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mercoledì 8 maggio 2019

Rifugiati siriani, anche bambini, sfrutatti nei campi di nocciole per produrre la Nutella (e non solo)

I campi di nocciole in Turchia, di cui si serve la Ferrero per produrre la Nutella, così come anche altre multinazionali, sono da tempo accusate di sfruttare i lavoratori e di impiegare persino i bambini in maniera davvero poco etica. A svelare il terribile retroscena che si nasconde dietro questi luoghi di lavoro è ora un’indagine del New York Times.
Questi campi, che si trovano nelle zone settentrionali della Turchia, sfruttano una forza lavoro composta negli ultimi tempi soprattutto da rifugiati siriani adulti ma anche da bambini.
Sul posto, David Segal, inviato del New York Times, è stato testimone di come le famiglie stiano lottando per sopravvivere nelle piantagioni di nocciola e siano del tutto sottopagate.
Il tutto è stato documentato con parole ed immagini che parlano chiaro: si parla di centinaia di profughi siriani impiegati (e sfruttati) in Turchia nella regione del Mar Nero.
E’ proprio in questo paese che viene raccolto circa il 70% della produzione mondiale di nocciole, prima di essere trasformate dai giganti del settore alimentare Ferrero, Nestlè, Yildiz e altre multinazionali. Da sola la Ferrero, secondo quanto riportato, comprerebbe un terzo della produzione totale di nocciole del paese.

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