L'espianto al San Raffaele di Milano, il decesso al San Camillo di Roma.
La procura ha aperto un'inchiesta, dopo l'esito di una consulenza
medico legale disposta dai magistrati: "Organo non idoneo"
Un'inchiesta della procura e una interna
dell'ospedale San Raffaele. Perché "è inaccettabile morire dopo un
trapianto di cuore". Sono le parole della ministra della Salute,
Beatrice Lorenzin, che annuncia "immediate procedure di controllo e
verifica" sul caso di un uomo cardiopatico morto un anno fa
nell'ospedale San Camillo di Roma dopo il trapianto di un cuore da
Milano. Dal Centro nazionale trapianti assicurano che "tutte le
procedure sono state rispettate e l'organo, dopo gli esami, è risultato
idoneo al trapianto". Anche al San Camillo i medici non hanno dubbi: "Il
cuore era perfetto".
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