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mercoledì 27 novembre 2019

Merano, il primo autobus elettrico senza autista

Al via il test: il pullmino privo di volante e pedali. Velocità e spostamenti regolati da un computer collegato a sensori e telecamere

Sabato di fine novembre, esterno giorno. La cittadina turistica del Trentino Alto Adige, più si avvicina il Natale e più si affolla di turisti. Una manna dal cielo per l’economia, meno per il traffico. Per questo, dovendo andare a fare compere, l’idea di utilizzare l’auto non sfiora lontanamente i meranesi. Tanto basta tirare fuori dalla tasca lo smartphone e prenotare l’orario più comodo per salire a bordo di un autobus che porta in centro. Quando si aprono le porte, si viene accolti da un signore: «Buon pomeriggio, si può accomodare in uno degli 11 posti disponibili o può stare in piedi insieme agli altri tre passeggeri».
A parlare non è un controllore o un bigliettaio ma il responsabile del minibus elettrico dalla forma futuristica. Guardando bene, non ha né lo sterzo né i pedali: non ha proprio la cabina per il conducente semplicemente perché è a guida autonoma. Non è la scena di un film futuristico ma è ciò che i cittadini meranesi sperimenteranno da domani al primo dicembre. Potranno percorrere un anello nel cuore che lambisce il centro della cittadina. Sarà il primo test, aperto al pubblico su percorso urbano, in Italia. In ogni viaggio ci saranno due tecnici pronti sia a intervenire sul mezzo grazie a un joystick sia a spiegare le funzionalità. «Il mezzo è totalmente elettrico — spiega a bordo Roberto Maldacea, Ceo dell’azienda che importa i minibus della francese Navaya — ha nove ore di autonomia e si ricarica in quattro. Può raggiungere i 45 chilometri orari di velocità ma la limitiamo a 25 come da convenzione internazionale per questi veicoli».

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Viadotti: 1.425 sono senza un proprietario e nessuno fa la manutenzione. Ecco la mappa

di Milena Gabanelli e Andrea Pasqualetto

Il 19 Dicembre sul tavolo del Ministro dei Trasporti arriva una lettera allarmata: «1.425 cavalcavia non hanno una proprietà». Mittente: l’amministratore delegato di Anas. L’informazione resta riservata. È troppo calda la tragedia del Ponte Morandi con le sue 43 vittime, mentre dall’inchiesta di Genova saltano fuori altri 6 viadotti dove i controlli di legge venivano «truccati». Gli effetti del tempo, del traffico pesante e dell’incuria dei concessionari stanno presentando il conto: il 28 ottobre del 2016 il cavalcavia di Annone sulla Statale 36 Milano-Lecco collassava sotto il peso di un tir finendo su due auto in transito; il 9 marzo del 2017, cedeva il ponte autostradale di Osimo, dalle parti di Ancona; il 18 aprile 2018 era la volta di quello di Fossano (Cuneo) che si schiantò su un auto dei carabinieri. Qualche settimana fa il sequestro da parte della procura di Arezzo del viadotto Puleto sull’E45 «perché a rischio». Il motivo è sempre lo stesso: chi gestisce le infrastrutture non fa la manutenzione.

Di chi sono i viadotti sulle strade di Anas?

La storia in casa Anas comincia proprio con quel ponte di Annone: da anni nessuno ci metteva mano perché Anas pensava fosse in carico alla Provincia e viceversa, mentre il passaggio di carichi eccezionali aumentava, fino a quando è venuto giù. L’amministratore delegato Gianni Armani, fresco di nomina, si era posto il problema che i suoi predecessori avevano ignorato: «Non è che sulle nostre statali ci sono altri casi in cui non è chiaro chi deve intervenire in caso di salute precaria?». A inizio 2017 avvia un censimento dei ponti che incrociano la rete gestita dall’azienda pubblica: oltre 27 mila chilometri di asfalto, fra Statali, autostrade, raccordi stradali e complanari. Ne hanno contati 2.994, di cui non era chiara la proprietà. Dopo un anno di indagine Anas scopre che 983 sono i suoi, 586 sono di un altro gestore, ma ben 1.425 viadotti sono risultati senza un proprietario e gestore identificato.

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Dalla Chiesa, Viminale condannato a risarcire i tre figli: 400mila euro a testa

La II sezione d'Appello civile di Milano, ribaltando la sentenza di primo grado del 2018, ha condannato il Viminale a risarcire con 400 mila euro a testa i tre figli del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (ucciso dalla mafia nel 1982). La notizia è riportata oggi dal Corriere della sera.
In primo grado il ministero, che gestisce un "Fondo di rotazione per la solidarietà alla vittime dei reati di tipo mafioso" si era visto dare ragione quando chiedeva che a tale risarcimento venisse addebitato solo al boss condannato per la strage di Palermo (che risulta nulla tenente).
La sentenza si basa sul fatto che i figli, Nando, Rita e Simona, "in età ancora giovane abbiano subito gravi sofferenze in seguito alla tragica perdita del padre" in considerazione anche "dell'efferatezza del crimine" e della "risonanza mediatica".
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L’appello disperato da Ponzone: “Aiutateci”

Scuole ancora chiuse fino a domani

PONZONE (AL) – Ponzone sembra sia stata colpita da un terremoto. Alcuni tratti di strada si sono sbriciolati altri sono spariti al di sotto a causa dell’ondata di piogge dello scorso weekend. Il paese per giorni è rimasto senz’acqua fino all’intervento di Amag. L’azienda ha tamponato una emergenza che rischiava di aggiungere problemi ancora più seri a una comunità già provata e che ora lancia un appello disperato. A farlo è il sindaco Fabrizio Ivaldi che chiede cartelli stradali che avvertano dei pericoli sulla rete viaria: “Abbiamo messi delle indicazioni provvisorie con le nostre forze su tutta la linea provinciale 210, ma occorrono segnaletiche adeguate perché di notte qualcuno rischia di finire in una buca”. Le difficoltà sono anche sul fronte viario e “grazie al Presidente Gianfranco Baldi e all’ingegnere Platania stiamo cercando di trovare una soluzione per i cittadini e gli studenti che altrimenti non si possono muovere”.
Per 48 ore inoltre Ponzone è rimasta senza acqua e solo ieri, “grazie ad Amag, abbiamo ripristinato il servizio“. I danni ammontano a “un milione di euro” e con “il gran lavoro della Protezione Civile stiamo cercando di capire come intervenire“. “Noi chiediamo di non essere lasciati in balia dei rischi, non siamo un Comune di serie B“.
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Il vocale su WhatsApp sul ponte di Sori: aperta un'indagine per procurato allarme

Genova - I carabinieri di Sori hanno aperto un’indagine per procurato allarme in seguito all’audio diventato virale in cui si preannuncia l’imminente crollo del viadotto Sori a seguito di infiltrazioni d’acqua.
 
I militari indagano d’ufficio e stanno svolgendo tutti gli accertamenti del caso per identificare la donna che ha registrato il vocale. È stato anche avvisato dell'accaduto il pubblico ministero di turno, Andrea Ranalli.
 
Il passaparola ha generato panico e allarmismo, tante le segnalazioni arrivate anche a Il Secolo XIX. In merito è intervenuta anche la Regione Liguria con un post sulla pagina ufficiale: 

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Meteo a 7 giorni: da domenica un altro VORTICE depressionario in azione sull'Italia

Palese indecisione modellistica sull'evoluzione per dicembre. Siamo dunque ad un bivio ma nelle ultime emissioni prevale l'evoluzione perturbata, pur non particolarmente fredda.


Siamo in attesa di una nuova perturbazione: essa colpirà essenzialmente nord e centro con piogge, rovesci e nevicate dalle quote medie sulle Alpi nella giornata di mercoledì 27, lasciando uno strascico di instabilità lungo il Tirreno nelle successive 24 ore.

Nella sequenza relativa agli accumuli di pioggia previsti, che vi proponiamo qui sotto, c'è l'intervallo compreso tra le 06 e le 18 di mercoledì 27, il successivo tra le 18 di mercoledì 27 e l'alba di giovedì 28 e infine si rimarca proprio l'instabilità prevista nel corso della giornata di giovedì sul Tirreno e marginalmente sull'estremo nord-est:

Dopo una fase più tranquilla, attesa tra venerdì 29 e sabato 30, ecco avanzare da ovest una nuova figura depressionaria che dovrebbe impegnare l'Italia a partire da domenica e a cominciare dalle regioni settentrionali, andando successivamente a pescare aria fredda di origine artica dal nord Europa, che però dovrebbe limitare la sua azione, peraltro molto marginale, al nord Italia tra lunedì 2 e martedì 3.

martedì 26 novembre 2019

Molare, chiuso per precauzione Santuario N.S. delle Rocche

MOLARE – Non sussistono condizioni di particolare pericolo per il Santuario di N.S.Delle Rocche presso Molare dopo l’importante frana verificatasi nel tardo pomeriggio di ieri sul terreno sottostante il muraglione sulla parte sovrastante il torrente Amione.



Protezione civile , Vigili del Fuoco , geologi, Polizia urbana, Carabinieri stanno costantemente monitorando la situazione e – come ci ha spiegato il Rettore Padre Massimiliano Preseglio – non sussiste pericolo per l’edificio medesimo che tuttavia, per precauzione, rimarrà chiuso nei prossimi giorni in attesa di ulteriori verifiche.
Al momento la comunità dei Padri Passionisti che regge il Santuario, non è stata fatta evacuare dall’adiacente convento. 

Autostrada A26: riaperta una corsia per ogni senso di marcia. Creato un bypass dopo la chiusura di due viadotti

Vertice tra la ministra De Micheli e Aspi. Ripercussioni sul traffico sul nodo autostradale e cittadino genovese, Bucci: «Mezzi Amt gratis fino a cessata emergenza»

Genova - Dopo la chiusura dei due ponti in A26, nel tratto poco dopo le 10.30 è stata riaperta una corsia per ogni senso di marcia bypassando i due viadotti chiusi. Il traffico passa su una sola carreggiata che viene divisa in due, una a salire e una a scendere.
La decisione di riaprire una corsia è stata presa questa mattina al Mit durante la riunione tra la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e i vertici Aspi.
Aspi questa mattina aveva fatto sapere che «entro le ore 12 di oggi sarà riaperta parzialmente l'autostrada A26, tra l'allacciamento con la A10 e lo svincolo di Masone. Avverrà grazie ad uno scambio di carreggiata che consentirà il transito su una corsia per ogni senso di marcia. Ciò permette comunque di svolgere le verifiche tecniche sui viadotti Fado e Pecetti ritenuti ammalorati e non sicuri. - continua la nota di Autostrade - Ciò permette di togliere Genova dall'isolamento, dovuta anche alla chiusura dell'A6». Poi si è svolta la riunione al Mit e da lì la decisione di riaprire alle 10.30.

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Incidente stradale a Galatone. Quattro morti. Tre sono operai

Nell'impatto ha perso la vita anche il conducente dell'auto che è finita contro l'autogru per le potature. Grave l'operaio a bordo del cestello. Niente da fare per i suoi tre colleghi


L'impatto poco dopo le 8 in via Giorgio Almirante. L'autovettura che è finita contro il mezzo della società Ecoman viaggiava sulla circonvallazione di Galatone. Sul ciglio della strada lavori in corso per potare degli ulivi. Resta da chiarire la dinamica, fondamentale sarà la testimonianza dell'unico sopravvissuto, il giardiniere a bordo del cestello. L'uomo è stato trasportato in codice rosso all'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Niente da fare per il conducente dell'utilitaria e i tre dipendenti della società.

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Frane, strade chiuse e bloccate: ecco la situazione in Liguria, Piemonte e Lombardia

GENOVA - Popolazione e viabilità della Liguria a rischio paralisi completa per la chisura contemporanea della A26 nel tratto compreso tra Masone e l'allacciamento per la A10. Fatto che si aggiunge alla chiusura della A6 tra Savona e Altare oltre al ponte Morandi sulla A10. I nubifragi che in questi giorni hanno causto frane e blocchi stradali. 
LA SITUAZIONE IN LIGURIA -  
Riaperta la strada statale 582 “del Colle di San Bernardo” precedentemente chiusa dal km 16,800 al km 26,500 per l’esondazione del fiume Neva in località Zuccarello, in provincia di Savona.
Lungo la strada statale 1 “Via Aurelia” permane invece la chiusura ad Arenzano, al km 546,700, a causa di una frana.
Sempre la statale Aurelia è chiusa dal tardo pomeriggio all’altezza di Capo Caprazoppa, tra Finale e Pietra Ligure, a causa di un masso di grandi dimensioni caduto in prossimità della carreggiata. Il sopralluogo effettuato dai tecnici Anas e dai rocciatori ha evidenziato ulteriori movimenti in quota sul versante pertanto la statale resterà chiusa al traffico fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Un primo intervento di disgaggio della pendice è previsto per martedì 26 novembre.

Ulteriori rallentamenti a causa di smottamenti, già contenuti, si registrano inoltre lungo la statale Aurelia, in particolare nella zona di Ventimiglia e Chiavari, sulle statali 334 “del Sassello” in località Stella, sulla 456 “del Turchino” a Mele, sulla 20 “del Colle di Tenda e di Valle Roja” a Ventimiglia e sulla 586 “della Valle dell’Aveto” a Mezzanego.
PIEMONTE -
In Piemonte è stata riaperta per fasce orarie la strada statale 659 “di Valle Antigorio e Val Formazza” nel tratto compreso tra le località Passo (km 24), nel comune di Premia, e Canza (km 36,400) nel comune di Formazza. Da domani, infatti, il tratto tornerà regolarmente percorribile nelle fasce orarie 6:30 – 8:30, 14:15 – 14:45, e 15:45 – 16:15 e 18:30 – 19:30. Nel tratto di strada compreso tra Canza (km 36,400) e Cascate Toce (km 41,700) permane invece l’interdizione al transito per pericolo valanghe.
Ancora chiusa la strada statale 25 “del Moncenisio” nei pressi del confine di Stato (dal km 67) a causa del rischio valanghe. Il proseguimento francese del Colle è già chiuso, come ogni anno, per la stagione invernale.
Chiusa per pericolo di valanghe anche la strada statale 21 “del Colle della Maddalena”, nel tratto compreso tra Argentera (km 51) e il confine francese, e la statale 33 “del Sempione” negli ultimi tre chilometri in prossimità del confine con la Svizzera. Previsto lo stoccaggio dei mezzi pesanti in direzione Sempione con uscita allo svincolo di Villadossola.

MALTEMPO: mercoledì altro PASSAGGIO PERTURBATO tra nord e centro

Clamorosa decisione di Autostrade: chiusa l'A26 per motivi di sicurezza, Liguria isolata

GENOVA - "A fronte di gravi ammaloramenti riscontrati abbiamo segnalato criticità sul ponte Fado in direzione Alessandria e su Pecetti in direzione Genova-Ventimiglia sulla A26 i rappresentanti  Autostrade per l'Italia hanno preso atto e sono intervenuti. La Procura attende verifiche di sicurezza condotte dalla società concessionaria secondo le norme di legge". Così il procuratore di Genova Francesco Cozzi.  
La decisione è clamorosa ed è stata annunciata da un comunicato di Società Autostrade. Chiusa in entrambe le direzioni la A26 nel tratto compreso tra l'allacciamento con la A10 e lo svincolo per Masone. Una misura presa per permettere l'esecuzione di verifiche tecniche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud. La chiusura è stata disposta dalla procura di Genova visto lo stato di ammaloramento dei viadotti. La decisione è una vera e propria bomba per la viabilità e l'economia di Genova e della Liguria. L'ennesimo schiaffo a una terra in estrema difficoltà.
In pratica il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha convocato il direttore del primo tronco che gestisce la rete autostradale ligure per comunicare la decisione di chiudere il tratto. Pecetti era finito nell'inchiesta sui falsi report autostradali, l'inchiesta bis nata dopo il crollo del ponte Morandi. Secondo la procura, Autostrade per l'Italia e Spea, la società che si occupava di manutenzione e monitoraggi, avrebbero edulcorato lo stato reale dei viadotti per risparmiare sui costi e per non "spaventare" gli investitori.
A settembre per nove persone la procura aveva chiesto e ottenuto misure tra arresti domiciliari e interdittive, tra dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea. Nelle scorse settimane la procura aveva ottenuto anche l'interdittiva per 11 persone, tra cui l'ex amministratore delegato di Spea, Antonino Galata', per gli omessi controlli nei cassoni dei viadotti Bisagno e Veilino. Sono in totale piu' di venti le persone indagate per falso in questo filone di indagine e oltre 15 i viadotti finiti nel mirino dei pm.
IL COMUNICATO DI AUTOSTRADE - "La Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia comunica che a partire dalle ore 21:30 di oggi, lunedì 25 novembre, sarà chiusa al traffico in entrambe le direzioni la tratta dell’autostrada A26 compresa tra l’allacciamento con l’autostrada A10 e lo svincolo di Masone. Tale misura viene assunta per consentire l’esecuzione di verifiche tecniche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud, presenti in tale tratta. La Direzione di Tronco condividerà i risultati di tali verifiche con gli enti competenti".
VIABILITA' ALTERNATIVA - La mancanza dell'ex Ponte Morandi su Genova, causa la tragedia del 14 agosto 2018, e il parallelo crollo del viadotto lungo la A6 tra Savona e Altare rende la Liguria a rischio paralisi e isolamento ancora maggiore di quanto già lo fosse nelle ultime 24 ore. La stessa Società Autostrade prosegue la propria nota consigliando gli automobilisti sui percorsi alternativi:
- Veicoli leggeri e autocarri fino a 7,5 ton (esclusi autobus)
Per la A26 dalla A10 uscire a Prà e proseguire fino a Masone tramite la SP 456 del Turchino. Per la A10 dalla A26 effettuare il percorso inverso.
- Veicoli pesanti superiori a 7,5 ton e autobus

Per la A26 dalla A10 utilizzare la A7. Per la A10 dalla A26 obbligo di deviazione sulla Diramazione Predosa Bettole, dalla quale, con fermo temporaneo e progressivo deflusso, sarà possibile procedere verso Genova lungo la A7. Potranno proseguire fino a Masone i soli mezzi pesanti con destinazione di scarico o carico nella zona collegata a tale svincolo.
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Falsi report sulle autostrade, chiusa l'A26 fino a Masone. «Verifiche tecniche su due viadotti». Viabilità regionale verso la paralisi totale

Terremoti, Albania: forte scossa di magnitudo 6.5 vicino Durazzo. Almeno quattro morti

Case e palazzi crollati, dispersi, 150 feriti, persone sotto le macerie. Sisma avvertito anche in Puglia, Basilicata, Campania e Abruzzo


Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito alle 2,54 ora locale (le 3,54 in Italia) la costa settentrionale dell'Albania, vicino a Durazzo. Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa dieci chilometri di profondità ed epicentro tra Shijak e Durazzo. Almeno quattro persone hanno perso la vita. Nella capitale, Tirana, la gente è scesa in strada in preda al panico, a Durazzo e Thunama crollati case e palazzi, dispersi, 150 feriti, persone sotto le macerie.

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Aggiornamenti...


Terremoto in Albania, almeno 23 vittime e oltre 600 feriti. Giornata di lutto nazionale


lunedì 25 novembre 2019

Crollo in A6, l'uomo che ha bloccato il traffico: «Se nel baratro ci fosse stata qualche auto, sarei sceso giù»

Il governatore ligure, Giovanni Toti, lo ha chiamato in Provincia a Savona, per ringraziarlo pubblicamente del suo repentino intervento ieri in autostrada

Savona - «Quando sono arrivato, c’era già una macchina ferma che urlava di fermarci: io e un’altro automobilista su una macchina bianca ci siamo fermati e l’istinto è stato quello di scendere e bloccare subito il traffico. Una volta che c’erano le prime auto ferme, tra cui anche il pullman delle Fs, sono andato sull’orlo del viadotto per vedere se c’era qualche macchina: se ci fosse stata, non avrei esitato a scendere giù. Poi sono riuscito a mettermi in contatto con le forze dell’ordine e gli ho detto quanto era accaduto»: è il racconto di Daniele Cassol, vigilante di 56 anni che il governatore ligure, Giovanni Toti, ha chiamato in Provincia a Savona, per ringraziarlo pubblicamente del suo repentino intervento ieri in A6.
L’uomo, scendendo dall’auto ad un passo dal baratro del viadotto crollato, ha fermato gli altri mezzi che procedevano in direzione Torino, evitando la strage. Nella sala della provincia dove si trovavano i sindaci del savonese e gli esponenti di Regione Liguria, gli è stato attribuito un lungo applauso.
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Viadotto A6, gli esperti: 15 mila metri cubi di fango in bilico. La Torino-Savona già oggetto di un'indagine di Anac sui costi di manutenzione. Maltempo, la Regione: «Danni stimati per 330 milioni»

Germania, furto miliardario nel Castello di Dresda: "Il più clamoroso della storia del dopoguerra"

Lo ha rivelato la Bild. Il colpo nel museo delle Volte Verdi che contiene la più grande collezione di gioielli in Europa. Nel bottino, tre parure di diamanti e brillanti del diciottesimo secolo, di valore inestimabile

DRESDA - Clamoroso furto da un miliardo di euro nel Castello di Dresda, in cui è stata saccheggiata la celeberrima collezione della Grünes Gewölbe, nella sala delle Volte Verdi. Per la Bild si tratta del "più grande furto d'arte nella storia del dopoguerra". Il bottino è composto per lo più di gioielli antichi mentre sono stati tralasciati vasi e dipinti, probabilmente perchè troppo ingombranti. Il castello è stato circondato dalle forze di sicurezza tedesche ma gli autori del furto erano giù riusciti a fuggire.

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domenica 24 novembre 2019

Crollato viadotto in A6

Potrebbero esserci veicoli coinvolti. Al momento la Prefettura non conferma e non smentisce

È crollato un viadotto in autostrada A6 Torino Savona, in direzione Torino. Articolo in aggiornamento. È successo prima del casello di Altare. Il presidente della Regione Giovanni Toti sta andando in Prefettura a Savona.
Ancora frammentarie le notizie: si sarebbe staccata una frana che si sarebbe portato dietro il pezzo di ponte.
Aggiornamento – È crollata una porzione di circa 30 metri del viadotto della autostrada A6 Torino Savona, a circa 1,5 chilometri da Savona, all’altezza dell’abitato di Madonna del Monte. Al momento non si può confermare né smentire se ci fossero auto in transito al momento del crollo.
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Maltempo, una donna dispersa: trascinata via dalla piena del Bormida a Sezzadio

La donna ha 52 anni: stava attraversando un ponte a piedi, salvati dai vigili del fuoco due automobilisti rimasti bloccati e che hanno assistito al dramma. Strade chiuse nell’Acquese: l’elenco si allunga 


ALESSANDRIA. Una donna di 52 anni è dispersa  per il maltempo della scorsa notte a Sezzadio, paese lungo la provinciale fra Acqui e Alessandria. E’ stata trascinata via dalla  piena del fiume Bormida. Tutto è accaduto la notte scorsa. Secondo quanto hanno riferito due automobilisti rimasti bloccati nello stesso punto, la  donna  Rosanna Parodi, che lavora nella casa di riposo di Sezzadio, era diretta in paese proprio per andare a lavorare. Giunta all’altezza del ponte sul Bormida, transennato, ha lasciato  l’auto, una Panda, e ha proseguito a piedi. Al di là del ponte c’era una Mercedes Classe A di due persone che avevano attraversato il viadotto poco prima ed erano poi rimaste rimaste bloccate perché l’auto si era spenta per l’acqua alta. La donna si è diretta verso la vettura, forse per cercare aiuto. La corrente però ha trascinato via lei e l’auto. Aveva telefonato al marito: «Non posso andare oltre, è tutto allagato. Lascio l’auto e provo a passare a piedi». Lui, poi, non l’avrebbe più sentita. I due automobilisti, che erano riusciti ad aggrapparsi ai rami di un albero, hanno assistito impotenti alla scena. Sono poi stati portati in salvo dai vigili del fuoco. La donna non è stata ancora ritrovata. le ricerche continuano. I due automobilisti sono stati portati all’ospedale di Alessandria perché erano in ipotermia.

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La grande paura sul Tanaro: “Come nel 1994”

Sposta le transenne e finisce nell'acqu. Salvato dalla Municipale


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Ancora perturbazioni atlantiche, poi dicembre porta freddo e neve?

Da un eccesso all'altro, senza dubbi: dopo due mesi (quelli di settembre e ottobre) praticamente estivi siamo passati ad un mese di novembre assolutamente autunnale in tutto e per tutto. Anzi, probabilmente stiamo assistendo ad un'estremizzazione del concetto di "autunno", considerando che sono giunte sull'Italia numerosissime perturbazioni in appena tre settimane, alcune delle quali decisamente dannose per il territorio e la popolazione.
Ora potremmo trovarci davanti ad un nuovo cambio sensibile delle condizioni meteo, tanto da passare da un clima autunnale ad uno prettamente invernale. In particolare ci stiamo riferendo ai primi giorni dicembre, periodo propizio per i modelli matematici per assistere ad una notevole irruzione d'aria fredda capace di gettare l'Italia in pieno inverno.

Freddo e prime nevicate a bassa quota in arrivo?

Per il momento si parla solo di ipotesi a lunga scadenza: tra 1 e 4 dicembre, quindi tra il prossimo week-end e l'inizio della settimana successiva, l'anticiclone delle Azzorre potrebbe ergersi sin sulla Gran Bretagna riuscendo a bloccare nettamente le correnti atlantiche che sino ad allora continueranno a portare piogge sull'Italia.

Il meteorologo Giuliacci: “Liguri, dovete abituarvi: il clima sarà sempre più estremo”

"L'aumento dei fenomeni violenti è sicuramente da attribuire al cambiamento climatico provocato dall'uomo. Ma sono ottimista, riusciremo ad adattarci sempre meglio"


Genova. La pioggia che non smette di cadere, la terra che si scioglie, l’ennesima allerta meteo che preannuncia conseguenze gravissime su una regione che troppe volte, negli ultimi anni, è finita in ginocchio. Eppure bisognerà imparare a farci i conti, perché in buona parte la colpa è nostra. È quanto sostiene Andrea Giuliacci, noto meteorologo e climatologo, figlio del colonnello diventato un’icona televisiva negli anni Novanta. A Genova è intervenuto di recente nel corso di un evento didattico organizzato dall’associazione Limet. Noi gli abbiamo chiesto di approfondire per capire cosa sta succedendo in Liguria e cosa succederà nei prossimi anni.
Quanto di ciò che sta avvenendo è attribuibile al cambiamento del clima? Molto. Non siamo in grado di dire se ogni singolo evento sia dovuto al cambiamento climatico, ma sicuramente lo è l’aumento in futuro di questi episodi, che sono diventati incredibilmente frequenti. Trenta-quaranta anni fa capitavano una volta ogni tanto, adesso ad ogni perturbazione in pieno autunno – e non è un caso – siamo qui a parlare di violenti nubifragi, rischio alluvioni, piogge eccezionalmente intense e abbondanti. Stiamo andando verso l’estremizzazione del clima.

sabato 23 novembre 2019

PROVINCIA DI ALESSANDRIA. AGGIORNAMENTO SITUAZIONE MALTEMPO: CRITICITÀ STRADE EVACUATI E SFOLLATI

Provincia di Alessandria. Aggiornamento situazione Maltempo: Criticità strade evacuati e sfollati
Aggiornamento ore 18.00


La situazione è destinata a peggiorare ulteriormente nelle prossime ore, stante il perdurare delle precipitazioni: per questo motivo si fa ulteriormente avviso alla popolazione di non spostarsi se non in caso di estrema necessità e di rimanere lontano da ponti e corsi d’acqua. 
Per informazioni si consiglia di seguire gli account social della Protezione Civile presenti su Facebook, Twitter, Instagram nonché il canale Telegram.
Sta apportando gravi disagi alla provincia di Alessandria l’ondata di maltempo che da ieri sera interessa il Nord Ovest Italia in maniera incessante.
Circa una sessantina le persone evacuate o sfollate su tutto il territorio provinciale, ripartite tra i comuni di Alessandria, Acqui Terme, Cremolino, Gavi, Ovada e Prasco.
Innumerevoli le criticità legate alla viabilità, sia stradale che ferroviaria: diversi i ponti chiusi sulla Bormida (in primis quelli sulla ex SS10 tra Alessandria e Spinetta Marengo) e sull’Orba.
Chiuse le ferrovie Alessandria-Casale (attivato servizio sostitutivo con bus) e la Alessandria-Savona tra Montechiaro d’Acqui e Ponti per una frana: qui non è possibile effettuare il servizio sostitutivo con bus. 

Al momento, questo l’elenco delle criticità sulle strade della provincia di Alessandria aggiornato alle ore 18:
  • SP 10 – Chiusura ponte sulla Bormida tra Alessandria e Spinetta Marengo
  • SP 1 – strada della Gaminella, allagamenti tra Monbello e Cerrina
  • SP 9 – allagamenti tra Mombello e Solonghello
  • SP 27 – allagamenti tra Rive Pertengo e Balzola
  • SP 30 chiusa tra Cassine e Strevi dal km21 al km 25
  • SP 31 del Monferrato di Chivasso chiusa dal Km 36+450 al km 39+050 (variante di Morano Po per viadotto in stato critico. Traffico deviato sulla SP25; in località Squarzolo (frazione di San Salvatore Monferrato) frana in corso
  • SP 59 – Chiusura tra Fosseto e Villabella per allagamenti
  • SP 61 – Chiusura strada tra Villabella e Mirabello per esondazione
  • SP 63 – Chiusura strada tra Mirabello Monferrato e Valenza per allagamento
  • SP 65 – Chiusura strada tra località Cappelletto e località Giardinetto per caduta albero
  • SP 75 – Chiusura strada tra Quargnento e Castelletto Monferrato per allagamenti e caduta albero
  • SP 76 – Chiusura tra Solero e Quargnento per allagamenti
  • SP 83 – Chiusura all’altezza di Sale
  • SP 98 – Pontecurone-Viguzzolo segnalati allagamenti al km 4 nel comune di Pontecurone
  • SP 99 – Tratto comunale passante davanti all’Iper di Tortona chiuso
  • SP 130 – Costa Vescovato segnalati allagamenti
  • SP 141 – Frana tra Malvino e Cuquello
  • SP 151 – Chiusura in comune di Pozzolo Formigaro
  • SP 154 – Chiusura tra Novi Ligure e Basaluzzo dal km 0 al km 6+000;
  • SP 183 – A Castellazzo Bormida chiusa dal km 1 al km 3 per allagamenti 
  • SP 35 – Chiusura via Frugarolo a Litta Parodi per esondazione Rio Lovassina
  • SP 179 – Chiusura ponte sul Torrente Orba dal km 0 al km 3 tra Predosa e Basaluzzo
  • SP 184 – Strada Rampina chiusa tra Castelspina e Portanova per allagamento sottopassaggio
  • SP 185 – Chiusura a Roccagrimalda
  • SP 192 – Chiusura tra Sezzadio e Mantovana per allagamenti e per ponticello pericolante
  • SP 194 – Chiusura al km 2, Frazione Ricciotti di Rivalta Bormida per allagamenti
  • SP 195 – Allagamenti tra Castelspina e Sezzadio con segnaletica sul posto
  • SP 197 – Chiusura nel comune di Montaldo Bormida per frana
  • SP 198 – Chiusura nel comune di Montaldo Bormida per frana al km 0
  • SP 199 – Chiusura per frana nel Comune di Rocca Grimalda
  • SP 204 – Chiusura tra Ovada e Cremolino del ponte sull’Orba
  • SP 202 – Chiusura per frana
  • SP 205 – Chiusura tra Morbello e Visone
  • SP 207 – Isolata Olbicella per frana al km 4 prima della frazione San Luca
  • SP 210 – Chiusura ad Acqui Terme – località Palo, km 17+200; chiusura tra Cavatore e Ponzone per frana; chiusura tra Ponti e Cavatore
  • SP 212 – Chiusura al km 1+500 tra Ponzone e Malvicino
  • SP 222 – Chiusura ponte sull’Erro nel comune di Cartosio al km 5+050
  • SP 225 – Chiusura ponte sull’Erro per problemi strutturali al km 5; chiusura in comune di Castelletto d’Erro direzione Montechiaro
  • SP 246 – Chiusura tra Alessandria e Oviglio per allagamenti tra il km 2 e il km 6+220
  • SP 247 – Chiusura tra Quattordio e Masio
  • SS 334 – Chiusura tra Acqui e Cartosio dal Km 51 al km 41+600 località Colombaie
  • SP 233 – Chiusura nel comune di Acqui Terme al km 4 per frana
  • Strada delle Fontane – Roccagrimalda chiusura fino a fine emergenza in via precauzionale
  • SP 456 – Chiusura da Acqui verso Ricaldone 
  • SP 181 – Chiusura tra Bosco Marengo e Casal Cermelli per allagamenti
  • SP 186 – Chiusura ponte sulla Bormida dal km 6+300 al km 9+300
Questo l’elenco dei guadi che sono chiusi in provincia di Alessandria:
Chiuso il guado del torrente Valla in Comune di Pareto:
  • Località Squaneto e guado Val San Ry su strada comunale Roboaro – Sbernera
Chiuso il guado sul fiume Bormida nel comune di Ponti;
Chiusi anche i seguenti guadi:
  • SP 170 – Chiusura guado Lemme nel comune di Gavi;
  • SP 166 – Chiusura guado torrente Morsone comune di Voltaggio
  • SP 165 – Chiusura nel comune di Bosio dei guadi su Torrente Gorzente e torrente Erro;
Questa la situazione degli evacuati e degli sfollati:
  • Alessandria: 10 persone evacuate;
  • Acqui Terme: 14 persone evacuate;
  • Cremolino: 4 persone evacuate;
  • Gavi: 3 persone sfollati;
  • Ovada: 15 persone evacuate, 5 sfollati
  • Prasco: 3 famiglie
La situazione è destinata a peggiorare ulteriormente nelle prossime ore, stante il perdurare delle precipitazioni: per questo motivo si fa ulteriormente avviso alla popolazione di non spostarsi se non in caso di estrema necessità e di rimanere lontano da ponti e corsi d’acqua. 


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