Uragani in Europa: attenzione alle meteo-bufale
Dopo Maria e Xavier è il turno di Ophelia. Europa continuo bersaglio di uragani? Facciamo chiarezza
Nel giro di poche settimane sono circolate in rete molte meteo-bufale sull'arrivo
di uragani in Europa e in Italia. Nello specifico, notizie false o
imprecise sugli uragani Maria e Ophelia e sulla tempesta di vento Xavier. Nonostante la forza di Ophelia sia stato devastante, è necessario specificare subito che Ophelia non ha raggiunto l'Europa in qualità di uragano,
come è invece stato annunciato in molti articoli, perché nella notte
tra domenica 15 ottobre e lunedì 16 era stata declassata a tempesta extra-tropicale. Con la sua violenza, la tempesta Ophelia ha spazzato le isole britanniche con venti di 140 km/h e raffiche che hanno sfiorato i 180, causando 3 vittime,
lasciando oltre 300.000 persone senza elettricità e alzando onde che,
al largo, hanno raggiunto i 14 metri. I suoi venti hanno, inoltre, alimentato gli incendi in Portogallo e nella Galizia spagnola,
dove i roghi hanno provocato la morte di almeno 39 persone. Ma non è
finita qui, perché mentre Ophelia sta ancora transitando sulle isole
britanniche stanno già circolando notizie false che lanciano l'allarme per l'Italia, sostenendo che il nostro Paese possa essere raggiunto da un nuovo ciclone, figlio dell'ex uragano Ophelia.
Pochi giorni fa le aree settentrionali di Paesi Bassi, Germania e Polonia erano state spazzate da una violenta tempesta di vento, Xavier. Ne abbiamo parlato qui. Prima ancora, era stata la volta di Maria:
l'uragano che ha messo in ginocchio i Caraibi ha preso il largo
nell'oceano Atlantico, direzione Nord-Est. La traiettoria di Maria ha
dato modo a molti di lanciarsi in titoli azzardati e allarmistici, secondo cui Maria avrebbe raggiunto l'Europa. Ancora una volta, una notizia falsa diffusa nella spasmodica ricerca di facili click. Come ha spiegato la meteorologa Serena Giacomin nell'approfondimento che si può trovare cliccando qui,
Maria ha perso la propria devastante potenza attraversando le acque più
fredde dell'oceano Atlantico, assumendo un aspetto che per noi europei è
quello di una normale perturbazione.
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