Reggio Emilia: per gli inquirenti lo scrittore, in cella con l’accusa di aver ucciso il padre, aveva studiato una messinscena. Il movente legato alla vendita delle case di famiglia. All’ora dell’omicidio il ragazzo ha risposto a un messaggio su WhatsApp
Reggio Emilia, 27 aprile 2021 - Nel cestino del garage di San Martino – nella casa della morte – c’erano dei resti bruciacchiati. Lacci e guanti in lattice, capaci di sprigionare un fumo nero e denso, di richiamare l’attenzione dei soccorritori, di incastrare – secondo l’accusa – Marco Eletti, 33 anni. Il giovane – un autore di cataloghi aziendali e manuali tecnici con grandi ambizioni da scrittore di thriller e romanzi di fantascienza – dall’alba di domenica è in stato di fermo. Il pubblico ministero Piera Giannusa lo accusa di aver impugnato, sabato, una mazzetta da muratore e di aver ucciso con cinque colpi alla testa il padre Paolo, 58 anni, operaio in pensione, e di aver cercato di eliminare la madre Sabrina Guidetti, 54 anni, recidendole le vene dei polsi.
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento