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domenica 15 ottobre 2017

L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi

L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
L'allarme arriva da una ricerca dell'Ania,  l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, da cui emerge come il 78% delle abitazioni italiane siano esposte ad un rischio-medio alto in caso di terremoti ed altri fenomeni catastrofici

 


L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
 
Il 78% delle case italiane, quasi 8 su 10, sono esposte ad un rischio alto o medio alto tra terremoto e fenomeni idrogeologici.
Un dato allarmante che arriva dall'Ania, l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che inoltre fa notare che soltanto il 17% delle famiglie è consapevole del pericolo mentre circa l’83% non crede o non sa di essere esposto a rischio catastrofale.
Entrando nel dettaglio, dall’analisi dell’Ania emerge che il 35% delle abitazioni italiane è esposto ad elevato rischio sismico mentre il 55% è esposto ad elevato rischio idrogeologico.
 


L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
Purtroppo l'Italia è il sesto Paese per danni subiti da catastrofi naturali e ogni anno il settore pubblico interviene per circa 3 miliardi di euro di danni. Non è un caso che si siano verificati nello Stivale sei dei 10 terremoti più costosi e potenti avvenuti in Europa negli ultimi 40 anni.
A livello di rischio globale, soltanto la Grecia è messa peggio dell'Italia, senza contare il Giappone che comunque è molto meglio organizzato nella prevenzione di tali fenomeni.



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venerdì 13 ottobre 2017

CALDO e SICCITA': ecco la RADICE dei nostri PROBLEMI...

Il getto alle medie latitudini non esiste più...

 

C'era una volta il caro e vecchio getto atlantico, quel lungo fiume d'aria che assicurava la variabilità delle medie latitudini e di rimando anche la nostra.

Il getto atlantico era una sorta di binario sul quale transitavano le perturbazioni e le depressioni. La pioggia, di conseguenza, era garantita soprattutto nel semestre freddo (in autunno al centro e al nord, in inverno al meridione) quando l'irruenza del getto medesimo scendeva di latitudine.
Se guardiamo la mappa della corrente a getto che soffia in questi ultimi mesi notiamo che il fiume d'aria in questione scorre senza lacune solo oltre il 50-esimo parallelo. Al di sotto di questo limite, il getto compie vistose ondulazioni che inevitabilmente evolvono in blocchi circolatori.
 
Se per puro caso la nostra Penisola finisce sotto un promontorio (come attualmente) la spinta del getto da ovest è inesistente e l'alta pressione può durare mesi e mesi senza che vi sia possibilità di sblocco.
La stessa cosa vale ovviamente per le lacune bariche, come successe nel 2014 quando non smetteva mai di piovere.

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MODELLO AMERICANO: ancora conferme di anticiclone, tuttavia tra giovedì 19 e venerdì 20...

Meteo a 15 giorni: speranze di pioggia non ancora sopite...

Ophelia diventa un uragano, ora si dirige verso l'Europa [VIDEO]

 

giovedì 12 ottobre 2017

Controlli: una azienda su due irregolare e un lavoratore su 5 in nero

Il bilancio dell'attività del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria continuerà per arginare la piaga del lavoro nero e garantire la sicurezza.

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – È continuo ed efficace l’impegno in provincia per contrastare il lavoro nero, il caporalato, le truffe ai danni degli enti previdenziali e per tutelare la sicurezza sul lavoro. La conferma emerge dai risultati conseguiti fino a ora dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria, guidato dal Luogotenente, Domenico Cortellino, e coordinato da Sergio Fossati, Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Asti-Alessandria.

Il primo bilancio dell’anno ha portato a fa emergere, su 322 lavoratori controllati, 64 persone “in nero”, 35 irregolari e sette lavoratori privi di permesso di soggiorno per motivi di lavoro. In tutto 29 i datori di lavoro denunciati per inosservanza delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro e sull’immigrazione.

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Sacchetti per ortofrutta: dal 1° gennaio 2018 saranno biodegradabili e compostabili, ma a pagamento! Approvata la legge alla Camera

Dal 1° gennaio 2018 anche i sacchetti per ortofrutta dovranno essere biodegradabili e compostabili, lo annuncia un comunicato di Assobioplastiche, commentando l’approvazione alla Camera della legge di conversione del decreto legge Mezzogiorno, che definisce i nuovi requisiti per tutte le buste con spessore inferiore ai 15 micron (micrometri). La legge conferma anche le regole per gli shopper monouso biodegradabili per asporto merci.

La nuova norma riguarda i sacchetti leggeri utilizzati per trasportare la spesa, quelli più leggeri usati per imbustare la frutta e la verdura venduta sfusa e anche carne, pesce, prodotti da forno e di gastronomia che si acquistano al banco nei  supermercati. Tutti dovranno essere biodegradabili e compostabili, rispettando lo standard internazionale UNI EN 13432 e per questo motivo necessiteranno di una certificazione da parte di enti accreditati.

C’è di più: tutti i sacchetti biodegradabili e compostabili, comprese le shopper per la spesa, a partire dal nuovo anno dovranno contenere almeno il 40% di materia prima da fonte rinnovabile. Una percentuale che salirà al 50% nel 2020 e al 60% l’anno dopo. Inoltre, per i sacchetti da usare a contatto con il cibo è richiesta l’idoneità alimentare.

L’ultima novità che rappresenta una nota dolente per i consumatori, è che dal gennaio 2018 tutti i sacchetti leggeri e ultraleggeri dovranno essere ceduti esclusivamente a pagamento, come avviene adesso per le shopper monouso da spesa in vendita alle casse dei supermercati al prezzo di 10 centesimi circa. Tra pochi mesi i consumatori dovranno dire addio ai sacchetti per ortofrutta (macelleria, pescheria, gastronomia, ecc.) distribuiti gratuitamente. Il prezzo di vendita (ancora sconosciuto) dovrà risultare sullo scontrino o sulla fattura, come già accade per le buste da asporto merci.



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Inquinamento, da 10 fiumi arriva 90% della plastica in mare

Esperti, una gestione migliore può dimezzare l'inquinamento

Appena dieci fiumi, nel mondo, sono responsabili di circa il 90% della plastica trasportata in mare.
A dirlo è uno studio tedesco pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology dell'American Chemical Society.

I fiumi sono i principali traghettatori di rifiuti negli oceani, dove ogni anno - secondo il Programma Ambiente delle Nazioni Unite - finiscono 8 milioni di tonnellate di plastica.

Stando ai ricercatori dieci fiumi nel mondo, di cui otto in Asia, sono responsabili da soli dall'88% al 95% di tutta la plastica portata in mare. 

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Riciclo rifiuti, l'Italia al 76,9%, è la prima in Europa

 

 

mercoledì 11 ottobre 2017

Il ciclista francese derubato: "Ma da voi ho trovato anche solidarietà e gentilezza"

Etienne Godard girava il mondo in bici da 11 mesi. Poi il furto in una spiaggia di Castel Volturno. "Così amici italiani mi hanno tirato fuori dai guai". "Mi sono sentito morire poi l'appello sui social e la mountain bike regalata da Francesco"

di GIUSEPPE DEL BELLO e CRISTINA ZAGARIA


NAPOLI. Undici mesi di viaggio. Quindicimila chilometri in bicicletta. Da Hong Kong alla Normandia: un'avventura. Etienne Godard, 30 anni, medico francese, arriva in Italia, e mentre fa un bagno in un lido di Castel Volturno in provincia di Caserta gli rubano la bicicletta. "Catastrofe". Ma proprio quando pensa che il suo viaggio sia finito, ecco che riparte, "ancora più veloce, grazie alla grande solidarietà dell'Italia ". Etienne, ci racconta cosa ha provato quando uscito dal mare non ha visto più la bici? "Catastrofe. Disastro. Paura. Sono praticamente morto.

Non è solo il valore economico. Su quella bici c'era di tutto: attrezzatura da campeggio, telefono, macchina fotografica, i miei occhiali da vista. Ma soprattutto ero rammaricato per il valore sentimentale: tutti i ricordi di questo anno incredibile. Sono appassionato di bici, con mia moglie Mathilde, anche lei medico, ho preso un anno sabbatico e volevo fare, e poi raccontare, l'"avventura della vita" ".

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martedì 10 ottobre 2017

Usa: almeno 10 morti in incendio California, migliaia evacuati

E' il peggiore della storia dello stato

Almeno 10 persone sono rimaste uccise a causa del peggiore incendio nella storia della California. Oltre 20mila persone sono state evacuate nella regione settentrionale dello stato.

Bruciano i vigneti e le foreste della Napa Valley, la regione nel nord della California conosciuta in tutto il mondo per la sua produzione vinicola. Il governatore dello stato, Jerry Brown, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha mobilitato la Guardia Nazionale dopo che una serie di violenti incendi sta devastando la zona a nord di San Francisco. Almeno 1.500 edifici fra abitazioni e strutture commerciali sono già andati distrutti in diverse contee, incluse Napa e Sonoma, e le autorità hanno ordinato l'evacuazione di circa 20mila persone (tra cui oltre 200 pazienti di un ospedale).
 L'incendio ha imperversato per tutta la notte in otto contee: oltre a quelle di Napa e Sonoma, anche a Yuba, Butte e Nevada, ai piedi della Sierra Nevada. Nel complesso sarebbero già stati distrutti oltre 10 mila acri di terreno, e il fumo è nell'aria anche a San Francisco.

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lunedì 9 ottobre 2017

Un morto e un ferito a Palermo, fermata donna di 20 anni

Vittime due fratelli. Forse movente è lite di vicinato

Due fratelli, Leonardo e Giuseppe Bua, sono stati affrontati in piazzetta Caruso a Palermo, da qualcuno che ha esploso contro di loro numerosi colpi di pistola. Leonardo è morto mentre Giuseppe è gravemente ferito ed è stato trasportato nell'ospedale Villa Sofia. I sanitari del 118 giunti nella piazzetta hanno constatato la morte di Bua. Indagano gli agenti della squadra mobile.
I due fratelli sono stati affrontati nel pomeriggio, in piazzetta Caruso, vicino casa. Lì sono sono stati colpiti da numerosi colpi di pistola; il primo è stato ucciso, il secondo è stato ferito gravemente ed è stato portato in Rianimazione nell'ospedale Villa Sofia.
Una giovane donna è stata fermata dalla polizia perchè sarebbe stata lei a sparare uccidendo i due fratelli.

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Catalogna, un milione al corteo unionista di Barcellona

Rajoy ai manifestanti: non siete soli. Decine di pullman da tutta la Spagna per la marcia. Fischiato il leader di Podemos

Un fiume rosso e giallo in piena. Centinaia di migliaia di persone - 350mila per la polizia, 950mila per gli organizzatori - hanno invaso il centro di Barcellona con le bandiere spagnole in mano per opporsi ai piani del presidente catalano Carles Puigdemont di proclamare, forse già martedì, l'indipendenza.


Ma Puigdemont non arretra: "La dichiarazione di indipendenza è prevista dalla legge del referendum come applicazione dei risultati: applicheremo quanto dice la legge", ha ribadito in un'intervista registrata nei giorni scorsi e andata in onda stasera su Tv3. Ma la situazione cambia di ora in ora e le parole di ieri potrebbero essere già superate. Per la Catalogna sono le 48 ore più difficili.

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sabato 7 ottobre 2017

Londra, auto contro la folla, feriti lievi. Un uomo arrestato. Polizia: 'E' stato incidente stradale'

E' avvenuto davanti al Museo di storia naturale. Un arresto. Polizia: 'Per ora non è trattato come atto terrorismo'.

Paura a Londra. "Undici persone sono rimaste ferite" dopo che un'auto è piombata sulla folla davanti al Museo di Storia naturale. Lo riferiscono i servizi sanitari precisando che "nove sono stati ricoverati in ospedale", scrive la Bbc su Twitter. "Molti di loro hanno ferite alla testa e alle gambe".
Diverse persone sono rimaste ferite lievemente dopo che un'auto ha investito un gruppo di pedoni davanti al Museo di storia naturale. Un sospetto è stato arrestato. L'uomo arrestato è stato bloccato a terra e immobilizzato dai poliziotti davanti agli sguardi attoniti dei turisti presenti davanti al Museo. "Non è terrorismo", ma si tratta di un "incidente stradale". Lo ha reso noto Scotland Yard, secondo quanto riferisce la Press Association.

L'auto è piombata sulla folla intorno alle 14,20 ora locale (le 15,20 in Italia), scrive il Daily Mail, precisando che diverse stazioni della metropolitana tra cui Sloane Square e South Kensington sono state chiuse. Un testimone sconvolto da quanto acceduto ha scritto su Twitter: "ho visto un'auto che si dirigeva verso la folla. A me non è accaduto nulla, ma vi prego di dirlo ai vostri amici se sono qui presenti vicino al museo nazionale". Un altro ha aggiunto: "Sembra che un ragazzo abbia cercato di falciare le persone davanti al museo di storia naturale'.

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Ilva, annunciati 4 mila esuberi: coinvolto anche lo stabilimento di Novi

Sindacati mobilitati anche a Novi Ligure per protestare contro il piano di tagli che coinvolgerà il gruppo Ilva. Nella fabbrica di strada Boscomarengo previsti 54 esuberi. E chi rimane sarà licenziato e riassunto, perdendo anzianità e tutele. Lunedì sciopero e picchetto davanti allo stabilimento

NOVI LIGURE (AL) – Sindacati mobilitati anche a Novi Ligure per protestare contro il piano di tagli che coinvolgerà il gruppo Ilva, con 4.200 esuberi in tutta Italia. A subire la sorte peggiore sarà lo stabilimento di Genova Cornigliano, in cui la forza lavoro sarà ridotta del 40 per cento; a Taranto i dipendenti saranno il 28 per cento in meno. Anche gli impianti novesi di strada Boscomarengo saranno toccati: annunciati 54 esuberi, che potrebbero riguardare sia gli operai che il personale impiegatizio.

Pochi i 54 posti che si perderanno a Novi se confrontati con gli oltre 4 mila a livello nazionale? Anche a pensarla così non ci sarebbe proprio nulla da festeggiare. Anzi. Il documento di otto pagine spedito alle sigle sindacali e firmato dai vertici di Am InvestCo – la cordata formata dal gruppo indiano Arcelor Mittal e dalla società italiana Marcegaglia – prevede che tutti i dipendenti dell’Ilva, anche quelli non in esubero, saranno licenziati per poi essere riassunti con la nuova normativa del Jobs Act. Perderanno quindi le tutele previste dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, l’anzianità di servizio e i vantaggi garantiti dal contratto integrativo.
I lavoratori riassunti dovranno inoltre firmare «verbali di conciliazione» rinunciando espressamente «a ogni pretesa connessa a qualsiasi titolo ai precedenti rapporti di lavoro intrattenuti con la società».

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Alluvione 1977: la tragedia che ha cambiato tutti

Il 7 ottobre di quarant'anni fa il maltempo colpì Piemonte e Liguria coinvolgendo anche la nostro porzione di territorio in una scia di morte e devastazione

CRONACA - Sono trascorsi 40 anni dalle terribili giornate del 6 e  7 ottobre 1977, quando acqua e frane colpirono durissimo Liguria e basso Piemonte, portandosi via 15 vite. La furia della pioggia, quella che oggi chiameremmo “bomba d’acqua”, sconvolse  una  fascia enorme, stimata in 800 kmq, della nostra  provincia, da Gavi a Serravalle a Tortona, e ancora verso Ovada ed Acqui, toccando anche la zona di Alessandria.  Una media di trecento millimetri di pioggia caddero nella notte tra il 6 e il 7 ottobre, con un picco massimo in alta val d’Orba di 480 mm,  con conseguente piena dei fiumi e dei torrenti e centinaia di frane e smottamenti. Case abbattute, strade sconvolte, fabbriche invase da fango e acqua, opere pubbliche fuori uso,  l'agricoltura in crisi.  Ma soprattutto tante, troppe vittime: ben  undici.

A Serravalle Scrivia una frana cancellò Villa Armanina, di proprietà dell’allora presidente della provincia Lorenzo Demicheli. Insieme alla villa, si portò via anche  la moglie e il suocero del presidente. Angela Traverso Demicheli e suo padre Natale Traverso, di 42 e 79 anni, erano tornati a casa per cercare di salvare qualcosa ma la frana li sorprese e pose fine alla loro vita. Con loro, anche l’agricoltore Giuseppe Repetto. A Tortona persero la vita  il fotografo Angelo Davio,  suo figlio Massimo, studente universitario ventitreenne, e il suocero Guglielmo Ravasi di  79 anni. Inoltre perse la vita il corriere cinquantatreenne Luigi Cioccale, la cui moglie morì  qualche tempo dopo per tetano, contratto probabilmente durante i giorni dell'alluvione. Ad Acqui l’acqua si portò via il  sessantacinquenne Carlo Scazzola e a Castelceriolo l'agricoltore Pio Pipistrello di  35 anni. Infine la piena si portò via due giovani: il 24enne  Alfredo Dogali di Cassinelle e il 25enne di Novi  Giuseppe Traverso, travolti nelle loro auto dalla piena dell'Orba presso il lido di Predosa. Rimasero sorpresi dalla piena, che arrivò a passare sulla strada e li bloccò nelle auto. Non furono veloci a scendere e un’ondata se li portò via. Vennero poi ritrovate le loro auto, ma fino ad oggi non si è potuta dare sepoltura ai loro corpi. Nel comprensorio di Alessandria furono 120 i comuni colpiti dall'alluvione e i danni furono valutati oltre  cento di miliardi di lire. A Gavi, il letto del fiume si abbassò di ben 5 metri e la collina del forte crollò in parte sull’abitato: fu solo per miracolo se non vi furono vittime anche lì.

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giovedì 5 ottobre 2017

Il video virale di Intesa Sanpaolo e la gogna senza senso dei social

Una clip privata pensata per un concorso aziendale finisce in rete. E contro la direttrice di una filiale di provincia si scatena il linciaggio


Nella mattinata di ieri una bomba è esplosa nell'internet italiano. Un video autoprodotto dalla filiale di Castiglione delle Stiviere di Intesa Sanpaolo, girato per un contest aziendale che mirava a creare un po' di sana competizione tra le varie sedi, nel quale i dipendenti si presentano e intonano una canzone per spiegare la bontà dei loro servizi. "Io ci sto! Ci metto la faccia, ci metto la testa, ci metto il mio cuore" canta Katia, la direttrice.

Il video è artigianale, goffo, grottesco, divertente. I dipendenti della filiale appaiono impacciati e poco intonati. Ha tutte le carte in regola per diventare virale. Forse è per questo motivo che da quando è stato girato lo scorso giugno fino a ieri mattina è rimasto privato, circolando solamente all'interno del relativo contest.


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Arrestato Battisti, tentava fuga in Bolivia

Ex terrorista in manette alla frontiera con il Brasile

L'ex terrorista Cesare Battisti è stato arrestato nella città di Corumbà, alla frontiera tra Brasile e Bolivia.

Secondo la versione online del quotidiano O Globo, le autorità brasiliane sarebbero convinte che l'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) stesse cercando di fuggire in Bolivia. L'italiano sarebbe stato fermato dalla polizia stradale federale durante un normale blitz. Condannato all'ergastolo in via definitiva per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo, Battisti nel 2010 ha ottenuto lo status di rifugiato politico in Brasile dall'ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva.

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mercoledì 4 ottobre 2017

Mafia: maxi-operazione tra Italia e Germania contro clan Rinzivillo, 37 arresti

Sequestrati beni per 11 milioni. Alle indagini ha partecipato la Polizia tedesca

Una maxi operazione contro il clan mafioso Rinzivillo e' in corso in Italia e Germania. Uomini della Guardia di Finanza, della Polizia e dei Carabinieri stanno eseguendo 37 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di altrettanti presunti appartenenti al clan egemone a Gela. Gli arresti sono scattati in Sicilia, Lazio, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna in Italia, e in Germania. Sequestrati anche beni e societa' per 11 milioni 

L'indagine delle Dda di Roma e Caltanissetta è stata coordinata dalla procura nazionale antimafia e antiterrorismo e ha visto la partecipazione della Polizia criminale tedesca che, a Colonia, ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari. I 35 provvedimenti eseguiti in Italia hanno invece visto impegnati oltre 600 tra finanzieri e carabinieri del comando provinciale di Roma e poliziotti della questura di Caltanissetta.

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martedì 3 ottobre 2017

Meteo a 7 giorni: piccola OTTOBRATA sull'Italia, poi aria fredda da nord?

Confermata la breve fase anticiclonica fino alla giornata di giovedì 5 ottobre; a seguire fronte freddo da nord, rovesci, vento forte e calo delle temperature. 

La prima decade di ottobre sembrava dover trascorrere nell'anonimato..."oppressa" dalla solita alta pressione sul Mediterraneo.

Le ultime mappe hanno ridotto (un po' a sorpresa) la durata del pachiderma stabile, contemplando successivamente situazioni autunnali decisamente più avvincenti e anche piuttosto fredde sullo Stivale.

Tra mercoledì 4 e giovedì 5 ottobre l'alta pressione riuscirà comunque a mettersi in mostra sull'Italia (prima mappa) con il suo campionario di stabilità, mitezza e ventilazione debole.
Da notare, oltre alla distensione del braccio orientale dell'alta pressione atlantica verso di noi, la presenza di una fervente azione depressionaria in sede scandinava, dove l'autunno potrebbe anche travestirsi da inverno.

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lunedì 2 ottobre 2017

Las Vegas, strage al concerto country: 50 morti. Isis rivendica ma Usa smentiscono

Killer si e' ucciso prima di arrivo della polizia'. Stephen Paddock, 64 anni, ha fatto fuoco sulla folla da un piano alto di un albergo

Strage ad un concerto country a Las Vegas: almeno 50 i morti e 400 i feriti. A sparare un uomo, Stephen Paddock, che si è ucciso prima dell'arrivo della polizia: il killer ha aperto il fuoco dal 32mo piano dell'hotel Mandalay Bay verso la folla che assisteva a uno show per il festival "Route 91 Harvest", nelle immediate adiacenze. Testimoni hanno detto di aver visto i bagliori degli spari. Fra i morti ci sono due agenti di polizia fuori servizio: erano tra il pubblico ad assistere al concerto.

La polizia di Las Vegas aveva detto che sembrava "più un'azione di un lupo solitario'' escludendo un atto di terrorismo. Ma l'Isis ha rivendicato con un comunicato sul web la strage, ha reso noto il Site, il sito che monitora le attività jihadiste sul web. "L'esecutore dell'attacco a Las Vegas è un soldato dell'Isis - si legge nella rivendicazione dello Stato islamico -. Ha eseguito l'operazione in risposta all'appello a prendere di mira i Paesi della coalizione". Fonti dell'amministrazione statunitense hanno detto che "non c'e' alcun segnale che indichi un legame del killer di Las Vegas con gruppi del terrorismo internazionale".

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Referendum Catalogna, il 90% dei voti è per l'indipendenza

Hanno partecipato 2,2 milioni di elettori, sui 5,3 chiamati alle urne. Il 'no' ha ottenuto il 7,8%. Chiusi dalla polizia 400 seggi

Il 'si' ha ottenuto il 90% dei voti al referendum sull'indipendenza catalano, secondo i dati resi pubblici dal portavoce del governo catalano Jordi Turull. Al voto hanno partecipato 2,2 milioni di elettori, sui 5,3 chiamati alle urne. Il 'no' ha ottenuto il 7,8%.  Migliaia di sostenitori dell'indipendenza, radunati in Plaza Catalunya,  hanno esultato all'annuncio dei risultati mentre sulla centralissima pizza di Barcellona sventolavano un mare di bandiere 'stellate' dell'indipendenza catalana.

La partecipazione dei chiamati al voto catalani - ha spiegato il portavoce - avrebbe potuto raggiungere "almeno il 55%" in "condizioni diverse", cioè senza l'intervento nei seggi della polizia spagnola. Le schede conteggiate, 2,262 milioni, rappresentano circa il 42,2% dei 5,3 milioni di aventi diritto. Ma secondo Turull altri 770mila elettori erano iscritti nei 400 seggi chiusi dalla polizia. La maggior parte delle persone contrarie all'indipendenza si ritiene non abbiano votato.

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giovedì 28 settembre 2017

Spaventosa frana in Val Brembana (BG): 3.500 metri cubi di roccia su carreggiata

Imponente frana in Val Brembana, nel bergamasco, Lunedì 25 Settembre. Le immagini aeree.

Un importante movimento franoso si è verificato in Val Taleggio, diramazione occidentale della Val Brembana, nella giornata di Lunedì 25 Settembre.

La frana, avvenuta nell’area degli Orridi, tra i punti più affascinanti della zona brembana e più in generale delle valli bergamasche, è stata notata da automobilisti e ciclisti che hanno chiamato il 112 segnalando l'emergenza.
La frana ha provocato la caduta di circa 3.500 metri cubi di roccia, finiti parzialmente sulla carreggiata della strada provinciale 25, tra San Giovanni Bianco e la Val Taleggio. 

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Morto dopo un trapianto, i medici: "Il cuore era perfetto". Lorenzin: "Verifiche"

L'espianto al San Raffaele di Milano, il decesso al San Camillo di Roma. La procura ha aperto un'inchiesta, dopo l'esito di una consulenza medico legale disposta dai magistrati: "Organo non idoneo"

Un'inchiesta della procura e una interna dell'ospedale San Raffaele. Perché "è inaccettabile morire dopo un trapianto di cuore". Sono le parole della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, che annuncia "immediate procedure di controllo e verifica" sul caso di un uomo cardiopatico morto un anno fa nell'ospedale San Camillo di Roma dopo il trapianto di un cuore da Milano. Dal Centro nazionale trapianti assicurano che "tutte le procedure sono state rispettate e l'organo, dopo gli esami, è risultato idoneo al trapianto". Anche al San Camillo i medici non hanno dubbi: "Il cuore era perfetto".


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Ryanair: meno voli fino a marzo, coinvolte 400.000 prenotazioni

I passeggeri hanno già ricevuto una email con l'offerta del rimborso o di un cambio di aereo

Ryanair ha annunciato che rallenterà la crescita prevista per la stagione invernale, facendo volare 25 aerei in meno a partire da novembre e 10 in meno da aprile 2018. Lo si legge in una nota della low cost irlandese, in cui si precisa che riducendo il programma dei voli in maniera controllata sarà possibile "eliminare ogni rischio di ulteriori cancellazioni, perché un rallentamento della crescita crea molti aerei e equipaggi di riserva nelle 86 basi" della compagnia previste per quest'inverno.

Questa misura, si spiega nella nota, porterà ad una "leggera riduzione" del traffico per la compagnia per quest'anno e il prossimo: la crescita mensile dal 17 novembre al 18 marzo rallenterà dal 9% al 4%, mentre il traffico annuale attualmente di 131 milioni di passeggeri si ridurrà a 129 milioni, che rappresenta un +7,5% dallo scorso anno. Per la stagione estiva 2018, con la flotta che si ridurrà da 445 a 435 aerei, Ryanair prevede che il traffico al marzo 2019 rallenterà da 142 a 138 milioni di passeggeri (con un tasso di crescita del 7%).

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mercoledì 27 settembre 2017

Tecnico vogherese inventa la pila eterna

L’ingegnere Lisini deposita il brevetto del sistema che consente ricariche ultraventennali. Ecco le possibili applicazioni 

VOGHERA (PV). La durata eterna delle cose è uno dei traguardi che intriga e affascina da sempre l’uomo. Gianni Lisini, ingegnere elettronico vogherese, ci è andato vicino con la messa a punto di un sistema, già brevettato, che consente di ricaricare le batterie delle pile fino a 15-20 anni, con la prospettiva di ulteriori miglioramenti tecnici e di un’applicazione sempre più larga. Il 40enne ricercatore dello Iuss (la Scuola universitaria superiore di Pavia) ha presentato la sua invenzione al «Jotto Fair» di Pisa, momento di confronto con il mondo dell’imprenditoria, suscitando l’interesse di una decina di ditte di svariati settori, tra le quali un’azienda che si occupa di mobilità elettrica e di una che realizza apparecchiature elettroniche nucleari. 

Il brevetto (il primo dell’ancora breve ma promettente carriera da inventore di Lisini) riguarda un sistema di gestione di un accumulatore ibrido formato da una batteria chimica e da un set di “supercapacitori”: si tratta di condensatori in grado di immagazzinare cariche per migliaia di farad (unità di misura della capacità elettrica), sostenendo così un numero elevatissimo, quasi infinito, di cicli di ricarica. I vantaggi appaiono ovvii: aumento drastico della durata media delle pile, riduzione della sostituzione periodica delle batterie e degli interventi di manutenzione, fino alla possibilità di realizzare apparati autoalimentati per decenni, con un sensibile risparmio delle spese, in un contesto di eco-sostenibilità. A tale proposito, va sottolineato che utilizzando la tecnica del brevettoLisini sarebbe possibile sostituire gran parte delle batterie al cadmio industriali che tuttora comportano notevoli problematiche di smaltimento e di costi da affrontare.

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martedì 26 settembre 2017

Incidente all’alba: due ragazzi ricoverati in ospedale, uno in gravi condizioni

Gavi (AL) Hanno Rispettivamente 26 anni  e 28 anni, le vittime dell’incidente stradale che si è verificato questa mattina all’alba, intorno alle 4.30 in località Pratolungo di Gavi.
F.R di Carrosio era in compagnia di un amico C.R. di Arquata Scrivia.  L’allarme è stato lanciato in ritardo, perché solo verso le 6.30 un uomo si è accorto dell’auto fuori strada. I soccorsi, 118 e vigili del fuoco, arrivati intorno alle 7 del mattino, hanno estratto i due ragazzi fortunatamente vivi, ma  le condizioni di F.R, sono gravi, tanto che il giovane è stato trasportato nel reparto di Neurochirurgia all’ospedale di Alessandria, mentre all’amico è andata decisamente meglio, tuttavia è stato ricoverato a Novi Ligure.

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Concorsi truccati, arrestati 7 docenti universitari. Indagato anche ex ministro Fantozzi. Il legale: 'Del tutto estraneo'

Altri 22 interdetti dalle funzioni, in tutto 59 indagati

Sette docenti universitari sono stati arrestati per reati corruttivi dalla Guardia di Finanza di Firenze, nell'ambito di un'inchiesta su concorsi truccati. Le misure sono scattate a seguito di un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, disposta dal gip su richiesta dei pm fiorentini Luca Turco e Paolo Barlucchi. Altri 22 sono stati colpiti dalla misura dell'interdizione dalle funzioni di professore universitario e da quelle connesse ad ogni altro incarico accademico per la durata di 12 mesi.

Tra i docenti accusati anche l'ex ministro Augusto Fantozzi che rischia l'interdizione dalla professione di docente, in merito alla quale il gip di è riservato di decidere dopo l'interrogatorio. "Il professor Augusto Fantozzi è completamente e indubitabilmente estraneo ai fatti in contestazione", afferma l'avvocato Antonio D'Avirro, difensore di Fantozzi. "In primo luogo - argomenta il legale - perché era già andato in pensione all'epoca degli avvenimenti oggetto di indagine. La sua integrità è altresì testimoniata da una limpida e unanimemente apprezzata carriera accademica. Il professore - prosegue l'avvocato - sarà lieto di fornire tutti i chiarimenti necessari nell'incontro con i magistrati, che auspica possa avvenire il prima possibile".

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lunedì 25 settembre 2017

Il transito di un nucleo temporalesco da ovest dovrebbe consentire 24 ore di tempo instabile sull'Isola con rovesci o temporali.

Dopo mesi di arsura, caldo e solleone, la Sardegna si prepara a ricevere la pioggia. Non si tratterà di pioggia battente "a tappeto" su tutta l'isola, ma alcune manifestazioni temporalesche (anche di una certa intensità) potrebbero dispensare preziosi millimetri, sperando che non si passi dal nulla al troppo come spesso è accaduto di recente.


La prima mappa mostra le piogge che interesseranno la Sardegna nella mattinata di martedì 26 settembre.

Le precipitazioni potrebbero prediligere i settori centrali e interni dell'Isola con maggiore insistenza sulla parte orientale, ma contiamo che un po' di pioggia arrivi anche sul restante territorio insulare.

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PIOGGE: Sardegna, Liguria e Lazio sarebbero per il nostro modello le regioni pronte ad accumulare i maggiori quantitativi di pioggia nell'arco dei prossimi 7 giorni. Le città dell'isola martedì 26 e le altre due regioni tra l'1 ed il 2 ottobre, guarda nel dettaglio: Link


Le PIOGGE "fantasma" tra 1 e 2 ottobre...