Tra le vittime c’è anche l’aggressore che aveva avvertito del folle gesto
Ha fatto una strage, dopo averla annunciata. Nove persone, compreso
l’assalitore, sono rimaste uccise a seguito di una sparatoria in un
ristorante della Repubblica Ceca, nella città di Uhersky Brod, nel
sudest del Paese. Secondo la tv privata “Prima” l’uomo aveva avvertito,
con una telefonata all’emittente, dell’intenzione di commettere il suo
folle gesto: «Sono vittima di bullismo, la gente mi fa male, le autorità
non risolvono niente. Quindi vado a regolare i conti» aveva detto.
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martedì 24 febbraio 2015
Aggredita la sorella di Bossetti, tre costole rotte e trauma cranico
Mentre scendeva a ritirare la posta, due uomini incappucciati le hanno
puntato un taglierino alla gola e l’hanno picchiata. Sarebbe la terza
aggressione subito dalla donna
Una nuova aggressione è stata denunciata dalla sorella di Massimo Bossetti, l’artigiano in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio. La donna ha raccontato che mentre scendeva a ritirare la posta, due uomini incappucciati le hanno puntato un taglierino alla gola e l’hanno spinta nell’ascensore, scendendo poi nel sotterranei del palazzo di Terno d’Isola dove l’hanno picchiata fino a farla svenire.
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Una nuova aggressione è stata denunciata dalla sorella di Massimo Bossetti, l’artigiano in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio. La donna ha raccontato che mentre scendeva a ritirare la posta, due uomini incappucciati le hanno puntato un taglierino alla gola e l’hanno spinta nell’ascensore, scendendo poi nel sotterranei del palazzo di Terno d’Isola dove l’hanno picchiata fino a farla svenire.
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Distratti dal cellulare in auto, ecco la prima causa degli incidenti
Un giovane su quattro ammette di scattare selfie, chattare e navigare
mentre guida. A Torino è partito un progetto sulla sicurezza per gli
studenti in età da patente
La confessione
Il 12,4% dei guidatori è stato sorpreso mentre guidava con il telefonino in mano, mentre un giovane su 4 ammette di scattarsi selfie, chattare e navigare al volante e persino al manubrio. Un’emergenza sociale ed economica: 181 mila incidenti nel 2014, la prima causa di morte sotto i 40 anni, la prima causa di invalidità permanente per i giovani, pesano per il 2% cento sul Pil. Ma finalmente, ecco la notizia, qualcosa si muove. O, per dirla con lo slogan coniato da Tim e Ducati, finalmente «c’è qualcuno che guarda avanti». Ieri hanno lanciato un progetto comune rivolto ai ragazzi in età da patente. L’idea è spiegare una semplice verità: usare il cellulare alla guida può essere letale. È stata questa la materia portata al centro di formazione professionale Gabriele Capello di Torino, prima scuola in Italia su ventitré.
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Niccolò Zancan
Torino
La sindrome che ci attanaglia ha un nome. Si chiama «Fomo», fear
of missing out: paura di essere tagliati fuori. Ed è per questo che
stiamo - non tutti, certo - sempre attaccati al telefono. Controlliamo
il cellulare in media 150 volte al giorno, una volta ogni sei minuti.
Roba da strizzacervelli. Lo facciamo anche in auto, alla guida, in bici,
in moto, quindi il problema non è più solo psicologico. La distrazione
è, infatti, la prima causa degli incidenti stradali in Italia (16,8%
secondo i dati Aci/Istat). Uno studio minuzioso sul fenomeno ha
confermato i sospetti. La confessione
Il 12,4% dei guidatori è stato sorpreso mentre guidava con il telefonino in mano, mentre un giovane su 4 ammette di scattarsi selfie, chattare e navigare al volante e persino al manubrio. Un’emergenza sociale ed economica: 181 mila incidenti nel 2014, la prima causa di morte sotto i 40 anni, la prima causa di invalidità permanente per i giovani, pesano per il 2% cento sul Pil. Ma finalmente, ecco la notizia, qualcosa si muove. O, per dirla con lo slogan coniato da Tim e Ducati, finalmente «c’è qualcuno che guarda avanti». Ieri hanno lanciato un progetto comune rivolto ai ragazzi in età da patente. L’idea è spiegare una semplice verità: usare il cellulare alla guida può essere letale. È stata questa la materia portata al centro di formazione professionale Gabriele Capello di Torino, prima scuola in Italia su ventitré.
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Fb chiude la pagina sui fascisti, che ne aprono subito un'altra
ROMA - Bloccata in modo
definitivo. Perché i suoi contenuti sono "violenti e incitano all'odio".
Facebook Italia ha oscurato in modo permanente la pagina "I Giovani
Fascisti Italiani". Una decisione che arriva dopo l'inchiesta di Repubblica.it sul rapporto tra neo-fascismo e rete e dopo le denunce dell'onorevole del Partito Democratico Laura Garavini,
che era stata vittima anche di alcune minacce da parte dei membri della
community. Parole pesanti che avevano spinto l'onorevole a annunciare
una denuncia all'ispettorato di polizia della Camera dei Deputati.
Quell'ambiente virtuali nel quali viene declinata l'ideologia fascista è quindi messa al bando dal social network più diffuso al mondo. Una decisione che, però, non ha impedito ai gestori della pagina rimossa di farla risorgere: una nuova versione è online e in poche ore ha raccolto circa tremila adesioni. Numeri alti ma molto lontani dalla consistenza della precedente, arrivata a quota 135mila.
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Quell'ambiente virtuali nel quali viene declinata l'ideologia fascista è quindi messa al bando dal social network più diffuso al mondo. Una decisione che, però, non ha impedito ai gestori della pagina rimossa di farla risorgere: una nuova versione è online e in poche ore ha raccolto circa tremila adesioni. Numeri alti ma molto lontani dalla consistenza della precedente, arrivata a quota 135mila.
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lunedì 23 febbraio 2015
Eternit, altra beffa al processo sulle morti da amianto: la Cassazione cancella i risarcimenti
Le motivazioni del verdetto della Suprema corte: “Per effetto della
constatazione della prescrizione del reato, intervenuta anteriormente
alla sentenza di primo grado”, cadono “tutte le questioni sostanziali
concernenti gli interessi civili e il risarcimento dei danni”
Il processo torinese per le morti da amianto era prescritto prima ancora del rinvio a giudizio dell’imprenditore svizzero Schmideiny: lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni, depositate oggi, del verdetto di prescrizione che lo scorso 19 novembre ha tra l’altro annullato i risarcimenti alle vittime. Ad avviso della Cassazione «a far data dall’agosto dell’anno 1993» era ormai acclarato l’effetto nocivo delle polveri di amianto la cui lavorazione, in quell’anno, era stata «definitivamente inibita, con comando agli Enti pubblici di provvedere alla bonifica dei siti». «E da tale data - prosegue il verdetto - a quella del rinvio a giudizio (2009) e della sentenza di primo grado (13/02/2012) sono passati ben oltre i 15 anni previsti» per «la maturazione della prescrizione in base alla legge 251 del 2005». Secondo la Cassazione, «il Tribunale ha confuso la permanenza del reato con la permanenza degli effetti del reato, la Corte di Appello ha inopinatamente aggiunto all’evento costitutivo del disastro eventi rispetto ad esso estranei ed ulteriori, quali quelli delle malattie e delle morti, costitutivi semmai di differenti delitti di lesioni e di omicidio».
«Per effetto della constatazione della prescrizione del reato, intervenuta anteriormente alla sentenza di primo grado», cadono «tutte le questioni sostanziali concernenti gli interessi civili e il risarcimento dei danni», scrive la Cassazione.
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Il processo torinese per le morti da amianto era prescritto prima ancora del rinvio a giudizio dell’imprenditore svizzero Schmideiny: lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni, depositate oggi, del verdetto di prescrizione che lo scorso 19 novembre ha tra l’altro annullato i risarcimenti alle vittime. Ad avviso della Cassazione «a far data dall’agosto dell’anno 1993» era ormai acclarato l’effetto nocivo delle polveri di amianto la cui lavorazione, in quell’anno, era stata «definitivamente inibita, con comando agli Enti pubblici di provvedere alla bonifica dei siti». «E da tale data - prosegue il verdetto - a quella del rinvio a giudizio (2009) e della sentenza di primo grado (13/02/2012) sono passati ben oltre i 15 anni previsti» per «la maturazione della prescrizione in base alla legge 251 del 2005». Secondo la Cassazione, «il Tribunale ha confuso la permanenza del reato con la permanenza degli effetti del reato, la Corte di Appello ha inopinatamente aggiunto all’evento costitutivo del disastro eventi rispetto ad esso estranei ed ulteriori, quali quelli delle malattie e delle morti, costitutivi semmai di differenti delitti di lesioni e di omicidio».
«Per effetto della constatazione della prescrizione del reato, intervenuta anteriormente alla sentenza di primo grado», cadono «tutte le questioni sostanziali concernenti gli interessi civili e il risarcimento dei danni», scrive la Cassazione.
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Amianto, il dramma di Casale scorre come un film
Eternit Casale, Guariniello tenta un nuovo processo: stavolta per omicidio volontario aggravato
La crisi morde le famiglie. Addio alla mensa scolastica
A Campomorone (GE) oltre il 40 per cento degli alunni di elementari e medie abbandona il servizio di refezione
La crisi è troppo feroce: il 40% dei bambini dell'istituto comprensivo di Campomorone ha abbandonato la mensa e si porta il pranzo da casa. Il sindaco del Comune dell'entroterra genovese, Paola Guidi, ha dovuto prendere "una decisione difficile", ammette, e, con la sua giunta, ha varato una delibera che autorizza le famiglie a poter scegliere se usufruire oppure no del servizio mensa, pur lasciando i figli a scuola. "Abbiamo fatto una scelta politica, per dare una risposta concreta alle esigenze concrete delle persone", spiega. In due mesi, sono già 80 i bambini che non sono più iscritti al servizio di refezione, oltre il 40% degli alunni. E la tendenza è in crescita.
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La crisi è troppo feroce: il 40% dei bambini dell'istituto comprensivo di Campomorone ha abbandonato la mensa e si porta il pranzo da casa. Il sindaco del Comune dell'entroterra genovese, Paola Guidi, ha dovuto prendere "una decisione difficile", ammette, e, con la sua giunta, ha varato una delibera che autorizza le famiglie a poter scegliere se usufruire oppure no del servizio mensa, pur lasciando i figli a scuola. "Abbiamo fatto una scelta politica, per dare una risposta concreta alle esigenze concrete delle persone", spiega. In due mesi, sono già 80 i bambini che non sono più iscritti al servizio di refezione, oltre il 40% degli alunni. E la tendenza è in crescita.
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Quando arriverà un po' di PRIMAVERA?
Il run ufficiale del modello europeo la disegna questa mattina per i primi giorni di marzo...
Manca ormai poco al giro di boa del calendario. Il primo marzo la primavera meteorologica farà il suo ingresso sulla Penisola, mentre per la più nota scadenza astronomica bisognerà aspettare ancora 21 giorni.
Nel ventaglio delle ipotesi plausibili, non mancano quelle fredde e perturbate (http://meteolive.leonardo.it/news/In-primo-piano/2/meteo-marzo-colpo-a-sorpresa-da-est-/49080/), alcune delle quali mostrano la possibilità di un colpo di coda invernale proprio all'inizio della nuova stagione.
Per chi aspetta con ansia l'arrivo di un po' di primavera, questa mattina il run ufficiale del modello europeo è abbastanza ottimista proprio per i primi giorni di marzo.
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L'affidabilità del run di controllo del modello americano
Giro di boa verso la primavera oppure proseguimento dell'instabilità fredda nord-atlantica?
PREVISIONI METEO: martedì nuovo MALTEMPO in arrivo sullo Stivale
ALLERTA protezione civile per MERCOLEDI 25 FEBBRAIO
Prima decade di marzo con la NEVE ed il FREDDO? Sembrerebbe di si. Secondo l'ultima emissione del modello americano un episodio di inverno vero, quello che giunge da est, arriverebbe dal 4-5 marzo in poi con risvolti anche nevosi...
Bambino di tre anni esce di casa con solo il pannolino e muore di freddo
Ospite della nonna, era uscito da solo a 30 gradi sottozero in cerca della mamma
Canada sotto shock: il piccolo Elijah Marsh, che era ospite della nonna in un edificio di quattro piani, è uscito da solo in piena notte perché voleva tornare dalla mamma, che abita a venti minuti di auto di distanza. Le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso mentre usciva da solo di notte in maglietta e pannolino: fuori la temperatura era di 30 gradi sottozero.
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Premi Oscar 2015, è la serata di Birdman
Miglior film alla pellicola di Alejandro Gonzalez Iñarritu. Julianne Moore e Eddie Redmayne migliori attori protagonisti
E alla fine ha vinto “Birdman”, dopo “Argo” e dopo “The Artist” per la terza volta in quattro anni i membri giurati della Academy hanno scelto di premiare un film che parla di loro stessi, un film sulla cultura delle celebrità e col quale possono guardarsi allo specchio. L’edizione numero 87 degli Oscar è stata in particolare un personale trionfo per Alejandro Gonzalez Iñarritu, che ha diretto e scritto l’originale e anche tecnicamente complesso film che ha finito la serata con quattro statuette, inclusa quella per la sceneggiatura e per la regia andate personalmente ad Iñarritu. Non c’è stata invece statuetta per il protagonista di “Birdman”, Michael Keaton. L’Oscar per il migliore attore e’ andato infatti a Eddie Redmayne, che in ‘La Teoria del tutto” ha interpretato la parte dell’astrofisico britannico Stephen Hawking. Come ampiamente previsto, migliore attrice e’ risultata invece Julianne Moore, alle prese con le nebbie dell’Alzheimer in “Ancora Alice”.
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Il regista Alejandro Gonzalez Inarritu mostra la statuetta per il miglior film “Birdman” |
Lorenzo Soria
LOS ANGELES
E alla fine ha vinto “Birdman”, dopo “Argo” e dopo “The Artist” per la terza volta in quattro anni i membri giurati della Academy hanno scelto di premiare un film che parla di loro stessi, un film sulla cultura delle celebrità e col quale possono guardarsi allo specchio. L’edizione numero 87 degli Oscar è stata in particolare un personale trionfo per Alejandro Gonzalez Iñarritu, che ha diretto e scritto l’originale e anche tecnicamente complesso film che ha finito la serata con quattro statuette, inclusa quella per la sceneggiatura e per la regia andate personalmente ad Iñarritu. Non c’è stata invece statuetta per il protagonista di “Birdman”, Michael Keaton. L’Oscar per il migliore attore e’ andato infatti a Eddie Redmayne, che in ‘La Teoria del tutto” ha interpretato la parte dell’astrofisico britannico Stephen Hawking. Come ampiamente previsto, migliore attrice e’ risultata invece Julianne Moore, alle prese con le nebbie dell’Alzheimer in “Ancora Alice”.
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La maledizione degli Oscar: verità o solo una leggenda?
domenica 22 febbraio 2015
Cuoca Briatore, 39 milioni su conto svizzero a sua insaputa
Barbara F., disoccupata: "L'ho saputo solo dalla Finanza. Non riuscivo a crederci"
Lei ha 36 anni ed è una cuoca disoccupata di Brescia, con un tenore di vita che nulla ha mai avuto a che fare con il lusso. Eppure, figura nella lista Falciani di Swissleaks come intestataria di un conto svizzero di 39 milioni di euro: peccato che lei non ne sapesse nulla.
L'incredibile vicenda è riportata dal settimanale L'Espresso: "Io
avevo solo una carta
di credito per fare la spesa, con un massimale di
14 mila euro, e ovviamente dovevo presentare tutti i giustificativi.
Nella banca svizzera non ci sono mai andata: facevo
la cuoca e basta. Guadagnavo 1.100 euro a gran premio,
che non significa al mese. Che tutti quei milioni fossero intestati
proprio a me, l'ho saputo solo dalla Finanza. Non riuscivo a crederci:
la banca mi aveva messo in cima a tutti, Briatore e i manager figuravano
sotto di me"
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Mercatone Uno, gruppo in crisi. C'è l'ipotesi cessione
C’è preoccupazione tra i dipendenti dello store di Serravalle Scrivia (AL).
La società proprietaria del punto vendita ha presentato in tribunale
domanda di ammissione al concordato preventivo: l’indebitamento ha
raggiunto i 425 milioni di euro. Il piano di ristrutturazione prevede la
cessione dei punti vendita che guadagnano meno
SERRAVALLE SCRIVIA – C’è preoccupazione tra i dipendenti del Mercatone Uno di Serravalle Scrivia. La società proprietaria del punto vendita ha infatti presentato al tribunale di Bologna una domanda di ammissione al concordato preventivo: l’indebitamento del gruppo – che gestisce 79 store sparsi in tutta Italia e dà lavoro a 3.500 persone – ha raggiunto i 425 milioni di euro (metà con le banche e metà con fornitori ed erario). Il tentativo è quello di evitare la dichiarazione di fallimento della società.
I sindacati si sono subito messi in moto. A Imola – sede principale dell’azienda di proprietà delle famiglie Cenni e Valentini – c’è stato un primo incontro in cui i rappresentanti della Mercatone Uno hanno spiegato che, per l’azione di risanamento, si rende necessaria una ridefinizione del numero dei punti vendita che non si sostengono economicamente, che potrebbero essere circa la metà della rete attuale.
In pratica circa 35-40 store – quelli che guadagnano meno – potrebbero essere venduti singolarmente a piccoli o medi imprenditori. Con tutti le immaginabili ripercussioni in termini occupazionali.
L’altra metà, invece, verrebbe acquistata da un unico soggetto (secondo l’azienda ci sarebbero state circa 15/20 manifestazioni d’interesse).
Per Serravalle la difficoltà è duplice: non solo la crisi generale del gruppo, ma anche la concorrenza agguerrita dei punti vendita del Retail Park, che ormai offrono qualsiasi varietà merceologica.
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SERRAVALLE SCRIVIA – C’è preoccupazione tra i dipendenti del Mercatone Uno di Serravalle Scrivia. La società proprietaria del punto vendita ha infatti presentato al tribunale di Bologna una domanda di ammissione al concordato preventivo: l’indebitamento del gruppo – che gestisce 79 store sparsi in tutta Italia e dà lavoro a 3.500 persone – ha raggiunto i 425 milioni di euro (metà con le banche e metà con fornitori ed erario). Il tentativo è quello di evitare la dichiarazione di fallimento della società.
I sindacati si sono subito messi in moto. A Imola – sede principale dell’azienda di proprietà delle famiglie Cenni e Valentini – c’è stato un primo incontro in cui i rappresentanti della Mercatone Uno hanno spiegato che, per l’azione di risanamento, si rende necessaria una ridefinizione del numero dei punti vendita che non si sostengono economicamente, che potrebbero essere circa la metà della rete attuale.
In pratica circa 35-40 store – quelli che guadagnano meno – potrebbero essere venduti singolarmente a piccoli o medi imprenditori. Con tutti le immaginabili ripercussioni in termini occupazionali.
L’altra metà, invece, verrebbe acquistata da un unico soggetto (secondo l’azienda ci sarebbero state circa 15/20 manifestazioni d’interesse).
Per Serravalle la difficoltà è duplice: non solo la crisi generale del gruppo, ma anche la concorrenza agguerrita dei punti vendita del Retail Park, che ormai offrono qualsiasi varietà merceologica.
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Silvia scomparsa da tre giorni Il fidanzato sentito per ore
Si cerca Silvia Spadoni, 27 anni. Il cellulare risulta spento e l’ultima cella agganciata dal telefonino sarebbe quella dell’area dell’abitazione che condivide con il giovane. Avevano avuto un litigio
BIENTINA (PISA) - Sono andate avanti per tutto il giorno di sabato le ricerche di Silvia Spadoni, la 27enne allontanatasi dalla sua casa di Bientina (Pisa) giovedì sera dopo un litigio con il convivente, che è stato sentito a lungo dai carabinieri. Sabato, insieme ai genitori della fidanzata aveva formalizzato la denuncia di scomparsa. Il cellulare della 27enne risulta spento e l’ultima cella agganciata dal telefonino sarebbe quella dell’area dell’ abitazione che condivide con il giovane.
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Piogge alluvionali in arrivo sulla Romagna tra martedì 24 e mercoledi 25?
Davvero abbondanti le precipitazioni attese sulla regione.
Un breve flash per mostrarvi l'impressionante carta delle piogge previste tra la mezzanotte e le 12 di mercoledì 25 sulla Romagna; si tratterebbe di accumuli prossimi o superiori ai 100mm in sole 12 ore che, sommati ai 50-80mm mediamente previsti nelle 12 ore precedenti porterebbero ad un accumulo anche di 180mm in circa 24 ore.
In più con la Bora sferzante il mare potrebbe non ricevere l'acqua in arrivo da fiumi e torrenti e solo le nevicate a quote basse previste per la nottata (300-400m) potrebbero limitare parzialmente il rischio di gravi esondazioni. La situazione verrà da noi costantemente monitorata! Seguite gli aggiornamenti!
Fonte
MALTEMPO quasi senza tregua sull'Italia: ci aspetta un'altra settimana difficile!
sabato 21 febbraio 2015
Salvò la collega italiana colpita da infarto: il grazie dei novesi al commerciante cinese “eroe”
La consegna di un premio per ricordare il suo gesto di grande altruismo
Si riferiva a Wang Zongfu che il 20 dicembre salvò la vita alla novese Anna Bigatti, colpita da arresto cardiaco invia Roma a Novi. Il negoziante cinese era presente in sala, con il figlio Filippo, che ha fatto da traduttore per il papà. È stato premiato dall’imprenditrice Elena Valditerra, che ha poi consegnato alla società di calcio Tiger Novi, rappresentata da Franco Ciliberto, anche organizzatore dell’evento al Ciclomuseo, un defibrillatore in dono.
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L’organizzatore dell’incontro al Museo di Novi, Franco Ciliberto, e il negoziante cinese con il figlio |
Massimo Putzu
Novi Ligure(AL)
L’occasione è stata il convegno su «Lo sport è ...vita» al Museo
dei Campionissimi. Si è parlato di prevenzione e di pronto intervento
durante un arresto cardiaco. Beniamino Palenzona, direttore del
Dipartimento di urgenza emergenza Asl Al, ha sottolineato l’importanza
del massaggio cardiaco e dell’avere a disposizione un defibrillatore. Ma
una cosa completa l’altra, come ha dimostrato «il nostro concittadino»,
ha detto Palenzona. Si riferiva a Wang Zongfu che il 20 dicembre salvò la vita alla novese Anna Bigatti, colpita da arresto cardiaco invia Roma a Novi. Il negoziante cinese era presente in sala, con il figlio Filippo, che ha fatto da traduttore per il papà. È stato premiato dall’imprenditrice Elena Valditerra, che ha poi consegnato alla società di calcio Tiger Novi, rappresentata da Franco Ciliberto, anche organizzatore dell’evento al Ciclomuseo, un defibrillatore in dono.
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L'UOMO DA 90MILA EURO DI PENSIONE
Il giornalista Mario Giordano racconta la vicenda di Mauro Sentinelli, il pensionato più ricco d'Italia, il quale avrebbe una pensione di circa 90mila €:
"Ma come fa mister Sentinelli ad avere una pensione Inps da 90mila euro al mese? Il caso denunciato da Sanguisughe comincia a "bucare" la coltre di silenzio. Se ne occupa (nel numero appena arrivato in edicola) il settimanale l'Espresso, con un articolo di Stefano Livadiotti: "Pensioni d'oro. Fenomeno Sentinelli".
Livadiotti cita Sanguisughe, ci attribuisce correttamente il merito della "scoperta" e poi, nello spiegare il "fenomeno Sentinelli", aggiunge un particolare molto interessante. Scrive infatti: "Sentinelli quando è andato in pensione guadagnava circa 9 milioni di euro l'anno" e "s'è avvalso della facoltà di passare dalla gestione speciale del fondo telefonici (che paga i contributi sulla sola retribuzione-base) a quella obbligatoria (che prende in considerazione anche le altre voci della busta paga, a partire da benefit e stock option)".
Dunque, se ho capito bene, Sentinelli (9 milioni di euro l'anno di stipendio), oltre alle altre agevolazioni di cui gode il fondo telefonico e di cui parlo nel libro, ha sfruttato anche questa clausola speciale: ha pagato i contributi sulla retribuzione base, poi è entrato nel fondo generale dell'Inps e è andato in pensione calcolando l'assegno su tutte le voci della busta paga, benefit e stock option comprese."
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Torino, ragazza di 13 anni violentata per mesi dai compagni di scuola
Costretta a rapporti con 15 coetanei: «Se parli divulghiamo le foto»
Felpa azzurra con la scritta «#Rebel», pallone sotto braccio, 13 anni. «A scuola ci hanno dato dei mafiosi», dice. Mafiosi? «Sì, perché non abbiamo detto niente di Margherita (nome di fantasia, ndr). È vero, siamo stati zitti, ma non sembrava un segreto. Tutti, nel quartiere, conoscevamo questa storia. All’inizio, lei ci scherzava pure. Era andata nel garage liberamente. Raccontava certi particolari alle amiche... All’inizio, sembrava tutto ok. Lo giuro. Una cosa normale. Non avevamo capito che le avevano fatto dei video e la stavano ricattando».
Torino, quartiere Falchera. Dopo questa scuola media, c’è una cornice di palazzoni alti. E poi, campi, baracche agricole, l’autostrada per Milano. Per sette mesi, «Margherita», anche lei 13 anni, è stata abusata da un branco di ragazzini. «Una banda», dice quello con il pallone. «Sono in quindici. Hanno i motorini, sentono l’hip-hop. Sono loro che mi hanno raccontato...». Andavano in un garage abbandonato, riprendevano con i telefonini. Giorno dopo giorno. Foto dopo foto. Non era più un gioco, ammesso che lo fosse mai stato, ma un ricatto: «Se non fai quello che vogliamo noi, mandiamo le foto a tua madre». Quelli del branco se ne vantavano in giro. Gli altri ragazzini del quartiere sapevano. Tutti commentavano e la storia andava avanti da settembre, totalmente ignorata dal mondo degli adulti.
Però Margherita non ci voleva più andare nel garage. Stava male, arrivava sempre più tardi a scuola, si ribellava. A un’amica aveva detto: «Non mi lasciano in pace, non ce la faccio più, sto malissimo».
Litigate furiose in mezzo alle strade del quartiere, altre violenze nel garage. Altri tentativi di scappare. Il senso ingiusto di vergogna che la inchiodava. Dopo le feste di Natale, era convinta di essersi finalmente liberata da quell’incubo. Ma il 20 gennaio sua madre, tornando a casa dal lavoro, ha trovato una busta anonima nella buca delle lettere. Dentro c’era una fotografia scioccante. Era la vendetta del branco. È stato a quel punto che il mondo degli adulti ha capito. Margherita ha raccontato ogni cosa, piangendo.
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Felpa azzurra con la scritta «#Rebel», pallone sotto braccio, 13 anni. «A scuola ci hanno dato dei mafiosi», dice. Mafiosi? «Sì, perché non abbiamo detto niente di Margherita (nome di fantasia, ndr). È vero, siamo stati zitti, ma non sembrava un segreto. Tutti, nel quartiere, conoscevamo questa storia. All’inizio, lei ci scherzava pure. Era andata nel garage liberamente. Raccontava certi particolari alle amiche... All’inizio, sembrava tutto ok. Lo giuro. Una cosa normale. Non avevamo capito che le avevano fatto dei video e la stavano ricattando».
Torino, quartiere Falchera. Dopo questa scuola media, c’è una cornice di palazzoni alti. E poi, campi, baracche agricole, l’autostrada per Milano. Per sette mesi, «Margherita», anche lei 13 anni, è stata abusata da un branco di ragazzini. «Una banda», dice quello con il pallone. «Sono in quindici. Hanno i motorini, sentono l’hip-hop. Sono loro che mi hanno raccontato...». Andavano in un garage abbandonato, riprendevano con i telefonini. Giorno dopo giorno. Foto dopo foto. Non era più un gioco, ammesso che lo fosse mai stato, ma un ricatto: «Se non fai quello che vogliamo noi, mandiamo le foto a tua madre». Quelli del branco se ne vantavano in giro. Gli altri ragazzini del quartiere sapevano. Tutti commentavano e la storia andava avanti da settembre, totalmente ignorata dal mondo degli adulti.
Però Margherita non ci voleva più andare nel garage. Stava male, arrivava sempre più tardi a scuola, si ribellava. A un’amica aveva detto: «Non mi lasciano in pace, non ce la faccio più, sto malissimo».
Litigate furiose in mezzo alle strade del quartiere, altre violenze nel garage. Altri tentativi di scappare. Il senso ingiusto di vergogna che la inchiodava. Dopo le feste di Natale, era convinta di essersi finalmente liberata da quell’incubo. Ma il 20 gennaio sua madre, tornando a casa dal lavoro, ha trovato una busta anonima nella buca delle lettere. Dentro c’era una fotografia scioccante. Era la vendetta del branco. È stato a quel punto che il mondo degli adulti ha capito. Margherita ha raccontato ogni cosa, piangendo.
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Paoli si dimette da presidente Siae
La scelta dopo che la Procura lo indaga per evasione. Beppe Grillo gli
telefona: "Ti chiedo scusa se il M5S ti ha suggerito di lasciare
l'incarico"
Gino Paoli si dimette da presidente della Siae. L'indagine sui conti in Svizzera che avrebbe nascosto al Fisco, l'ha indotto a disfarsi dal ruolo pubblico di garante dei diritti d'autore per affrontare meglio la difesa dall'accusa di evasione. "Mi ha detto che voleva dimettersi dalla presidenza della Siae", ha detto Andrea Vernazza, legale di Gino Paoli. Gli ho consigliato di sospendersi in attesa di chiarire tutto". Martedì Gino Paoli sarà a Roma, al consiglio di gestione della Siae, e annuncerà ufficialmente la sua posizione sulla vicenda.
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Gino Paoli si dimette da presidente della Siae. L'indagine sui conti in Svizzera che avrebbe nascosto al Fisco, l'ha indotto a disfarsi dal ruolo pubblico di garante dei diritti d'autore per affrontare meglio la difesa dall'accusa di evasione. "Mi ha detto che voleva dimettersi dalla presidenza della Siae", ha detto Andrea Vernazza, legale di Gino Paoli. Gli ho consigliato di sospendersi in attesa di chiarire tutto". Martedì Gino Paoli sarà a Roma, al consiglio di gestione della Siae, e annuncerà ufficialmente la sua posizione sulla vicenda.
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Jobs Act, le reazioni. Critiche dai sindacati, insorge la minoranza Pd
Damiano: "Su licenziamenti Cdm ha sbagliato ". Furlan (Cisl): "Ci voleva
più coraggio sui precari". Barbagallo (Uil): "Non va nella giusta
direzione"
ROMA - Più critiche che plausi. Le reazioni sui decreti attuativi del Jobs Act approvati oggi dal Consiglio dei ministri sono contrastanti. E se, da un lato, partiti come Ncd accolgono con soddifazione il provvedimento che ha l'ambizione di cambiare il mondo del lavoro, dall'altro le reazioni dei sindacati sono negative. E anche la minoranza del Partito democratico boccia alcune delle nuove misure.
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ROMA - Più critiche che plausi. Le reazioni sui decreti attuativi del Jobs Act approvati oggi dal Consiglio dei ministri sono contrastanti. E se, da un lato, partiti come Ncd accolgono con soddifazione il provvedimento che ha l'ambizione di cambiare il mondo del lavoro, dall'altro le reazioni dei sindacati sono negative. E anche la minoranza del Partito democratico boccia alcune delle nuove misure.
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Jobs act, cosa cambia per il lavoratore
venerdì 20 febbraio 2015
Istat conferma deflazione. Gennaio -0,6%,minimo dal '59
Dopo la variazione nulla di dicembre, l'indice scende dello 0,6% nel confronto annuo
L'Istat conferma le stime sui prezzi al consumo di gennaio: l'Italia
torna in deflazione e tocca i minimi da oltre mezzo secolo: dopo la
variazione nulla di dicembre, l'indice scende dello 0,6% nel confronto
annuo, come non accadeva dal settembre del 1959 (-1,1%). Su base mensile
il calo è dello 0,4%.
A gennaio tutti i capoluoghi di regione e le province autonome sono in deflazione, eccetto Bolzano
(+0,3%). Per il resto, su base annua, sono tutti segni meno, dal -1,1%
di Firenze al -0,1% di Palermo. Guardando a tutte le grandi città (oltre
150mila abitanti) non se ne salva nessuna, giusto Parma presenta un
indice fermo.
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giovedì 19 febbraio 2015
Ultrà devastano Roma
I tifosi del Feyenoord hanno portato scompiglio nel centro storico di Roma, devastando uno dei luoghi turistici più famosi, Piazza di Spagna.
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Feyenoord, il club ignora le violenze di Roma. L'Ambasciata: "Punire i colpevoli"
Roma – Feyenoord, Marino: “Olanda non risarcirà”. Questore: “Non faccio morti”
Giovani, studio e lavoro: peggio dell'Italia solo la Grecia
Sono due milioni e mezzo i giovani che non studiano né lavorano, il 26%
degli under 30. Solo Atene (28,9%) fa peggio.Il rapporto Istat: una
famiglia su quattro in disagio economico. Ma l'imprenditorialità è
dinamica e scende la quota di chi teme la criminalità
MILANO - Sono due milioni e mezzo i giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet. Dati del 2013 alla mano, si tratta del 26% degli under 30, più di 1 su 4. Lo rileva l'Istat nel rapporto Noi Italia, nel quale raccoglie le principali statistiche sul Paese. Nell'Unione europea peggio fa solo la Grecia (28,9%). Ne abbiamo il triplo della Germania (8,7%) e quasi il doppio della Francia (13,8%). Intanto la popolazione italiana invecchia. Al primo gennaio 2014 ci sono 154,1 anziani ogni 100 giovani. La Liguria si conferma la regione più anziana, mentre la Campania è la regione più giovane. In Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato (158,4).
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MILANO - Sono due milioni e mezzo i giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet. Dati del 2013 alla mano, si tratta del 26% degli under 30, più di 1 su 4. Lo rileva l'Istat nel rapporto Noi Italia, nel quale raccoglie le principali statistiche sul Paese. Nell'Unione europea peggio fa solo la Grecia (28,9%). Ne abbiamo il triplo della Germania (8,7%) e quasi il doppio della Francia (13,8%). Intanto la popolazione italiana invecchia. Al primo gennaio 2014 ci sono 154,1 anziani ogni 100 giovani. La Liguria si conferma la regione più anziana, mentre la Campania è la regione più giovane. In Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato (158,4).
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MALTEMPO: dove potrebbe NEVICARE al nord-ovest nella giornata di SABATO?
Diamo uno sguardo al comportamento della perturbazione prevista sulle regioni settentrionali tra sabato 21 e domenica 22 febbraio. Quali aree potrebbero vedere le nevicate più copiose?
La probabile formazione di un minimo ad occhiale, con due separati centri di bassa pressione, uno collocato al meridione, uno tra Corsica e mar Ligure, esporrà anche le regioni del nord all'arrivo di un carico di precipitazioni. Su questi settori l'intervento dell'aria fredda determinerà un considerevole ribasso della quota neve sino a sfiorare le quote pianeggianti. Previsti importanti accumuli su alcuni settori delle Alpi e dell'Appennino.
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METEO A 7 GIORNI: il centro-sud verrà messo "sotto pressione"
Istat: disagi economici per una famiglia su quattro
Si tratta di quasi 15 mln di persone. Metà in gravi difficoltà
"Il 23,4% delle famiglie vive in una situazione di disagio economico, per un totale di 14,6 milioni di individui". Così l'Istat nel rapporto 'Noi Italia', sulla situazione nel 2013. L'anno prima comunque la percentuale era ancora più alta (24,9%). Tornando al dato più recente, circa la metà, il 12,4% dei nuclei, si trova in grave difficoltà. (Vedi anche allarme della Caritas)
Le statistiche si basano sull'indicatore di deprivazione, che scatta quando si presentano almeno tre sintomi (dopo i quattro si parla di seria deprivazione) su un set di nove. La lista del fattori di rischio va dal non poter sostenere spese impreviste, ad accumulare arretrati nei pagamenti (mutui, affitti, bollette). Ecco che nel 2013 il 23,4% delle famiglie residenti in Italia presenta almeno tre delle difficoltà considerate (il 12,4% nel caso di quattro o più) con differenze marcate tra i diversi indicatori: il 2,6% dichiara di non potersi permettere l'acquisto di una lavatrice, un televisore a colori, un telefono o un'automobile, mentre sono il 50,4% quelle che non possono permettersi una settimana di vacanza lontani da casa. Circa il 19% dice di non riuscire a riscaldare adeguatamente l'abitazione e il 14,5% di non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni. Infine, il 12% è rimasto in arretrato con almeno un pagamento e il 40,5% non riuscirebbe ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Il panorama territoriale mette in evidenza il forte svantaggio dell'Italia meridionale e insulare, con valori più che doppi rispetto alla media nazionale. Nel Mezzogiorno, le famiglie deprivate sono il 40,8% di quelle residenti, contro il 15,4% del Nord-ovest, il 13,1% del Nord-est e il 17,3% del Centro. Le situazioni più gravi si registrano in Sicilia (50,2), Puglia (43), Calabria e Campania (38,8). I valori più bassi invece si ritrovano nella provincia autonoma di Trento (10,6), nel Veneto (12,1), in Piemonte (12,2), in Toscana (12,5) e in Emilia-Romagna (14,1).
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In Liguria la benzina più cara d’Italia
Genova - Cari,
carissimi. Anzi, di più: i più cari d’Italia e, con ogni probabilità,
anche d’Europa. I distributori di benzina in Liguria praticano alla
clientela i prezzi più alti di tutto il Continente per la “verde” a
causa delle accise nazionali e dell’addizionale ligure. Così, nonostante il calo del prezzo del petrolio
che un po’ di sollievo ha dato ai consumatori, i cittadini liguri
pagano mediamente la “verde” 1,587 euro al litro nei punti vendita self
service, che diventano 1,634 nei punti vendita “serviti”. Come noi,
nessuno in Italia: nel self service, siamo 5,6 centesimi sopra la media
(quasi tre euro in più su un pieno da 50 litri). E, in Europa, i prezzi
medi nazionali sono più bassi anche in Olanda e Gran Bretagna, i due
Paesi più cari insieme all’Italia.
I dati nazionali sono aggiornati al 17 febbraio e sono contenuti in un ampio dossier pubblicato online da Staffetta Quotidiana (staffettaonline.com) che, con un lavoro certosino, ha calcolato i prezzi praticati nelle singole regioni per ogni tipo di combustibile, distinguendo anche tra i diversi distributori.
I dati nazionali sono aggiornati al 17 febbraio e sono contenuti in un ampio dossier pubblicato online da Staffetta Quotidiana (staffettaonline.com) che, con un lavoro certosino, ha calcolato i prezzi praticati nelle singole regioni per ogni tipo di combustibile, distinguendo anche tra i diversi distributori.
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I dati nazionali sono aggiornati al 17 febbraio e sono contenuti in un ampio dossier pubblicato online da Staffetta Quotidiana (staffettaonline.com) che, con un lavoro certosino, ha calcolato i prezzi praticati nelle singole regioni per ogni tipo di combustibile, distinguendo anche tra i diversi distributori.
I dati nazionali sono aggiornati al 17 febbraio e sono contenuti in un ampio dossier pubblicato online da Staffetta Quotidiana (staffettaonline.com) che, con un lavoro certosino, ha calcolato i prezzi praticati nelle singole regioni per ogni tipo di combustibile, distinguendo anche tra i diversi distributori.
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Autostrade, sciopero benzinai nelle aree di servizio il 4 e il 5 marzo
Maxi evasione in Svizzera, blitz della Finanza a casa di Gino Paoli
Genova - È in corso in queste ore un blitz della guardia di finanza nell’abitazione di Gino Paoli, nel quartiere azzurro tra Quinto e Nervi.
Le Fiamme gialle stanno indagando su una presunta maxi evasione in Svizzera , nata da una costola dell’indagine su Carige.
Paoli risulta indagato: a metterlo nei guai sarebbero alcune intercettazioni di conversazioni avvenute con il suo commercialista.
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Le Fiamme gialle stanno indagando su una presunta maxi evasione in Svizzera , nata da una costola dell’indagine su Carige.
Paoli risulta indagato: a metterlo nei guai sarebbero alcune intercettazioni di conversazioni avvenute con il suo commercialista.
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