La Suprema Corte conferma la condanna per diffamazione a un cronista e un sindacalista
Dopo l'articolo sul 'Corriere di Caserta', la direttrice del carcere di Arienzo li aveva citati in giudizio
Gli imputati si erano difesi invocando il diritto di cronaca e quello di critica sindacale
Entrambi dovranno risarcire la persona offesa con oltre 10mila euro
ROMA - Basta critiche alle donne. Per la quinta sezione penale della Cassazione commenti maschilisti e discriminatori verso le donne sono reato e si pagano con la condanna penale e il risarcimento dei danni. La Suprema Corte ha confermato la condanna di un cronista e di un sindacalista per diffamazione a mezzo stampa nei confronti della direttrice del penitenziario di Arienzo (Caserta). Al centro del contenzioso un articolo pubblicato il 14 giugno del 2002 sul Corriere di Caserta, dal titolo "Carcere, per dirigerlo serve un uomo". ...
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