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giovedì 9 maggio 2019

Elezioni europee, il sondaggio. La Lega sfonda al Centro, Pd-M5S alla pari

Orientamenti per elezioni prima del silenzio. Ma ci sono 9 milioni di indecisi


Milano, 9 maggio 2019 - A due settimane dalle elezioni europee del 26 maggio si delinea lo scenario in merito alle intenzioni di voto degli italiani. È importante sottolineare, però, che ad oggi ci sono ancora 9 milioni di indecisi che intendono recarsi alle urne, ma che non hanno scelto per quale forza politica votare. Anche se è probabile che circa la metà di questi si asterrà, il numero di potenziali elettori resta abbastanza significativo da alterare gli equilibri esistenti. 
Generalmente, gli indecisi scelgono per chi votare nei 2 o 3 giorni precedenti alla chiamata ai seggi, per cui ad oggi non è possibile definire come influiranno sul risultato finale. Analizzando invece le intenzioni di chi, ad oggi, sa già come esprimerà il proprio voto, non si registrano particolari variazioni rispetto ai sondaggi degli ultimi mesi: la Lega resta il primo partito in Italia, al 32%.

"Ti ammazziamo se Aldo Moro diventa Santo"

Minacce di morte, il postulatore della causa di beatificazione lascia l'incarico. Ufficialmente è per "motivi personali"


Roma, 8 maggio 2019 - La beatificazione di Aldo Moro è un affare che scotta. Non c’è solo la figlia Maria Fida che chiede che il Papa fermi la causa addirittura parlando di un processo trasformato in una guerra tra bande. Adesso in Vaticano c’è preoccupazione perché il postulatore della causa, cioè una specie di avvocato che porta avanti l’iter studiando i documenti ed esaminando le testimonianze, ha ricevuto minacce anonime di morte. Un avvertimento? Una voce legata al passato brigatista? Un mitomane? Le minacce finora sono state ignorate ed è molto difficile approfondire la loro natura, perché su questo vige una riservatezza fittissima. La causa di beatificazione è al suo momento iniziale, cioè è alla fase diocesana. Tutto però si è bruscamente fermato.

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Aldo Moro, 41 anni fa l’assassinio dello statista

mercoledì 8 maggio 2019

Aggredito con l'acido dalla ex, è gravemente ustionato

Lite in strada a Legnano, nel Milanese. Lei si è costituita

Un 30enne è rimasto gravemente ustionato al viso e al torace e rischia di perdere un occhio dopo essere stato colpito al volto con acido, lanciatogli contro dalla ex fidanzata di 38 anni dopo una lite in strada, nella tarda serata di martedì a Legnano, nel Milanese. La donna si è poi costituita ai carabinieri ed è stata arresta per lesioni personali gravissime e atti persecutori e si trova in carcere.
Non accettava la fine della loro storia e così presumibilmente lo ha raggiunto per tentare di convincerlo ancora a cambiare idea e poi, in mezzo alla strada, gli ha rovesciato addosso un flacone di acido, provocandogli ustioni di terzo grado al volto, al torace e alle mani, e rimanendo lievemente ustionata alle mani anche lei. Questa, stando ai primi accertamenti dei carabinieri, sarebbe la dinamica dell'aggressione. Lui, soccorso e ricoverato in ospedale, rischia di perdere l'occhio destro.
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Novi, il mistero dei pozzi inquinati: solventi cento volte oltre i limiti di legge

Novi Ligure - Non c’è solo tetracloroetilene nei pozzi inquinati nella zona tra il basso Pieve e l’area artigianale Cipian di Novi Ligure. Le analisi eseguite da Arpa, agenzia per l’ambiente della Regione Piemonte, indicano anche il superamento dei parametri di cloroformio, dicloroetilene e diclorobenzene ed altri solventi in sei pozzi. Il Comune di Novi Ligure, alla luce dei nuovi campionamenti, ha quindi emesso una terza ordinanza che conferma e rafforza il divieto di utilizzo dell’acqua dei pozzi a scopo potabile.
Oltre ai tre pozzi all’interno della proprietà della casa di riposo Serenella, nel basso Pieve, il divieto riguarda anche i pozzi in via Principe Lucedio, in via zona Cipian, nel pressi del Formificio Milanse, e in via Monte Santo. L’inquinamento era emerso a gennaio nel corso di controlli sui lavori del Terzo Valico. Subito, tuttavia, Arpa e Comune, vista la posizione dell’area contaminata, avevano escluso una interferenza delle lavorazioni dei cantieri che si trovano a valle rispetto alla direzione di falda.
I valori riscontrati erano, e sono, tuttavia preoccupanti, fino a 300 volte superiori ai limiti imposti per legge, soprattutto per quanto riguarda la presenza di tetracloroetilne.
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A Ovada autista di bus con 30 turisti stranieri alla guida ubriaco sull’autostrada A26

Una pattuglia della polstrada ha intercettato il pullman, costretto a fermarsi su una piazzola: il conducente sceso, barcollava e puzzava di vino

Andava troppo forte, per quel tratto pieno di curve e gallerie, e pure a zig zag. Così, una pattuglia della polstrada di Ovada l’altro giorno si è messa all’inseguimento di un autobus carico di turisti che viaggiava sull’A26 in direzione Genova. Gli agenti sono riusciti a fermarlo in una piazzola di sosta, con l’aiuto di una seconda pattuglia, scoprendo che l’autista era alla guida ubriaco, con un tasso alcolemico nel sangue di 2 grammi per litro: quando l’hanno fatto scendere, camminava barcollando e puzzava pure di vino.
L’uomo, un genovese di 52 anni, G.M., è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e si è visto ritirare la patente, con 600 euro di multa per varie altre infrazioni. 
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Il decreto sicurezza mette ko il sistema dell'accoglienza: ondata di licenziamenti .

Il decreto sicurezza mette ko il sistema dell'accoglienza: ondata di licenziamenti
Solo nella Capitale già annunciati più di 250 esuberi, ma secondo i sindacati sono migliaia i lavoratori che rischiano il posto

Il decreto sicurezza mette ko il sistema dell'accoglienza: ondata di licenziamenti

Venerdì scorso la Croce Rossa di Roma ha avviato con i sindacati la procedura di licenziamento collettivo per oltre 60 le persone, ma dopo il "decreto sicurezza" gli operatori sociali che rischiano di restare senza lavoro sono in realtà molti di più.
La Cooperativa sociale Medihospes Onlus già a marzo aveva annunciato ben 351 esuberi, di cui 150 solo a Roma. Secondo Fp Cgil, Fisascat Cisl, Cisl Fp e Uil Fpl su 36 mila operatori del settore, 18 mila sono a rischio di perdere il posto di lavoro per effetto del decreto sicurezza. Nella sola Capitale - scrive Ylenia Sina su RomaToday - sono già decine i posti persi e le fuoriuscite volontarie registrate da una serie di realtà più piccole operanti nel settore dell’accoglienza. In totale sono stati già annunciati piùù di 250 esuberi. 

Il decreto sicurezza mette ko il sistema dell'accoglienza: ondata di licenziamenti
Il decreto sicurezza e immigrazione ha infatti ridotto gli importi destinati al settore per ogni migrante accolto, da circa 35 euro a una forbice che va da 19 a 26 euro, ridotto gli organici e soprattutto tagliato e ridimensionato la presenza di una serie di figure professionali come psicologi, insegnanti di italiano e mediatori culturali.
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Fontana indagato per abuso d'ufficio

Fontana indagato per abuso d'ufficio
„Il governatore lombardo Attilio Fontana (Lega) sarebbe indagato per abuso d'ufficio nell'inchiesta della Dda di Milano che martedì ha portato a 43 misure cautelari tra imprenditori e politici nel Nord Italia“

Fontana indagato per abuso d'ufficio

Dopo la pioggia di arresti che ha colpito imprenditori e politici in Lombardia, grazie alla maxi inchiesta coordinata dalla Dda di Milano e condotta dai carabinieri di Monza e dalla Guardia di Finanza di Varese, il governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana risulta indagato per abuso d'ufficio.
Le indagini, relative a presunte tangenti e a un giro di corruzione e finanziamenti illeciti tra Milano e Varese e a presunti legami anche con la 'ndrangheta, hanno coinvolto novantacinque persone, oltre quaranta le misure cautelari eseguite tra cui ventotto arresti. Al centro dell'inchiesta anche il consigliere comunale milanese Pietro Tatarella, candidato per Forza Italia nella circoscrizione Nord Ovest per le Europee, e Fabio Altitonante sottosegretario delegato a Expo in Regione Lombardia. 

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Dimissioni di Armando Siri: Conte revoca le deleghe al sottosegretario
Siri, dimissioni senza alternativa: Conte revoca le deleghe al sottosegretario




Rifugiati siriani, anche bambini, sfrutatti nei campi di nocciole per produrre la Nutella (e non solo)

I campi di nocciole in Turchia, di cui si serve la Ferrero per produrre la Nutella, così come anche altre multinazionali, sono da tempo accusate di sfruttare i lavoratori e di impiegare persino i bambini in maniera davvero poco etica. A svelare il terribile retroscena che si nasconde dietro questi luoghi di lavoro è ora un’indagine del New York Times.
Questi campi, che si trovano nelle zone settentrionali della Turchia, sfruttano una forza lavoro composta negli ultimi tempi soprattutto da rifugiati siriani adulti ma anche da bambini.
Sul posto, David Segal, inviato del New York Times, è stato testimone di come le famiglie stiano lottando per sopravvivere nelle piantagioni di nocciola e siano del tutto sottopagate.
Il tutto è stato documentato con parole ed immagini che parlano chiaro: si parla di centinaia di profughi siriani impiegati (e sfruttati) in Turchia nella regione del Mar Nero.
E’ proprio in questo paese che viene raccolto circa il 70% della produzione mondiale di nocciole, prima di essere trasformate dai giganti del settore alimentare Ferrero, Nestlè, Yildiz e altre multinazionali. Da sola la Ferrero, secondo quanto riportato, comprerebbe un terzo della produzione totale di nocciole del paese.

Brexit, il Regno Unito voterà alle europee. Ecco cosa cambia

Il Regno Unito parteciperà alle elezioni europee del 23-26 maggio. Lo scenario, sempre più probabile, è stato confermato da David Lidington, ministro del Gabinetto e vice di fatto della premier Theresa May. Le ultime speranze di evitare il voto per l’Eurocamera erano appese ai round di negoziati fra May e il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, ma ormai è dato per certo che i negoziati scavalcheranno il 22 maggio: la scadenza ultima fissata da Bruxelles per scongiurare le urne Ue a quasi tre anni dal referendum del giugno 2016. Una circostanza che obbliga Londra a prendere parte alle elezioni, con l’effetto di stravolgere gli equilibri che si erano venuti annunciando per il dopo-voto. Dal punto di vista procedurale, il totale degli eurodeputati tornerà al suo numero originario: 751, dopo essere stati tagliati a 705 nell’attesa (mancata) di una Brexit entro il maggio 2019. Questo obbliga il Parlamento a riconteggiare i seggi aggiuntivi che erano stati assegnati ad altri paesi europei, visto che lo scenario-Brexit prevedeva che i 73 scranni del Regno Unito fossero in parte rimossi (46 seggi) e in parte (27 seggi) ridistribuiti ad altri paesi, inclusa l’Italia. Gli eurodeputati che sarebbero stati eletti al posto dei colleghi britannici resteranno in stand by fino alla data di uscita dell’Isola dalla Ue, in teoria fissata entro il 31 ottobre del 2019 dopo la nuova proroga concessa da Bruxelles. Ma la vera scossa è attesa dal punto di vista politico.

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Meteo a 15 giorni: tempo più stabile dopo il 20, ma solo al meridione?

Tempo instabile a fasi alterne sull'Italia almeno fino al giorno 20 maggio. A seguire la pressione potrebbe iniziare ad aumentare, ma limitatamente alle regioni meridionali.


Il tempo della prima parte della settimana prossima vedrà un flusso di correnti molto fresche che interesserà la nostra Penisola, portando fenomeni soprattutto nelle zone interne, sul versante adriatico e al meridione.
Ecco la media degli scenari imbastita questo pomeriggio dal modello americano per mercoledi 15 maggio
Notate la posizione abbastanza anomala dell'alta pressione, che si disporrà con un massimo in prossimità delle Isole Britanniche. Più ad est agiranno correnti molto fresche dai quadranti settentrionali che imbronceranno il volto della primavera sulla nostra Penisola, specie sui settori orientali. 
Successivamente, la struttura depressionaria tenderà ad allargare le maglie, dando luogo ad una sorta di palude barica sul Mediterraneo e sull'Italia. 
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Le previsioni della PROTEZIONE CIVILE per MERCOLEDI 8 MAGGIO



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Risparmiometro: partono i controlli selettivi sui conti correnti

C'è l'ok del ministero del Tesoro, la nuova superanagrafe dei conti correnti è pronta a partire

Lo hanno chiamato ‘grande fratello fiscale’, si tratta di una sorta di nuova superanagrafe dei conti correnti pronta a divenire operativa dopo il via libera dato dal Tesoro. Le banche non avranno più segreti per il Fisco. Voluta nel decreto Salva-Italia dal governo Monti nel 2012, si appresta ad essere operativa e consentirà all’Agenzia delle Entrate di vedere i conti correnti di tutti gli italiani, nessuno escluso.

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Pensioni, rivalutazione e conguagli: migliaia in piazza contro il governo.

Pensioni, rivalutazione e conguagli: migliaia in piazza contro il governo
I sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno indetto una manifestazione nazionale il prossimo 1 giugno a Roma: "Le politiche adottate finora dal governo hanno penalizzato ancora una volta milioni di persone anziane"




Pensioni, rivalutazione e conguagli: migliaia in piazza contro il governo
Sabato 1 giugno 2019 i pensionati di tutta Italia scenderanno in piazza per protestare contro le decisioni prese dal Governo in tema previdenziale. La manifestazione nazionale indetta dai sindacati Spi-CgilFnp-Cisl e Uilp-Uil si terrà a Roma in piazza San Giovanni, e non più in piazza del Popolo, proprio a causa delle altissime adesioni che si stanno registrando. La protesta del primo giugno arriverà dopo le tre grandi assemblee previste per giovedì 9 maggio a Roma, Padova e Napoli. 

Pensioni, rivalutazione e conguagli: migliaia in piazza contro il governo

Perché i pensionati scendono in piazza

Quali sono le motivazioni che hanno spinto i sindacati dei pensionati ad organizzare questa manifestazione? Quali decisioni prese dal governo in carica hanno svantaggiato questa particolare categoria? Come confermato dalla nota unitaria di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, sono diversi i punti critici, primo tra tutti una mancanza di attenzione da parte dell'esecutivo nei confronti dei pensionati. I sindacati puntano il dito contro il taglio della rivalutazione e contro i corposi conguagli che molti pensionati saranno costretti a restituire allo Stato. 

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Pensioni, non ci sono buone notizie per chi sperava in "quota 41"
Pensioni, non ci sono buone notizie per chi sperava in "quota 41"


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martedì 7 maggio 2019

La grande rapina all’Europa: scomparsi 1.260 miliardi di Iva

La più grande rapina del secolo ha numeri da brividi. Più di 1.260 miliardi di euro destinati ai 28 paesi dell'Unione europea sono scomparsi in otto anni tra il 2009 e il 2016 e solo in minima parte sono stati rintracciati. Un fiume di denaro, grande quanto il Pil dell'Australia, che doveva essere incassato dalle autorità fiscali dei paesi europei sotto forma di Imposta sul valore aggiunto (Iva) ma che si è inabissato come un fiume carsico e non è mai riaffiorato in superficie.
I soldi dell'Iva che mancano all'appello sono tanti anche se si restringe l'obiettivo all'Italia: 213,8 miliardi di euro in sei anni, tra il 2011 e il 2016. Tecnicamente si chiama “Vat Gap”, dove Vat sta per “Value added tax”, cioé Imposta sul valore aggiunto, e il gap è la differenza tra l'Iva che dovrebbe essere versata e quella che viene pagata realmente. Solo nel 2016 (ultimo anno di cui si hanno dati omogenei) la somma non incassata dal Fisco è stata di 34,8 miliardi in Italia e di 147,1 miliardi nell'intera Unione europea, una cifra di poco inferiore al bilancio della Ue. È come se l'intero fatturato della General Motors, la più grande società automobilistica degli Stati Uniti, evaporasse in un colpo solo.

(...)
ALL’ITALIA IL PRIMATO NEGATIVO 
La stima dell’Iva evasa nei 28 Peasi Ue nel 2016 (Fonte: Commissione europea)


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Bruxelles boccia l’Italia: deficit al 3,5% nel 2020 senza aumento dell’Iva

BRUXELLES – È un quadro italiano fragile e incerto quello tratteggiato dalla Commissione europea nelle sue previsioni economiche di primavera, mettendo l'accento su una deriva delle finanze pubbliche che in assenza di una correzione rimarchevole potrebbe portare il deficit nel 2020 ben oltre i limiti del Trattato di Maastricht. Addirittura Bruxelles prospetta un aumento della disoccupazione per via dell'introduzione del cosiddetto reddito di cittadinanza.

Crescita italiana vicina allo zero
La Commissione prevede una crescita per quest'anno dello 0,1% (in calo dallo 0,2% previsto in febbraio). Bruxelles parla di una «ripresa lenta» che dovrebbe portare la congiuntura a crescere dello 0,7% del Pil. Come succede ormai da anni, il paese è in fondo alla classifica europea in termini di crescita. Il deficit pubblico è previsto al 2,5% nel 2019 e al 3,5% del Pil nel 2020. Anche il debito rischia di aumentare nuovamente, al 133,7% del Pil nel 2019 e al 135,2% nel 2020.


Il reddito di cittadinanza può «incentivare» la disoccupazione
«I rischi relativi alle prospettive di crescita restano prevalentemente negativi», spiega la Commissione, notando tra le altre cose la forte sensibilità dei mercati finanziari ai cambi di politica economica. Peraltro, l’esecutivo comunitario teme che l’introduzione di un reddito di cittadinanza possa indurre un aumento del tasso di disoccupazione (dal 10,6 nel 2018 al 10,9% nel 2019) perché molti potrebbero decidere di dichiararsi disoccupati, una condizione per ottenere l’assegno e uscire dallo stato di inattività.


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L'Ue boccia reddito di cittadinanza e quota 100: "Impatto negativo su spesa e occupazione"
L'Ue boccia reddito di cittadinanza e quota 100: "Impatto negativo su spesa e occupazione"


Tra dazi, Pil e flat tax il conto è di 93 miliardi in due anni

L’allarme in un’inchiesta di Repubblica. Nicola Zingaretti: “Il sovranismo rischia di costare quasi 100 miliardi di euro agli italiani”

93 miliardi in due anni. È il costo che l’Italia rischia di pagare per il combinato disposto fra guerra dei dazi, Pil in caduta, aumento dello spread e manovra correttiva, messo nero su bianco oggi in un’inchiesta di Repubblica.
“Il Paese potrebbe essere chiamato a pagare in un paio d’anni una cambiale da 92,9 miliardi tra effetto dazi, richieste di Bruxelles e pretesa del governo di introdurre la flat tax”, scrivono Ettore Livini e Roberto Petrini, mettendo giù l’elenco dei rischi, tra congiunture internazionali e debolezze interne dovute alle scelte del governo, a cui l’Italia potrebbe essere sottoposta.
La guerra dei dazi tra Usa e Cina è già costata all’Italia lo scorso anno 1,7 miliardi e se scoppierà su tutti i fronti, compreso cioè quello europeo, si legge nell’inchiesta, il costo potrebbe salire a 8,5 miliardi entro il 2021.
Rischi legati a shock geopolitici come la guerra dei dazi o la Brexit, dunque, con la conseguenza di un possibile aumento dei tassi di interesse che andrebbero a colpire chi ricorre al credito, alle aziende alle famiglie. Una pressione che in Italia già c’è stata, con il rialzo dello spread e dei rendimenti sui titoli di Stato che ha fatto aumentare mutui a tasso fisso di mezzo punto dallo scorso settembre.
Un allarme rilanciato stamattina anche dal FMI, con la direttrice Christine Lagarde che ha affermato: “Le tensioni commerciali tra Usa e Cina sono una minaccia all’economia mondiale”.
A questo, vanno aggiunte le incertezze legate alle scelte di politica interna. Solo per evitare l’aumento dell’Iva, ricorda l’inchiesta di Repubblica, servono 23 miliardi, che diventano 33 con le richieste di Bruxelles e che superano i 45 miliardi se si aggiungono le risorse necessarie per la flat tax.
Inoltre, secondo la Corte dei Conti nel 2021 serviranno altri 30 miliardi, per un totale di circa 63 miliardi in due anni. Una stangata che il Paese sarebbe difficilmente in grado di sopportare.
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Striscione contro Salvini a Salerno, la denuncia: "La polizia è entrata in casa di una signora per farglielo togliere"

La vicenda è stata raccontata dall'Osservatorio repressione. Ad Avellino invece un fan di Salvini tenta di aggredire una ragazza. Polemiche anche per il cellulare sequestrato a una giovane che aveva chiesto provocatoriamente un selfie al ministro. Interrogazione Pd


Salerno, giovane dem finge di fare un selfie con Salvini ma poi chiede: "Dove sono i 49 milioni?"


Milano, tangenti e affari con la 'ndrangheta, 43 arresti fra politici, burocrati e imprenditori. Il procuratore Greco: "Sinergie con le cosche"

Gli indagati sono 95. Provvedimenti cautelari per il consigliere comunale di Milano Pietro Tatarella e per il il sottosegretario della Regione Lombardia Fabio Altitonante. Richiesta d'arresto per il parlamentare Sozzani. Accuse anche a Fratelli d'Italia. Il governatore Fontana non si accorse della tentata corruzione e non denunciò

Con il prezzo dinamico, lo sconto aumenta man mano che la scadenza si avvicina

Provate a immaginare il prezzo indicato sul cartellino digitale di un prodotto alimentare che diminuisce giorno per giorno in prossimità della data di scadenza. Non è una fantasia, ma un sistema chiamato prezzo dinamico, adottato dalla catena di supermercati Iper a livello sperimentale con il progetto “Buoni fino alla fine” su alcuni cibi freschi. L’intento è di ridurre gli sprechi, applicando uno sconto alle confezioni che, avvicinandosi alla data di scadenza, rischiano di restare invendute.
Per calcolare lo sconto, Iper ha adottato un algoritmo sviluppato dalla start up israeliana Wasteless. “L’algoritmo – spiega a Il Fatto Alimentare Gian Maria Gentile, direttore IT di Finiper – mette insieme diverse informazioni e calcola lo sconto ottimale per evitare il ritiro dagli scaffali del prodotto scaduto e la successiva distruzione. Più si avvicina la scadenza, più la referenza sarà scontata. I fattori che entrano in gioco sono: lo stock, la rotazione del prodotto, la velocità di vendita giornaliera, la shelf life.” Ogni volta che lo sconto viene ricalcolato dall’algoritmo, il nuovo prezzo viene aggiornato immediatamente sui cartellini elettronici dei banchi frigo (vedi foto sopra).
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