Norberto Confalonieri dell'ospedale Pini, il più importante centro
specializzato di Milano. Denaro, viaggi, ospitate tv in cambio della
sponsorizzazione dei prodotti di Johnson & Johnson e B. Braun.
Coinvolti anche 4 dipendenti dei colossi Big Pharma. Intercettato: "Ho
rotto il femore a una vecchietta per allenarmi". I colleghi: "Non gli
rimane che operare le renne"
Il primario ortopedico dell'Ospedale Pini,
Norberto Confalonieri, pioniere degli interventi con tecnica computer
assistita, è finito agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione
e turbativa. E' indagato anche per lesioni sui pazienti. Secondo le
indagine del Nucleo di polizia tributaria, il medico avrebbe messo a
disposizione delle due società la propria funzione, sponsorizzando
l'acquisto di protesi ortopediche. In cambio avrebbe ricevuto denaro e
inviti a programmi televisivi e a convegni. Ma anche "contratti di
consulenza 'occulti' e altre utilità materiali e immateriali,
economicamente apprezzabili, estese anche ai suoi familiari". Tipo i
viaggi all'estero per tutta la famiglia. Le indagini però vanno avanti
perché gli inquirenti vogliono far luce anche sui danni fisici riportati
da alcuni pazienti. "Ho rotto un femore a una vecchietta per
allenarmi", si legge nelle intercettazioni, mentre i colleghi di lui
dicevano: "Non gli rimane che operare le renne".
Il blitz. La gip Teresa De Pascal, su richiesta dei pm
Fusco e Mantella, ha fatto eseguire l'arresto e anche 5 misure
interdittive nei confronti del responsabile acquisti e forniture
dell'ospedale di Sesto San Giovanni, e di 4 dipendenti delle
multinazionali Johnson & Johnson e B. Braun. Le due società sono
indagate in base alla legge 231 sulla responsabilità delle imprese.
I danni ai pazienti. Gli
inquirenti milanesi stanno facendo accertamenti sui danni fisici subiti
da almeno tre o quattro persone (al vaglio, però, ci sono anche altri
casi) che sono state operate, soprattutto per protesi alle ginocchia,
con la tecnica della "navigazione chirurgica computerizzata" nella casa
di cura San Camillo di Milano, dove il medico operava in regime privato.
Stando alle indagini, poi, alcuni pazienti, viste le complicazioni dopo
gli interventi al San Camillo, sarebbero stati rioperati al Pini in
regime pubblico. Stando alle indagini della Gdf e dei pm milanesi,
Confalonieri avrebbe 'spinto', anche in casi in cui non era necessario,
nell'utilizzo della tecnica delle protesi con "navigazione
computerizzata", di cui parla a lungo nel suo sito personale.
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