Naser, 35 negozi e 400 dipendenti: «Ci ho messo 8 anni»
Naser Ghazal, titolare della catena Kabab International
ZERO BRANCO (Treviso) - Sul tavolo un libretto che la dice tutta: «Metti in pratica quello che sai». Alle pareti, accanto alla foto delle figlie e di un incontro con Arafat, il faccione di un cammello con occhiali e barbetta che somiglia a un cartone animato. Poco più in là le immagini colorate di mille e un menu che sono un inno dissacrante al kabab. Naser Ghazal non sembra di ottimo umore. Comprensibile. Anche per lui sono giorni di Ramadan. Perfino qui si digiuna fino al tramonto, in questo angolo di Nord Est, in un capannone acquattato fra le villette, a due passi dal centro di Zero Branco. Giornate faticose per il re del kabab, per questo palestinese quarantaquattrenne che in otto anni ha messo in piedi un impero grazie al mitico involtone. La catena di franchising Kabab International, di cui Naser Ghazal è anima, corpo, creatività, organizzazione, passato, presente e futuro nonché direttore commerciale - è un'eccezione a più regole. Alla faccia della crisi e oltre ogni luogo comune sull'immigrato. Dal 2001 a oggi l'attività è cresciuta del trecento per cento. E non ha subìto pause in quest'ultimo anno. Dal primo Shockabab a Mestre, al numero 35 che aprirà a ottobre a Paese.
Nessun commento:
Posta un commento