Il social network ha aperto un’inchiesta
Dopo le nuove minacce a Twitter targate Isis, il social network ha
dichiarato, ieri sera, che sta collaborando con le forze dell’ordine per
verificare l’attendibilità delle minacce di presunti fiancheggiatori
dell’Isis contro il cofondatore, Jack Dorsey. In una dichiarazione
rilasciata alla Cnbc, Twitter ha affermato: «Il nostro team di sicurezza
sta indagando la veridicità di queste minacce con le pertinenti forze
di polizia».
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lunedì 2 marzo 2015
sabato 28 febbraio 2015
L'Isis diffonde il primo documento completamente in italiano
Sessantaquattro pagine destinate ai "musulmani che si trovano da noi"
Sessantaquattro pagine scritte in perfetto italiano e diffuse dall'autoproclamato Califfato. Intitolato "Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare" e firmato "Il vostro fratello in Allah, Mehdi", del documento è stata accertata la circolazione nei forum online jihadisti sin dallo scorso mese di novembre ed è stato raccolto dal sito WikiLao del giornalista Lao Petrilli.
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Russia, il leader dell’opposizione Boris Nemtsov ucciso in un agguato nel centro di Mosca
Vicepremier all’epoca del governo di Boris Eltsin, è stato centrato da
sei colpi di arma da fuoco. La condanna di Putin: «Potrebbe essere una
provocazione»
Omicidio politico all’ombra del Cremlino: Boris Nemtsov, storico esponente liberale russo e oppositore irriducibile di Vladimir Putin, è stato ucciso nella notte a pochi passi dalla cittadella del potere di Mosca in un agguato che appare anche un guanto di sfida.
Putin stesso si è affrettato a condannare il delitto come «un crudele assassinio», ma ha parlato pure di «provocazione», annunciando una immediata consultazione con i vertici della sicurezza e il suo «diretto controllo» sulle indagini.
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Omicidio politico all’ombra del Cremlino: Boris Nemtsov, storico esponente liberale russo e oppositore irriducibile di Vladimir Putin, è stato ucciso nella notte a pochi passi dalla cittadella del potere di Mosca in un agguato che appare anche un guanto di sfida.
Putin stesso si è affrettato a condannare il delitto come «un crudele assassinio», ma ha parlato pure di «provocazione», annunciando una immediata consultazione con i vertici della sicurezza e il suo «diretto controllo» sulle indagini.
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Gli incursori della Marina nelle acque vicino alla Libia
La San Giorgio salpata dalla Spezia in missione di addestramento. A bordo forze speciali
Sono partiti da Spezia e da Taranto, puntando verso la polveriera
libica. Ma si fermeranno prima, al confine con le acque territoriali di
Tripoli. Formalmente impegnati in un’esercitazione, anche se i
connotati non sarebbero proprio quelli classici dell’addestramento:
pronti a intervenire se la situazione dovesse precipitare. La notizia è
stata confermata da diverse fonti. Le preoccupazioni di un improvviso
precipitare degli eventi che potrebbero compromettere gli interessi
strategici dell’Italia in Libia hanno fatto scattare l’allarme delle
forze di difesa italiane. Tutto è accaduto tra giovedì e venerdì. I
militari del reggimento San Marco sono arrivati alla Spezia nel cuore
della notte. Hanno attraversato la città per poi costeggiare le vecchie
mura dell’Arsenale e arrivare fino alla caserma del Comsubin (Comando
subacquei e incursori), al Varignano, il promontorio a ovest del golfo.
Lì gli incursori, già svegli, preparavano i mezzi, il necessario alla
missione. Pronti a salire sulla nave San Giorgio, arrivata appositamente
da Brindisi.
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La San Giorgio, nave per missioni anfibie della Marina Militare italiana |
Ilario Lombardo
Roma
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Scontro tra pullman di studenti e un camion nel Cremonese: 25 feriti, tre gravi
La comitiva proveniva da Cairo Montenotte (Savona)
Una gita a Budapest di una quarantina di studenti liguri, geometri e ragionieri del terzo e quarto anno dell’istituto Patetta di Cairo Montenotte (Savona), poteva finire in tragedia: il pullman sul quale viaggiavano si è scontrato, ieri sera tardi, con un camion sull’autostrada A21 vicino a Corte de’ Frati (Cremona). Il mezzo, praticamente distrutto, è finito in una scarpata e si è appoggiato su un fianco sul terreno. Venticinque in tutto sono i feriti e i contusi: tre di loro in gravi condizioni, i due autisti che si alternavano alla guida e un ragazzo (e non un insegnante, come sembrava in un primo tempo).
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Una gita a Budapest di una quarantina di studenti liguri, geometri e ragionieri del terzo e quarto anno dell’istituto Patetta di Cairo Montenotte (Savona), poteva finire in tragedia: il pullman sul quale viaggiavano si è scontrato, ieri sera tardi, con un camion sull’autostrada A21 vicino a Corte de’ Frati (Cremona). Il mezzo, praticamente distrutto, è finito in una scarpata e si è appoggiato su un fianco sul terreno. Venticinque in tutto sono i feriti e i contusi: tre di loro in gravi condizioni, i due autisti che si alternavano alla guida e un ragazzo (e non un insegnante, come sembrava in un primo tempo).
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Scontro in autostrada, dopo la paura tornano a casa gli studenti in gita
Tutte le bugie di Bossetti, “il Favola”. La moglie: ci ho pensato Massi, eri lì
Nell’atto di chiusura indagini, l’immagine di un mentitore seriale.
Dalle ricerche di ragazzine sui siti porno alle malattie inventate
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Paolo Colonnello
Milano
«Il Favola», come veniva chiamato Massimo Bossetti in cantiere
dagli altri operai, non aveva limiti. E nemmeno senso del ridicolo: un
paio di volte aveva raccontato di avere un tumore al cervello, un’altra
tre ernie al disco, infine di essersi rotto il setto nasale, di essere
stato sbattuto fuori casa dalla moglie, di avere la diffida di un
legale, di fare la chemioterapia… Tutte balle, colossali. Come la storia
del furto degli attrezzi, o del ferimento di una mano per giustificare
il «furto» del suo sangue da parte di un collega che ha cercato di
accusare (guadagnandosi una nuova imputazione per calunnia), facendolo
passare per il mostro che, forse, vive in lui. Continua qui
venerdì 27 febbraio 2015
Gli inquilini negano l’ascensore al giovane malato di tumore
Maria Teresa Martinengo
Torino
«Il mio nome è Stefano Martoccia, ho 33 anni, la storia che vi
racconto riguarda la mia condizione di disabile e la mancanza di umanità
dell’individuo». Ha iniziato così la sua denuncia alla «Stampa» un
giovane ingegnere gestionale malato di cancro a cui i proprietari della
maggioranza degli appartamenti del condominio negano di installare
l’ascensore che gli consentirebbe di abitare nel palazzo di via Le
Chiuse, in San Donato, al quarto e ultimo piano dove nel 2011 aveva
acquistato casa.«Mia nonna ha vissuto fino a 80 anni senza ascensore: perché un giovane come me dovrebbe fermarsi di fronte a questa mancanza?», aveva pensato Stefano. «Per ironia della sorte, pochi mesi dopo sono cominciati i problemi alla gamba destra che, nel giro di un anno, a causa di una forma rara di tumore, hanno portato all’amputazione. La forza d’animo non mi ha mai abbandonato e con l’aiuto di tutti torno a una vita quasi normale: la protesi mi consente di svolgere le attività quotidiane, ma se non avessi il supporto della mia famiglia e della mia ragazza sarebbe tutto molto complicato». Logico, quindi, che l’ingegnere inizi a sondare la possibilità di installare l’ascensore. La legge è dalla sua parte: l’ascensore può essere installato (a sue spese) anche senza l’ok degli altri inquilini. Ma Stefano Martoccia sceglie di andare comunque in assemblea e la prima risposta pare di relativa apertura.
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Si ribalta un camion: tratto chiuso dell’autostrada A7 fra i caselli di Vignole e Serravalle. Caos sulle vicine provinciali
L’incidente è avvenuto in direzione Milano
L’incidente e la decisione di chiudere l’autostrada per eseguire le operazioni di rimozione del mezzo pesante ha provocato una serie di ingorghi sulle provinciali adiacenti, in particolare l’ex 35 bis dei Giovi che attraversa tre Comuni: Vignole, Serravalle ed Arquata.
Fonte
Massimo Putzu, Gino Fortunato
Serravalle Scrivia(AL)
Tratto della A7 Milano -Serravalle - Genova chiuso al traffico
dalle 18 per il ribaltamento di un Tir che trasportava oli minerali
avvenuto sulla corsia in direzione Milano. Il tratto autostradale chiuso
al traffico è quello fra i caselli di Vignole Borbera e Serravalle
Scrivia. L’incidente e la decisione di chiudere l’autostrada per eseguire le operazioni di rimozione del mezzo pesante ha provocato una serie di ingorghi sulle provinciali adiacenti, in particolare l’ex 35 bis dei Giovi che attraversa tre Comuni: Vignole, Serravalle ed Arquata.
Fonte
Bambino venduto per 30.000 euro, 8 persone fermate
I Carabinieri hanno fermato otto persone accusate di aver favorito la vendita di un bambino rumeno di otto anni ad una coppia di Castell’Umberto. 30 mila euro la somma versta. In carcere anche la mamma ed il fratello del piccolo.
30.000 euro per comprare un bambino di otto anni da una famiglia rumena. E’ la turpe vicenda scoperta dai Carabinieri del Comando provinciale di Messina che dopo alcuni mesi di indagini hanno fermato otto persone con la pesantissima accusa di riduzione in schiavitù. A sborsare la cifra una coppia originaria di Castell’Umberto ma da anni residente in Svizzera dove il marito ha fatto fortuna avviando una piccola impresa. Con loro sono finiti in carcere anche alcuni tortoriciani che hanno fatto da intermediari con un italiano residente in Romania oltre alla madre naturale ed al fratello maggiore del bambino. Tutto era iniziato nel 2008 quando la coppia, che già aveva un figlio e che aveva difficoltà a concepire il secondo, aveva denunciato all’anagrafe la nascita del secondogenito. Un bambino che sarebbe nato in casa per poi regolarizzare la posizione nel Municipio del comune dei Nebrodi. Del piccolo però, ne familiari ne amici, hanno mai avuto notizie. Per gli investigatori un depistaggio per poi acquistare un bambino sui sempre floridi mercati dell’est.
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giovedì 26 febbraio 2015
«Pagati di più se il treno ritarda» Il caso dei macchinisti lumaca
Denuncia anonima a Trenord: scatta lo straordinario. La società: contratto da cambiare. I «furbetti» sarebbero una trentina. I sindacati difendono gli onesti: se è vero casi isolati
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Ex parlamentari condannati, Grasso e Boldrini: "Stop ai vitalizi ai corrotti"
Ex parlamentari condannati, Grasso e Boldrini: "Stop ai vitalizi ai corrotti"
I presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, spingono per una decisione in tempi rapidi del Parlamento per togliere i vitalizi agli ex deputati e senatori condannati.
"La mia posizione sui vitalizi agli ex parlamentari è chiara e nota da
tempo: ritengo personalmente inaccettabile che si continui ad erogarli a chi si è macchiato di reati gravi
come mafia e corruzione". Lo dichiara in una nota il presidente della
Camera, Laura Boldrini. "La decisione spetta ora - aggiunge -
all'Ufficio di presidenza della Camera e al Consiglio di Presidenza del
Senato, che sono certa arriveranno quanto prima a deliberare su una
materia così delicata, sulla quale c'è anche molta attesa da parte
dell'opinione pubblica".
"I vitalizi e le pensioni dei parlamentari sono legati alla carica e, dunque, coloro che sono incandidabili ai sensi della legge Severino
dovrebbero perdere anche il diritto agli assegni", secondo il
presidente del Senato Pietro Grasso. In una lettera, Grasso respinge la
tesi del professor Mirabelli "secondo cui la cessazione dell'erogazione
sarebbe assimilabile ad una sanzione penale accessoria, come tale
soggetta alla riserva di legge assoluta". Al contrario, "non sussiste un
divieto di retroattività, che varrebbe ove si trattasse di una sanzione
penale accessoria. Quando una condizione di eleggibilità viene meno
(che sia la moralità, collegata ad una condanna, o la cittadinanza
italiana), cade il presupposto sia per l'esercizio di una carica sia per
la percezione di emolumenti che sono collegati ad una carica che non si
può più ricoprire. E questo deve riguardare anche i vitalizi e le
pensioni".
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Da Seredova a Rosolino: basta violenza sulle donne
A Monza la mostra del fotografo Livio Moiana
Si chiama "Basta!" la mostra del fotografo Livio Moiana per denunciare la violenza sulle donne e gli abusi, organizzata a Monza dall’Associazione ARSin e dall’Associazione RestART. Nei numerosi scatti in bianco e nero, Rossella Brescia, Alena Seredova, Francesca Senette, Nicola Savino, Cristina Chiabotto, Ale&Franz e tanti altri volti noti dello spettacolo, dello sport e della tv sono ritratti, mentre gridano “Basta!” ad ogni forma di violenza e sopruso, “Basta!”all’isolamento a cui spesso ricorre chi li subisce.
I lineamenti deformati, tirati, la fronte corrugata e la bocca spalancata in un urlo dal sapore espressionistico, per risvegliare le coscienze e porre l’accento sulla condizione della vittima, troppo spesso lasciata sola nell’arduo compito di ricostruire la propria vita. Le opere di “Basta!” invadono tutti gli spazi de Le Cucine di Villa Reale, al piano terra della villa simbolo di Monza, dal 18 febbraio all’8 marzo 2015.
Le altre foto
Si chiama "Basta!" la mostra del fotografo Livio Moiana per denunciare la violenza sulle donne e gli abusi, organizzata a Monza dall’Associazione ARSin e dall’Associazione RestART. Nei numerosi scatti in bianco e nero, Rossella Brescia, Alena Seredova, Francesca Senette, Nicola Savino, Cristina Chiabotto, Ale&Franz e tanti altri volti noti dello spettacolo, dello sport e della tv sono ritratti, mentre gridano “Basta!” ad ogni forma di violenza e sopruso, “Basta!”all’isolamento a cui spesso ricorre chi li subisce.
I lineamenti deformati, tirati, la fronte corrugata e la bocca spalancata in un urlo dal sapore espressionistico, per risvegliare le coscienze e porre l’accento sulla condizione della vittima, troppo spesso lasciata sola nell’arduo compito di ricostruire la propria vita. Le opere di “Basta!” invadono tutti gli spazi de Le Cucine di Villa Reale, al piano terra della villa simbolo di Monza, dal 18 febbraio all’8 marzo 2015.
Le altre foto
Revoca della scorta a Biagi: Scajola e De Gennaro indagati
Bologna - Claudio
Scajola e Gianni
De
Gennaro sono indagati nell’inchiesta bis sulla revoca della scorta a Marco Biagi
, ucciso a Bologna dalle nuove Br il 19 marzo 2002.
All’epoca Scajola e De Gennaro erano ministro dell’Interno e capo della Polizia. Scajola fu costretto alle dimissioni dopo un’esternazione fatta a tre mesi dall’omicidio del giuslavorista: «Biagi era un “rompicoglioni” che voleva il rinnovo del contratto di consulenza».
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All’epoca Scajola e De Gennaro erano ministro dell’Interno e capo della Polizia. Scajola fu costretto alle dimissioni dopo un’esternazione fatta a tre mesi dall’omicidio del giuslavorista: «Biagi era un “rompicoglioni” che voleva il rinnovo del contratto di consulenza».
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Stato islamico, Bbc: "Identificato 'Jihadi John', il boia dell'Is: è il londinese Mohamed Emwazi"
Ha 27 anni e sarebbe laureato in informatica. Scotland Yard aveva tenuto
segreto il nome per non compromettere le indagini. Sale a 220 il numero
dei cristiani rapiti dallo Stato islamico in Siria. In Iraq raid della
coalizione hanno provocato la morte di 50 civili vicino Mosul
LONDRA - E' stato identificato il jihadista 'John', il boia dello Stato islamico comparso in molti video dello Stato islamico in cui venivano decapitati ostaggi. Si tratta di Mohamed Emwazi, ha 27 anni ed è di Londra, secondo quanto riferito dalla Bbc che ha citato fonti di Scotland Yard.
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LONDRA - E' stato identificato il jihadista 'John', il boia dello Stato islamico comparso in molti video dello Stato islamico in cui venivano decapitati ostaggi. Si tratta di Mohamed Emwazi, ha 27 anni ed è di Londra, secondo quanto riferito dalla Bbc che ha citato fonti di Scotland Yard.
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mercoledì 25 febbraio 2015
Maltempo, ancora pioggia e vento forte al Centro-Sud. Frana uccide uomo a Ischia
Collegamenti difficili con la Sardegna e l'Isola d'Elba. A Palermo
traffico in tilt. Nelle Marche le precipitazioni intense hanno causato
il crollo di un tratto delle mura storiche del comune di Belforte del
Chienti. Instabilità fino a sabato. Poi un accenno di primavera. Ma
subito dopo ancora neve anche in pianura
ROMA -Vento forte, pioggia e neve. La perturbazione che già ieri ha fatto sentire i suoi effetti sulla Penisola, oggi ha fatto un'altra vittima: a Ischia, in localita' Olmitello dei Maronti, nel comune di Barano, Giuseppe Ialonardo, 50 anni, ristoratore del posto, era andato a verificare se alcuni smottamenti di questa mattina avevano causato danni al suo locale; l'uomo è stato coinvolto in un altro smottamento ed è morto. Non è ancora chiaro se sia precipitato con la massa di terriccio e pietre che si è staccata o se sia stato travolto dalla frana.
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ROMA -Vento forte, pioggia e neve. La perturbazione che già ieri ha fatto sentire i suoi effetti sulla Penisola, oggi ha fatto un'altra vittima: a Ischia, in localita' Olmitello dei Maronti, nel comune di Barano, Giuseppe Ialonardo, 50 anni, ristoratore del posto, era andato a verificare se alcuni smottamenti di questa mattina avevano causato danni al suo locale; l'uomo è stato coinvolto in un altro smottamento ed è morto. Non è ancora chiaro se sia precipitato con la massa di terriccio e pietre che si è staccata o se sia stato travolto dalla frana.
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METEO A 7 GIORNI: il MALTEMPO si innamora del sud, poi...
Il PUNTO sulla possibile ondata di freddo dal 5 marzo (VIDEO)
Mediaset lancia un’offerta pubblica di acquisto e scambio su Rai Way
Milano - Mediaset parte alla conquista delle torri di trasmissioni della Rai. Ei Towers,
società controllata dal Biscione e che gestisce l’infrastruttura di
rete per trasmettere il segnale televisivo del gruppo di Cologno, ha
lanciato un’offerta di acquisto e scambio su Rai Way, la società
della televisione pubblica che si occupa dello stesso business e che è
sbarcata a Piazza Affari appena tre mesi fa. L’offerta prevede una
componente in denaro e un’altra in azioni e dà un valore a Rai Way -
oggi in mano a Viale Mazzini che detiene il 65% del capitale - di 1,22 miliardi.
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Responsabilità civile dei magistrati, sì della Camera alla legge
265 i sì, 51 i no e 63 astenuti. Vota contro solo il Movimento 5 Stelle.
L'Anm: "Una norma contro i giudici". Orlando: "Siamo pronti a
correggere alcuni punti, ma si vedrà che i pericoli paventati non hanno
riscontro"
ROMA - Cambiano le regole sulla responsabilità civile dei magistrati. La Camera ha approvato il disegno di legge con 265 sì, 51 no e 63 astenuti. La Lega, Fi, Sel, Fdi e Alternativa Libera si sono astenuti. Il M5S ha votato contro. E' "un passaggio storico. La giustizia sarà meno ingiusta e i cittadini saranno più tutelati", sintetizza il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Per far procedere un testo che investe una materia su cui pende una procedura d'infrazione in sede Europea per mancata applicazione del diritto comunitario e per la quale l'Italia rischiava di pagare una multa stimata in 37 milioni, il governo ha dato parere negativo a tutti gli emendamenti.
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ROMA - Cambiano le regole sulla responsabilità civile dei magistrati. La Camera ha approvato il disegno di legge con 265 sì, 51 no e 63 astenuti. La Lega, Fi, Sel, Fdi e Alternativa Libera si sono astenuti. Il M5S ha votato contro. E' "un passaggio storico. La giustizia sarà meno ingiusta e i cittadini saranno più tutelati", sintetizza il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Per far procedere un testo che investe una materia su cui pende una procedura d'infrazione in sede Europea per mancata applicazione del diritto comunitario e per la quale l'Italia rischiava di pagare una multa stimata in 37 milioni, il governo ha dato parere negativo a tutti gli emendamenti.
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martedì 24 febbraio 2015
Sparatoria in un ristorante, 9 morti in Repubblica Ceca. Killer annuncia strage in tv: “Vittima di bulli”
Tra le vittime c’è anche l’aggressore che aveva avvertito del folle gesto
Ha fatto una strage, dopo averla annunciata. Nove persone, compreso l’assalitore, sono rimaste uccise a seguito di una sparatoria in un ristorante della Repubblica Ceca, nella città di Uhersky Brod, nel sudest del Paese. Secondo la tv privata “Prima” l’uomo aveva avvertito, con una telefonata all’emittente, dell’intenzione di commettere il suo folle gesto: «Sono vittima di bullismo, la gente mi fa male, le autorità non risolvono niente. Quindi vado a regolare i conti» aveva detto.
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Ha fatto una strage, dopo averla annunciata. Nove persone, compreso l’assalitore, sono rimaste uccise a seguito di una sparatoria in un ristorante della Repubblica Ceca, nella città di Uhersky Brod, nel sudest del Paese. Secondo la tv privata “Prima” l’uomo aveva avvertito, con una telefonata all’emittente, dell’intenzione di commettere il suo folle gesto: «Sono vittima di bullismo, la gente mi fa male, le autorità non risolvono niente. Quindi vado a regolare i conti» aveva detto.
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Aggredita la sorella di Bossetti, tre costole rotte e trauma cranico
Mentre scendeva a ritirare la posta, due uomini incappucciati le hanno
puntato un taglierino alla gola e l’hanno picchiata. Sarebbe la terza
aggressione subito dalla donna
Una nuova aggressione è stata denunciata dalla sorella di Massimo Bossetti, l’artigiano in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio. La donna ha raccontato che mentre scendeva a ritirare la posta, due uomini incappucciati le hanno puntato un taglierino alla gola e l’hanno spinta nell’ascensore, scendendo poi nel sotterranei del palazzo di Terno d’Isola dove l’hanno picchiata fino a farla svenire.
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Una nuova aggressione è stata denunciata dalla sorella di Massimo Bossetti, l’artigiano in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio. La donna ha raccontato che mentre scendeva a ritirare la posta, due uomini incappucciati le hanno puntato un taglierino alla gola e l’hanno spinta nell’ascensore, scendendo poi nel sotterranei del palazzo di Terno d’Isola dove l’hanno picchiata fino a farla svenire.
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Distratti dal cellulare in auto, ecco la prima causa degli incidenti
Un giovane su quattro ammette di scattare selfie, chattare e navigare
mentre guida. A Torino è partito un progetto sulla sicurezza per gli
studenti in età da patente
La confessione
Il 12,4% dei guidatori è stato sorpreso mentre guidava con il telefonino in mano, mentre un giovane su 4 ammette di scattarsi selfie, chattare e navigare al volante e persino al manubrio. Un’emergenza sociale ed economica: 181 mila incidenti nel 2014, la prima causa di morte sotto i 40 anni, la prima causa di invalidità permanente per i giovani, pesano per il 2% cento sul Pil. Ma finalmente, ecco la notizia, qualcosa si muove. O, per dirla con lo slogan coniato da Tim e Ducati, finalmente «c’è qualcuno che guarda avanti». Ieri hanno lanciato un progetto comune rivolto ai ragazzi in età da patente. L’idea è spiegare una semplice verità: usare il cellulare alla guida può essere letale. È stata questa la materia portata al centro di formazione professionale Gabriele Capello di Torino, prima scuola in Italia su ventitré.
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Niccolò Zancan
Torino
La sindrome che ci attanaglia ha un nome. Si chiama «Fomo», fear
of missing out: paura di essere tagliati fuori. Ed è per questo che
stiamo - non tutti, certo - sempre attaccati al telefono. Controlliamo
il cellulare in media 150 volte al giorno, una volta ogni sei minuti.
Roba da strizzacervelli. Lo facciamo anche in auto, alla guida, in bici,
in moto, quindi il problema non è più solo psicologico. La distrazione
è, infatti, la prima causa degli incidenti stradali in Italia (16,8%
secondo i dati Aci/Istat). Uno studio minuzioso sul fenomeno ha
confermato i sospetti. La confessione
Il 12,4% dei guidatori è stato sorpreso mentre guidava con il telefonino in mano, mentre un giovane su 4 ammette di scattarsi selfie, chattare e navigare al volante e persino al manubrio. Un’emergenza sociale ed economica: 181 mila incidenti nel 2014, la prima causa di morte sotto i 40 anni, la prima causa di invalidità permanente per i giovani, pesano per il 2% cento sul Pil. Ma finalmente, ecco la notizia, qualcosa si muove. O, per dirla con lo slogan coniato da Tim e Ducati, finalmente «c’è qualcuno che guarda avanti». Ieri hanno lanciato un progetto comune rivolto ai ragazzi in età da patente. L’idea è spiegare una semplice verità: usare il cellulare alla guida può essere letale. È stata questa la materia portata al centro di formazione professionale Gabriele Capello di Torino, prima scuola in Italia su ventitré.
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Fb chiude la pagina sui fascisti, che ne aprono subito un'altra
ROMA - Bloccata in modo
definitivo. Perché i suoi contenuti sono "violenti e incitano all'odio".
Facebook Italia ha oscurato in modo permanente la pagina "I Giovani
Fascisti Italiani". Una decisione che arriva dopo l'inchiesta di Repubblica.it sul rapporto tra neo-fascismo e rete e dopo le denunce dell'onorevole del Partito Democratico Laura Garavini,
che era stata vittima anche di alcune minacce da parte dei membri della
community. Parole pesanti che avevano spinto l'onorevole a annunciare
una denuncia all'ispettorato di polizia della Camera dei Deputati.
Quell'ambiente virtuali nel quali viene declinata l'ideologia fascista è quindi messa al bando dal social network più diffuso al mondo. Una decisione che, però, non ha impedito ai gestori della pagina rimossa di farla risorgere: una nuova versione è online e in poche ore ha raccolto circa tremila adesioni. Numeri alti ma molto lontani dalla consistenza della precedente, arrivata a quota 135mila.
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Quell'ambiente virtuali nel quali viene declinata l'ideologia fascista è quindi messa al bando dal social network più diffuso al mondo. Una decisione che, però, non ha impedito ai gestori della pagina rimossa di farla risorgere: una nuova versione è online e in poche ore ha raccolto circa tremila adesioni. Numeri alti ma molto lontani dalla consistenza della precedente, arrivata a quota 135mila.
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lunedì 23 febbraio 2015
Eternit, altra beffa al processo sulle morti da amianto: la Cassazione cancella i risarcimenti
Le motivazioni del verdetto della Suprema corte: “Per effetto della
constatazione della prescrizione del reato, intervenuta anteriormente
alla sentenza di primo grado”, cadono “tutte le questioni sostanziali
concernenti gli interessi civili e il risarcimento dei danni”
Il processo torinese per le morti da amianto era prescritto prima ancora del rinvio a giudizio dell’imprenditore svizzero Schmideiny: lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni, depositate oggi, del verdetto di prescrizione che lo scorso 19 novembre ha tra l’altro annullato i risarcimenti alle vittime. Ad avviso della Cassazione «a far data dall’agosto dell’anno 1993» era ormai acclarato l’effetto nocivo delle polveri di amianto la cui lavorazione, in quell’anno, era stata «definitivamente inibita, con comando agli Enti pubblici di provvedere alla bonifica dei siti». «E da tale data - prosegue il verdetto - a quella del rinvio a giudizio (2009) e della sentenza di primo grado (13/02/2012) sono passati ben oltre i 15 anni previsti» per «la maturazione della prescrizione in base alla legge 251 del 2005». Secondo la Cassazione, «il Tribunale ha confuso la permanenza del reato con la permanenza degli effetti del reato, la Corte di Appello ha inopinatamente aggiunto all’evento costitutivo del disastro eventi rispetto ad esso estranei ed ulteriori, quali quelli delle malattie e delle morti, costitutivi semmai di differenti delitti di lesioni e di omicidio».
«Per effetto della constatazione della prescrizione del reato, intervenuta anteriormente alla sentenza di primo grado», cadono «tutte le questioni sostanziali concernenti gli interessi civili e il risarcimento dei danni», scrive la Cassazione.
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Il processo torinese per le morti da amianto era prescritto prima ancora del rinvio a giudizio dell’imprenditore svizzero Schmideiny: lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni, depositate oggi, del verdetto di prescrizione che lo scorso 19 novembre ha tra l’altro annullato i risarcimenti alle vittime. Ad avviso della Cassazione «a far data dall’agosto dell’anno 1993» era ormai acclarato l’effetto nocivo delle polveri di amianto la cui lavorazione, in quell’anno, era stata «definitivamente inibita, con comando agli Enti pubblici di provvedere alla bonifica dei siti». «E da tale data - prosegue il verdetto - a quella del rinvio a giudizio (2009) e della sentenza di primo grado (13/02/2012) sono passati ben oltre i 15 anni previsti» per «la maturazione della prescrizione in base alla legge 251 del 2005». Secondo la Cassazione, «il Tribunale ha confuso la permanenza del reato con la permanenza degli effetti del reato, la Corte di Appello ha inopinatamente aggiunto all’evento costitutivo del disastro eventi rispetto ad esso estranei ed ulteriori, quali quelli delle malattie e delle morti, costitutivi semmai di differenti delitti di lesioni e di omicidio».
«Per effetto della constatazione della prescrizione del reato, intervenuta anteriormente alla sentenza di primo grado», cadono «tutte le questioni sostanziali concernenti gli interessi civili e il risarcimento dei danni», scrive la Cassazione.
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Amianto, il dramma di Casale scorre come un film
Eternit Casale, Guariniello tenta un nuovo processo: stavolta per omicidio volontario aggravato
La crisi morde le famiglie. Addio alla mensa scolastica
A Campomorone (GE) oltre il 40 per cento degli alunni di elementari e medie abbandona il servizio di refezione
La crisi è troppo feroce: il 40% dei bambini dell'istituto comprensivo di Campomorone ha abbandonato la mensa e si porta il pranzo da casa. Il sindaco del Comune dell'entroterra genovese, Paola Guidi, ha dovuto prendere "una decisione difficile", ammette, e, con la sua giunta, ha varato una delibera che autorizza le famiglie a poter scegliere se usufruire oppure no del servizio mensa, pur lasciando i figli a scuola. "Abbiamo fatto una scelta politica, per dare una risposta concreta alle esigenze concrete delle persone", spiega. In due mesi, sono già 80 i bambini che non sono più iscritti al servizio di refezione, oltre il 40% degli alunni. E la tendenza è in crescita.
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La crisi è troppo feroce: il 40% dei bambini dell'istituto comprensivo di Campomorone ha abbandonato la mensa e si porta il pranzo da casa. Il sindaco del Comune dell'entroterra genovese, Paola Guidi, ha dovuto prendere "una decisione difficile", ammette, e, con la sua giunta, ha varato una delibera che autorizza le famiglie a poter scegliere se usufruire oppure no del servizio mensa, pur lasciando i figli a scuola. "Abbiamo fatto una scelta politica, per dare una risposta concreta alle esigenze concrete delle persone", spiega. In due mesi, sono già 80 i bambini che non sono più iscritti al servizio di refezione, oltre il 40% degli alunni. E la tendenza è in crescita.
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Quando arriverà un po' di PRIMAVERA?
Il run ufficiale del modello europeo la disegna questa mattina per i primi giorni di marzo...
Manca ormai poco al giro di boa del calendario. Il primo marzo la primavera meteorologica farà il suo ingresso sulla Penisola, mentre per la più nota scadenza astronomica bisognerà aspettare ancora 21 giorni.
Nel ventaglio delle ipotesi plausibili, non mancano quelle fredde e perturbate (http://meteolive.leonardo.it/news/In-primo-piano/2/meteo-marzo-colpo-a-sorpresa-da-est-/49080/), alcune delle quali mostrano la possibilità di un colpo di coda invernale proprio all'inizio della nuova stagione.
Per chi aspetta con ansia l'arrivo di un po' di primavera, questa mattina il run ufficiale del modello europeo è abbastanza ottimista proprio per i primi giorni di marzo.
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L'affidabilità del run di controllo del modello americano
Giro di boa verso la primavera oppure proseguimento dell'instabilità fredda nord-atlantica?
PREVISIONI METEO: martedì nuovo MALTEMPO in arrivo sullo Stivale
ALLERTA protezione civile per MERCOLEDI 25 FEBBRAIO
Prima decade di marzo con la NEVE ed il FREDDO? Sembrerebbe di si. Secondo l'ultima emissione del modello americano un episodio di inverno vero, quello che giunge da est, arriverebbe dal 4-5 marzo in poi con risvolti anche nevosi...
Bambino di tre anni esce di casa con solo il pannolino e muore di freddo
Ospite della nonna, era uscito da solo a 30 gradi sottozero in cerca della mamma
Canada sotto shock: il piccolo Elijah Marsh, che era ospite della nonna in un edificio di quattro piani, è uscito da solo in piena notte perché voleva tornare dalla mamma, che abita a venti minuti di auto di distanza. Le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso mentre usciva da solo di notte in maglietta e pannolino: fuori la temperatura era di 30 gradi sottozero.
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