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domenica 7 giugno 2020

Coronavirus, il caso San Giovanni Bianco (Bergamo): 37% abitanti positivo al test sierologico

Fa scalpore il caso di San Giovanni Bianco, una cittadina di circa 4.800 abitanti in provincia di Bergamo, dove 1441 maggiorenni hanno aderito all'iniziativa del Comune e fatto il test sierologico per scoprire se hanno avuto il Covid. Altri 400 lo faranno nei prossimi giorni, ma già i risultati bastano per farsi un'idea di quanto sia stato devastante il Coronavirus in Val Brembana: il 37% degli abitanti che hanno fatto il test è risultato positivo.

«È un dato che ci aspettavamo visto l'elevato numero di decessi che abbiamo avuto» spiega il sindaco Marco Milesi all'ANSA, insomma una conferma che ci sono state zone ancora più martoriate di quelle in cui si discuteva se fare la zona rossa o meno. A marzo dell'anno scorso a San Giovanni sono morte due persone, a marzo di quest'anno ci sono stati 47 decessi, più che nell'intero 2019. Per questo a metà aprile al sindaco è venuta l'idea di fare i test, ha fatto richiesta all'Ats (l'ex Asl) per procedere e poi ha atteso le direttive regionali del 12 maggio «su come devono essere fatti gli screening».

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Coronavirus Italia, bollettino 7 giugno: 197 casi, 125 in Lombardia. I morti sono 53

Maltempo sul Nord Italia: allagamenti e frane nel Varesotto, grandine a Torino | Alberi abbattuti dal vento in Liguria

L'ondata di maltempo che si sta abbattendo su tutto il Nord Italia sta provocando disagi e allagamenti, in particolare nel Varesotto. Una frana ha invaso la strada provinciale 69 nel comune di Laveno Mombello. Alcuni corsi d'acqua sono esondati e la situazione è critica in particolare a Lavena Ponte Tresa, Cuvio e Cuveglio. Una consistente massa di fango si è riversata nel Lago Maggiore dai fiumi Tresa e Margorabbia. 
Milano, dove il Centro Funzionale Monitoraggio Rischi Naturali della Regione Lombardia ha emesso un avviso di criticità arancione, il fiume Seveso ha raggiunto la soglia di attenzione. Il monitoraggio continua anche per il Lambro. "Teniamoci pronti all'esondazione", ha detto l'assessore alla Mobilità del comune di Milano, Marco Granelli.
Torino un violento acquazzone, con grandine mista a pioggia e forti raffiche di vento, si è abbattuto Forti rovesci vengono segnalati anche nelle Valli di Lanzo, nel Torinese, sulla pianura Vercellese e Biellese, nel Cuneese e nel Novarese. Nel Verbano gli accumuli di pioggia hanno toccato in poche ore i 150 mm. Allagamenti segnalati a Suno (Novara).
In Liguria si segnalano decine di interventi da parte dei vigili del fuoco per alberi e rami abbattuti dal vento e allagamenti a Genova, dove l'Arpal ha alzato l'allarta a arancione fino alle 20 di domenica. Colpiti soprattutto il settore centrale della Regione, la Val Polcevera e la Valle Stura. A Bolzaneto alcuni semafori sono stati messi a rischio dal vento, ed è stato necessario l'intervento per la messa in sicurezza. A Varazze uno smottamento è caduto sulla via Aurelia.
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Coronavirus Roma, 35 casi nel focolaio dell'Irccs San Raffaele Pisana

Lo ha riferito l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, specificando che "sono stati effettuati circa 700 tamponi tra pazienti, operatori e soggetti esterni. Siamo in attesa dell'esito degli ultimi tamponi". Intanto l'istituto ha diffuso una nota in cui smentisce la notizia secondo cui l'origine del contagio sarebbe legata ai propri operatori

"Sono ad oggi 35 i casi riferibili al focolaio dell'Irccs San Raffaele Pisana di Roma e siamo in attesa dell'esito degli ultimi tamponi". Lo ha comunicato l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, parlando delle persone contagiate dal Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - L'EMERGENZA A ROMA) nel focolaio riscontrato nella struttura. "Sono stati effettuati circa 700 tamponi tra pazienti, operatori e soggetti esterni - ha aggiunto D'Amato -. Al momento i casi positivi sono stati tutti trasferiti dalla struttura e rimaniamo in attesa dell'esito degli ultimi tamponi".

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Coronavirus: 197 nuovi contagi in Italia, 125 sono in Lombardia



Coronavirus, nuovo focolaio in Germania: Gottinga richiude le scuole

sabato 6 giugno 2020

Covid-19 Piemonte. 49 nuovi casi in regione di cui 18 nell’Alessandrino

Bollettino aggiornato a venerdì 5 giugno

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 19.872 (+370 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.111 (+ 44) Alessandria, 1062 (+19) Asti, 773 (+16) Biella, 1978 (+46) Cuneo, 1739  (+17) Novara, 10.333 (+212) Torino, 840 (+9) Vercelli, 899 (+6) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 137  (+1) provenienti da altre regioni. Altri 2.639 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
Sono 17 i decessi di persone positive al test del Covid-19, di cui 1 al momento registrato nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid). 9 sono aggiornamenti di decessi avvenuti nel mese di maggio. Il totale è ora di 3.927 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale:  649 Alessandria,  236 Asti, 205 Biella, 387 Cuneo, 336 Novara,  1.733 Torino, 214 Vercelli,  127 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
Sono 30.807 (+49 rispetto a ieri: di cui 22 asintomatici; 11 in RSA; 7 a seguito di test sierologici) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 3.962 Alessandria, 1.852 Asti, 1039 Biella, 2.793 Cuneo, 2720 Novara, 15.674 Torino,  1.308 Vercelli, 1.111 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 259 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 89 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 40 (-3 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 743 (-65 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 3.586.
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venerdì 5 giugno 2020

La lettera di un’infermiera ai negazionisti del Covid-19

La lettera di Giulia - infermiera 30enne risultata positiva al Covid-19 - rivolta a tutti i negazionisti del virus.

Giulia Oriani, un’infermiera 30enne della provincia di Milano, ha deciso di scrivere su Facebook una lettera rivolta a a tutti i negazionisti del Covid-19 che nel corso delle scorse settimane hanno riempito le piazze d’Italia. Dai Gilet arancioni ad una parte dei manifestanti del centrodestra in piazza il 2 giugno, una frazione di paese che nega la possibilità anche solo che il virus sia mai esisto.
L’infermiera Giulia ha così deciso di raccontare la sua esperienza sul campo, il suo duro lavoro, senza soste, sempre in prima linea con il timore di ammalarsi essa stessa, una paura che poi purtroppo è diventata realtà. Pochi sintomi e la sensazione di averla comunque scampata, salvo poi accusare diversi disturbi post traumatici da stress.

Lettera di un infermiera ai negazionisti

Queste le parole di Giulia rivolte ai complottisti che negano il virus: “Mi chiamo Giulia, ho 30 anni e sono un’infermiera. Nel mese di marzo mi sono ammalata di Covid-19. Inizialmente, nella sfortuna, ho pensato di essere stata fortunata, di averla ‘sfangata’ con pochi sintomi, senza che fosse necessario il ricovero in ospedale… un po’ di febbre, qualche dolore muscolare, difficoltà respiratorie lievi e risolte in pochi giorni, un solo accesso in ospedale per broncospasmo.
Niente di che, insomma. I problemi sono iniziati circa dieci giorni dopo la mia negativizzazione al tampone. Uno strano dolore alla gamba, un esame al volo e la diagnosi di Trombosi Venosa Profonda. Il che significa che in una vena della mia gamba (dopo qualche giorno, in due vene diverse) si era formato un coagulo così grosso da non far passare più il sangue. Ho 30 anni, e il mio sangue coagula come quello di un vecchietto allettato.
Da lì, il mio calvario. Sono stata vista da: chirurgo vascolare, chirurgo generale, ematologo, psichiatra, medico d’urgenza e cardiologo”.


Il calvario raccontato dall’infermiera

“Ho eseguito – scrive ancora l’infermiera – 5 eco-doppler alla gamba, un’ecografia della parete muscolare dell’addome, una lastra del torace, una TAC torace e arto inferiore con mezzo di contrasto, un ECG-holter delle 24h, un ecocardio e un’infinità di esami del sangue.

Mi sono sentita diagnosticare una doppia trombosi venosa profonda con riduzione del flusso persistente dopo due mesi di terapia e parziale dilatazione della vena, una tachicardia sinusale con battiti ectopici ventricolari e sopraventricolari, un disturbo post-traumatico da stress con insonnia, una vasculite post covid-19. Ho avuto spesso, troppo spesso, paura. Tanta. Paura di non poter mai più tornare a svolgere il mio lavoro come prima, paura di morire. Mi hanno imbottita di psicofarmaci prima di capire che non era l’ansia la causa della tachicardia, ma mi hanno detto di continuare a prenderli, per dormire. Peccato che io non dorma da settimane. Ogni notte mi sveglio a causa degli incubi che faccio. Dormirò sì e no 4 ore. Convivo con un fantasma, quello della malattiaSono arrivata ad odiare la mia casa, diventata una prigione da ormai 79 giorni”.

Nubifragio, cede il muro al duomo di Barga. Frane interrompono le strade, negozi e scantinati allagati

In Valle del Serchio e Garfagnana decine di richieste di intervento ai vigili del fuoco e protezione civile mobilitata


Un violento nubifragio, durato per quasi due ore ininterrotte, ha già provato drammaticamente il reticolo minore in provincia di Lucca e in particolare in Valle del Serchio e in Garfagnana. I problemi maggiori si sono registrati lungo la viabilità di vallata, dove le copiose piogge hanno provato allagamenti diffusi e problemi anche alla rete idrica. A Barga sono caduti grossi massi dal muro di contenimento del Duomo e sul posto è intervenuto il personale del Comune e della protezione civile. Fortunatamente nella strada che corre al di sotto non stava passando nessuno: sarebbe potuta essere una tragedia. E’ crollata anche parte del muro di cinta del campo sportivo del Castello.

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Allagamenti e smottamenti nel Bolognese, strade come torrenti


Meteo: GIUGNO Anormale, POCO CALDO e TANTA PIOGGIA anche dopo metà mese?

giovedì 4 giugno 2020

Disastro ambientale in Russia: tonnellate di gasolio di una centrale si riversano nel fiume in Siberia

Secondo l'esperto del Wwf, Aleksei Knizhnikov, l'incidente nel fiume Ambarnaya sarebbe il secondo più grave nella storia della Russia moderna in termini di volume di sostanze tossiche


La perdita di gasolio in una centrale in Siberia

Disastro ambientale in Russia. Lo scorso 29 maggio, nei pressi della città di Norilsk, nella regione del Krasnojarsk della Siberia settentrionale, si è verificato un drammatico incidente: una cisterna della centrale del gruppo produttore di metalli Norilsk Nickel è collassata e ha perso circa 20mila tonnellate di gasolio che si sono riversate nel fiume Ambarnaya, colorandolo di rosso. Fiume che rifornisce di acqua potabile la città di Norilsk. La fuoriuscita di combustibile diesel e di lubrificanti avrebbe contaminato un’area di circa 350 chilometri quadrati. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato lo stato d’emergenza.

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Coronavirus, a marzo oltre 15mila morti

"Dal 20 febbraio al 30 aprile 2020, si sono verificati 28.561 decessi in persone positive al Covid-19; di queste 15.114 (53%) sono decedute entro il mese di marzo (il picco si è raggiunto il 28 marzo) e 13.447 (47%) nel mese di aprile". E' quanto emerge dal nuovo aggiornamento del Rapporto sull'impatto dell'epidemia Covid-19 sull'eccesso di mortalità in Italia realizzato da Istat e Istituto superiore di sanità (Iss).

"Il continuo aggiornamento dei dati da parte delle Regioni ha permesso di recuperare, ulteriori 790 decessi (15.114 rispetto ai 14.324) avvenuti a marzo ma comunicati successivamente alla data di aggiornamento della base dati oggetto del primo Rapporto del 26 aprile", precisa il report.


Sono 'tre le Italie alle prese con Covid-19, secondo il report.

In aprile in Italia "contemporaneamente alla diminuzione dei casi e dei decessi Covid-19 si riduce la mortalità per il complesso delle cause. A livello nazionale i decessi totali scendono da 80.623 di marzo a 64.693 di aprile e la stima dell’eccesso di mortalità passa da un aumento medio del 48,6% di marzo (26.350 decessi in più nel 2020 rispetto alla media 2015-2019) al 33,6% di aprile (16.283 decessi in più). A diminuire è proprio la mortalità delle province ad alta diffusione".
Con la diminuzione dell’eccesso di mortalità nel mese di aprile "aumenta la quota spiegata dai decessi Covid-19: mentre a marzo dei 26.350 decessi stimati in eccesso il 54% è stato riportato dalla sorveglianza integrata (14.420), nel mese di aprile dei 16.283 decessi in eccesso l’82% è riportato dalla sorveglianza (13.426)".

George Floyd aveva il coronavirus ed era asintomatico

È quanto emerso dalla nuova autopsia condotta sul corpo dell’uomo


George Floyd, morto nel corso di un arresto a Minneapolis lunedì scorso, era positivo al coronavirus ed asintomatico. È quanto emerso dalla nuova autopsia condotta sul corpo dell’uomo, riferisce la Cnn, secondo cui il tampone nasale condotto post mortem è risultato “positivo al Covid19”.
Il medico legale Andrew Baker ha affermato che questo tipo di test condotto in sede di autopsia può rilevare la positività anche “settimane dopo l’insorgere della malattia e la sua risoluzione”. In ogni caso, ha sottolineato, “il risultato dell’autopsia riflette una positività asintomatica ma persistente” che non ha avuto alcun ruolo nella morte di Floyd.

Coronavirus Usa, altri 1.081 morti in 24 ore


Arriva in spiaggia a Sperlonga con la febbre a 39.2. Il titolare del lido la rimanda a casa

Una turista proveniente da Roma si stava dirigendo verso la spiaggia quando il parcheggiatore l’ha fermata per misurarle la temperatura


Una turista proveniente da Roma si stava dirigendo verso la spiaggia quando il parcheggiatore l’ha fermata per misurarle la temperatura. Il risultato ha messo tutti sull’attenti: 39.2. Succede in un lido di Sperlonga, cittadina di mare in provincia di Latina. La notizia è riportata da Il Messaggero.
“La signora voleva fare mezza giornata di mare – racconta Petru Peta, il parcheggiatore del lido – ma aveva la febbre altissima. Credevo fosse un errore quindi ho effettuato la misurazione una seconda volta e poi ancora una terza: il risultato è stato sempre 39.2 e ho deciso di rimandarla a casa”.

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"Credevo che il Covid fosse una bufala": complottista si ammala e finisce in terapia intensiva

Coronavirus, a Codogno riapre dopo 100 giorni il pronto soccorso

Dopo 100 giorni, riapre oggi il pronto soccorso dell’ospedale di Codogno. Era stato chiuso nella notte tra il 20 e il 21 febbraio scorso quando l’anestesista Annalisa Malara e la dottoressa del reparto di medicina Laura Ricevuti, entrambe insignite ieri del titolo di Cavalieri al merito dal presidente Mattarella, diagnosticarono il primo caso di coronavirs. Quella notte, forzando i protocolli, effettuarono i tamponi su un uomo di 34 anni che già altre volte si era presentato in pronto soccorso e scoprirono che aveva contratto il virus. Il famoso paziente zero, Mattia.

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Asl: “Covid non preventivabile. Nessuna negligenza. Ecco gli errori, a monte, da non ripetere”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Una guerra non preventivabile, affrontata con abnegazione e contro la quale occorre prepararsi, nel caso tornasse. Rispetto all’emergenza coronavirus il nuovo direttore sanitario dell’Asl di Alessandria, Federico Nardi, ha parlato così dell’attuale situazione dell’azienda, pronta a riaprire le proprie attività in sicurezza
Ora che anche i confini regionali non sono più chiusi non dobbiamo dimenticarci quello che è successo” ha sottolineato Nardi “non ci siamo lasciati tutto alle spalle. Dobbiamo farci trovare pronti per una eventuale recrudescenza del virus”.
Entro fine giugno, quindi, tutte le strutture ospedaliere e ambulatoriali dell’Asl saranno sanificate da ditte specializzate. Le operazioni dureranno una settimana circa per ogni ospedale. Tutte le aree covid sono state chiuse. Fino a dicembre resteranno solo 20 posti nel reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Santo Spirito di Casale. “Per sicurezza sarà comunque adibita in ogni struttura una stanza covid nei reparti di terapia intensiva qualora emergesse un caso” ha detto Nardi. Ad oggi sono circa 30 i ricoveri di pazienti per coronavirus in provincia e solo uno si trova in terapia intensiva.
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Pierluigi Bersani/ “Virus? Con Governo Centrodestra non sarebbero bastati i cimiteri”

Il politico Pierluigi Bersani ha detto la sua sulla manifestazione del Centrodestra unito a Roma e sui problemi nati in Italia in seguito alla pandemia

Pierluigi Bersani è stato ospite di Bianca Berlinguer in collegamento video nel corso della puntata di martedì 2 giugno 2020 di “#Cartabianca”. Il suo intervento si è aperto con un attacco rivolto alle forze di Centrodestra, che a Roma hanno dato vita a una manifestazione che ha creato assembramenti: “Io il 25 aprile e il 1° maggio per la prima volta nella mia vita sono stato a casa – ha dichiarato il politico –. Non so come le panzane del Centrodestra possano avere un minimo di credibilità. Oggi si è visto il profilo dell’opposizione che c’è in Italia. Non siamo stati all’altezza della discussione pubblica, che non ha avuto la compostezza e la serietà che meriterebbe”. Nonostante il totale delle vittime e dei contagiati nel Belpaese sia a dir poco drammatico, c’è ancora la convinzione da parte di qualcuno che il Coronavirus sia stata tutta un’invenzione. Bersani, a tal proposito, ha asserito: “Quel cretino che lo dice si facesse un giro in quel posto dove la gente muore e muore anche malamente!”. Per poi lanciare la frecciata finale: “Se avesse governato il Centrodestra, non sarebbero bastati i cimiteri”.

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mercoledì 3 giugno 2020

Coronavirus, il bollettino di oggi 3 giugno; i morti sono 71, i nuovi contagi 321 (tre su 4 in Lombardia)

Solo 353 persone in terapia intensiva per Covid. Zero vittime in 11 Regioni, tra cui il Veneto. Senza contagi 8 regioni e l'Alto Adige. In leggero aumento sia il rapporto tra nuovi positivi e tamponi fatti che quello tra nuovi positivi e persone testate.

ROMA - Tre nuovi positivi su quattro, quasi il 75%, sono in Lombardia. E' questo il dato più evidente nel bollettino di oggi diffuso dalla protezione civile, dopo giorni in cui anche in Lombardia la situazione sembrava in flessione come nel resto d'Italia. Il numero assoluto è relativamente più basso, ma resta troppo concentrato in Lombardia per essere rassicurante.

Oggi i morti sono stati 71 di cui 29 in Lombardia: un dato in linea con il numero di ricoverati gravi in terapia intensiva. La Lombardia ha infatti un terzo dei pazienti in terapia intensiva di tutta Italia quindi è normale che la maggior parte delle vittime sia qui. Zero vittime nelle ultime 24 ore in Veneto, Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Dei 321 tamponi positivi rilevati oggi, come detto la maggior parte sono in Lombardia, con 237 nuovi positivi (il 73,8% dei nuovi contagi). L'incremento di casi è di 19 casi in Piemonte, 14 in Emilia Romagna, di 17 in Liguria e di 10 nel Lazio. In pratica la Lombardia ha più di 10 volte nuovi casi rispetto alla seconda regione più colpita.

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Coronavirus: danni alla tiroide, documentato il primo caso

È morto il medico di Wuhan che si era risvegliato con la pelle nera dopo il covid

Hu Weifeng sin dall'inizio ha operato in prima linea contro il virus. Era collaboratore dell’oculista eroe Li Wenliang, non creduto sulla strana malattia che gli ricordava la Sars


E’ morto per le conseguenze dell’infezione da coronavirus Hu Weifeng, uno dei medici in prima linea dall’inizio a Wuhan contro ‘la misteriosa polmonite’ e collaboratore dell’oculista eroe Li Wenliang, non creduto sulla strana malattia che gli ricordava la Sars del 2003. Hu, urologo, era diventato noto anche per lo strano caso del cambio di colore della pelle, diventata nera tra farmaci e fegato danneggiato. Il decesso, secondo i media cinesi, è avvenuto questa mattina: Hu è il sesto medico del Wuhan Central Hospital a morire a causa degli effetti del virus.

Arrivano dall'America ma sono positivi al Covid. Famiglia messa in isolamento a Roma

Il nucleo è in isolamento, partiti i controlli ai passeggeri che hanno volato con loro


“Un intero nucleo famigliare residente a Roma, rientrato in Italia dagli Usa, è risultato positivo al Covid-19 e si e’ posto in auto isolamento contattando prontamente i competenti servizi sanitari della Asl territoriale”. Lo rende noto l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
“Si tratta di un cluster famigliare di importazione ed e’ stato immediatamente avviato il contact tracing internazionale sia per il volo Chicago-Francoforte che per il volo Francoforte-Fiumicino per rintracciare, come da protocollo, il resto dei viaggiatori”, precisa l’assessore. Che poi sottolinea: “Il nucleo famigliare e’ stato molto collaborativo e responsabile. 
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Coronavirus, Svezia ora ammette l’errore nella strategia «Troppi morti». La Cina respinge le accuse: «Nessun ritardo nelle comunicazioni all’Oms». Polemiche per una frase di Bolsonaro


2 Giugno, Mattarella a Codogno: "Nessuno spazio a polemiche e distinzioni, questo è il tempo dell'impegno"

Il Capo dello Stato nel Comune del Lodigiano in cui è stato scoperto il primo caso italiano di Covid-19: "Da qui riparte lʼItalia del coraggio"


"Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Codogno,il Comune del Lodigiano in cui è stato scoperto il primo caso italiano di coronavirus nella notte fra il 20 e il 21 febbraio. "Da qui riparte l'Italia del coraggio", ha aggiunto. 

martedì 2 giugno 2020

Ilaria Capua sulle parole di Zangrillo: «Virus morto clinicamente? È così, perché abbiamo imparato a proteggerci»

“Non è cambiato il virus, noi abbiamo imparato a proteggerci”. Così la virologa Ilaria Capua, in collegamento a 'Non è un Paese per Giovani', su Rai Radio 2, commenta le dichiarazioni del professore Alberto Zangrillo, che in un’intervista ha dichiarato che il coronavirus è clinicamente morto. “Clinicamente non si riferisce al virus ma a noi, che siamo diventati bravi a gestirlo” ha aggiunto la Capua.

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Oms: «Il virus non è diventato meno patogeno»

lunedì 1 giugno 2020

L'estate meteorologica si avvia sotto il sole, ma con qualche incertezza sui rilievi

La settimana inizia sotto condizioni di tempo abbastanza soleggiato, anche se non mancheranno episodi instabili sui monti nel pomeriggio.


L'afflusso fresco settentrionale che ci ha interessato nei giorni scorsi tende lentamente a spostarsi verso levante. Questa mattina l'immagine satellitare nel campo del visibile mostra addensamenti all'estremo sud dove è presente anche qualche rovescio:

Si tratta degli ultimi refoli settentrionali che nell'arco della giornata tenderanno ad interessare ancora il sud. Un po' di nubi sono presenti anche sul settore di nord-ovest, mentre sul resto d'Italia la mattinata si presenta nel complesso soleggiata.

Nei prossimi giorni, ad iniziare da mercoledi 3 giugno, la nostra Penisola verrà progressivamente interessata da correnti umide sud-occidentali che concentreranno i fenomeni al nord e su parte delle regioni centrali.

Dopo una mattinata in prevalenza soleggiata, il pomeriggio porterà qualche temporale sulle Alpi con basso rischio di sconfinamenti sulle pianure. Qualche temporale sarà possibile anche sulla Calabria, unitamente a brevi piovaschi sull'Appennino Ligure e centrale.

domenica 31 maggio 2020

MONDO Coronavirus, in Vietnam zero morti: la strategia del successo contro Covid-19. Velocità e tracciamento tramite giornali e tv

In Vietnam, visitato ogni anno da milioni di cinesi, ci sono - stando alla Banca Mondiale - otto medici ogni 10mila persone (in Italia sono 40 ogni 10mila). Eppure il Paese contenuto la pandemia in modo esemplare. Ecco come

Zero morti da Covid-19 nonostante una popolazione di 97 milioni di persone e un lungo tratto di confine condiviso con la Cina. Il caso del Vietnam è una “storia di successo” – come la chiama la Cnn – nella lotta al coronavirus, con soli 328 casi di contagio (dati della Johns Hopkins University) e col 43% dei primi 270 casi accertati che erano pazienti asintomatici. La strategia che ha protetto il Paese dal coronavirus – con accorgimenti che hanno dimostrato maggiore efficacia anche rispetto ad altri Paesi virtuosi dell’Asia, come Corea del Sud, Hong Kong e Taiwan – passa dalla tempestività delle misure attuate dalle autorità e dal tracciamento capillare della popolazione, che ha usato anche tv e giornali per individuare le persone venute a contatto con gli infetti, in modo che si rivolgessero rapidamente alle autorità sanitarie.

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