A Montesacro raid che potrebbe avere matrice razzista: botte a un connazionale colpito con un tirapugni. I carabinieri danno la caccia a due giovani, forse minorenni e del Tufello. La vittima medicata al «Pertini»
Prima gli sputi, su donne e bambini, poi le botte, sul giovane che voleva sapere il perché di quell’oltraggio. Colpi sferrati forse con un tirapugni che l’hanno spedito in ospedale con ferite al volto. Clima di violenza a Montesacro, non si esclude di razzismo, dove domenica sera una comitiva di lavoratori indiani con le loro famiglie si era riunita nello spazio verde di via Scarpanto, che si trova vicino alla fermata Ionio della linea B1. Una scelta che non è piaciuta a un gruppo di ragazzi - fra loro dei minorenni - che li hanno insultati. Quello che doveva essere un momento spensierato è diventato un incubo, raccontato ieri mattina da due signore romane ai carabinieri.
«A loro (ai lavoratori stranieri) - scrivono in una lettera piena di dignità - affidiamo le nostre case, i figli, la nostra vecchiaia e quella dei nostri cari. Devono essere difesi e meritano rispetto». I militari della compagnia Montesacro indagano sulla vicenda. L’indiano preso a pugni ha 34 anni ed è stato dimesso dal «Pertini»: c’è stato portato da un’ambulanza del 118 e ci è rimasto una notte in osservazione. Forse per paura non ha ancora denunciato l’aggressione, confermata da un paio di testimoni.
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