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venerdì 11 febbraio 2011

Gemelline, la confessione del padre "Sono in pace ma non hanno sofferto"

In una lettera inviata alla moglie la verità di Sheep sulle bambine

ROMA
Poche parole, che se fossero vere potrebbero spegnere ogni speranza sulla sorte delle due gemelline scomparse: «Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto». Le frasi, firmate da Matthias Schepp , sono contenute in una delle due lettere che il padre di Alessia e Livia ha scritto e inviato alla moglie Irina prima di suicidarsi. Una pietra che potrebbe chiudere il giallo, anche se gli investigatori proseguono tuttora le loro indagini che, ad oggi, sono almeno riuscite a ricostruire la prima parte del viaggio di Matthias Schepp: cominciato con le sue bambine e proseguito da solo. I tasselli cominciano a combaciare ma il puzzle è una figura che nessuno vorrebbe vedere e ha sullo sfondo pagine web sui veleni e gli avvelenamenti, un viaggio pianificato in posti di vacanze che ora potrebbero essere di morte. 

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