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giovedì 26 ottobre 2017

Fine settimana leggermente variabile, peggiora da lunedì

Oggi e venerdì ancora alta pressione e bel tempo, ma con nubi in arrivo tra Levante ligure ed alta Toscana, poi sull'arco alpino. Nella notte su sabato qualche pioggia su medio Adriatico e basso Tirreno, poi schiarite. Domenica nubi e qualche piovasco su basso Lazio e Campania, per il resto prevalenza di sole. Lunedì aria fredda ed instabile su medio Adriatico e meridione con rovesci o temporali, calo termico generale. 

 

COMMENTO: il modello americano ha smontato in un paio di emissioni ciò che aveva costruito con pazienza per giorni: l'affondo artico nel Mediterraneo per i primi di novembre sembra sfumare, ora gli ingressi perturbati sono stati rimandati ai giorni successivi, ma perdono chiaramente di credibilità. Pensavamo di essere vicini ad una svolta meteorologica importante ed invece ancora una volta è intervenuto qualche elemento negativo a sconvolgere "il piano di rientro" nella normalità. Seguite comunque gli aggiornamenti!

 

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Meteo a 7 giorni: una fine di ottobre che sa poco di autunno...

 

mercoledì 25 ottobre 2017

L'Istat conferma: cresce l'aspettativa di vita. Dal 2019 in pensione a 67 anni

La speranza di vita a 65 anni arriva a 20,7 anni e si allunga di 5 mesi, e dunque il governo dovrebbe confermare l'automatismo previsto dalla riforma previdenziale per la pensione di vecchiaia. Assorbito il picco di mortalità del 2015


ROMA - L'aspettativa di vita a 65 anni si allunga, cinque mesi in più rispetto al 2013. L'Istat conferma le stime, e dunque dal 2019 la pensione di vecchiaia scatterà a 67 anni e non più a 66 anni e 7 mesi, com'è adesso. Il governo ha infatti deciso che non ci saranno "sconti", nonostante le richieste di fermare l'adeguamento automatico: a luglio i presidenti della commissione Lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, avevano tenuto una conferenza stampa congiunta sostenendo che lo spostamento in avanti dell'età pensionabile sarebbe stato iniquo, alle loro richieste si erano subito uniti, compatti, i sindacati. Alcuni giorni fa però il no definitivo, sulla base dei calcoli dell'Inps e della Ragioneria Centrale dello Stato. L'Inps, in particolare, ha quantificato in 141 miliardi cumulati nei prossimi dieci anni il costo del mancato adeguamento.

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lunedì 23 ottobre 2017

Vittima a terra, lui fa diretta su Fb

'Chi mi segue chiami aiuto', poi dopo insulti chiede scusa

Mentre la vittima di un incidente stradale era a terra, lui con il telefonino si è connesso a Facebook e ha iniziato a trasmettere la diretta dell'agonia, commentando: "Chi mi segue chiami aiuto!" e "C'è sangue, speriamo si salvi". E' successo a Riccione (Rimini), dove nella notte tra sabato e domenica è morto in viale Veneto un ragazzo di 24 anni, Simone Ugolini, dopo un schianto in motorino contro un albero. L'autore del video, come riportano quotidiani locali, si chiama Andrea Speziali, ha 29 anni, esperto d'arte e candidato alle ultime elezioni comunali. Sui social è stato bersagliato di critiche e insulti. "Mi hanno detto che avevano già chiamato i soccorsi", ha detto poi - riferisce Il Resto del Carlino - spiegando di essere rimasto "sconvolto, sotto choc" e di aver voluto "far qualcosa per quel giovane a terra". 

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Anziana nell'agrigentino, oggi 112 anni

Accanto a lei la sorella di 106 anni

 

E' una delle donne più anziane d'Italia. Sarà festeggiata oggi dalla sorella di 106 anni e dalla cognata ultranovantenne (94 anni), Diega Cammalleri per tutti è la "zia Dedè" di Canicattì (Ag) che compie 112 anni.
    Ancora una volta per l'occasione la sua abitazione, nell'Agrigentino sarà metà di amici, parenti ed anche ex alunni visto che è stata insegnante di scuola elementare prima di andare in pensione circa mezzo secolo fa. La signora è nata il 23 ottobre 1905, ancora lucida ricorda gran parte dei suoi trascorsi, dei suoi alunni e familiari. Non si è mai sposata.

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Albero crolla su auto in centro a Roma, ferito un uomo

Un pino è piombato su su tre auto in transito sul Lungotevere vicino al centro storico

Un grosso pino è crollato su tre auto in transito a Roma, in Piazza delle 5 giornate, sul Lungotevere vicino al centro storico. C'è un ferito in un taxi, un uomo, per fortuna non è in gravi condizioni. E' stato soccorso dal 118 e trasportato in codice giallo all'ospedale Santo Spirito. Altre due auto sono rimaste coinvolte, ma senza feriti. E' arrivata una squadra dei vigili del fuoco con l'autogru.

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Migliora bambino caduto da settimo piano

Colpo attutito da una tettoia, poi rimbalza sui cespugli

E' in via di miglioramento e potrebbe essere dimesso addirittura nelle prossime ore il bambino di quattro anni figlio di una coppia di filippini caduto da un balconcino al settimo piano di uno stabile in via Isimbardi, alla periferia di Milano. Il piccolo è ricoverato all'ospedale Niguarda e, nonostante il volo di molti metri, non ha lesioni da metterlo in pericolo di vita.

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sabato 21 ottobre 2017

Roma, tredicenne muore a scuola: ipotesi suicidio

In via Tasso, al centro. Gli investigatori hanno trovato in classe un biglietto, ipotesi suicidio

Un salto nel vuoto di alcuni metri davanti agli occhi, increduli, di alcuni compagni. Tragedia in una scuola 'bene' della Capitale. Uno studente di appena tredici anni è morto dopo essere precipitato da una scala antincendio dell'istituto Santa Maria, al centro di Roma. Soccorso in gravissime condizioni dal 118 è deceduto poco dopo in ospedale. Gli investigatori non hanno dubbi che si sia trattato di un suicidio. A quanto ricostruito, il ragazzino si è staccato dal gruppo compagni che scendevano in cortile per la ricreazione ed è risalito, ha scavalcato la ringhiera e si è lanciato nel vuoto.

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venerdì 20 ottobre 2017

Meteo a 7 giorni: rovesci, più freddo, poi nuovamente alta pressione

Fase più movimentata del tempo in attesa di una nuova pesante rimonta dell'alta pressione...

 

Briciole di normalità (parziale) in un autunno ormai fuori controllo, come tutte le stagioni di questo infausto 2017.

Dopo una lunga sequenza di giornate tutte uguali,che hanno portato temperature esorbitanti e soffocato le città del settentrione tra nebbia e polveri sottili...ecco finalmente una perturbazione.
Niente di eccezionale...solo un passaggio veloce, che in un mare di nulla meteorologico come quello attuale, spiccherà come un grattacielo...quasi si trattasse di un evento eccezionale.
Tra l'altro non pioverà nemmeno ovunque; le "solite" regioni faranno emergere i "soliti" problemi legati alla sinottica ormai perennemente sbilenca e poco penetrante.

La prima mappa mostra le precipitazioni attese per le ore centrali di domenica 22 ottobre. Si notano alcune fasce verdi (dove pioverà), ma anche zone bianche, ovvero settori che resteranno all'asciutto a causa della sinottica penalizzante.

La perturbazione in questione non avrà come obiettivo l'Italia, bensì la Penisola Balcanica.
Tra lunedì 23 e martedì 24 ottobre (seconda mappa), la formazione di una profonda depressione più ad est farà insorgere una ventilazione settentrionale piuttosto fredda in Italia.
I fenomeni saranno concentrati essenzialmente lungo il versante adriatico e al meridione; sul resto d'Italia il sole prenderà nuovamente il comando della volta celeste, assicurando bel tempo, clima limpido e niente pioggia...anche se sotto l'egida di un clima ventoso e fresco.

A seguire cosa potrà succedere? Anche se la distanza previsionale risulta impervia, la terza mappa che vi proponiamo gode già di un'attendibilità elevata.


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Istat: Italia da Paese di giovani a 50% over 45

Dal 1957 a oggi baricentro età spostato avanti di 15 anni

"L'Italia, che negli anni Cinquanta era tra i paesi europei più giovani, rispetto agli altri è invecchiata di più e più rapidamente". Così l'Istat nel Report 'Sessant'anni di Europa'. "Se nel 1957 la metà della popolazione italiana aveva meno di 31 anni, ora ne ha più di 45. In sessanta anni, dunque, il baricentro della popolazione italiana si è spostato di oltre 15 anni", spiega. 

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Como, 3 bimbe morte nella casa incendiata dal padre

Poi si uccide. Dramma della follia per un marocchino di 49 anni

Tragedia familiare a Como: un uomo di nazionalità marocchina di 49 anni avrebbe volontariamente appiccato il fuoco all'abitazione in cui viveva con quattro bimbe di età compresa tra i 3 e i 12 anni. Poi si sarebbe ucciso. Per le ustioni e le intossicazioni riportate nel rogo, tre delle quattro bambine sono morte successivamente in ospedale, mentre la quarta, ricoverata a Cantù, resta in gravissime condizioni.

Si è salvata la moglie del marocchino, una donna di cui non è ancora stata resa nota l'età. Si sa solo che la donna ultimamente era stata ricoverata in una struttura di Como per problemi psichiatrici. Da tempo la famiglia era seguita a Como dai servizi sociali.

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La morte in città

C’è il sole, fa caldo (26 gradi), il cielo di Milano è splendente. La morte non si vede.

Ogni milione di persone che abitano in Italia, 1500 muoiono a causa dell’aria che respirano. Il doppio della Francia, quasi il triplo della Spagna. Lo ha detto il Report sulla qualità dell’aria realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con Enea e Ferrovie, pubblicato un mese fa. Da quattro giorni, a Milano, la soglia di pericolo è stata superata. Pm 10, ovvero “polveri sottili”, a 80mg\mc quando la soglia è 50. Si passeggia al sole, si beve un caffè nel tavolino all’aperto. Si passeggia con i bambini nel parco. Si fa jogging. Si spalancano le finestre. Si sta bene,al sole, contenti, allegri. E si respira morte. Sembra impossibile, è una giornata così bella.
Dunque,non ci si pensa. Basta con il pessimismo, basta con il catastrofismo, godiamoci quello che c’è. Perché ci risulta tanto difficile accettare , capire, che le polveri sottili ci mangiano la vita?

Forse perchè pensiamo che non ci sia nulla che possiamo fare? Le polveri sottili sono,tra i temi della politica, forse uno dei più “politici”. Riguardano il bene comune. Richiedono sacrifici in comune. E se il tema fosse quello dei sacrifici? Del riscaldamento da tenere spento, del diesel da lasciare in garage, del pellet da non mettere dentro la stufa? Se fosse quello della rimozione? La morte da inquinamento dell’aria non si vede.

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Emergenza smog: il Comune Torino ai cittadini: "Non aprite porte e finestre"

Per gli spostamenti a piedi o in bicicletta, l'esortazione è di "farlo per il più breve tempo possibile"

 

"Evitare di aprire porte e finestre". E' l'invito del Comune di Torino dopo che la concentrazione di Pm10 è schizzata a 114 mcg/mc, oltre il doppio del limite (50). "In una situazione così critica" l'assessorato all'Ambiente invita i cittadini ad adottare una "serie di precauzioni": Evitare attività fisica e prolungata all'aperto e, in particolare per anziani, bambini e soggetti con patologie cardiorespiratorie, rimanere il più possibile in ambienti chiusi, evitando anche di aprire porte e finestre".

Per gli spostamenti a piedi o in bicicletta, l'esortazione del Comune di Torino è di "farlo per il più breve tempo possibile muovendosi lontano dalle vie più trafficate". Da ieri a Torino è bloccato, dalle 8 alle 19, il traffico di tutte le auto private fino ai diesel Euro 4 compresi, ma sabato il divieto sarà con ogni probabilità esteso agli Euro 5. "Le misure restrittive adottate in questi giorni - spiega l'assessore comunale all'Ambiente Alberto Unia - rispondono in primo luogo alla necessità di tutelare la salute di tutti. Per questo motivo, pur consapevole che occorra sopportare qualche disagio, raccomando di rispettare le disposizioni relative alle limitazioni al traffico e, per quanto riguarda il riscaldamento degli ambienti, ricordo che la temperatura non dovrebbe superare i 19 gradi (con tolleranza di 2 gradi) nelle abitazioni e in spazi ed esercizi commerciali. Per evitare sprechi di energia e ulteriori emissioni inquinanti - conclude l'assessore Unia - consiglio inoltre di tenere le porte chiuse".

Altre città piemontesi, da Alessandria a Vercelli hanno emesso ordinanze di blocco al traffico.

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giovedì 19 ottobre 2017

Firenze, cade un pezzo di capitello a Santa Croce: muore un turista spagnolo

Firenze - Un turista spagnolo di 52 anni è morto colpito da un elemento architettonico caduto dalla sommità di una navata della Basilica di Santa Croce a Firenze.
L’uomo è stato colpito da una parte di un capitello di una trentina di centimetri. Il distacco è avvenuto nei pressi della navata centrale, da una trentina di metri di altezza. Il turista sarebbe stato colpito alla testa. Inutili i soccorsi prestati: il personale del 118 ha tentato a lungo manovre di rianimazione. Secondo quanto si apprende, l’incidente si sarebbe verificato sotto gli occhi della moglie che era con lui. Sul posto, oltre agli operatori del 118, polizia, carabinieri, vigili del fuoco, personale dell’Opera di Santa Croce

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Novi e il territorio al fianco dei lavoratori dell’Ilva

Il Comune di Novi e le Istituzioni del territorio sostengono richieste dei rappresentanti dell’Ilva, alla base anche della nuova giornata di protesta di giovedì 19 ottobre

NOVI LIGURE (AL) – Il territorio è stretto al fianco dei lavoratori dell’Ilva di Novi Ligure e dei sindacati, impegnati nella battaglia per scansare i 54 esuberi dichiarati nello stabilimento novese e per riaprire la trattativa per la riassunzione dei dipendenti nella nuova società Am InvestCo.
Il sindaco di Novi Rocchino Muliere insieme al resto della Giunta e ai consiglieri di Palazzo Dellepiane, alla Provincia, ai consiglieri regionali e ai parlamentari del territorio ha infatti condiviso la piattaforma di richieste dei rappresentanti dell’Ilva, alla base anche della nuova giornata di protesta di giovedì 19 ottobre.  Durante le 8 ore di sciopero sui tre turni, i lavoratori guidati da Fiom, Fim e Uilm dalle 9 del mattino attraverseranno il centro di Novi fino ai giardini pubblici all’angolo tra via Garibaldi e via dei Mille per parlare con i cittadini novesi della delicata vicenda del gruppo siderurgico. Nel corteo di lavoratori ci saranno anche le Istituzioni del territorio che uniranno la loro voce a quella dei dipendenti dell’Ilva e dei sindacalisti per chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda la “riapertura delle trattative per la vendita dell’Ilva. L’obiettivo è salvaguardare la continuità del rapporto di lavoro e tutti i diritti maturati negli anni dai dipendenti del gruppo siderurgico che transiteranno AM InvestCo. L’attenzione è però massima anche per l’enorme gruppo di lavoratori considerato in esubero dal Gruppo Arcelor Mittal – Marcegaglia. Oltre 4 mila persone in tutti gli stabilimenti dell’industria siderurgica di cui 54 proprio a Novi Ligure.

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Tra nebbie sparse e qualche pioggia sulla Sardegna, ma domenica...

...Transito di un impulso instabile, seguito da una massa d'aria più fresca che scaverà una depressione sul meridione, che rinnoverà l'instabilità sino a martedì al sud e sul medio Adriatico. Altrove ritorno dell'alta pressione sino a venerdì 27, poi possibile rivoluzione barica sull'Europa e arrivo di maltempo autunnale.


COMMENTO: stamane il modello americano getta la maschera e propone per la fine del mese una clamorosa uscita di scena dell'anticiclone e l'ingresso di masse d'aria di origine artica sin sul centro Europa con conseguente maltempo e freddo, in estensione anche all'Italia. Sarà vero? I segnali ci sono, vedremo se ne seguiranno altri. 

SITUAZIONE: un modesto nucleo di aria instabile raggiungerà la Sardegna nel corso della giornata, favorendovi qualche rovescio, un po' di nubi si faranno strada anche sulla Penisola da ovest, ma senza conseguenze, mentre il calo pressorio sta favorendo la formazione di nebbie o strati bassi su pianure e coste.


EVOLUZIONE: nella notte su venerdì nubi e fenomeni (scarsi) si andranno localizzando a ridosso della Sicilia, poi perderanno importanza. Altrove non interverranno particolari variazioni e le nebbie potranno ancora insistere o ripresentarsi sulle zone pianeggianti. 

FINE SETTIMANA: sabato tempo discreto sull'insieme del Paese ma ancora con presenza di strati nuvolosi bassi o locali nebbie su pianure e coste. Domenica una depressione in transito sul centro Europa spingerà un veloce impulso instabile sul nostro Paese, determinando rovesci dapprima al nord e sulle regioni tirreniche, dalla sera su medio Adriatico e meridione. 

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mercoledì 18 ottobre 2017

Sogni e incubi d’impresa, mentre l’Alessandrino autocelebra il nulla

Ilva, Outlet, Mossi & Ghisolfi. Novi Ligure e Tortona. Industrie, territori e modelli (in sviluppo e in crisi) a confronto in una provincia che rincorre sogni irrealizzabili e non concretizza quello che ha invece a portata di mano. L’Alessandrino è fatto poi di un capoluogo avvolto dalle nebbie dell’autocelebrazione e dalla incapacità di progettare il futuro. Dal polo di Valenza che, con fatica e grazie alla convinzione manifestata da gruppi internazionali (lo dimostrano i dati dell’ultimo Monitor dei Distretti piemontesi realizzato da IntesaSanpaolo) sta recuperando lo smalto che si era appannato e che era annegato nella crisi di un sistema frammentato e frantumato tra capacità imprenditoriali di avanguardia e pura improvvisazione. Da Acqui Terme dove l’industria, a parte meritorie eccezioni, è in larga misura un ricordo e il terziario turistico legato alle terme (fra le prime in Italia per qualità) che è sempre in affanno a causa delle disastrose politiche pubbliche e di una imprenditoria privata che non ci ha mai creduto fino in fondo. Da Ovada, altra terra di mezzo fra Piemonte e Liguria, appannata, ma anche capace di, pur pochi, guizzi d’ingegno. Da Casale Monferrato, terra del ‘freddo’ massacrata dalla crisi del settore, ma anche tessuto imprenditoriale che ha saputo introdurre un minimo di diversificazione, poca e non sufficiente per recuperare quanto andato perduto, però è almeno qualcosa.  

Questa è l’industria in un quadro fortemente di sintesi che se esaminato più in dettaglio mette in evidenza il ruolo, spesso fuori dal controllo delle amministrazioni locali, delle multinazionali e i limiti, clamorosi per certi aspetti, delle società dalle radici locali. I casi recenti di Ilva, Outlet di Serravalle Scrivia e Mossi & Ghisolfi sono lo specchio di un sistema che sfugge a logiche e dinamiche locali, ma che potrebbe, a sua volta, offrire opportunità da sfruttare. Citiamo anche Guala Closures di Alessandria. Azienda leader nelle chiusure di sicurezza per liquori, vino, olio e aceto, acqua e bevande, prodotti farmaceutici e cosmetici (sede operativa nella zona industriale D6 di Alessandria, sede legale in Lussemburgo, un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro, 26 stabilimenti nel mondo e circa quattromila dipendenti) che è in vendita. Vicenda che ovviamente travalica confini e competenze locali, ma che non viene minimante presa in considerazione dalla politica e tanto meno capita dall’opinione pubblica media che ancora crede che il nome Guala rappresenti la storica famiglia industriale che con quell’azienda, in realtà, non ha più nulla a che vedere tranne che per una presenza simbolica.

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martedì 17 ottobre 2017

Uragani in Europa: attenzione alle meteo-bufale

Dopo Maria e Xavier è il turno di Ophelia. Europa continuo bersaglio di uragani? Facciamo chiarezza

Nel giro di poche settimane sono circolate in rete molte meteo-bufale sull'arrivo di uragani in Europa e in Italia. Nello specifico, notizie false o imprecise sugli uragani Maria e Ophelia e sulla tempesta di vento Xavier. Nonostante la forza di Ophelia sia stato devastante, è necessario specificare subito che Ophelia non ha raggiunto l'Europa in qualità di uragano, come è invece stato annunciato in molti articoli, perché nella notte tra domenica 15 ottobre e lunedì 16 era stata declassata a tempesta extra-tropicale. Con la sua violenza, la tempesta Ophelia ha spazzato le isole britanniche con venti di 140 km/h e raffiche che hanno sfiorato i 180, causando 3 vittime, lasciando oltre 300.000 persone senza elettricità e alzando onde che, al largo, hanno raggiunto i 14 metri. I suoi venti hanno, inoltre, alimentato gli incendi in Portogallo e nella Galizia spagnola, dove i roghi hanno provocato la morte di almeno 39 persone. Ma non è finita qui, perché mentre Ophelia sta ancora transitando sulle isole britanniche stanno già circolando notizie false che lanciano l'allarme per l'Italia, sostenendo che il nostro Paese possa essere raggiunto da un nuovo ciclone, figlio dell'ex uragano Ophelia.

Pochi giorni fa le aree settentrionali di Paesi Bassi, Germania e Polonia erano state spazzate da una violenta tempesta di vento, Xavier. Ne abbiamo parlato qui. Prima ancora, era stata la volta di Maria: l'uragano che ha messo in ginocchio i Caraibi ha preso il largo nell'oceano Atlantico, direzione Nord-Est. La traiettoria di Maria ha dato modo a molti di lanciarsi in titoli azzardati e allarmistici, secondo cui Maria avrebbe raggiunto l'Europa. Ancora una volta, una notizia falsa diffusa nella spasmodica ricerca di facili click. Come ha spiegato la meteorologa Serena Giacomin nell'approfondimento che si può trovare cliccando qui, Maria ha perso la propria devastante potenza attraversando le acque più fredde dell'oceano Atlantico, assumendo un aspetto che per noi europei è quello di una normale perturbazione.


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Maltempo: le norme di comportamento in caso di nubifragi

Inverno di gelo e neve? Ecco perché è una meteo-bufala

 

 

Incendi in Spagna, Portogallo: bilancio tremendo, almeno 31 morti

Si aggrava ulteriormente il bilancio dei devastanti incendi che hanno colpito fra ieri e oggi Portogallo e Spagna.

Drammatico il bilancio delle vittime, salito proprio negli ultimi minuti secondo le principali fonti di stampa: alle 12 si contavano già 27 morti in Portogallo; altre 4 vittime del fuoco in Spagna dove la regione maggiormente colpita è la Galizia. Dunque almeno 31 vittime.

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lunedì 16 ottobre 2017

Meteo a 7 giorni: l'alta pressione molla la presa: maggiori occasioni piovose per il nostro Paese

L'alta pressione resterà in sella fino alla giornata di mercoledì 18 ottobre. A seguire l'Italia tornerà ad avere alcune occasioni piovose anche se non molto "democratiche" ed estese. 

 

Ancora 24-36 ore di indiscusso bel tempo in Italia...poi la situazione inizierà a cambiare sul nostro Paese e sul bacino del Mediterraneo.

L'alta pressione che ci tiene compagnia da molti giorni tenderà a cedere a partire da mercoledì sera, sotto i colpi di un ritrovato flusso atlantico.

La prima perturbazione è prevista sull'Italia tra giovedì 19 e venerdì 20 ottobre (prima mappa). Le sue intenzioni non sono ancora del tutto chiare, tuttavia alcune precipitazioni sembrano garantite al nord, sulla Sardegna e sul Tirreno anche se in maniera sparsa ed irregolare.
Si tratterà di aria umida atlantica; di conseguenza non aspettiamoci l'arrivo del freddo, anche se i valori termici tenderanno a scendere dopo gli esuberi di questi giorni, mantenendosi però di poco superiori alla norma.

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Ultime ore:

Sale a 3 il numero dei morti provocati dall'uragano Ophelia in Irlanda: sono una donna e due uomini uccisi da alberi caduti. Nel Paese sono state chiuse scuole e università. Sono oltre 360mila le abitazioni rimaste al buio nel Paese.Sospesi anche vari servizi pubblici. Le autorità hanno chiesto alla popolazione di restare a casa, evitare spostamenti e attività all'esterno. Dopo aver colpito il sud-ovest, Ophelia si è spostata a Nord, dove è in vigore l'allerta arancione. Allarme anche in Galles (GB), dove la tempesta è attesa nelle prossime ore. Già chiuse le scuole.

Incidente a Villavernia: due persone decedute e un ferito grave

L'incidente è avvenuto prima dell'alba.

Forse l’alta velocità potrebbe aver provocato l’uscita di strada della Mercedes Classe A sulla provinciale 35 tra Villalvernia e Cassano Spinola. I Carabinieri di Novi Ligure sono però ancora impegnati a ricostruire l’esatta dinamica del gravissimo incidente in cui questa mattina, intorno alle 6, hanno perso la vita due delle tre persone a bordo della vettura. All’arrivo dei medici del 118 per Giuseppe Fraterrigo 44 anni e per Andrea Ursino 62 anni purtroppo non è stato possibile fare nulla.


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domenica 15 ottobre 2017

Carabiniere genovese muore a Vercelli in un’esercitazione di paracadutismo

Genova - Giuseppe Pace, un carabiniere di 41 anni in servizio a Genova, è morto nel pomeriggio in un tragico incidente avvenuto all’aeroporto Carlo Prete di Vercelli, in Piemonte.
Il militare è precipitato durante un’esercitazione di paracadutismo: la dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti, che hanno aperto un’inchiesta sull’accaduto.

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L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi

L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
L'allarme arriva da una ricerca dell'Ania,  l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, da cui emerge come il 78% delle abitazioni italiane siano esposte ad un rischio-medio alto in caso di terremoti ed altri fenomeni catastrofici

 


L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
 
Il 78% delle case italiane, quasi 8 su 10, sono esposte ad un rischio alto o medio alto tra terremoto e fenomeni idrogeologici.
Un dato allarmante che arriva dall'Ania, l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che inoltre fa notare che soltanto il 17% delle famiglie è consapevole del pericolo mentre circa l’83% non crede o non sa di essere esposto a rischio catastrofale.
Entrando nel dettaglio, dall’analisi dell’Ania emerge che il 35% delle abitazioni italiane è esposto ad elevato rischio sismico mentre il 55% è esposto ad elevato rischio idrogeologico.
 


L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
Purtroppo l'Italia è il sesto Paese per danni subiti da catastrofi naturali e ogni anno il settore pubblico interviene per circa 3 miliardi di euro di danni. Non è un caso che si siano verificati nello Stivale sei dei 10 terremoti più costosi e potenti avvenuti in Europa negli ultimi 40 anni.
A livello di rischio globale, soltanto la Grecia è messa peggio dell'Italia, senza contare il Giappone che comunque è molto meglio organizzato nella prevenzione di tali fenomeni.



Potrebbe interessarti: http://www.today.it/economia/case-italiane-rischio-terremoto-catastrofi.html
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venerdì 13 ottobre 2017

CALDO e SICCITA': ecco la RADICE dei nostri PROBLEMI...

Il getto alle medie latitudini non esiste più...

 

C'era una volta il caro e vecchio getto atlantico, quel lungo fiume d'aria che assicurava la variabilità delle medie latitudini e di rimando anche la nostra.

Il getto atlantico era una sorta di binario sul quale transitavano le perturbazioni e le depressioni. La pioggia, di conseguenza, era garantita soprattutto nel semestre freddo (in autunno al centro e al nord, in inverno al meridione) quando l'irruenza del getto medesimo scendeva di latitudine.
Se guardiamo la mappa della corrente a getto che soffia in questi ultimi mesi notiamo che il fiume d'aria in questione scorre senza lacune solo oltre il 50-esimo parallelo. Al di sotto di questo limite, il getto compie vistose ondulazioni che inevitabilmente evolvono in blocchi circolatori.
 
Se per puro caso la nostra Penisola finisce sotto un promontorio (come attualmente) la spinta del getto da ovest è inesistente e l'alta pressione può durare mesi e mesi senza che vi sia possibilità di sblocco.
La stessa cosa vale ovviamente per le lacune bariche, come successe nel 2014 quando non smetteva mai di piovere.

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MODELLO AMERICANO: ancora conferme di anticiclone, tuttavia tra giovedì 19 e venerdì 20...

Meteo a 15 giorni: speranze di pioggia non ancora sopite...

Ophelia diventa un uragano, ora si dirige verso l'Europa [VIDEO]

 

giovedì 12 ottobre 2017

Controlli: una azienda su due irregolare e un lavoratore su 5 in nero

Il bilancio dell'attività del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria continuerà per arginare la piaga del lavoro nero e garantire la sicurezza.

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – È continuo ed efficace l’impegno in provincia per contrastare il lavoro nero, il caporalato, le truffe ai danni degli enti previdenziali e per tutelare la sicurezza sul lavoro. La conferma emerge dai risultati conseguiti fino a ora dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria, guidato dal Luogotenente, Domenico Cortellino, e coordinato da Sergio Fossati, Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Asti-Alessandria.

Il primo bilancio dell’anno ha portato a fa emergere, su 322 lavoratori controllati, 64 persone “in nero”, 35 irregolari e sette lavoratori privi di permesso di soggiorno per motivi di lavoro. In tutto 29 i datori di lavoro denunciati per inosservanza delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro e sull’immigrazione.

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Sacchetti per ortofrutta: dal 1° gennaio 2018 saranno biodegradabili e compostabili, ma a pagamento! Approvata la legge alla Camera

Dal 1° gennaio 2018 anche i sacchetti per ortofrutta dovranno essere biodegradabili e compostabili, lo annuncia un comunicato di Assobioplastiche, commentando l’approvazione alla Camera della legge di conversione del decreto legge Mezzogiorno, che definisce i nuovi requisiti per tutte le buste con spessore inferiore ai 15 micron (micrometri). La legge conferma anche le regole per gli shopper monouso biodegradabili per asporto merci.

La nuova norma riguarda i sacchetti leggeri utilizzati per trasportare la spesa, quelli più leggeri usati per imbustare la frutta e la verdura venduta sfusa e anche carne, pesce, prodotti da forno e di gastronomia che si acquistano al banco nei  supermercati. Tutti dovranno essere biodegradabili e compostabili, rispettando lo standard internazionale UNI EN 13432 e per questo motivo necessiteranno di una certificazione da parte di enti accreditati.

C’è di più: tutti i sacchetti biodegradabili e compostabili, comprese le shopper per la spesa, a partire dal nuovo anno dovranno contenere almeno il 40% di materia prima da fonte rinnovabile. Una percentuale che salirà al 50% nel 2020 e al 60% l’anno dopo. Inoltre, per i sacchetti da usare a contatto con il cibo è richiesta l’idoneità alimentare.

L’ultima novità che rappresenta una nota dolente per i consumatori, è che dal gennaio 2018 tutti i sacchetti leggeri e ultraleggeri dovranno essere ceduti esclusivamente a pagamento, come avviene adesso per le shopper monouso da spesa in vendita alle casse dei supermercati al prezzo di 10 centesimi circa. Tra pochi mesi i consumatori dovranno dire addio ai sacchetti per ortofrutta (macelleria, pescheria, gastronomia, ecc.) distribuiti gratuitamente. Il prezzo di vendita (ancora sconosciuto) dovrà risultare sullo scontrino o sulla fattura, come già accade per le buste da asporto merci.



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