Expo, prime ammissioni: “I biglietti con la contabilità delle tangenti”. I politici negano
L'imprenditore vicentino Enrico Maltauro confessa
e indica nell'ex esponente ligure dell’Udc Sergio Cattozzo il veicolo
per arrivare agli appalti e quest'ultimo ammette di aver tentato di
nascondere "i bigliettini con la contabilità delle tangenti". Il manager
(ormai ex) Expo Angelo Paris dichiara di aver "commesso errori" pur
negando di aver fatto parte della "cupola" L'ex funzionario Pci Primo
Greganti, l'ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio e l'ex senatore
Fi-Pdl Luigi Grillo invece, considerati "promotori", hanno negato tutto.
L'ex compagno G: "Mi occupo di legno"
Le mazzette, 22 anni dopo Tangentopoli, si travestono da consulenze e i
mediatori diventano lobbisti. I politici, invece, negano. Tre giorni dopo gli arresti arrivano le spiegazioni che in alcuni casi sanno di confessione. E così l’imprenditore vicentino Enrico Maltauro ammette e indica nell’ex esponente ligure dell’Udc Sergio Cattozzo il
veicolo per arrivare agli appalti e quest’ultimo ammette di aver
tentato di nascondere “i bigliettini con la contabilità delle tangenti”.
E poi il manager (ormai ex) Expo Angelo Paris racconta
di aver “commesso errori” anche se negando di aver fatto parte della
“cupola” o “squadra”. Che però, secondo la Procura di Milano, tramava
per spartire, in modalità perfettamente bipartisan, gli appalti per Expo
e la Città della Salute, e bandi di gara nella sanità lombarda. L’ex funzionario Pci Primo Greganti, l’ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio e l’ex senatore Fi-Pdl Luigi Grillo invece, considerati i “promotori”, negano tutto.
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