Roma - Possono evitare il trapianto di rene o salvare dal sovradosaggio di terapia del dolore, eppure non vengono rimborsati come il Tolvaptan o scarseggiano in farmacia come il Naloxone.
Sono i farmaci di fascia C con ricetta (antinfiammatori,
antidolorifici, ansiolitici) per i quali gli italiani spendono 3
miliardi all’anno, in media 180 euro a famiglia, il 36% della spesa
farmaceutica privata.
Ma pagare di tasca propria a volte è
insostenibile,
come sperimentano i pazienti affetti dal rene policistico, una delle
patologie genetiche più comuni e principale causa genetica di
insufficienza renale. La terapia c’è solo per chi può permettersela.
Venticinquemila italiani soffrono di questa grave malattia per la quale
in
Giappone è stata trovata una cura, ma in Italia il farmaco è in fascia C e per acquistar
lo bisogna sborsare in media 20mila euro all’anno.
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