La pandemia ha scatenato campagne di fake news che hanno colpito il nostro Paese in particolare. Ora c'è il rischio disinformazione sui vaccini. L'Ue chiede alle piattaforme online di impegnarsi di più
10 giugno 2020 L'Italia è tra i Paesi "più colpiti" dalla disinformazione, nella pandemia di Covid-19. Lo dice la vicepresidente della Commissione Europea Věra Jourová, presentando in videoconferenza stampa a Bruxelles la comunicazione sulla lotta alla disinformazione. "Sì - risponde ai giornalisti - l'Italia è tra" i Paesi più colpiti, anche se "non ho dati solidi con me. Ma bisogna considerare che la disinformazione fiorisce sulla paura e, logicamente, i Paesi più colpiti sono gli obiettivi più facili. Gli italiani hanno dovuto lottare duramente contro il virus e la disinformazione gioca con questi fattori, nelle società più colpite e vulnerabili". Russia e Cina nel mirino I principali attori esteri di disinformazione, ha detto la vicepresidente in conferenza stampa, "sono Russia e Cina, abbiamo prove sufficienti per poter fare una dichiarazione di questo tipo", aggiungendo che "lotta alla disinformazione non significa censurare le informazioni sbagliate. Coloro che sono responsabili dell'argomento in questione devono avere un atteggiamento proattivo e diffondere fatti veri, difendere le informazioni affidabili". Fake news e vaccino Jourová ha previsto che, in relazione alla pandemia, "anche sul vaccino ci sarà campagna di disinformazione", cui anche "l'ambiente medico deve reagire", "il settore privato dovrà mettere in gioco le proprie armi e usarle".
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giovedì 11 giugno 2020
mercoledì 10 giugno 2020
Maltempo, bombe d’acqua e vento in Monferrato: auto fuori strada, un tetto scoperchiato
Poco dopo le 5 di oggi 9 giugno un auto è uscita di strada ribaltandosi su un fianco fra Pontestura e Moncalvo: ferito il conducente
SERRALUNGA DI CREA. Una bomba d’acqua dopo l’altra con strade invase da acqua e fango. Una prima avvisaglia nella serata di lunedì con una prima bomba d’acqua che si è abbattuta sulle colline del Casalese.
A Terranova per il forte vento parte del tetto di un edificio in centro frazione è finito in strada con intervento dei vigili del fuoco, che hanno operato con il cestello, e della Polizia locale che ha temporaneamente bloccato il transito in direzione Mortara.
Questa mattina 9 giugno all’alba una seconda bomba d’acqua che si è abbattuta sulla zona della Valcerrina con situazioni di maggiori criticità a Castagnone di Pontestura, Madonnina di Serralunga di Crea e Cereseto dove sono esondati i rii Valle e Guazaura.
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Coronavirus: in Italia senza lockdown 600 mila casi e 200 mila ricoveri
Uno studio italiano calcola gli scenari possibili: senza misure restrittive il 700 per cento dei casi in più. Colpite le grandi città e ospedali al collasso totale
Uno studio italiano, condotto da Politecnico di Milano, Cà Foscari di Venezia e Università di Padova uscito sulla rivista scientifica PNAS, esamina gli effetti degli interventi di lockdown nel nostro paese nelle prime settimane dell’epidemia fino al 25 marzo. Secondo i modelli matematici proposti le misure restrittive hanno abbassato la probabilità di contagio del 45 per cento (fino al 49 per cento nello scenario più pessimistico). I ricoveri evitati avrebbero raggiunto 200.000 persone. I casi confermati in quel momento avrebbero raggiunto i 600.000.
600mila contagi e 200mila ricoveri
Gli studiosi hanno calcolato che il numero di riproduzione generalizzato R0 (qui la spiegazione di che cosa sia, e come «funzioni») sarebbe stato in Italia uguale a 3,6 e hanno mappato i risultati per 107 province. I risultati suggeriscono che la sequenza di restrizioni poste alla mobilità e alle interazioni uomo-uomo hanno ridotto la trasmissione del 45% (dal 42 al 49%). I ricoveri evitati sono misurati disegnando scenari con allentamento selettivo di alcune restrizioni e avrebbero totalizzato circa le 200.000 persone (al 25 marzo, 2020). In Italia, nel punto critico dell’epidemia al 25 marzo si contavano 74.386 casi confermati totali e 7.503 decessi. A due settimane dall’adozione delle chiusure più stringenti. Lo studio italiano calcola «una cifra significativamente maggiore rispetto ai conteggi ufficiali: al 25 marzo 2020 stimiamo una mediana di circa 600.000 contagi».
Le misure ci hanno salvato
Gli autori fanno notare come il risultato principale che emerge è che un’epidemia completamente incontrollata avrebbe alla fine colpito soprattutto le principali aree metropolitane. «Stimiamo che le misure di contenimento e i cambiamenti nel comportamento sociale e nella consapevolezza abbiano progressivamente ridotto la trasmissione», scrivono. In una figura (vedi foto, ndr) mostrano tre scenari per l’Italia e i ricoveri da Covid-19: la linea inferiore mostra l’ammontare dei ricoveri con le misure restrittive, la linea A che cosa sarebbe successo con le restrizioni imposte a febbraio che riguardavano principalmente le zone rosse, la linea B il numero di ricoveri senza misure, che come si vede sale in maniera esponenziale subito dopo il 16 marzo.
Lo studio di Harvard: il coronavirus circolava in Cina già in estate. Pechino: ridicolo
BASATO SU DATI SATELLITARI E RICERCHE ONLINE
Le immagini satellitari dimostrano uno strano traffico verso gli ospedali di Wuhan a partire da agosto. E anche le ricerche su Internet confermerebbero la presenza del virus già in quei giorni. Il mistero sui giochi militari di ottobre
E se il coronavirus fosse esploso in Cina già ad ottobre scorso, o ancora prima? La tesi, che ha infiammato subito la discussione internazionale, arriva da uno studio condotto da Harvard Medical School, Boston University of Publich Health e Boston Children's Hospital. E rischia di sconvolgere ogni quadro di riferimento attualmente disponibile sulla pandemia in corso. Perché se il virus ha iniziato veramente a diffondersi alcuni mesi prima rispetto a quella che, orientativamente, dovrebbe essere la data del contagio zero (e cioè dicembre 2019), lo scenario della diffusione globale cambia radicalmente. Ma facciamo un piccolo passo indietro.
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martedì 9 giugno 2020
Coppia abbandona i gemellini di 16 mesi in casa per farsi una vacanza, uno muore dopo 4 giorni l'altra è gravissima
Lasciano soli i due gemelli di 16 mesi per andarsi a ubriacare insieme. Margarita Yanayeva, 23 anni, e il compagno Alexey, 35 anni, di Vilyuchinsk, in Russia, sono stati arrestati con l'accusa di abbandono di minore dopo aver lasciato soli i gemellini nel loro appartamento.
La coppia ha chiuso la casa ed è partita per un viaggio, senza i loro bambini, lasciandoli però soli e abbandonati a loro stessi. A fare la scoperta choc è stata la nonna dei piccoli che ha chiamato subito i soccorsi: uno dei gemellini purtroppo è morto e l'altra si trova in coma, in gravi condizioni, in ospedale.
La coppia voleva concedersi qualche giorno di relax, una vacanza ad ubriacarsi lontano da tutti. Per giustificare l'assenza dei bambini ai loro amici hanno detto che i piccoli erano in ospedale con il coronavirus, quindi non avrebbero nemmeno potuto vederli nel corso della degenza, secondo la loro versione, come riporta anche il Daily Mail. La nonna si è insospettita perché non sentiva nessuno da giorni e nonostante il blocco tra le regioni si è precipitata a casa.
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La coppia ha chiuso la casa ed è partita per un viaggio, senza i loro bambini, lasciandoli però soli e abbandonati a loro stessi. A fare la scoperta choc è stata la nonna dei piccoli che ha chiamato subito i soccorsi: uno dei gemellini purtroppo è morto e l'altra si trova in coma, in gravi condizioni, in ospedale.
La coppia voleva concedersi qualche giorno di relax, una vacanza ad ubriacarsi lontano da tutti. Per giustificare l'assenza dei bambini ai loro amici hanno detto che i piccoli erano in ospedale con il coronavirus, quindi non avrebbero nemmeno potuto vederli nel corso della degenza, secondo la loro versione, come riporta anche il Daily Mail. La nonna si è insospettita perché non sentiva nessuno da giorni e nonostante il blocco tra le regioni si è precipitata a casa.
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Frana in movimento sulla A26 all’altezza di Masone, chiuso il casello in entrata
Sul posto la polizia locale, la Polstrada e i tecnici Aspi. In corso ulteriori verifiche sulla collina
Masone. Nuovo grosso problema in vista sulla autostrada A26 all’altezza di Masone. Nella tarda mattinata è stata evidenziata una frana in atto all’altezza del Casello di Masone. La frana, probabilmente preesistente, sarebbe stata scatenata dalle piogge dei giorni scorsi.
L’allarme è stato lanciato alle 13 dalla vicepresidente della Sol Unione dei Comuni delle Valli Stura Orba e Leira, Enrico Piccardo, che è anche il sindaco di Masone e che raccomanda massima prudenza.
Guanti, arriva dietrofront dell’Oms: ‘Non usateli neanche al supermercato, aumentano rischio di infezioni’
“L’Oms non raccomanda l’uso di guanti da parte delle persone, in comunità. L’uso di guanti può aumentare il rischio di infezione, dal momento che può portare alla auto-contaminazione o alla trasmissione ad altri quando si toccano le superfici contaminate e quindi il viso”. A dirlo è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in una sezione del suo sito web con domande e risposte proprio sull’utilizzo di mascherine e guanti a fronte dell’emergenza coronavirus.
Guanti si, guanti no. Sembra una storia infinita quella sulle misure di prevenzione del contagio. Nei giorni scorsi, si era espressa in tal senso, la direzione generale della Sanità portoghese che spiegava appunto che l’uso inappropriato dei guanti può essere addirittura un veicolo per la trasmissione del coronavirus. Era intervenuto anche l’Istituto Superiore di Sanità che i guanti sono necessari per il personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti e nel caso di assistenza ospedaliera o domiciliare a malati. Senza comunque dimenticare corretta igiene delle mani e il ricambio frequente.
lunedì 8 giugno 2020
Giugno mostra il suo volto INSTABILE e TEMPORALESCO
Anche la giornata odierna (lunedi 8 giugno) sarà costellata da molta instabilità con temporali su diverse aree della nostra Penisola.
Giugno ha deciso di riprendersi le precipitazioni primaverili mancate...e lo fa con gli interessi. Poco importa se il calendario gira veloce!
La mancanza dell'alta pressione si riflette sul tempo di casa nostra rendendolo instabile se non addirittura perturbato come è successo su alcune aree del settentrione nelle ultime 24 ore.
La perturbazione responsabile del maltempo al nord si è spostata verso levante ed ora si staglia tra il meridione e l'Europa nord-orientale.
Al suo seguito, osservate come si rinnovano gli impulsi instabili dettati da correnti nord atlantiche assai fresche. Con questa situazione il tempo sull'Italia non potrà essere "a posto"; anche se vi saranno schiarite, queste risulteranno infide e seguite da annuvolamenti con possibili rovesci o temporali.
Ecco la sommatoria delle piogge attese in Italia fino alle ore 20 della giornata odierna, lunedi 8 giugno:
A parte la Sardegna, la Sicilia e l'estremo sud che verranno un po' risparmiate dall'instabilità, su tutte le altre regioni avremo una giornata inaffidabile sotto il profilo meteorologico. I temporali saranno più frequenti nel pomeriggio al nord e nelle zone interne del centro. Fenomeni meno probabili, ma egualmente possibili, lungo le coste.
Temperature non all'altezza della stagione in corso; risulteranno addirittura fresche sotto le precipitazioni più intense.
Poche le novità per domani, martedi 9 giugno, con rovesci e temporali che seguiteranno ad interessare vaste porzioni dello Stivale.
Maltempo Veneto, devastante grandinata a Gaiarine: chicchi di 5-6cm, strage di animali e piante
Violentissima grandinata a Francenigo, frazione di Gaiarine: i grossissimi chicchi di ghiaccio hanno devastato la vegetazione e ucciso gli uccelli sugli alberi
Violenti temporali stanno colpendo il Veneto, con grandine devastante e piogge torrenziali. Una violentissima grandinata si è abbattuta su Francenigo, comune di Gaiarine (Treviso). Dal cielo cadevano enormi chicchi di ghiaccio, dalle dimensioni di 5-6cm che inevitabilmente hanno devastato la vegetazione e ucciso gli uccelli che si trovavano sugli alberi (vedi foto della gallery scorrevole in alto e video in fondo all’articolo). Ad accompagnare la devastante grandinata, forti venti di downburst. Le immagini sono davvero impressionanti.
domenica 7 giugno 2020
Coronavirus, il caso San Giovanni Bianco (Bergamo): 37% abitanti positivo al test sierologico
Fa scalpore il caso di San Giovanni Bianco, una cittadina di circa 4.800 abitanti in provincia di Bergamo, dove 1441 maggiorenni hanno aderito all'iniziativa del Comune e fatto il test sierologico per scoprire se hanno avuto il Covid. Altri 400 lo faranno nei prossimi giorni, ma già i risultati bastano per farsi un'idea di quanto sia stato devastante il Coronavirus in Val Brembana: il 37% degli abitanti che hanno fatto il test è risultato positivo.
«È un dato che ci aspettavamo visto l'elevato numero di decessi che abbiamo avuto» spiega il sindaco Marco Milesi all'ANSA, insomma una conferma che ci sono state zone ancora più martoriate di quelle in cui si discuteva se fare la zona rossa o meno. A marzo dell'anno scorso a San Giovanni sono morte due persone, a marzo di quest'anno ci sono stati 47 decessi, più che nell'intero 2019. Per questo a metà aprile al sindaco è venuta l'idea di fare i test, ha fatto richiesta all'Ats (l'ex Asl) per procedere e poi ha atteso le direttive regionali del 12 maggio «su come devono essere fatti gli screening».
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«È un dato che ci aspettavamo visto l'elevato numero di decessi che abbiamo avuto» spiega il sindaco Marco Milesi all'ANSA, insomma una conferma che ci sono state zone ancora più martoriate di quelle in cui si discuteva se fare la zona rossa o meno. A marzo dell'anno scorso a San Giovanni sono morte due persone, a marzo di quest'anno ci sono stati 47 decessi, più che nell'intero 2019. Per questo a metà aprile al sindaco è venuta l'idea di fare i test, ha fatto richiesta all'Ats (l'ex Asl) per procedere e poi ha atteso le direttive regionali del 12 maggio «su come devono essere fatti gli screening».
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Coronavirus Italia, bollettino 7 giugno: 197 casi, 125 in Lombardia. I morti sono 53
Maltempo sul Nord Italia: allagamenti e frane nel Varesotto, grandine a Torino | Alberi abbattuti dal vento in Liguria
L'ondata di maltempo che si sta abbattendo su tutto il Nord Italia sta provocando disagi e allagamenti, in particolare nel Varesotto. Una frana ha invaso la strada provinciale 69 nel comune di Laveno Mombello. Alcuni corsi d'acqua sono esondati e la situazione è critica in particolare a Lavena Ponte Tresa, Cuvio e Cuveglio. Una consistente massa di fango si è riversata nel Lago Maggiore dai fiumi Tresa e Margorabbia.
A Milano, dove il Centro Funzionale Monitoraggio Rischi Naturali della Regione Lombardia ha emesso un avviso di criticità arancione, il fiume Seveso ha raggiunto la soglia di attenzione. Il monitoraggio continua anche per il Lambro. "Teniamoci pronti all'esondazione", ha detto l'assessore alla Mobilità del comune di Milano, Marco Granelli.
A Torino un violento acquazzone, con grandine mista a pioggia e forti raffiche di vento, si è abbattuto Forti rovesci vengono segnalati anche nelle Valli di Lanzo, nel Torinese, sulla pianura Vercellese e Biellese, nel Cuneese e nel Novarese. Nel Verbano gli accumuli di pioggia hanno toccato in poche ore i 150 mm. Allagamenti segnalati a Suno (Novara).
In Liguria si segnalano decine di interventi da parte dei vigili del fuoco per alberi e rami abbattuti dal vento e allagamenti a Genova, dove l'Arpal ha alzato l'allarta a arancione fino alle 20 di domenica. Colpiti soprattutto il settore centrale della Regione, la Val Polcevera e la Valle Stura. A Bolzaneto alcuni semafori sono stati messi a rischio dal vento, ed è stato necessario l'intervento per la messa in sicurezza. A Varazze uno smottamento è caduto sulla via Aurelia.
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Coronavirus Roma, 35 casi nel focolaio dell'Irccs San Raffaele Pisana
Lo ha riferito l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, specificando che "sono stati effettuati circa 700 tamponi tra pazienti, operatori e soggetti esterni. Siamo in attesa dell'esito degli ultimi tamponi". Intanto l'istituto ha diffuso una nota in cui smentisce la notizia secondo cui l'origine del contagio sarebbe legata ai propri operatori
"Sono ad oggi 35 i casi riferibili al focolaio dell'Irccs San Raffaele Pisana di Roma e siamo in attesa dell'esito degli ultimi tamponi". Lo ha comunicato l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, parlando delle persone contagiate dal Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - L'EMERGENZA A ROMA) nel focolaio riscontrato nella struttura. "Sono stati effettuati circa 700 tamponi tra pazienti, operatori e soggetti esterni - ha aggiunto D'Amato -. Al momento i casi positivi sono stati tutti trasferiti dalla struttura e rimaniamo in attesa dell'esito degli ultimi tamponi".
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"Sono ad oggi 35 i casi riferibili al focolaio dell'Irccs San Raffaele Pisana di Roma e siamo in attesa dell'esito degli ultimi tamponi". Lo ha comunicato l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, parlando delle persone contagiate dal Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - L'EMERGENZA A ROMA) nel focolaio riscontrato nella struttura. "Sono stati effettuati circa 700 tamponi tra pazienti, operatori e soggetti esterni - ha aggiunto D'Amato -. Al momento i casi positivi sono stati tutti trasferiti dalla struttura e rimaniamo in attesa dell'esito degli ultimi tamponi".
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Coronavirus: 197 nuovi contagi in Italia, 125 sono in Lombardia
Coronavirus, nuovo focolaio in Germania: Gottinga richiude le scuole
sabato 6 giugno 2020
Covid-19 Piemonte. 49 nuovi casi in regione di cui 18 nell’Alessandrino
Bollettino aggiornato a venerdì 5 giugno
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 19.872 (+370 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.111 (+ 44) Alessandria, 1062 (+19) Asti, 773 (+16) Biella, 1978 (+46) Cuneo, 1739 (+17) Novara, 10.333 (+212) Torino, 840 (+9) Vercelli, 899 (+6) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 137 (+1) provenienti da altre regioni. Altri 2.639 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
Sono 17 i decessi di persone positive al test del Covid-19, di cui 1 al momento registrato nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid). 9 sono aggiornamenti di decessi avvenuti nel mese di maggio. Il totale è ora di 3.927 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 649 Alessandria, 236 Asti, 205 Biella, 387 Cuneo, 336 Novara, 1.733 Torino, 214 Vercelli, 127 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
Sono 30.807 (+49 rispetto a ieri: di cui 22 asintomatici; 11 in RSA; 7 a seguito di test sierologici) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 3.962 Alessandria, 1.852 Asti, 1039 Biella, 2.793 Cuneo, 2720 Novara, 15.674 Torino, 1.308 Vercelli, 1.111 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 259 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 89 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 40 (-3 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 743 (-65 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 3.586.
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venerdì 5 giugno 2020
La lettera di un’infermiera ai negazionisti del Covid-19
La lettera di Giulia - infermiera 30enne risultata positiva al Covid-19 - rivolta a tutti i negazionisti del virus.
Giulia Oriani, un’infermiera 30enne della provincia di Milano, ha deciso di scrivere su Facebook una lettera rivolta a a tutti i negazionisti del Covid-19 che nel corso delle scorse settimane hanno riempito le piazze d’Italia. Dai Gilet arancioni ad una parte dei manifestanti del centrodestra in piazza il 2 giugno, una frazione di paese che nega la possibilità anche solo che il virus sia mai esisto.
L’infermiera Giulia ha così deciso di raccontare la sua esperienza sul campo, il suo duro lavoro, senza soste, sempre in prima linea con il timore di ammalarsi essa stessa, una paura che poi purtroppo è diventata realtà. Pochi sintomi e la sensazione di averla comunque scampata, salvo poi accusare diversi disturbi post traumatici da stress.
Lettera di un infermiera ai negazionisti
Queste le parole di Giulia rivolte ai complottisti che negano il virus: “Mi chiamo Giulia, ho 30 anni e sono un’infermiera. Nel mese di marzo mi sono ammalata di Covid-19. Inizialmente, nella sfortuna, ho pensato di essere stata fortunata, di averla ‘sfangata’ con pochi sintomi, senza che fosse necessario il ricovero in ospedale… un po’ di febbre, qualche dolore muscolare, difficoltà respiratorie lievi e risolte in pochi giorni, un solo accesso in ospedale per broncospasmo.
Niente di che, insomma. I problemi sono iniziati circa dieci giorni dopo la mia negativizzazione al tampone. Uno strano dolore alla gamba, un esame al volo e la diagnosi di Trombosi Venosa Profonda. Il che significa che in una vena della mia gamba (dopo qualche giorno, in due vene diverse) si era formato un coagulo così grosso da non far passare più il sangue. Ho 30 anni, e il mio sangue coagula come quello di un vecchietto allettato.
Da lì, il mio calvario. Sono stata vista da: chirurgo vascolare, chirurgo generale, ematologo, psichiatra, medico d’urgenza e cardiologo”.
Il calvario raccontato dall’infermiera
“Ho eseguito – scrive ancora l’infermiera – 5 eco-doppler alla gamba, un’ecografia della parete muscolare dell’addome, una lastra del torace, una TAC torace e arto inferiore con mezzo di contrasto, un ECG-holter delle 24h, un ecocardio e un’infinità di esami del sangue.
Mi sono sentita diagnosticare una doppia trombosi venosa profonda con riduzione del flusso persistente dopo due mesi di terapia e parziale dilatazione della vena, una tachicardia sinusale con battiti ectopici ventricolari e sopraventricolari, un disturbo post-traumatico da stress con insonnia, una vasculite post covid-19. Ho avuto spesso, troppo spesso, paura. Tanta. Paura di non poter mai più tornare a svolgere il mio lavoro come prima, paura di morire. Mi hanno imbottita di psicofarmaci prima di capire che non era l’ansia la causa della tachicardia, ma mi hanno detto di continuare a prenderli, per dormire. Peccato che io non dorma da settimane. Ogni notte mi sveglio a causa degli incubi che faccio. Dormirò sì e no 4 ore. Convivo con un fantasma, quello della malattia. Sono arrivata ad odiare la mia casa, diventata una prigione da ormai 79 giorni”.
Nubifragio, cede il muro al duomo di Barga. Frane interrompono le strade, negozi e scantinati allagati
In Valle del Serchio e Garfagnana decine di richieste di intervento ai vigili del fuoco e protezione civile mobilitata
Un violento nubifragio, durato per quasi due ore ininterrotte, ha già provato drammaticamente il reticolo minore in provincia di Lucca e in particolare in Valle del Serchio e in Garfagnana. I problemi maggiori si sono registrati lungo la viabilità di vallata, dove le copiose piogge hanno provato allagamenti diffusi e problemi anche alla rete idrica. A Barga sono caduti grossi massi dal muro di contenimento del Duomo e sul posto è intervenuto il personale del Comune e della protezione civile. Fortunatamente nella strada che corre al di sotto non stava passando nessuno: sarebbe potuta essere una tragedia. E’ crollata anche parte del muro di cinta del campo sportivo del Castello.
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Meteo: GIUGNO Anormale, POCO CALDO e TANTA PIOGGIA anche dopo metà mese?
Un violento nubifragio, durato per quasi due ore ininterrotte, ha già provato drammaticamente il reticolo minore in provincia di Lucca e in particolare in Valle del Serchio e in Garfagnana. I problemi maggiori si sono registrati lungo la viabilità di vallata, dove le copiose piogge hanno provato allagamenti diffusi e problemi anche alla rete idrica. A Barga sono caduti grossi massi dal muro di contenimento del Duomo e sul posto è intervenuto il personale del Comune e della protezione civile. Fortunatamente nella strada che corre al di sotto non stava passando nessuno: sarebbe potuta essere una tragedia. E’ crollata anche parte del muro di cinta del campo sportivo del Castello.
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Allagamenti e smottamenti nel Bolognese, strade come torrenti
Meteo: GIUGNO Anormale, POCO CALDO e TANTA PIOGGIA anche dopo metà mese?
giovedì 4 giugno 2020
Disastro ambientale in Russia: tonnellate di gasolio di una centrale si riversano nel fiume in Siberia
Secondo l'esperto del Wwf, Aleksei Knizhnikov, l'incidente nel fiume Ambarnaya sarebbe il secondo più grave nella storia della Russia moderna in termini di volume di sostanze tossiche
La perdita di gasolio in una centrale in Siberia
Disastro ambientale in Russia. Lo scorso 29 maggio, nei pressi della città di Norilsk, nella regione del Krasnojarsk della Siberia settentrionale, si è verificato un drammatico incidente: una cisterna della centrale del gruppo produttore di metalli Norilsk Nickel è collassata e ha perso circa 20mila tonnellate di gasolio che si sono riversate nel fiume Ambarnaya, colorandolo di rosso. Fiume che rifornisce di acqua potabile la città di Norilsk. La fuoriuscita di combustibile diesel e di lubrificanti avrebbe contaminato un’area di circa 350 chilometri quadrati. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato lo stato d’emergenza.
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Coronavirus, a marzo oltre 15mila morti
"Dal 20 febbraio al 30 aprile 2020, si sono verificati 28.561 decessi in persone positive al Covid-19; di queste 15.114 (53%) sono decedute entro il mese di marzo (il picco si è raggiunto il 28 marzo) e 13.447 (47%) nel mese di aprile". E' quanto emerge dal nuovo aggiornamento del Rapporto sull'impatto dell'epidemia Covid-19 sull'eccesso di mortalità in Italia realizzato da Istat e Istituto superiore di sanità (Iss).
"Il continuo aggiornamento dei dati da parte delle Regioni ha permesso di recuperare, ulteriori 790 decessi (15.114 rispetto ai 14.324) avvenuti a marzo ma comunicati successivamente alla data di aggiornamento della base dati oggetto del primo Rapporto del 26 aprile", precisa il report.
"Il continuo aggiornamento dei dati da parte delle Regioni ha permesso di recuperare, ulteriori 790 decessi (15.114 rispetto ai 14.324) avvenuti a marzo ma comunicati successivamente alla data di aggiornamento della base dati oggetto del primo Rapporto del 26 aprile", precisa il report.
In aprile in Italia "contemporaneamente alla diminuzione dei casi e dei decessi Covid-19 si riduce la mortalità per il complesso delle cause. A livello nazionale i decessi totali scendono da 80.623 di marzo a 64.693 di aprile e la stima dell’eccesso di mortalità passa da un aumento medio del 48,6% di marzo (26.350 decessi in più nel 2020 rispetto alla media 2015-2019) al 33,6% di aprile (16.283 decessi in più). A diminuire è proprio la mortalità delle province ad alta diffusione".
Con la diminuzione dell’eccesso di mortalità nel mese di aprile "aumenta la quota spiegata dai decessi Covid-19: mentre a marzo dei 26.350 decessi stimati in eccesso il 54% è stato riportato dalla sorveglianza integrata (14.420), nel mese di aprile dei 16.283 decessi in eccesso l’82% è riportato dalla sorveglianza (13.426)".
George Floyd aveva il coronavirus ed era asintomatico
È quanto emerso dalla nuova autopsia condotta sul corpo dell’uomo
George Floyd, morto nel corso di un arresto a Minneapolis lunedì scorso, era positivo al coronavirus ed asintomatico. È quanto emerso dalla nuova autopsia condotta sul corpo dell’uomo, riferisce la Cnn, secondo cui il tampone nasale condotto post mortem è risultato “positivo al Covid19”.
Il medico legale Andrew Baker ha affermato che questo tipo di test condotto in sede di autopsia può rilevare la positività anche “settimane dopo l’insorgere della malattia e la sua risoluzione”. In ogni caso, ha sottolineato, “il risultato dell’autopsia riflette una positività asintomatica ma persistente” che non ha avuto alcun ruolo nella morte di Floyd.
Fonte
Dal Covid a George Floyd: un disastro dopo l’altro. E ora Trump rischia davvero di perdere le elezioni
Coronavirus Usa, altri 1.081 morti in 24 ore
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