Roma, 8 maggio 2019 - La beatificazione di Aldo Moro è un affare che scotta. Non c’è solo la figlia Maria Fida che chiede che il Papa fermi la causa addirittura parlando di un processo trasformato in una guerra tra bande. Adesso in Vaticano c’è preoccupazione perché il postulatore della causa, cioè una specie di avvocato che porta avanti l’iter studiando i documenti ed esaminando le testimonianze, ha ricevuto minacce anonime di morte. Un avvertimento? Una voce legata al passato brigatista? Un mitomane? Le minacce finora sono state ignorate ed è molto difficile approfondire la loro natura, perché su questo vige una riservatezza fittissima. La causa di beatificazione è al suo momento iniziale, cioè è alla fase diocesana. Tutto però si è bruscamente fermato.
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