Un anno fa Guido Bertolaso era l’Uomo della Provvidenza, in condominio con l’amico Gianni Letta. Un santo laico. E davanti a San Guido tutti si scappellavano deferenti. Uno dei tanti lecchini del Geniale di Feltri, subito dopo il terremoto, lo salutava così: “Bertolaso è un unicum, come lui nello Stivale non c’è nessuno. L’uomo dei disastri, l’eroe della protezione civile, il pronto intervento nelle catastrofi, lo sbroglia-pericoli… Bertolaso è organizzatore, soccorritore, solutore, consolatore. Emergenza rifiuti? Arriva Bertolaso. Emergenza incendi? Ancora lui. Emergenza tsunami? Sempre lui. Emergenza terremoto? Immancabilmente lui, con i suoi occhi seri, la voce rassicurante. L’Italia ha trovato il vero Uomo della Provvidenza”. Risolveva catastrofi, o almeno così pareva. Oggi le crea. E’ sempre l’uomo dei disastri, ma nel senso che li combina lui. Ogni volta che apre bocca, si apre una voragine peggiore di qualsiasi calamità naturale e, fatta la conta dei danni, deve intervenire il ministro Frattini Dry a metterci una toppa, dissociandosi a nome di tutto il governo, prima che qualche paese straniero ci dichiari guerra. In quest’ottica Bertolaso è ancora molto utile: serve a giustificare la presenza di Frattini, questo pelo superfluo del governo Berlusconi. Dà un senso, una ragione di esistere all’altrimenti inesistente Frattini. Il quale poi, una volta rimediato alla catastrofe bertolasa, svanisce, sfuma, si dissolve lentamente come un Poltergeist.
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Fonte: L'altra notizia
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