domenica 22 febbraio 2015
Cuoca Briatore, 39 milioni su conto svizzero a sua insaputa
Lei ha 36 anni ed è una cuoca disoccupata di Brescia, con un tenore di vita che nulla ha mai avuto a che fare con il lusso. Eppure, figura nella lista Falciani di Swissleaks come intestataria di un conto svizzero di 39 milioni di euro: peccato che lei non ne sapesse nulla.
Mercatone Uno, gruppo in crisi. C'è l'ipotesi cessione
C’è preoccupazione tra i dipendenti dello store di Serravalle Scrivia (AL).
La società proprietaria del punto vendita ha presentato in tribunale
domanda di ammissione al concordato preventivo: l’indebitamento ha
raggiunto i 425 milioni di euro. Il piano di ristrutturazione prevede la
cessione dei punti vendita che guadagnano meno
SERRAVALLE SCRIVIA – C’è preoccupazione tra i dipendenti del Mercatone Uno di Serravalle Scrivia. La società proprietaria del punto vendita ha infatti presentato al tribunale di Bologna una domanda di ammissione al concordato preventivo: l’indebitamento del gruppo – che gestisce 79 store sparsi in tutta Italia e dà lavoro a 3.500 persone – ha raggiunto i 425 milioni di euro (metà con le banche e metà con fornitori ed erario). Il tentativo è quello di evitare la dichiarazione di fallimento della società.
I sindacati si sono subito messi in moto. A Imola – sede principale dell’azienda di proprietà delle famiglie Cenni e Valentini – c’è stato un primo incontro in cui i rappresentanti della Mercatone Uno hanno spiegato che, per l’azione di risanamento, si rende necessaria una ridefinizione del numero dei punti vendita che non si sostengono economicamente, che potrebbero essere circa la metà della rete attuale.
In pratica circa 35-40 store – quelli che guadagnano meno – potrebbero essere venduti singolarmente a piccoli o medi imprenditori. Con tutti le immaginabili ripercussioni in termini occupazionali.
L’altra metà, invece, verrebbe acquistata da un unico soggetto (secondo l’azienda ci sarebbero state circa 15/20 manifestazioni d’interesse).
Per Serravalle la difficoltà è duplice: non solo la crisi generale del gruppo, ma anche la concorrenza agguerrita dei punti vendita del Retail Park, che ormai offrono qualsiasi varietà merceologica.
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SERRAVALLE SCRIVIA – C’è preoccupazione tra i dipendenti del Mercatone Uno di Serravalle Scrivia. La società proprietaria del punto vendita ha infatti presentato al tribunale di Bologna una domanda di ammissione al concordato preventivo: l’indebitamento del gruppo – che gestisce 79 store sparsi in tutta Italia e dà lavoro a 3.500 persone – ha raggiunto i 425 milioni di euro (metà con le banche e metà con fornitori ed erario). Il tentativo è quello di evitare la dichiarazione di fallimento della società.
I sindacati si sono subito messi in moto. A Imola – sede principale dell’azienda di proprietà delle famiglie Cenni e Valentini – c’è stato un primo incontro in cui i rappresentanti della Mercatone Uno hanno spiegato che, per l’azione di risanamento, si rende necessaria una ridefinizione del numero dei punti vendita che non si sostengono economicamente, che potrebbero essere circa la metà della rete attuale.
In pratica circa 35-40 store – quelli che guadagnano meno – potrebbero essere venduti singolarmente a piccoli o medi imprenditori. Con tutti le immaginabili ripercussioni in termini occupazionali.
L’altra metà, invece, verrebbe acquistata da un unico soggetto (secondo l’azienda ci sarebbero state circa 15/20 manifestazioni d’interesse).
Per Serravalle la difficoltà è duplice: non solo la crisi generale del gruppo, ma anche la concorrenza agguerrita dei punti vendita del Retail Park, che ormai offrono qualsiasi varietà merceologica.
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Silvia scomparsa da tre giorni Il fidanzato sentito per ore
Si cerca Silvia Spadoni, 27 anni. Il cellulare risulta spento e l’ultima cella agganciata dal telefonino sarebbe quella dell’area dell’abitazione che condivide con il giovane. Avevano avuto un litigio
BIENTINA (PISA) - Sono andate avanti per tutto il giorno di sabato le ricerche di Silvia Spadoni, la 27enne allontanatasi dalla sua casa di Bientina (Pisa) giovedì sera dopo un litigio con il convivente, che è stato sentito a lungo dai carabinieri. Sabato, insieme ai genitori della fidanzata aveva formalizzato la denuncia di scomparsa. Il cellulare della 27enne risulta spento e l’ultima cella agganciata dal telefonino sarebbe quella dell’area dell’ abitazione che condivide con il giovane.
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Piogge alluvionali in arrivo sulla Romagna tra martedì 24 e mercoledi 25?
Davvero abbondanti le precipitazioni attese sulla regione.
Un breve flash per mostrarvi l'impressionante carta delle piogge previste tra la mezzanotte e le 12 di mercoledì 25 sulla Romagna; si tratterebbe di accumuli prossimi o superiori ai 100mm in sole 12 ore che, sommati ai 50-80mm mediamente previsti nelle 12 ore precedenti porterebbero ad un accumulo anche di 180mm in circa 24 ore.
In più con la Bora sferzante il mare potrebbe non ricevere l'acqua in arrivo da fiumi e torrenti e solo le nevicate a quote basse previste per la nottata (300-400m) potrebbero limitare parzialmente il rischio di gravi esondazioni. La situazione verrà da noi costantemente monitorata! Seguite gli aggiornamenti!
Fonte
MALTEMPO quasi senza tregua sull'Italia: ci aspetta un'altra settimana difficile!
sabato 21 febbraio 2015
Salvò la collega italiana colpita da infarto: il grazie dei novesi al commerciante cinese “eroe”
La consegna di un premio per ricordare il suo gesto di grande altruismo
Si riferiva a Wang Zongfu che il 20 dicembre salvò la vita alla novese Anna Bigatti, colpita da arresto cardiaco invia Roma a Novi. Il negoziante cinese era presente in sala, con il figlio Filippo, che ha fatto da traduttore per il papà. È stato premiato dall’imprenditrice Elena Valditerra, che ha poi consegnato alla società di calcio Tiger Novi, rappresentata da Franco Ciliberto, anche organizzatore dell’evento al Ciclomuseo, un defibrillatore in dono.
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L’organizzatore dell’incontro al Museo di Novi, Franco Ciliberto, e il negoziante cinese con il figlio |
Massimo Putzu
Novi Ligure(AL)
L’occasione è stata il convegno su «Lo sport è ...vita» al Museo
dei Campionissimi. Si è parlato di prevenzione e di pronto intervento
durante un arresto cardiaco. Beniamino Palenzona, direttore del
Dipartimento di urgenza emergenza Asl Al, ha sottolineato l’importanza
del massaggio cardiaco e dell’avere a disposizione un defibrillatore. Ma
una cosa completa l’altra, come ha dimostrato «il nostro concittadino»,
ha detto Palenzona. Si riferiva a Wang Zongfu che il 20 dicembre salvò la vita alla novese Anna Bigatti, colpita da arresto cardiaco invia Roma a Novi. Il negoziante cinese era presente in sala, con il figlio Filippo, che ha fatto da traduttore per il papà. È stato premiato dall’imprenditrice Elena Valditerra, che ha poi consegnato alla società di calcio Tiger Novi, rappresentata da Franco Ciliberto, anche organizzatore dell’evento al Ciclomuseo, un defibrillatore in dono.
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L'UOMO DA 90MILA EURO DI PENSIONE
Il giornalista Mario Giordano racconta la vicenda di Mauro Sentinelli, il pensionato più ricco d'Italia, il quale avrebbe una pensione di circa 90mila €:
"Ma come fa mister Sentinelli ad avere una pensione Inps da 90mila euro al mese? Il caso denunciato da Sanguisughe comincia a "bucare" la coltre di silenzio. Se ne occupa (nel numero appena arrivato in edicola) il settimanale l'Espresso, con un articolo di Stefano Livadiotti: "Pensioni d'oro. Fenomeno Sentinelli".
Livadiotti cita Sanguisughe, ci attribuisce correttamente il merito della "scoperta" e poi, nello spiegare il "fenomeno Sentinelli", aggiunge un particolare molto interessante. Scrive infatti: "Sentinelli quando è andato in pensione guadagnava circa 9 milioni di euro l'anno" e "s'è avvalso della facoltà di passare dalla gestione speciale del fondo telefonici (che paga i contributi sulla sola retribuzione-base) a quella obbligatoria (che prende in considerazione anche le altre voci della busta paga, a partire da benefit e stock option)".
Dunque, se ho capito bene, Sentinelli (9 milioni di euro l'anno di stipendio), oltre alle altre agevolazioni di cui gode il fondo telefonico e di cui parlo nel libro, ha sfruttato anche questa clausola speciale: ha pagato i contributi sulla retribuzione base, poi è entrato nel fondo generale dell'Inps e è andato in pensione calcolando l'assegno su tutte le voci della busta paga, benefit e stock option comprese."
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Torino, ragazza di 13 anni violentata per mesi dai compagni di scuola
Costretta a rapporti con 15 coetanei: «Se parli divulghiamo le foto»
Felpa azzurra con la scritta «#Rebel», pallone sotto braccio, 13 anni. «A scuola ci hanno dato dei mafiosi», dice. Mafiosi? «Sì, perché non abbiamo detto niente di Margherita (nome di fantasia, ndr). È vero, siamo stati zitti, ma non sembrava un segreto. Tutti, nel quartiere, conoscevamo questa storia. All’inizio, lei ci scherzava pure. Era andata nel garage liberamente. Raccontava certi particolari alle amiche... All’inizio, sembrava tutto ok. Lo giuro. Una cosa normale. Non avevamo capito che le avevano fatto dei video e la stavano ricattando».
Torino, quartiere Falchera. Dopo questa scuola media, c’è una cornice di palazzoni alti. E poi, campi, baracche agricole, l’autostrada per Milano. Per sette mesi, «Margherita», anche lei 13 anni, è stata abusata da un branco di ragazzini. «Una banda», dice quello con il pallone. «Sono in quindici. Hanno i motorini, sentono l’hip-hop. Sono loro che mi hanno raccontato...». Andavano in un garage abbandonato, riprendevano con i telefonini. Giorno dopo giorno. Foto dopo foto. Non era più un gioco, ammesso che lo fosse mai stato, ma un ricatto: «Se non fai quello che vogliamo noi, mandiamo le foto a tua madre». Quelli del branco se ne vantavano in giro. Gli altri ragazzini del quartiere sapevano. Tutti commentavano e la storia andava avanti da settembre, totalmente ignorata dal mondo degli adulti.
Però Margherita non ci voleva più andare nel garage. Stava male, arrivava sempre più tardi a scuola, si ribellava. A un’amica aveva detto: «Non mi lasciano in pace, non ce la faccio più, sto malissimo».
Litigate furiose in mezzo alle strade del quartiere, altre violenze nel garage. Altri tentativi di scappare. Il senso ingiusto di vergogna che la inchiodava. Dopo le feste di Natale, era convinta di essersi finalmente liberata da quell’incubo. Ma il 20 gennaio sua madre, tornando a casa dal lavoro, ha trovato una busta anonima nella buca delle lettere. Dentro c’era una fotografia scioccante. Era la vendetta del branco. È stato a quel punto che il mondo degli adulti ha capito. Margherita ha raccontato ogni cosa, piangendo.
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Felpa azzurra con la scritta «#Rebel», pallone sotto braccio, 13 anni. «A scuola ci hanno dato dei mafiosi», dice. Mafiosi? «Sì, perché non abbiamo detto niente di Margherita (nome di fantasia, ndr). È vero, siamo stati zitti, ma non sembrava un segreto. Tutti, nel quartiere, conoscevamo questa storia. All’inizio, lei ci scherzava pure. Era andata nel garage liberamente. Raccontava certi particolari alle amiche... All’inizio, sembrava tutto ok. Lo giuro. Una cosa normale. Non avevamo capito che le avevano fatto dei video e la stavano ricattando».
Torino, quartiere Falchera. Dopo questa scuola media, c’è una cornice di palazzoni alti. E poi, campi, baracche agricole, l’autostrada per Milano. Per sette mesi, «Margherita», anche lei 13 anni, è stata abusata da un branco di ragazzini. «Una banda», dice quello con il pallone. «Sono in quindici. Hanno i motorini, sentono l’hip-hop. Sono loro che mi hanno raccontato...». Andavano in un garage abbandonato, riprendevano con i telefonini. Giorno dopo giorno. Foto dopo foto. Non era più un gioco, ammesso che lo fosse mai stato, ma un ricatto: «Se non fai quello che vogliamo noi, mandiamo le foto a tua madre». Quelli del branco se ne vantavano in giro. Gli altri ragazzini del quartiere sapevano. Tutti commentavano e la storia andava avanti da settembre, totalmente ignorata dal mondo degli adulti.
Però Margherita non ci voleva più andare nel garage. Stava male, arrivava sempre più tardi a scuola, si ribellava. A un’amica aveva detto: «Non mi lasciano in pace, non ce la faccio più, sto malissimo».
Litigate furiose in mezzo alle strade del quartiere, altre violenze nel garage. Altri tentativi di scappare. Il senso ingiusto di vergogna che la inchiodava. Dopo le feste di Natale, era convinta di essersi finalmente liberata da quell’incubo. Ma il 20 gennaio sua madre, tornando a casa dal lavoro, ha trovato una busta anonima nella buca delle lettere. Dentro c’era una fotografia scioccante. Era la vendetta del branco. È stato a quel punto che il mondo degli adulti ha capito. Margherita ha raccontato ogni cosa, piangendo.
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Paoli si dimette da presidente Siae
La scelta dopo che la Procura lo indaga per evasione. Beppe Grillo gli
telefona: "Ti chiedo scusa se il M5S ti ha suggerito di lasciare
l'incarico"
Gino Paoli si dimette da presidente della Siae. L'indagine sui conti in Svizzera che avrebbe nascosto al Fisco, l'ha indotto a disfarsi dal ruolo pubblico di garante dei diritti d'autore per affrontare meglio la difesa dall'accusa di evasione. "Mi ha detto che voleva dimettersi dalla presidenza della Siae", ha detto Andrea Vernazza, legale di Gino Paoli. Gli ho consigliato di sospendersi in attesa di chiarire tutto". Martedì Gino Paoli sarà a Roma, al consiglio di gestione della Siae, e annuncerà ufficialmente la sua posizione sulla vicenda.
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Gino Paoli si dimette da presidente della Siae. L'indagine sui conti in Svizzera che avrebbe nascosto al Fisco, l'ha indotto a disfarsi dal ruolo pubblico di garante dei diritti d'autore per affrontare meglio la difesa dall'accusa di evasione. "Mi ha detto che voleva dimettersi dalla presidenza della Siae", ha detto Andrea Vernazza, legale di Gino Paoli. Gli ho consigliato di sospendersi in attesa di chiarire tutto". Martedì Gino Paoli sarà a Roma, al consiglio di gestione della Siae, e annuncerà ufficialmente la sua posizione sulla vicenda.
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Jobs Act, le reazioni. Critiche dai sindacati, insorge la minoranza Pd
Damiano: "Su licenziamenti Cdm ha sbagliato ". Furlan (Cisl): "Ci voleva
più coraggio sui precari". Barbagallo (Uil): "Non va nella giusta
direzione"
ROMA - Più critiche che plausi. Le reazioni sui decreti attuativi del Jobs Act approvati oggi dal Consiglio dei ministri sono contrastanti. E se, da un lato, partiti come Ncd accolgono con soddifazione il provvedimento che ha l'ambizione di cambiare il mondo del lavoro, dall'altro le reazioni dei sindacati sono negative. E anche la minoranza del Partito democratico boccia alcune delle nuove misure.
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ROMA - Più critiche che plausi. Le reazioni sui decreti attuativi del Jobs Act approvati oggi dal Consiglio dei ministri sono contrastanti. E se, da un lato, partiti come Ncd accolgono con soddifazione il provvedimento che ha l'ambizione di cambiare il mondo del lavoro, dall'altro le reazioni dei sindacati sono negative. E anche la minoranza del Partito democratico boccia alcune delle nuove misure.
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Jobs act, cosa cambia per il lavoratore
venerdì 20 febbraio 2015
Istat conferma deflazione. Gennaio -0,6%,minimo dal '59
Dopo la variazione nulla di dicembre, l'indice scende dello 0,6% nel confronto annuo
L'Istat conferma le stime sui prezzi al consumo di gennaio: l'Italia
torna in deflazione e tocca i minimi da oltre mezzo secolo: dopo la
variazione nulla di dicembre, l'indice scende dello 0,6% nel confronto
annuo, come non accadeva dal settembre del 1959 (-1,1%). Su base mensile
il calo è dello 0,4%.
A gennaio tutti i capoluoghi di regione e le province autonome sono in deflazione, eccetto Bolzano
(+0,3%). Per il resto, su base annua, sono tutti segni meno, dal -1,1%
di Firenze al -0,1% di Palermo. Guardando a tutte le grandi città (oltre
150mila abitanti) non se ne salva nessuna, giusto Parma presenta un
indice fermo.
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giovedì 19 febbraio 2015
Ultrà devastano Roma
I tifosi del Feyenoord hanno portato scompiglio nel centro storico di Roma, devastando uno dei luoghi turistici più famosi, Piazza di Spagna.
Le altre foto |
Feyenoord, il club ignora le violenze di Roma. L'Ambasciata: "Punire i colpevoli"
Roma – Feyenoord, Marino: “Olanda non risarcirà”. Questore: “Non faccio morti”
Giovani, studio e lavoro: peggio dell'Italia solo la Grecia
Sono due milioni e mezzo i giovani che non studiano né lavorano, il 26%
degli under 30. Solo Atene (28,9%) fa peggio.Il rapporto Istat: una
famiglia su quattro in disagio economico. Ma l'imprenditorialità è
dinamica e scende la quota di chi teme la criminalità
MILANO - Sono due milioni e mezzo i giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet. Dati del 2013 alla mano, si tratta del 26% degli under 30, più di 1 su 4. Lo rileva l'Istat nel rapporto Noi Italia, nel quale raccoglie le principali statistiche sul Paese. Nell'Unione europea peggio fa solo la Grecia (28,9%). Ne abbiamo il triplo della Germania (8,7%) e quasi il doppio della Francia (13,8%). Intanto la popolazione italiana invecchia. Al primo gennaio 2014 ci sono 154,1 anziani ogni 100 giovani. La Liguria si conferma la regione più anziana, mentre la Campania è la regione più giovane. In Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato (158,4).
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MILANO - Sono due milioni e mezzo i giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet. Dati del 2013 alla mano, si tratta del 26% degli under 30, più di 1 su 4. Lo rileva l'Istat nel rapporto Noi Italia, nel quale raccoglie le principali statistiche sul Paese. Nell'Unione europea peggio fa solo la Grecia (28,9%). Ne abbiamo il triplo della Germania (8,7%) e quasi il doppio della Francia (13,8%). Intanto la popolazione italiana invecchia. Al primo gennaio 2014 ci sono 154,1 anziani ogni 100 giovani. La Liguria si conferma la regione più anziana, mentre la Campania è la regione più giovane. In Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato (158,4).
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MALTEMPO: dove potrebbe NEVICARE al nord-ovest nella giornata di SABATO?
Diamo uno sguardo al comportamento della perturbazione prevista sulle regioni settentrionali tra sabato 21 e domenica 22 febbraio. Quali aree potrebbero vedere le nevicate più copiose?
La probabile formazione di un minimo ad occhiale, con due separati centri di bassa pressione, uno collocato al meridione, uno tra Corsica e mar Ligure, esporrà anche le regioni del nord all'arrivo di un carico di precipitazioni. Su questi settori l'intervento dell'aria fredda determinerà un considerevole ribasso della quota neve sino a sfiorare le quote pianeggianti. Previsti importanti accumuli su alcuni settori delle Alpi e dell'Appennino.
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METEO A 7 GIORNI: il centro-sud verrà messo "sotto pressione"
Istat: disagi economici per una famiglia su quattro
Si tratta di quasi 15 mln di persone. Metà in gravi difficoltà
"Il 23,4% delle famiglie vive in una situazione di disagio economico, per un totale di 14,6 milioni di individui". Così l'Istat nel rapporto 'Noi Italia', sulla situazione nel 2013. L'anno prima comunque la percentuale era ancora più alta (24,9%). Tornando al dato più recente, circa la metà, il 12,4% dei nuclei, si trova in grave difficoltà. (Vedi anche allarme della Caritas)
Le statistiche si basano sull'indicatore di deprivazione, che scatta quando si presentano almeno tre sintomi (dopo i quattro si parla di seria deprivazione) su un set di nove. La lista del fattori di rischio va dal non poter sostenere spese impreviste, ad accumulare arretrati nei pagamenti (mutui, affitti, bollette). Ecco che nel 2013 il 23,4% delle famiglie residenti in Italia presenta almeno tre delle difficoltà considerate (il 12,4% nel caso di quattro o più) con differenze marcate tra i diversi indicatori: il 2,6% dichiara di non potersi permettere l'acquisto di una lavatrice, un televisore a colori, un telefono o un'automobile, mentre sono il 50,4% quelle che non possono permettersi una settimana di vacanza lontani da casa. Circa il 19% dice di non riuscire a riscaldare adeguatamente l'abitazione e il 14,5% di non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni. Infine, il 12% è rimasto in arretrato con almeno un pagamento e il 40,5% non riuscirebbe ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Il panorama territoriale mette in evidenza il forte svantaggio dell'Italia meridionale e insulare, con valori più che doppi rispetto alla media nazionale. Nel Mezzogiorno, le famiglie deprivate sono il 40,8% di quelle residenti, contro il 15,4% del Nord-ovest, il 13,1% del Nord-est e il 17,3% del Centro. Le situazioni più gravi si registrano in Sicilia (50,2), Puglia (43), Calabria e Campania (38,8). I valori più bassi invece si ritrovano nella provincia autonoma di Trento (10,6), nel Veneto (12,1), in Piemonte (12,2), in Toscana (12,5) e in Emilia-Romagna (14,1).
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In Liguria la benzina più cara d’Italia
Genova - Cari,
carissimi. Anzi, di più: i più cari d’Italia e, con ogni probabilità,
anche d’Europa. I distributori di benzina in Liguria praticano alla
clientela i prezzi più alti di tutto il Continente per la “verde” a
causa delle accise nazionali e dell’addizionale ligure. Così, nonostante il calo del prezzo del petrolio
che un po’ di sollievo ha dato ai consumatori, i cittadini liguri
pagano mediamente la “verde” 1,587 euro al litro nei punti vendita self
service, che diventano 1,634 nei punti vendita “serviti”. Come noi,
nessuno in Italia: nel self service, siamo 5,6 centesimi sopra la media
(quasi tre euro in più su un pieno da 50 litri). E, in Europa, i prezzi
medi nazionali sono più bassi anche in Olanda e Gran Bretagna, i due
Paesi più cari insieme all’Italia.
I dati nazionali sono aggiornati al 17 febbraio e sono contenuti in un ampio dossier pubblicato online da Staffetta Quotidiana (staffettaonline.com) che, con un lavoro certosino, ha calcolato i prezzi praticati nelle singole regioni per ogni tipo di combustibile, distinguendo anche tra i diversi distributori.
I dati nazionali sono aggiornati al 17 febbraio e sono contenuti in un ampio dossier pubblicato online da Staffetta Quotidiana (staffettaonline.com) che, con un lavoro certosino, ha calcolato i prezzi praticati nelle singole regioni per ogni tipo di combustibile, distinguendo anche tra i diversi distributori.
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I dati nazionali sono aggiornati al 17 febbraio e sono contenuti in un ampio dossier pubblicato online da Staffetta Quotidiana (staffettaonline.com) che, con un lavoro certosino, ha calcolato i prezzi praticati nelle singole regioni per ogni tipo di combustibile, distinguendo anche tra i diversi distributori.
I dati nazionali sono aggiornati al 17 febbraio e sono contenuti in un ampio dossier pubblicato online da Staffetta Quotidiana (staffettaonline.com) che, con un lavoro certosino, ha calcolato i prezzi praticati nelle singole regioni per ogni tipo di combustibile, distinguendo anche tra i diversi distributori.
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Autostrade, sciopero benzinai nelle aree di servizio il 4 e il 5 marzo
Maxi evasione in Svizzera, blitz della Finanza a casa di Gino Paoli
Genova - È in corso in queste ore un blitz della guardia di finanza nell’abitazione di Gino Paoli, nel quartiere azzurro tra Quinto e Nervi.
Le Fiamme gialle stanno indagando su una presunta maxi evasione in Svizzera , nata da una costola dell’indagine su Carige.
Paoli risulta indagato: a metterlo nei guai sarebbero alcune intercettazioni di conversazioni avvenute con il suo commercialista.
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Le Fiamme gialle stanno indagando su una presunta maxi evasione in Svizzera , nata da una costola dell’indagine su Carige.
Paoli risulta indagato: a metterlo nei guai sarebbero alcune intercettazioni di conversazioni avvenute con il suo commercialista.
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mercoledì 18 febbraio 2015
Le “strane” spese di Ruby: 7mila euro per la festa della figlia, 90mila per le Maldive
Milano - Negli ultimi mesi, la giovane Karima El Mahroug (meglio conosciuta come Ruby Rubacuori)
avrebbe ricevuto soldi in contanti, che le sarebbero stati consegnati
da alcuni “factotum” di Silvio Berlusconi tra Milano e Genova, in
tranche anche di 14-15 mila euro: è quanto emerge dalle indagini sul processo Ruby Ter.
La giovane, stando agli accertamenti, avrebbe sostenuto «spese sproporzionate rispetto ai redditi», come un party da 7mila euro per il compleanno della figlia o l’acquisto di abiti di alta sartoria o una vacanza alle Maldive per 9 giorni per due persone, che potrebbe essere costata tra i 60 e i 90mila euro.
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La giovane, stando agli accertamenti, avrebbe sostenuto «spese sproporzionate rispetto ai redditi», come un party da 7mila euro per il compleanno della figlia o l’acquisto di abiti di alta sartoria o una vacanza alle Maldive per 9 giorni per due persone, che potrebbe essere costata tra i 60 e i 90mila euro.
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Pescara, si stacca solaio in scuola: tre feriti
È accaduto all'Istituto alberghiero "De Cecco". Due ragazzi hanno
riportato lievi contusioni ed abrasioni. L'edificio è stato evacuato.
M5s: "Così finiscono balle di Renzi"
PESCARA - Paura stamani in un istituto alberghiero 'De Cecco' di Pescara. In un'aula si è staccato l'intonaco dalla parete ferendo, lievemente, tre studenti quindicenni alla testa. Subito è iniziata l'evacuazione di uno dei tre plessi che compongono l'Istituto De Cecco, ex Aterno. Circa 800 ragazzi sono stati fatti evacuare dalle aule dai vigili del fuoco e dai carabinieri intervenuti sul posto mentre è arrivata l'ambulanza per soccorrere i due alunni feriti.
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PESCARA - Paura stamani in un istituto alberghiero 'De Cecco' di Pescara. In un'aula si è staccato l'intonaco dalla parete ferendo, lievemente, tre studenti quindicenni alla testa. Subito è iniziata l'evacuazione di uno dei tre plessi che compongono l'Istituto De Cecco, ex Aterno. Circa 800 ragazzi sono stati fatti evacuare dalle aule dai vigili del fuoco e dai carabinieri intervenuti sul posto mentre è arrivata l'ambulanza per soccorrere i due alunni feriti.
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Suicidio in carcere, atroci commenti di alcuni agenti su Fb: "Uno di meno"
Sulla pagina di un sindacato di polizia penitenziaria. Il Dap avvia un'inchiesta interna
MILANO - Un uomo si suicida nel carcere di Opera. E gli agenti di Polizia penitenziaria si esibiscono in un diluvio di commenti di questo genere: "Meno uno". "Un rumeno in meno", "mi chiedo cosa aspettino gli altri a seguirne l'esempio". L'ultima vergogna italiana è qui, in un gruppo Facebook di un sindacato di agenti, dove nelle ultime ore si è scatenata una caccia all'uomo che rischia di avere gravi conseguenze. La cosa nasce due giorni fa quando qualcuno pubblica la storia di un detenuto rumeno di 39 anni, Ioan Gabriel Barbuta, suicida nel carcere di Opera dopo essere stato condannato all'ergastolo nel giugno del 2013 per l'omicidio di un vicino di casa. Una storiaccia emblematica anche perché documenta per l'ennesima volta la barbarie delle condizioni delle carceri in Italia, sia per i detenuti sia per chi ci lavora. "Noi poliziotti penitenziari - diceva non a caso nell'articolo un sindacalista del Sappe - siamo attenti alle difficoltà di tutti i detenuti, indipendentemente dalle condizioni sociali o dalla gravità del reato commesso". Il problema è però evidentemente come si declinano questa "attenzione e sensibilità".
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MILANO - Un uomo si suicida nel carcere di Opera. E gli agenti di Polizia penitenziaria si esibiscono in un diluvio di commenti di questo genere: "Meno uno". "Un rumeno in meno", "mi chiedo cosa aspettino gli altri a seguirne l'esempio". L'ultima vergogna italiana è qui, in un gruppo Facebook di un sindacato di agenti, dove nelle ultime ore si è scatenata una caccia all'uomo che rischia di avere gravi conseguenze. La cosa nasce due giorni fa quando qualcuno pubblica la storia di un detenuto rumeno di 39 anni, Ioan Gabriel Barbuta, suicida nel carcere di Opera dopo essere stato condannato all'ergastolo nel giugno del 2013 per l'omicidio di un vicino di casa. Una storiaccia emblematica anche perché documenta per l'ennesima volta la barbarie delle condizioni delle carceri in Italia, sia per i detenuti sia per chi ci lavora. "Noi poliziotti penitenziari - diceva non a caso nell'articolo un sindacalista del Sappe - siamo attenti alle difficoltà di tutti i detenuti, indipendentemente dalle condizioni sociali o dalla gravità del reato commesso". Il problema è però evidentemente come si declinano questa "attenzione e sensibilità".
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Libia, il sì dell’Onu sempre più legato a un accordo fra le fazioni locali
E Il Cairo corteggia Roma: noi partner nel Mediterraneo
«Con l’Italia condividiamo la visione per la sicurezza nel Mediterraneo. La sua partecipazione a qualunque missione decisa nel quadro della legalità internazionale è benvenuta». Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry sta andando alle consultazioni con i membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, quando attraverso La Stampa manda a Roma questo invito.
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«Con l’Italia condividiamo la visione per la sicurezza nel Mediterraneo. La sua partecipazione a qualunque missione decisa nel quadro della legalità internazionale è benvenuta». Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry sta andando alle consultazioni con i membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, quando attraverso La Stampa manda a Roma questo invito.
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Mappa - Chi comanda in Libia |
martedì 17 febbraio 2015
Meteo a 7 giorni: maltempo nel week-end, poi variabilità
Maltempo nel fine settimana, poi grande variabilità ma con fenomeni prevalentemente concentrati al sud e lungo il versante adriatico. Sbalzi termici.
Il tempo farà appena in tempo a rimettersi e a regalare 2 giornate e mezzo di sole un po' per tutti, che da venerdì sera o da sabato mattina al massimo dovremo fare nuovamente i conti con l'inserimento di una saccatura, dai connotati ancora poco chiari ma con conseguenze quasi certamente piovose sul settore nord-occidentale e poi sul meridione.E gli altri, saltati e graziati? Tutto dipenderà dal posizionamento dell'eventuale minimo pressorio al suolo e dal suo movimento dal Mar Ligure verso il basso Tirreno. Su questo punto però i modelli non riescono ancora ad avere le idee chiare.
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Libia, milizie liberano Sirte dall'Is. Egitto chiede intervento internazionale
La mossa dell'esercito di Misurata che sottrae la città al Califfato.
Palazzo Chigi: "Impegno per azione diplomatica nell'ambito dell'Onu".
Ue: "No ad azione militare". In Iraq 45 arsi vivi dallo Stato islamico
TRIPOLI - Il caos libico agita le diplomazie internazionali. L'ira egiziana dopo la decapitazione dei 21 cristiano-copti da parte dell'Is ha spinto il governo del Cairo a lanciare una consistente offensiva aerea contro le postazioni del califfato in Libia, offensiva che procede anche in queste ore ed è destinata a continuare dopo la notizia, diffuda dal Lybia Herald, del rapimento di altri 35 egiziani (in prevalenza contadini) prelevati in diverse aree dalla Libia dai miliziani dell'Is o da gruppi legati allo Stato islamico. E si fa sempre più strada l'ipotesi di un intervento nel Paese nordafricano sotto l'egida dell'Onu
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TRIPOLI - Il caos libico agita le diplomazie internazionali. L'ira egiziana dopo la decapitazione dei 21 cristiano-copti da parte dell'Is ha spinto il governo del Cairo a lanciare una consistente offensiva aerea contro le postazioni del califfato in Libia, offensiva che procede anche in queste ore ed è destinata a continuare dopo la notizia, diffuda dal Lybia Herald, del rapimento di altri 35 egiziani (in prevalenza contadini) prelevati in diverse aree dalla Libia dai miliziani dell'Is o da gruppi legati allo Stato islamico. E si fa sempre più strada l'ipotesi di un intervento nel Paese nordafricano sotto l'egida dell'Onu
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A Collecchio arriva l'ufficiale giudiziario: pignorati i furgoni del Parma
Al centro sportivo degli emiliani sono stati portati via con il carro attrezzi tre furgoni e un'auto: la procedura sarebbe stata avviata da Equitalia per un debito sui 100mila euro. Il dg Leonardi: "Abbiamo visto i numeri del bonifico, restiamo fiduciosi"
Per ora non ci sono tracce di bonifici bancari a dipendenti e giocatori ma stamattina al centro sportivo di Collecchio si è presentato l'ufficiale giudiziario. Attorno alle 10 sono stati portati via con i carri attrezzi tre furgoni e un'auto del Parma e, secondo indiscrezioni, sarebbe ancora in corso il sopralluogo dell'ufficiale. In particolare, i pullmini sarebbero stati pignorati a causa di una procedura avviata nei mesi scorsi da Equitalia per un importo totale che si aggira intorno ai 100mila euro, una vicenda slegata dal mancato pagamento degli stipendi ai tesserati. "Noi comunque restiamo fiduciosi - ha detto il dg Pietro Leonardi entrando negli uffici -. Ieri sera abbiamo visto i numeri del bonifico e contiamo che la situazione si risolva". Per quanto riguarda i bonifici, pare - anche se non c'è nessuna dichiarazione ufficiale - che siano arrivate rassicurazioni ai beneficiari riguardo all'effettiva finalizzazione dell'operazione.
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Pronta l’imposta di bollo sul versamento di contanti in banca
Roma - Dal 2017 chi verserà più di 200 euro in contanti in banca dovrà
pagare un’imposta di bollo. Il provvedimento fa parte di un pacchetto
che il governo Renzi sta mettendo a punto per incoraggiare le
transazioni elettroniche e l’uso di carte di credito o pagamenti
elettronici. L’obiettivo della digitalizzazione e della tracciabilità
dei mezzi di pagamento è quello di ridurre l’evasione fiscale e insieme
di semplificare la vita di commercianti, artigiani e professionisti,
automatizzando le scadenze fiscali.
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