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mercoledì 10 agosto 2016

Libia e Iraq, forze speciali italiane sul terreno: lo scoop del Fatto confermato dal documento trasmesso al Copasir


Truppe da combattimento attive a Sirte e nella provincia di Al Anbar: il loro impiego è consentito dall'articolo 7 bis della legge n.198 dell’11 dicembre 2015 di conversione del decreto di proroga delle missioni militari all’estero, che prevede che vengano inviate in zona di guerra su iniziativa personale del presidente del Consiglio senza alcun voto in Parlamento. Il Fatto Quotidiano lo aveva anticipato il 30 luglio
 
Che l’Italia sia o meno già in guerra è una questione di sottigliezze terminologiche, adesso che anche gli ultimi dubbi sono stati dissipati sul fatto che le nostre forze speciali – oltre a quelle statunitensi, britanniche e francesi – siano in Libia al fianco delle forze fedeli al governo Al Sarraj. La circostanza, riportata il 30 luglio dal Fatto Quotidiano, viene confermata da un documento redatto dal Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali e trasmesso al Copasir.

“Dell’operazione italiana nell’ex colonia, autorizzata da Renzi lo scorso 10 febbraio con un decreto subito secretato”, si legge nell’articolo del Fatto Quotidiano del 30 luglio, si sa “in via del tutto ufficiosa che si tratta di un piccolo distaccamento basato all’aeroporto militare di Misurata, che partecipa insieme alle forze speciali britanniche all’operazione “Banyoun Al Marsoos” (Struttura Solida) lanciata a maggio delle brigate misuratine e dalle guardie petrolifere di Ibrahim Jadhran per riconquistare la roccaforte Isis di Sirte“.

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