Pagine

venerdì 11 febbraio 2011

Egitto, dopo 17 giorni di proteste Mubarak si dimette: “Potere all’esercito”

Dopo 30 anni di potere e 18 giorni di proteste, il presidente Hosni Mubarak si è dimesso. Lo ha annunciato il vice Omar Suleiman in un messaggio letto alla tv pubblica del Cairo: ”Cittadini, in nome di Dio misericordioso, nella difficile situazione che l’Egitto sta attraversando, il presidente Hosni Mubarak ha deciso di dimettersi dal suo mandato e ha incaricato le forze armate di gestire gli affari del paese. Che Dio ci aiuti”, ha detto Suleiman. In base all’articolo 84 della Costituzione egiziana se il presidente si dimette, i poteri vengono temporaneamente assunti dal presidente della Camera. Il nuovo presidente deve essere eletto entro 60 giorni dalla data in cui la carica risulta vacante. Non è chiaro se quest’ultimo punto viene applicato anche quando, come in questo caso, il Consiglio superiore dell’esercito è stato incaricato di occuparsi degli affari del paese
Anche il segretario generale del Partito nazionale democratico (Pnd), Hossam Badrawi, si è dimesso, secondo fonti della tv privata al Hayat. Badrawi era stato nominato solo pochi giorni fa: ”Sono dimissioni dall’incarico e dal partito”, ha detto Badrawi ad al Hayat spiegando che l’Egitto ha bisogno di nuovi partiti e che questa sua decisione “è meglio per la società ora, in questa fase”. A Piazza Tahrir l’annuncio delle dimissioni dell’anziano presidente è stato accolto con una vera e propria esplosione di gioia, tra applausi, grida di giubilo e bandiere al vento.


Continua a leggere

Gemelline, l'atroce lettera di Schepp "Le ho uccise, non hanno sofferto"

Il contenuto degli ultimi messaggi che ha ricevuto la madre delle gemelline sparite con il padre, poi morto suicida: "Le ho uccise, riposano in pace". Schepp ha comprato il 31 gennaio tre biglietti per il traghetto Marsiglia-Propriano, e sulla nave era con le figlie; poi ne ha acquistato uno solo per tornare da Bastia a Tolone. La famiglia dell'uomo: "Disturbo grave"

di ALESSIA RIPANI

"Le ho uccise". E poi: "Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai più". E' il messaggio straziante contenuto in una delle due lettere arrivate in Svizzera e spedite da Matthias Schepp alla moglie su cui ora si concentra l'attenzione degli inquirenti, nonostante getti nello sconforto non solo la madre delle due gemelline di sei anni sparite con il padre, ma anche chi da giorni cerca ancora senza sosta di venire a capo del complicato puzzle di spostamenti dell'uomo, morto suicida nella stazione di Cerignola venerdì scorso. Dal piccolo paese della Puglia, scelto come destinazione finale, potrebbe aver scritto la lettera, seduto al tavolino di un bar con una birra davanti. E' quanto raccontano diversi testimoni, anche se il titolare del locale non si ricorda di aver servito questo turista di passaggio a Cerignola. La polizia sta verificando. 


Continua a leggere

'Mubarak fugge dal Cairo'. Verso meta sconosciuta

Esercito assicura: 'Elezioni libere'. Migliaia di dimostranti verso il palazzo presidenziale

Oggi 18/mo giorno di rivolta: attese grandi manifestazioni. Migliaia di dimostranti verso il palazzo presidenziale di Heliopolis, in Egitto. Mubarak in fuga.
L'esercito in un comunicato assicura: 'Elezioni libere nel Paese'.
E dall'Iran Ahmadinejad esulta: "Le potenze arroganti sono alla fine del loro cammino" e "con l'aiuto di Dio, si va verso un Medio Oriente senza il regime sionista (Israele, ndr) e senza gli Usa".

MUBARAK HA LASCIATO CAIRO - Hosni Mubarak ha lasciato con la propria famiglia il Cairo, e non l'Egitto come in precedenza affermato. Lo riferisce Al Alrabiya correggendo una precedente notizia. Il presidente egiziano sarebbe partito per una destinazione sconosciuta da un aeroporto militare.

Continua a leggere

Gemelline, la confessione del padre "Sono in pace ma non hanno sofferto"

In una lettera inviata alla moglie la verità di Sheep sulle bambine

ROMA
Poche parole, che se fossero vere potrebbero spegnere ogni speranza sulla sorte delle due gemelline scomparse: «Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto». Le frasi, firmate da Matthias Schepp , sono contenute in una delle due lettere che il padre di Alessia e Livia ha scritto e inviato alla moglie Irina prima di suicidarsi. Una pietra che potrebbe chiudere il giallo, anche se gli investigatori proseguono tuttora le loro indagini che, ad oggi, sono almeno riuscite a ricostruire la prima parte del viaggio di Matthias Schepp: cominciato con le sue bambine e proseguito da solo. I tasselli cominciano a combaciare ma il puzzle è una figura che nessuno vorrebbe vedere e ha sullo sfondo pagine web sui veleni e gli avvelenamenti, un viaggio pianificato in posti di vacanze che ora potrebbero essere di morte. 

Continua a leggere

Stangata in sala: il cinema costerà 1 euro in più

Nel milleproroghe rispunta il provvedimento eliminato dalla prima bozza. 
Biglietti più cari ovunque (sale parrocchiali escluse) per coprire le agevolazioni fiscali alla produzione.

L'idea: biglietti più cari di 1 euro tornano fondi per editoria e Fus


Continua a leggere

Mubarak: "Rimango fino alle elezioni" Al Cairo esplode la rabbia della piazza

Il presidente passa i poteri al vice ma non si dimette, i manifestanti minacciano i palazzi del governo

IL CAIRO
Nessun annuncio di dimissioni, delega dei poteri al vice Omar Suleiman e rinuncia a candidarsi alle prossime elezioni, «libere e trasparenti». Chi si aspettava una svolta dal discorso in diretta televisiva del presidente egiziano Hosni Mubarak, è rimasto con un pugno di mosche in mano. Il rais ha ribadito che si farà seppellire nel suo Paese e che sarà lui a guidare la transizione e i manifestanti egiziani, riuniti a piazza al Tahrir dove hanno ascoltato le sue parole, hanno reagito lanciando scarpe contro il maxischermo e scandendo a gran voce la parola «dimissioni». Obama, temendo disordini, ha riunito il Consiglio di Sicurezza.

Continua a leggere

giovedì 10 febbraio 2011

Gemelle scomparse: spunta ipotesi avvelenamento

Dall'esame del computer del padre emerge che l'uomo aveva visitato siti dedicati a questo tema 

MARSIGLIA - Un ulteriore aspetto inquietante, confermato dagli inquirenti, emerge dall'analisi del computer di proprietà di Matthias Schepps, il padre suicida delle due gemelline scomparse. Secondo quanto appreso, oltre ai siti sulle compagnie di navigazione tra Marsiglia e Propriano, in Corsica, l'uomo avrebbe visitato alcuni siti dove si trovano consigli e materiali per l'avvelenamento. Tutto questo può solo essere una inquietante coincidenza che però gli inquirenti prendono in considerazione.

Tra le ipotesi avanzate dal Parquet di Marsiglia, oltre ad una morte per annegamento (il padre potrebbe aver gettato le due bambine dal traghetto Scandola in navigazione notturna verso Propriano), l'uomo potrebbe aver ucciso le bambine, forse proprio avvelenandole, e chiuso i cadaveri nel bagagliaio della macchina sbarcata poi in Corsica. Per questo personale della polizia giudiziaria di Marsiglia e di Ajaccio hanno effettuato alcuni scavi in terreni limitrofi al porto di Propriano dove vengono condotte ricerche anche con l'ausilio delle unità cinofile. 

Continua a leggere

Lavoro in nero, tremano le Croci

Genova


La Croce Azzurra Ca’ Nova sarà costretta a licenziare i suoi otto dipendenti per mettere in regola i diciotto volontari, tra autisti, impiegati e ausiliari che, secondo la Direzione provinciale del lavoro, per mesi e mesi hanno lavorato sulle ambulanze in nero. È l’effetto inevitabile, a sentire il presidente Duilio Romei, del verbale firmato dai carabinieri dell’ispettorato che ha fatto le somme e presentato il conto: un milione 397 mila e 262 euro. Una sanzione che può valere come una condanna a morte.
E che rappresenta molto più del semplice richiamo all’ordine di una pubblica assistenza. Perché nel mirino dell’ispettorato del lavoro c’è l’intero sistema del soccorso. Che sulla carta si fonda sul volontariato ma che, nei fatti, sopperisce alla carenza di stimoli e di solidarietà e di risorse della Regione, con rimborsi spese più vicini a stipendi in nero (quindi senza garanzie e contributi).

Fonte

Lo stop alla festa per l'Unità d'Italia Gelmini: «Scuole aperte»

Dubbi sulla celebrazione, tensione nel governo Bossi: si lavori. La Meloni: non ci sono solo i soldi

ROMA - «Penso che il 17 marzo le scuole debbano restare aperte». Per il suo annuncio Mariastella Gelmini sceglie il Consiglio dei ministri: dopo Confindustria, la Lega ed il presidente dei garanti per le celebrazioni Giuliano Amato, anche lei si schiera per una festa dei 150 anni dell'unità nazionale passata al lavoro. «La ricorrenza - dice - potrà essere celebrata in classe durante l'orario normale dedicando una particolare attenzione a quel momento storico così importante. Un modo per dare più valore a questo appuntamento, altrimenti si correrebbe il rischio di considerarlo solo un giorno di vacanza in più». Per questo il ministero dell'Istruzione sta preparando una circolare che spiegherà alle scuole come comportarsi.

Continua a leggere

Il viaggio a Sofia di Sara con Sgarbi sul jet del premier

Tensione tra i magistrati di Napoli e Milano. Il capo dell'ufficio partenopeo: nessuna connessione tra inchieste

NAPOLI - Le perquisizioni scattano all'alba e l'inchiesta sul giro di prostituzione napoletano che incrocia le feste del presidente del Consiglio vive una nuova giornata di alta tensione. Perché per ordine dei magistrati partenopei i poliziotti della squadra mobile entrano nelle case dei due presunti «reclutatori» e in quella della starlette Sara Tommasi, che frequentava Silvio Berlusconi e nello stesso periodo avrebbe accettato incontri a pagamento con facoltosi clienti in alcuni hotel della Campania. Portano via computer, agende. Poi interrogano per oltre due ore Giosuè Amirante, uno degli indagati, che accetta di collaborare, tanto che il suo verbale viene secretato. Nuovi sviluppi potrebbero arrivare dall'esame del materiale sequestrato, ma sui rapporti con la Procura di Milano cala il gelo. Perché il procuratore Edmondo Bruti Liberati appare quasi infastidito quando si ipotizza un'attività in comune con i pubblici ministeri partenopei, e questo costringe il capo dell'ufficio di Napoli a diramare una nota per precisare che «nessuna connessione emerge tra le due indagini e dunque è destituita di ogni fondamento la notizia di una riunione di coordinamento che si terrà nei prossimi giorni».

Continua a leggere

«Berlusconi perseguitato da 17 anni» Spunta un decreto sulle intercettazioni

Il Cavaliere annuncia una legge del governo. Di Pietro: «Così dichiara guerra»

Il Pdl si stringe in difesa del proprio leader e attacca i magistrati: «Faremo di tutto per non tornare al 1994»

ROMA - Silvio Berlusconi ha annunciato che giovedì, a margine delle celebrazioni per la Giornata del Ricordo al Quirinale, intende parlare al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, anche alla luce degli ultimi avvenimenti relativi alle inchieste milanesi. Ma dalla presidenza della Repubblica arriva subito una precisazione: «Non risulta alcun incontro con il presidente del Consiglio». Insomma, se anche dovesse esserci uno scambio di battute tra il capo dello Stato e quello del governo, questo non sarà di tipo istituzionale. Che ci sia oppure no il faccia a faccia con Napolitano, il Cavaliere ha fatto sapere di essere pronto a dare battaglia. Tanto per incominciare, viene ipotizzato un decreto sulle intercettazioni per vietare in tempi stretti la loro diffusione e pubblicazione. E sarebbe proprio questo, secondo fonti pidielline citate dalle agenzie di stampa, il tema che il premier vorrebbe affrontare con l'inquilino del Colle.

Continua a leggere

 

Niente "Caimano" a "Parla con me" Marano chiede un taglio, Moretti dice no

Nel corso del programma di Serena Dandini doveva andare in onda la sequenza finale del film. Ma il vicedirettore generale della Rai ha chiesto di ridurlo da 7 a 3 minuti. E il regista non ha voluto. L'Idv: "Censura preventiva, è emergenza democratica"

 

ROMA - Non andrà in onda stasera a Parla con me, il programma di RaiTre condotto da Serena Dandini, la sequenza finale del film Il caimano di Nanni Moretti. La decisione - a quanto si apprende - è stata presa dalla direzione di rete, d'accordo con il regista, dopo che il vicedirettore generale della Rai, Antonio Marano, ha chiesto di 'tagliare' la scena, riducendola da sette a tre minuti: un'indicazione con la quale Moretti non si è trovato d'accordo. Anche Dandini e tutto il team degli autori del programma si sono detti contrari a tagliare le ultime scene del film.

 

GUARDA La sequenza "incriminata" 1

 

 

"Rito immediato, ci sono prove evidenti" Il Pdl: "Pm, avanguardia rivoluzionaria"

Parte la richiesta dei pm al gip. Ruby indagata per false generalità. Perquisizioni nell'abitazione milanese di Sara Tommasi. Bossi con Berlusconi: "Guerra totale giudici-Parlamento". Il documento dell'ufficio di presidente del Pdl: "La Procura, avanguardia rivoluzionaria". Il Pd: "Toni da organizzazione terroristica"

 

MILANO - La Procura di Milano ha presentato al gip la richiesta di rito immediato a carico di Silvio Berlusconi per il caso Ruby. "C'è l'evidenza della prova" dicono i pm nella richiesta. E ribadiscono che la competenza non è del Tribunale dei ministri: "A seguito dell'esame degli atti ricevuti dalla Camera dei Deputati e da quelli depositati dalla difesa, si espongono le ragioni per le quali questo ufficio ritiene che in ordine alla concussione non sussiste ipotesi di reato ministeriale". La decisione dei pm nel perseguire il rito immediato fa infuriare Berlusconi, che minaccia: "Farò causa allo Stato". Persino Bossi, in genere cauto nei riguardi della magistratura, attacca frontalmente: "Hanno esagerato, vogliono lo scontro tra istituzioni. Tra giudici e Parlamento è guerra totale".

Continua a leggere

mercoledì 9 febbraio 2011

Tg4: via Emilio Fede, Arriva Salvo Sottile?

Rumors su una successione alla direzione del Tg4 si rincorrono da anni. Più volte si è detto che gli stessi vertici Mediaset avrebbero voluto pensionare Emilio Fede per rinnovare il tg di Rete 4. Finora il Direttore ha potuto contare su un rapporto stretto con Silvio Berlusconi che ha sempre reso impossibile il passaggio di consegne.
Adesso la svolta sembra vicina e reale, tanto più che la notizia viene dalle pagine di Chi. E se lo scrive Alfonso Signorini significa che davvero il big bang  sta arrivando…

Berlusconi: «L'Italia ha un debito alto, ma i suoi cittadini sono "ricchi"»

Il governo approva il decreto sugli incentivi e le modifiche agli articoli 41, 97 e 118 della Costituzione

MILANO - Botta e risposta tra Berlusconi e Bersani sul piano di rilancio dell'economia approvata dal governo. «L'Italia è un Paese con un debito alto, ma i suoi cittadini sono "ricchi"», ha detto Silvio Berlusconi nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legislativo sugli incentivi e le modifiche degli articoli 41, 97 e 118 della Costituzione. Quando si ha una psicologia da miliardario non si può capire come vive il Paese», ha replicato il segretario del Pd. 

Continua a leggere

17 marzo,Bossi: "Si deve lavorare"

Festa su Unità sentita in modi diversi

"Sì, si deve lavorare".E' la risposta laconica del leader della Lega Umberto Bossi sulla festività del 17 marzo, giorno del 150° anninversario dell'Unità d'Italia. Per il ministro la festa "sarà percepita con intensità diversa a seconda dei luoghi". Il giorno prima l'altro ministro leghista, Roberto Calderoli, si era dichiarato contrario alla festività dell'Unità d'Italia auspicando l'apertura degli uffici pubblici.

17 marzo,Bossi: "Si deve lavorare" 

La Russa: "Festa già decisa, non si lavora"

"Certo che non si va a lavorare. Si va a lavorare per fare qualcosa di più grande e di più bello, per cementare quello che è un sentimento comune di tutti gli italiani. Un lavoro intellettuale, morale ed etico che vale piu' di una giornata lavorativa". Lo aveva detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa martedì a proposito delle polemiche legate all'istituzione della festa del 17 marzo per celebrare l'Unità d'Italia. "Oltretutto - aveva aggiunto - lo dico alla Marcegaglia e agli altri, quest'anno si risparmia perché tutte le principali festività cadono di domenica e quindi rispetto all'anno scorso c'è un grande risparmio derivante da minori giornate festive".

Continua a leggere

 

Innerhofer, SuperG d’oro rimonta e batte Reichelt



Christof Innerhofer
Alla vigilia avevano detto “non siamo pirla né scarsi”. Un azzardo? No. Perché è stato immenso Innerhofer con l’oro nel superG di Garmish .L’azzurro con una prova strepitosa recupera su Reichelt e sale sul podio più alto sul difficile tracciato di Garmish. Bronzo al croato Kostelic.
Prima medaglia d’oro quindi per lo sci azzurro ai Mondiali di Garmish. Christof Innerhofer, di 1’38”31, ha trionfato nel superG con una discesa strepitosa ha annichilito l’autriaco Hannes Reichelt, medaglia d’argento (+ 0,60). Il bronzo è andato al croato Ivica Kostelic (+ 0,72). Innerhofer è incredulo. «Sono emozionato - le sue prime parole -; è stato bellissimo. Sono riuscito a fare una grande gara. Sono partito deciso, mi sono detto ‘questa gara è ogni 2 anni e devi mettercela tutta. Ho subito provato a spingere bene all’inizio curva, ho fatto una manche perfetta, ho visto che a metà pista hanno sbagliato tanti e ho deciso di prendere una linea alta. È stato tutto perfetto. Speravo di arrivare sul podio e non ci posso ancora credere». 

Continua a leggere

"Rito abbreviato, ci sono prove evidenti" L'ira del premier: "Eversori, violano legge"

Parte la richiesta dei pm al Gip. All'esterno un centinaio di sostenitori manifesta la propria solidarietà al Cavaliere. Perquisizioni in corso nell'abitazione milanese di Sara Tommasi e di altre persone coinvolte nell'inchiesta napoletana

MILANO - La Procura di Milano ha presentato al Gip la richiesta di rito immediato a carico di Silvio Berlusconi per il caso Ruby. Mentre fuori dal palazzo di Giustizia un centinaio di manifestanti espone striscioni pro-Berlusconi, i pm dunque procedono. "C'è l'evidenza della prova" dicono nella richiesta.  E ribadiscono che la competenza non è del Tribunale dei ministri: "A seguito dell'esame degli atti ricevuti dalla Camera dei Deputati e da quelli depositati dalla difesa, si espongono le ragioni per le quali questo ufficio ritiene che in ordine alla concussione non sussiste ipotesi di reato ministeriale".

Continua a leggere 

Nei verbali sesso, droga e camorra. Poi la soubrette scrisse: "Silvio, vergogna"

martedì 8 febbraio 2011

Feste con le ragazze, il caso Tommasi Vertice tra i pm di Napoli e Milano


NAPOLI — C’è una girandola di contatti e appuntamenti nelle intercettazioni disposte dalla Procura di Napoli sul giro di prostituzione che incrocia quello delle feste del presidente del Consiglio. Perché coinvolge il mondo che ruota attorno a Sara Tommasi, la starlette che partecipava alle serate organizzate nelle residenze di Silvio Berlusconi, ma anche a incontri a pagamento in alcuni alberghi del capoluogo partenopeo. Le telefonate rivelano i legami della ragazza con politici, dirigenti della televisione, manager, in una ricerca continua di soldi e successo. Ma fanno soprattutto emergere il filo che porta fino alla scuderia di Lele Mora, della quale Tommasi fa parte da anni, e a Fabrizio Corona. È V. S., conosciuto come «Bartolo» e indagato per un traffico di euro falsi oltre che per induzione alla prostituzione, l’uomo che si occupa di «gestire» la ragazza in città in cambio di una mediazione di mille euro a volta. Lui lavora nel settore della pubblicità, ha contatti frequenti con Corona e con lui parla anche dello smercio di banconote fasulle. Lei nelle telefonate con lo stesso Bartolo e con altri amici racconta invece che cosa avviene ad Arcore, parla di «Lele», svela che «lui ci stordisce, ci mette delle cose nei bicchieri». E così fornisce riscontro a quanto è già contenuto nel fascicolo avviato dai magistrati di Milano. Non a caso entro un paio di giorni ci sarà un incontro tra i pubblici ministeri delle due città per uno scambio di atti e per la messa a punto di una strategia comune in vista di un interrogatorio della giovane che dovrebbe essere fissato al più presto. 

Continua a leggere

Gli sms di Sara Tommasi a Berlusconi

 

 

Giovane uccisa, sentiti i colleghi

Cuneo, nessuna forzatura su porta casa

E' giallo nel Cuneese intorno alla morte della 19enne marocchina uccisa lunedì con sedici coltellate all'addome. L'attenzione degli inquirenti è su alcuni particolari che potrebbero portare all'omicida. Nella casa in cui si è consumato il delitto non sono stati rilevati segni di effrazione: la ragazza, quindi, molto probabilmente conosceva chi è entrato nell'appartamento. Sentiti alcuni connazionali e colleghi della giovane.

Continua a leggere

Kubica fa ancora progressi I medici: "Ottimismo sul recupero"

I parametri vitali del pilota polacco, che risponde a tutti gli stimoli, sono nella norma. Nei prossimi giorni altre operazioni. Dovrebbe essere dimesso tra 2-3 settimane. Bouiller, responsabile della Lotus-Renault: "In attesa di capire se Robert tornerà a correre, cerchiamo un sostituto". Proseguono le indagini sull'incidente

Continua a leggere

L'incidente simulato: il video

 

Ruby, domani la richiesta di giudizio immediato E spuntano le foto di Noemi minorenne

"Oggi pomeriggio decideremo se solo per concussione o anche per prostituzione minorile" rivela il procuratore. L'inchiesta di Napoli resta separata. Il Pd smentisce la richiesta di audizione della giovane marocchina

MILANO - La procura di Milano domani inoltrerà la richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi indagato per la vicenda Ruby. Lo ha detto il procuratore Edmondo bruti Liberati. I magistrati quindi si prendono un'altra giornata di riflessione per valutare se chiedere il giudizio immediato per entrambe le accuse che riguardano il premier: la concussione e la prostituzione minorile, o, come era stato ventilato nei giorni scorsi, chiederlo solo per la concussione. "Oggi pomeriggio faremo una riunione conclusiva" rivela il procuratore. Che precisa: "'Non c'è nessuna seconda parte lesa". Un riferimento diretto alla possibilità che nel capo d'imputazione possa essere indicata come parte lesa oltre a Ruby, l'altra ragazza all'epoca dei fatti minorenne, Iris Berardi. Quest'ultima sarebbe stata presente nella residenza di Arcore, secondo i magistrati, la notte tra il 12 e il 13 dicembre del 2009. 

Continua a leggere

Gb, anziana a colpi di borsetta contro i ladri

A Northampton sei ladri stanno svaligiando una gioielleria, sfondando le vetrine con pesanti mazze: ad accorgersene una anziana signora che, unica tra l'indifferenza della gente, borsetta alla mano attacca i malviventi mettendoli in fuga. Solo a quel punto intervengono altri passanti, che bloccano uno dei ladri. Quattro di loro finiranno in manette. 

Guarda il video

Riccò, autoemotrasfusione Ora rischia la radiazione

 Il modenese avrebbe utilizzato una sacca del suo sangue che conservava in frigo da 25 giorni. Da qui il malore per il conseguente blocco renale ed il ricovero d'urgenza. La Procura ha aperto un fascicolo
di EUGENIO CAPODACQUA 

MODENA - Evidentemente non è bastata la squalifica, non sono bastati i buoni propositi del ritorno per un ciclismo diverso ("Vincerò il Giro e lo farò senza doping", aveva dichiarato lo scorso 11 gennaio), non è bastato aver tradito quella marea di tifosi che si era conquistato con imprese al Giro ed al Tour. Riccardo Riccò sembra proprio esserci ricascato. Il malore che ha colpito il corridore sabato scorso (il padre ha riferito di un blocco renale e di un edema polmonare) sarebbe stato generato da una autoemotrasfusione di sangue (vietatissima) che si era precedentemente prelevato e che conservava in frigorifero. Lo stesso Riccò, in stato di choc, lo avrebbe rivelato al medico di "aver fatto da solo una autotrasfusione di sangue che si era procurato e conservava nel frigo di casa da 25 giorni", preoccupato "per la cattiva conservazione del sangue che si era rimmesso". Così fosse, a parte le conseguenze del gesto sul fisico, il recidivo corridore sarebbe a rischio di radiazione. Il bollettino medico è atteso per le 17, ma intanto la Procura di Modena ha aperto un fascicolo conoscitivo della situazione.

Continua a leggere

Federalismo,aut aut Lega: 'Nuove commissioni, oppure si stacchi la spina'

Calderoli alza la voce: rivedere le commissioni. Cena ad Arcore tra Berlusconi e Bossi

MILANO - ''Andremo a parlare con il presidente della Repubblica, ma non domani'': lo ha precisato Roberto Calderoli in un'intervista a Sky Tg24. Il ministro della Semplificazione rispondeva a una domanda sull'incontro programmato al Quirinale, con il presidente Giorgio Napolitano e Umberto Bossi, dopo i rilievi sul decreto per il federalismo municipale. ''Noi - ha aggiunto Calderoli - abbiamo sempre tenuto in grande considerazione il presidente della Repubblica e periodicamente, con Bossi, andiamo ad aggiornarlo sul cammino della riforma''. Il leader della Lega Umberto Bossi, secondo quanto si apprende, dovrebbe recarsi mercoledi' prossimo al Quirinale da Napolitano per fare il punto sul federalismo.

Continua a leggere