“Siccome qualcuno aveva evocato il primo referendum processuale della storia, quello indetto da Ponzio Pilato fra Gesù e Barabba, possiamo tranquillamente dire che qui mancava Gesù. Ma ha rivinto Barabba”.
Il giorno dopo la votazione degli iscritti M5s sulla piattaforma Rousseau, che ha sancito il no all’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il caso Diciotti, Marco Travaglio si scaglia contro i pentastellati.
“Quando si chiede al ‘popolo’di pronunciarsi non su questioni di principio, ma su casi penali dei quali non sa nulla, la risposta che arriva di solito è sbagliata – scrive il direttore del Fatto – E quella data ieri dalla maggioranza degli iscritti 5Stelle non è solo sbagliatissima: è suicida. La stessa, peraltro, che auspicavano i vertici, terrorizzati dalla reazione di Salvini, cioè dalle ripercussioni sul governo e dunque sulle proprie poltrone”.
Per Travaglio, quanto accaduto ieri segna un punto di rottura storico: il Movimento Cinque Stelle non è più quello delle origini, è stato infettato dal “virus del berlusconismo”
Il direttore del Fatto se la prende anche con la modalità con cui è stato presentato il quesito: “Certo, qualcuno avrebbe votato diversamente se il caso Diciotti fosse stato presentato sul blog in maniera corretta e veritiera, e non nel modo menzognero e truffaldino studiato apposta per subornare gli iscritti”.
Per Travaglio, comunque, il virus ormai ha infettato anche la base del Movimento, ed è questo il problema principale.
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