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mercoledì 20 febbraio 2019

Roma, la protesta dei "delusi" del M5s contro Grillo

(LaPresse) Protesta dei "delusi" del Movimento Cinque Stelle contro Beppe Grillo fuori dal teatro Brancaccio a Roma, poco prima dello spettacolo del comico. Un gruppo di attivisti ha mostrato cartelli con scritte equivoche contro il garante del movimento: "Grillo vaffa", o ancora "Grillo traditore, volevi silenziarci". Motivo della protesta il voto sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il caso Diciotti. "Siamo venuti qui a protestare nei confronti di Grillo perché ci ha tradito, noi abbiamo creduto in lui e lui ci ha tradito".





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Truffa dei diamanti: indagati cinque istituti di credito

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martedì 19 febbraio 2019

Valanga a Crans-Montana in Svizzera: si cercano gli sciatori travolti dalla neve

Nel pomeriggio del 19 febbraio 2019 alcune persone sono rimaste sepolte dalla neve a seguito di una valanga che ha colpito la stazione sciistica svizzera di Crans-Montana.
L’incidente si è verificato nella zona della Plaine-Morte. Sul posto sono già all’opera i servizi di soccorso, secondo quanto riferito dalla polizia cantonale.
Diversi sciatori sono rimasti coinvolti e i soccorritori sono entrati in azione per cercare sopravvissuti. Non si sa ancora con precisione quante persone si trovassero sulla pista nel momento in cui si è verificata la valanga.
Le autorità parlano solo di “diverse persone” coinvolte nell’incidente e hanno detto che forniranno ulteriori informazioni nel corso della giornata con l’avanzare delle operazioni di soccorso.
Crans-Montana è una località sciistica molto nota sulle Alpi svizzere del Canton vallese, nel distretto di Sierre.

Voto su Salvini, Travaglio: “Dalle stelle alle stalle. Il vero M5s non esiste più”

Duro editoriale del direttore del Fatto Quotidiano


“Siccome qualcuno aveva evocato il primo referendum processuale della storia, quello indetto da Ponzio Pilato fra Gesù e Barabba, possiamo tranquillamente dire che qui mancava Gesù. Ma ha rivinto Barabba”.

Il giorno dopo la votazione degli iscritti M5s sulla piattaforma Rousseau, che ha sancito il no all’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il caso Diciotti, Marco Travaglio si scaglia contro i pentastellati.

“Quando si chiede al ‘popolo’di pronunciarsi non su questioni di principio, ma su casi penali dei quali non sa nulla, la risposta che arriva di solito è sbagliata – scrive il direttore del Fatto – E quella data ieri dalla maggioranza degli iscritti 5Stelle non è solo sbagliatissima: è suicida. La stessa, peraltro, che auspicavano i vertici, terrorizzati dalla reazione di Salvini, cioè dalle ripercussioni sul governo e dunque sulle proprie poltrone”.


Per Travaglio, quanto accaduto ieri segna un punto di rottura storico: il Movimento Cinque Stelle non è più quello delle origini, è stato infettato dal “virus del berlusconismo”


Il direttore del Fatto se la prende anche con la modalità con cui è stato presentato il quesito: “Certo, qualcuno avrebbe votato diversamente se il caso Diciotti fosse stato presentato sul blog in maniera corretta e veritiera, e non nel modo menzognero e truffaldino studiato apposta per subornare gli iscritti”.
Per Travaglio, comunque, il virus ormai ha infettato anche la base del Movimento, ed è questo il problema principale.

Effetto Brexit, nel 2021 Honda chiude l’impianto in Gran Bretagna e cancella 3500 posti di lavoro

La decisione segue quella di Nissan che cancella il progetto di costruzione del Suv di ultima generazione


La Honda chiuderà nel 2021 lo stabilimento di Swindon, in Gran Bretagna. La casa giapponese ha confermato le anticipazioni di stampa sulla chiusura dell’impianto, l’unico che possiede in Europa, eliminando fino a 3.500 posti di lavoro. La decisione di Honda segue quella di Nissan a inizio mese di cancellare il progetto di costruzione del Suv di ultima generazione negli stabilimenti di Sunderland, nel nord est dell’Inghilterra.

Industria: fatturato dicembre -7,3%

Nel 2018 frena al +2,3%. Ordini dicembre -5,3 annuo, male estero


Il fatturato dell'industria italiana, a dicembre 2018, diminuisce del 3,5% rispetto a novembre, subendo il ribasso più forte sul mercato estero. Lo rileva l'Istat, che su base annua segna una caduta del 7,3% (dato corretto per gli effetti di calendario). Si tratta della flessione tendenziale più accentuata dal novembre del 2009. Male anche gli ordinativi dell'industria che, sempre a dicembre, calano dell'1,8% rispetto al mese precedente, a causa delle perdite subite sul mercato estero; su base annua il dato segna una flessione del 5,3% (dato grezzo), la più ampia dal luglio del 2016. Anche sul ribasso tendenziale pesa soprattutto la cattiva perfomance registrata fuori confine.

    Nella media del 2018 risultano in frenata sia il fatturato che gli ordinativi: la crescita del primo si ferma al 2,3%, dal +5,6% dell'anno precedente


Donna muore, parenti assaltano ospedale

Nel Napoletano, danni a struttura e personale aggredito

(ANSA) - BOSCOTRECASE (NAPOLI), 18 FEB - Alcune decine di persone hanno assaltato il reparto di Medicina d'urgenza dell'ospedale Sant'Anna e Santissima Maria della Neve di Boscotrecase (Napoli), picchiando alcuni medici e infermieri presenti e danneggiando suppellettili e macchinari. Tutto per ''vendicare'' la morte di una loro congiunta, deceduta a 55 anni dopo 4 giorni di ricovero. Sono intervenuti i carabinieri per riportare l'ordine e identificare gli autori dei danneggiamenti.
    Dal canto loro, invece, i parenti della donna hanno sporto denuncia alla Procura, che sul caso ha aperto un'inchiesta. 

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Diciotti, voto online: vince no al processo per Salvini con 59% preferenze. Di Maio: “Valutato l’interesse pubblico”

La maggioranza degli utenti (30.948 utenti) ha scelto di concedere l'immunità al ministro dell'Interno. Mentre 21.469 (40,95%) hanno detto di essere contrari. Il vicepremier ha letto l'esito mentre era in corso l'assemblea congiunta dei parlamentari. Il leader del Carroccio: "Grazie per la fiducia, ma non è che sono qui a stappare spumante o sarei depresso se avessero votato al contrario". Il voto segna una svolta per i 5 stelle. Appendino: "Ora rispettare l'esito"



Gli iscritti del Movimento 5 stelle hanno scelto di salvare Matteo Salvini dal processo sul caso Diciotti. In favore dell’immunità per il ministro dell’Interno si sono espressi 30.948 utenti (59,05%), mentre 21.469 (40,95%) hanno detto di essere contrari. Il capo politico e vicepremier Luigi Di Maio ha letto il risultato mentre era in corso un’assemblea congiunta con tutti i parlamentari: “I nostri iscritti hanno valutato che c’era un’interesse pubblico nella vicenda”, ha scritto poi su Facebook, “e che era necessario ricordare all’Europa che c’è un principio di solidarietà da rispettare”. E’ questo, nel bene o nel male, un momento di svolta per i grillini: ora la parola spetta all giunta per le Immunità che si riunirà il 19 alle 13.30, ma intanto il M5s e la sua base hanno scelto di salvare il governo. Il leader del Carroccio ha risposto poco dopo: “Ringrazio i 5 stelle per la fiducia”, ha esordito, “ma non è che sono qui a stappare spumante o sarei depresso se avessero votato al contrario. Sarei stato disponibile ad affrontare anche qualsiasi altro voto, non ho problemi. Se uno ha la coscienza a posto come ce l’ho io non vive con l’ansia”. Non è mai stato così facile come lo dipinge Salvini: la preoccupazione dentro il governo era e resta tanta. Il dibattito divide e lacera i 5 stelle da settimane: da una parte si tocca uno dei capisaldi del Movimento, ovvero la politica che difende se stessa dai processi, dall’altra c’è in ballo l’alleanza di governo con la Lega e un’azione, quella sulla Diciotti, che dall’inizio dicono di aver condiviso. 

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Voto M5S salva Salvini, Grillini spaccati: «Ora chi vota in dissenso è fuori»



Caso Diciotti: abbiamo criticato chiunque e ora facciamo lo stesso? Cari amici M5s, restiamo coerenti

Arresto genitori Renzi: la finta coop "per guadagnare di più". E i pagamenti fantasma agli immigrati

"Tutti sanno che la cooperativa è riconducibile alla famiglia dell'ex premier. C'era pure il cognato di Matteo". Il promemoria a Tiziano: "Per quel contratto devi intervenire sulla Guardia di Finanza di Genova"

lunedì 18 febbraio 2019

Quota 100 e reddito di cittadinanza da varare, ma senza presidente all’Inps non c’è chi può firmare

Da sabato Tito Boeri non è più il Presidente dell’Inps, il suo mandato è scaduto. Con la presidenza vacante non si sa chi abbia la responsabilità legale e i poteri di firma sulle decisioni. Intanto Lega e M5S litigano sul nome del sostituto. Il commento di Paolo Baroni.

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Terzo valico, si torna a scavare a Voltaggio

Voltaggio - La Grandi lavori Fincosit (Glf) di Roma ha (ri) vinto l’appalto nell’ottobre del 2017 ma lo scavo del camerone di innesto del futuro tunnel del Terzo valico dei Giovi, sotto l’Appennino, a Voltaggio (Alessandria) è partito solo di recente.
Nessun ricorso o blocco del cantiere da parte degli oppositori dell’opera a rallentare il via ma piuttosto le gravi traversie finanziarie dell’azienda, la quale aveva già fatto suo l’appalto nel 2016 ma se l’era poi visto sfilare dal consorzio Cociv, contraente generale della linea ad alta capacità, in quanto inizialmente coinvolta nelle indagini delle procure di Genova e Roma che nell’ottobre di quell’anno avevano portato in carcere i titolari di quasi tutte le imprese appaltatrici e del Cociv.
Successivamente, la Glf è risultata estranea alle accuse di turbativa d’asta e corruzione che hanno portato a una serie di condanne, e alla fine del 2017 l’allora commissario del Cociv, ora presidente del consorzio, Marco Rettighieri, dopo una nuova gara aveva riassegnato alla società romana lo scavo del tunnel nel territorio di Voltaggio.
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E' giapponese donna che puliva strada da cartacce a Pesaro

Sindaco Ricci: 'L'abbiamo trovata e le daremo un riconoscimento'


E' una giapponese di 40 anni, da venti residente a Pesaro, la donna immortalata mentre con scopa a paletta pulisce da cicche e cartacce le strade della città marchigiana. Lo rende noto il sindaco Matteo Ricci su Facebook. "L'abbiamo trovata! Si chiama Natsuko Takase la donna che ci ha dato questa bella lezione di senso civico. La stiamo rintracciando per premiarla con un piccolo riconoscimento - annuncia -. Spero che questa bella storia abbia fatto riflettere coloro che continuano a sporcare le città. Ognuno ha il diritto di vivere in una città pulita, ma anche il dovere di non sporcare ed essere rispettoso del bene comune".

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Gallipoli, nigeriano sventa rapina al supermercato e fa arrestare il bandito: il titolare lo assume

Un nigeriano di 33 anni ha sventato una rapina in un supermercato bloccando e facendo arrestate il rapinatore, che era armato con una pistola poi rivelatasi un giocattolo, e il titolare del negozio, per gratitudine, ha deciso di assumerlo. È accaduto a Gallipoli, nel supermercato Sisa di via Alfieri ieri pomeriggio. Il rapinatore, con il volto coperto e armato con la pistola finta, ha fatto irruzione nell'esercizio commerciale minacciando gli impiegati e gli altri presenti per farsi consegnare i soldi, fuggendo poi con un bottino di circa 500 euro. Il nigeriano che abitualmente si ferma all'ingresso del supermercato per racimolare qualche soldo aiutando gli acquirenti a portare la spesa in auto, lo ha visto e lo ha bloccato dopo una colluttazione. Subito dopo è arrivata la polizia che ha fermato il rapinatore, un gallipolino di 54 anni, già noto alle forze dell'ordine.

L'uomo è stato portato prima al pronto soccorso dell'ospedale di Galipoli dove è stato medicato e gli è stata diagnosticata una prognosi di 30 giorni per le lesioni riportate nella colluttazione e poi trasferito in carcere. Il titolare del supermercato, Mauro Gaetani, ha annunciato che il 33 nigeriano, Richard, sarà assunto con un regolare contratto.


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domenica 17 febbraio 2019

Attenti a scrivere male di Facebook su Facebook

Il social network ha una lista nera di chi lo insulta sulle sue stesse pagine. E controlla tutto quello che fa per tenerlo d'occhio

Manifestanti anti-Facebook
Una lista nera degli utenti ritenuti pericolosi, un team che si occupa di tenerli sotto controllo analizzando i loro dati e localizzandoli se necessario, gruppi che funzionano da sentinelle, le cosiddette unità di investigazione e intelligence.
Alla sicurezza Facebook ci tiene: se quella degli utenti, alle volte, non si è rivelata esattamente in una botte di ferro (come a settembre 2018 quando 50 milioni di account vennero violati, o nel caso dello scandalo Cambridge Analytica), la società di Mark Zuckerberg sembra essere particolarmente attenta almeno alla propria. Per questo motivo ha organizzato un articolato meccanismo di difesa dei propri uffici e, di conseguenza, anche dei propri dipendenti. Cnbc lo ha descritto, raccogliendo le testimonianze di una dozzina di ex dipendenti di Facebook.

La lista “Bolo”: l’elenco degli utenti pericolosi


Si chiama lista “Bolo”, un acronimo che sta per Be on lookout– letteralmente “essere alla ricerca”, ed è l’elenco compilato da Facebook che raggruppa gli utenti ritenuti una minaccia per la sicurezza fisica delle persone che lavorano per la società del social network e per le sue sedi. La lista, che esiste dal 2008, viene aggiornata una volta a settimana. Un ex dipendente di Facebook, che ha lasciato il gruppo nel 2016, ha raccontato a Cnbc che vi fanno parte “centinaia di utenti”.

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sabato 16 febbraio 2019

Bologna, la Sirti licenzia 833 dipendenti: partono gli scioperi

Inizia la protesta per i tagli annunciati che coinvolgeranno un quarto dei lavoratori

BOLOGNA - Partono proteste e scioperi anche a Bologna alla Sirti, l’azienda specializzata nelle infrastrutture per le telecomunicazioni. Il gruppo, che in città ha 150 dipendenti, ha annunciato il licenziamento di 833 persone su 4200 addetti in totale, quasi un quarto della forza lavoro, e questo avrà sicuramente ricadute anche sulla sede di via dell’Elettricista. Per questo la settimana prossima da lunedì a mercoledì è previsto il blocco degli straordinari, più quattro ore di sciopero che a Bologna ci saranno martedì e mercoledì, con presidio davanti ai cancelli dell’azienda dalle 8 alle 10.

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Carrefour, niente più iper: negozi medio-piccoli ma con 590 esuberi

Gilet gialli: scontri a Parigi, evacuata Invalides

Un'automobile forza il blocco, almeno tre feriti a Rouen


Partecipazione ancora in ribasso, ma violenza sempre presente: i gilet gialli in tutta la Francia erano per il 14/o fine settimana consecutivo - secondo le cifre del ministero dell'Interno - 41.500, contro i 51.400 della settimana scorsa. A Parigi, i manifestanti erano 5.000. La tensione - a circa due ore dall'ordine di scioglimento della manifestazione - è ancora alta attorno agli Champs-Elysees, dove alcune centinaia premono per accedere. Ma la polizia, che blinda la grande avenue dopo le devastazioni delle settimane scorse, li tiene a distanza. Traffico ancora completamente bloccato nel centro, molte le stazioni della metropolitana che restano chiuse.

A Parigi, all'altezza della spianata degli Invalides, un corteo è stato bloccato dalla polizia. Gruppi di black bloc hanno preso l'iniziativa lanciando oggetti contro la polizia, le forze dell'ordine hanno lanciato dei lacrimogeni. Decisa l'evacuazione per motivi di sicurezza dell'intera spianata, a poche decine di metri dalla Tour Eiffel. In precedenza, lungo il percorso, c'erano stati incendi di cassonetti e, sul boulevard Saint-Michel, la devastazione di un piccolo supermercato.

Gilet gialli: il 56% dei francesi dice basta


Guerra del latte: ancora nessun accordo, no dei pastori a 70 centesimi

A Cagliari il tavolo con Centinaio. Il ministro: "Fiducioso" VIDEO


Tutto da rivedere nella trattativa per il prezzo del latte che il ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio, e il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, stanno portando avanti in prefettura a Cagliari. Secondo le prime indiscrezioni i pastori avrebbero risposto con un rifiuto alla proposta delle cooperative e degli industriali di una griglia con partenza da 70 centesimi al litro per arrivare, entro due mesi, all'euro richiesto dagli allevatori. Il no, anticipato in qualche modo anche dal presidio di pastori che staziona davanti alla Prefettura, riguarderebbe sia la base di partenza, 70 centesimi, sia i tempi, troppo lunghi e senza garanzie per i prossimi 60 giorni. Gli allevatori insomma non sarebbero così ottimisti sulle naturali oscillazioni di mercato che porterebbero il prezzo del latte al litro sino a un euro. Sarebbe ora in corso un nuovo giro di consultazioni per verificare la possibilità di partire da una base più alta, sempre ancorata a un valore minimo del Pecorino Romano.
A Cagliari in Prefettura il tavolo per la vertenza latte alla presenza del ministro dell'Agricoltura Gianmarco Centinaio. Al vertice sono presenti la Regione con il presidente della Giunta Francesco Pigliaru e l'assessore all'Agricoltura Pierluigi Caria, le associazioni agricole (Coldiretti con il presidente nazionale Ettore Prandini, Copagri, Legacoop, Confagricoltura), e gli industriali.
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FUNIVIA DEL CATRIA: INAUGURATA E SUBITO CHIUSA

Frontone (PU) – Sabato scorso si è svolta in pompa magna, con la presenza del presidente della Regione Marche Ceriscioli, in sindaco di Frontone Passetti e il Vicepresidente del Consiglio Regionale Minardi, l’inaugurazione della nuova funivia del Catria, costata ai cittadini marchigiani 1.400.000 euro. Ad attendere le autorità c’erano gli attivisti dell’associazione La Lupus in Fabula con un lungo striscione dalla scritta “milioni sprecati-basta scempi”.
Perché si tratta proprio di questo. Per realizzare i nuovi impianti per lo sci da discesa sono stati sradicati 3 ettari di bosco maturo, aperte nuove strade e fatti sbancamenti di vari metri di altezza, chiaramente visibili anche dal satellite. Gli amministratori locali hanno magnificato l’opera definendola “strategica” necessaria allo “sviluppo, crescita e rilancio turistico delle aree interne” e per “dare lavoro ai giovani e permettergli di restare”. Ma non basta, oltre ad esaltare le potenzialità e le caratteristiche della bidonvia, per giustificare la bontà della spesa di fondi regionali, Ceriscioli e Minardi hanno precisato che la funivia “sarà aperta 365 giorni l’anno”.
Ma le bugie hanno le gambe corte: da domenica gli impianti di risalita del Catria sono chiusi, prima a causa del forte vento, poi perché il manto nevoso è insufficiente per poter sciare.  Ma a parte le condizioni climatiche e l’innevamento, di per se sufficienti a sconsigliare l’investimento pubblico, occorre sottolineare che dal primo aprile al 30 novembre, sarà possibile raggiungere il rifugio Cupa delle Cotaline attraverso tre strade. Perché mai un turista, un escursionista, un residente della zona dovrebbe spendere 10 euro per salire con la funivia quando può farlo comodamente in auto?
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Pastori sardi: Coop pagherà il latte di pecora 1 €/l. È la prima risposta concreta alla crisi

COOP si schiera subito a fianco dei pastori sardi e decide di riconoscere un valore all’acquisto del pecorino sardo, in grado di assicurare agli allevatori il prezzo di 1 euro al litro. Si tratta di un gesto importante. Attualmente il latte viene pagato ai pastori 60 centesimi al litro considerando che per fare un chilo di pecorino servono 6 litri, Coop verserà 2,4 euro per ogni chilo di formaggio (attualmente in vendita a seconda del tipo a un prezzo variabile da 12 a 17 €/kg).
Considerando che stiamo parlando di 1.100 punti vendita in Italia, vuol dire che diverse centinaia di migliaia di euro arriveranno ai pastori sardi. Si tratta del primo vero gesto concreto con un’efficacia immediata che viene incontro alle richieste legittime dei pastori. In questi giorni le dichiarazioni di solidarietà sono state tante, ma le proposte concrete e realizzabili nel breve periodo molto poche.

L’iniziativa straordinaria della Coop verrà sostenuta per un periodo utile a superare la crisi di mercato in corso e interesserà i fornitori e gli allevatori coinvolti nella produzione dei pecorini Coop, compreso il pecorino romano (le linee Coop e Fior Fiore presenti sugli scaffali).

Non è la prima volta che la catena di supermercati interviene per riconoscere una migliore remunerazione agli agricoltori in fasi di eccesso dell’offerta e di crollo dei prezzi. È già successo in passato per le filiere del latte bovino o del pomodoro di Pachino. Ci aspettiamo nei prossimi giorni iniziative simili da parte delle altre catene di supermercati.
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Taranto, l’esodo grillino: così il M5S è scomparso dal Comune dov’era al 50%

L'insegna di ArcelorMittal che ha sostituito quella dell'Ilva a Taranto


In pochi mesi hanno perso tutti i consiglieri. Dall'Ilva alla Tap fino a trivelle e xylella, troppe le promesse che gli elettori 5Stelle considerano tradite

TARANTO. Era giugno del 2017, piena campagna elettorale per le elezioni comunali. Alessandro di Battista era abbronzato, sul palco teneva sotto braccio il candidato sindaco del Movimento, Francesco Nevoli. La piazza era stracolma. "Ma davvero - gridava Di Battista - pensiamo che si uscirà dalla crisi producendo ancora più acciaio? Verremo in massa a Taranto a fare le azioni più drastiche. Chiudiamo il mostro!". 

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Delusione a 5 Stelle: Michele e Fiorella, pentiti eccellenti​

In fiamme baracche S.Ferdinando, un migrante morto

La vittima sarebbe un 35enne senegalese. Rogo spento. Una ventina di baracche distrutte. Tensione tra gli abitanti del campo

Un incendio è divampato la notte scorsa nella baraccopoli di San Ferdinando (Reggio Calabria) ed un migrante è morto: Moussa Ba, di 29 anni, del Senegal. L'uomo viveva in una piccola roulotte all'interno del campo. Le fiamme sono divampate in una baracca ad una quindicina di metri da dove si trovava, ma si sono rapidamente propagate a causa del materiale usato per costruire le baracche, legno, plastica e cartoni. Ba è stato colto nel sonno e non ha avuto scampo. Nel rogo sono state distrutte una ventina di baracche.
Le fiamme potrebbero essere scaturite da uno dei tanti fuochi accesi dai migranti per riscaldarsi: una scintilla avrebbe provocato le fiamme che poi si sono rapidamente propagate tra le abitazioni di fortuna fatte di materiale infiammabile come legno e plastica.
C'è tensione tra i migranti che vivono nella baraccopoli dopo l'ennesimo incendio che ha provocato una vittima.
I migranti da tempo chiedono soluzioni abitative alternative che superino l'emergenza della baraccopoli.

venerdì 15 febbraio 2019

Panettiere offre lavoro a 1.400 euro al mese: «Non trovo nessuno, i giovani non vogliono lavorare di notte»


Il panettiere cerca un apprendista da 1.400 euro al mese, ma senza successo. L’ennesima storia di un imprenditore che offre lavoro ma che si vede davanti il muro della scarsa disponibilità dei giovani viene dal Veneto, precisamente da Reschigliano di Campodarsego, provincia di Padova: lo ha raccontato oggi il quotidiano Il Gazzettino.

Offre lavoro per 1500 euro, oltre 4mila candidature. Poi lo sfogo: «Sapete solo criticare»

Lui si chiama Stefano Brigato e insieme al cognato Guglielmo Peruzzo gestisce lo storico panificio del paese, rilevato 35 anni fa: da tempo sulla vetrina del suo negozio è esposto il cartello Cercasi apprendista panettiere, ma la ricerca è finora andata male. «Ci serve personale da assumere a tempo pieno, con contratto regolare, ma spesso è proprio questo il problema», ha detto Brigato: otto ore di lavoro al giorno, uno stipendio che arriva fino a 1.400 euro netti al mese, un ottimo stipendio considerando anche che in tanti settori si lavora di più per una retribuzione minore.

L'imprenditore Francesco Casile non trova nessuno: «Preferiscono il reddito di cittadinanza»


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Conti correnti, allarme falsi Rid. Polizia postale: «Attenti alla truffa dei 19,90 euro»

Soldi addebitati sul conto corrente: molte segnalazioni per la nuova truffa da 19,90 euro che sta imperversando nelle ultime settimane attraverso un addebito con domiciliazione bancaria (R.I.D. richiesta di addebito diretto), apparentemente richiesta dal titolare del conto, ma in realtà autorizzata con dati personali presi  con metodi truffaldini.

Lo comunica la Polizia postale di Venezia: «Negli ultimi giorni stanno giungendo numerose segnalazioni relative ad una nuova truffa che sta colpendo ignari titolari di conti correnti mediante disposizioni SEPA». L'importo addebitato è esiguo, proprio perchè così gli utenti potrebbero  non notarlo. 

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