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mercoledì 1 giugno 2011

Quelle mamme di Fukushima che misurano le radiazioni

Contatori Geiger alla mano, 200 donne controllano la contaminazione e accusano: "Basta bugie, vogliamo la verità per salvare i nostri figli"

dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO



FUKUSHIMA - Di cosa ha paura? "Delle radiazioni. Uccideranno i miei figli". È appena passato il tecnico, dice che il livello delle radiazioni rientra nella norma. "Passa una volta alla settimana. Noi le registriamo tutti i giorni. Ci sono picchi spaventosi". Cosa farà? "Manderò via i miei figli. Io resterò qui a lottare". Shiori Yokoyama ci trascina in casa, apre un cassetto, tira fuori uno strumento che sembra un cronometro a mano. Lo impugna, ci guida ancora all'esterno, afferra il contatore Geiger, lo abbassa verso il terreno, osserva i valori che si alzano, si abbassano, tornano ad alzarsi fino a lanciare un sibilo costante.

"Ecco, guardi, segna 2,4 microsievert l'ora", spiega. "Arrivano a 36 al giorno, cioè 13.140 l'anno, ossia 13 millisievert l'anno. Ci sono posti dove si raggiunge i 220 l'anno: è più alto di quello della centrale". Qui si è sotto i 20 millisiervert l'anno fissati dal governo, facciamo notare. "E cosa significa: morire più tardi? Gli standard internazionali parlano di 1 millisievert l'anno. Solo dopo l'incidente alla centrale lo hanno alzato a 20. E adesso, da due settimane, lo hanno esteso ai bambini. È assurdo, questo ci fa paura. Ci sentiamo ingannate, non sappiamo quale sia la verità. Chi mente e chi nasconde. Vengono quasi tutti i giorni: medici, esperti, persino il governatore della Prefettura ci ha fatto visita. Arrivano, ci rassicurano, dicono che va tutto bene, ci invitano a mangiare latte e verdura. Dobbiamo solo aspettare che passi. Ma noi abbiamo urgenza di capire. I miei figli non possono morire".

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