranza relegati al vaccino al quale il mondo intero ci sta lavorando già da mesi. Secondo la virologa, non sarà il vaccino che ci porterà fuori nell’immediato da questo incubo chiamato CORONAVIRUS. Bisogna vedere i risultati che avrà in termini di efficacia e poi ci sono tanti altri problemi, come ad esempio la distribuzione a livello mondiale e nazionale. Per fare vaccini sicuri ci vuole tempo e attenzione. La strada è ancora molto lunga, difficile ed incerta, colma di incognite: prima fra tutte il vaccino deve essere INNOCUO, ovvero non deve dare problemi e in secondo luogo deve essere EFFICACE, ovvero deve effettivamente proteggerci dal virus. A seguire incognite sui tempi di produzione e distribuzione a 7 miliardi di persone nel mondo.
La virologa Capua ha inoltre sottolineato che: “il lockdown che è stato adottato in Italia è stato molto duro, ha sconvolto il paese e ha lasciato il segno. Ora siamo pronti per una ripartenza intelligente. In questo momento mi permetto di chiedere ai giornalisti, a chi si occupa di scienza, ai divulgatori di far passare questo messaggio: ognuno deve fare il suo pezzetto. Sappiamo che questo virus si trasmette in determinate situazioni. La trasmissione avviene nella stragrande maggioranza dei casi perché c’è una vicinanza fisica tra una persona infetta e una non infetta”.
La Capua ha continuato: “dobbiamo comportarci da persone serie, la responsabilità è nelle nostre mani. Il distanziamento fisico è una barriera naturale tra un soggetto infetto e un soggetto sano. Lavarsi le mani riduce il contagio e riduce altre problematiche legate alla sanità pubblica. Le regole non possono essere attuate solo dal governo, i cittadini devono essere protagonisti e devono sentirsi responsabili. Bisogna evitare i raggruppamenti di tante persone in ambienti chiusi. Immaginiamo una ripartenza intelligente, ognuno si renda conto di essere un tassello essenziale per ridurre il contagio e far ripartire l’Italia”, dice ancora.
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