Una volta scambiato per un bimbo di otto anni, un’altra per un anziano di 76 e poi per un paziente deceduto
«Colpa del nome troppo comune»
«Colpa del nome troppo comune»
Roma
Una volta è stato scambiato per un bimbo di otto anni, un’altra per
un anziano di 76 ed infine per un paziente deceduto. Protagonista della
disavventura è Franco Salerno, piccolo imprenditore romano che dal 2009
sta lottando contro una grave malattia, aggravata dalla frustrazione di
non riuscire ad ottenere la sua cartella clinica dall’ospedale Grassi
di Ostia, dove è stato operato quattro anni fa. La sua unica «colpa»,
per così dire, è quella di avere un nome fin troppo comune, neanche
fosse il signor Rossi.E così, dal 2009 ad oggi continua a ricevere faldoni su faldoni di cartelle cliniche di omonimi, con diagnosi decisamente differenti dalla sua. Oltre al danno, anche la beffa dato che quelle scartoffie sono completamente inutili ai fini del rimborso da parte dell’ assicurazione sanitaria che non può liquidare la diaria della degenza in ospedale senza la cartella clinica corrispondente.
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento